Gli angeli
l'angelo custode, invocare e pregare
gli angeli, preghiere per gli angeli
"Nessuno
vi derubi a suo piacere del vostro premio, con un pretesto di umiltà e
di culto degli angeli, affidandosi alle proprie visioni, gonfio di vanità
nella sua mente carnale" (epistola dell'Apostolo Paolo ai
Colossesi, verso 2:18).
L'apostolo avvertiva i credenti a fare attenzione a chiunque, con un pretesto
di umiltà, insegna a non andare direttamente a Dio tramite Cristo, ma a
invocare gli angeli. I credenti giudaizzanti giustificavano questo loro comportamento
sulla base del fatto che la legge di Mosè era stata promulgata tramite
angeli. Questo errore continuò a lungo in Frigia (dove si trovavano Colosse
e Laodicea), al punto che il Concilio di Laodicea (360 d.C.) lo trattò
espressamente nel suo 35° canone contro gli "Angelici" (come li
definiva Agostino, in Eresie, 39) o "invocatori di angeli". Anche fino
ai tempi di Teodoreto, esistevano oratori all'arcangelo Michele.
Una volta che gli uomini ammettono la possibilità di invocare altre potenze
oltre al Dio supremo, tale abitudine diventa ben presto un vero e proprio culto,
arrivando quasi ad escludere Dio stesso. Allo stesso modo i pagani, cominciando
ad aggiungere la venerazione di altre potenze all'infuori di Dio, finirono per
cessare del tutto di servire Lui. Sostanzialmente non cambia se si considerano
tali potenze influenti direttamente su di noi (secondo il punto di vista pagano),
o influenti su Dio da parte nostra (il punto di vista della Chiesa di Roma), perché
chiunque si invochi per ricevere felicità o miseria, diventa l'oggetto
principale dei propri pensieri.
La Bibbia si oppone totalmente all'idea di "patroni" o "mediatori",
dichiarando che l'unico mediatore tra Dio e gli uomini è Gesù Cristo
(1 Timoteo 2:5,6). La vera umiltà cristiana unisce la consapevolezza del
proprio assoluto demerito personale, con la partecipazione alla vita divina attraverso
Cristo, e con la dignità della nostra adozione da parte di Dio. Senza la
realizzazione di questa, ne risulta una falsa autoumiliazione, che si manifesta
con cerimonie e con forme di autodegradazione ascetica (Colossesi 2:23), che in
definitiva non sono altro che orgoglio spirituale mascherato da umiltà.
(Trad. da: Commentario di Jamieson, Fausset e Brown.)
La questione non
è provare l'esistenza o meno di una realtà sovrasensibile, ma chiederci:
è utile per la mia salvezza?
Lutero si opponeva,
seguendo le Scritture (Ebr. 9:12-28; 10:12-14), a qualunque altro mediatore che
non fosse Cristo, e riguardo alle entità angeliche si espresse in questi
termini: "Sapete che non vi è una sola parola di Dio che ordini
di invocare angeli o santi, affinché intercedano per noi; né vi
è di ciò alcun esempio nella Scrittura. Infatti si trova che gli
angeli hanno parlato con i Padri ed i Profeti, ma nessuno fu mai richiesto da
loro d'intercedere. Parimenti il patriarca Giacobbe non chiese l'intercessione
all'angelo con il quale aveva lottato, ma ricevette da lui soltanto la benedizione
(Gen. 32,25-30). Piuttosto si trova nell'Apocalisse (Ap. 22,8-9) il contrario,
cioè che l'angelo non si lascia adorare da Giovanni".
In questo periodo
la questione "angelica" sta superando i limiti della decenza, anche
quelli della Chiesa Cattolica, trasformandosi in una moda "New Age - Esoterica".
Cominciò qualche anno fa Guido Angeli, famoso imbonitore TV, vendendo,
a caro prezzo, angioletti dipinti come concentratori di forze benefiche. Angeli
ha smesso quasi subito, ora è tornato ai mobili. Ma non è finita:
adesso ci sono i libri. Si stanno pubblicando cose che fanno accapponare la pelle.
Solo a titolo di cronaca, esistono molti libri di questo tono: "Gli Angeli,
come incontrarli", "L'angelo custode, come parlargli con le carte"
(40 tarocchi inclusi!) e un manuale di "Preghiere che guariscono". Queste
degenerazioni sono il segnale pratico di quanto siano fuorvianti certi argomenti,
quando si rigetta l'autorità della Parola di Dio per fare di testa propria
in campo spirituale.
Chiudo l'intervento
con un'altra citazione da Lutero, eccezionale nella sua sintesi, che avverte contro
ogni forma d'intermediazione, rappresentata in generale dalla categoria dei santi:
"La natura umana è fin troppo incline ad abbandonare Dio e Cristo
e a confidare negli uomini. È estremamente difficile imparare ad avere
fiducia in Dio e in Cristo. Perciò è intollerabile un tale scandalo
che spinge le persone deboli e carnali a iniziare un culto idolatrico contro il
Primo Comandamento e contro il nostro battesimo. Si trasferiscano con coraggio
la speranza e la fiducia dai santi a Cristo".