I Bahàie gli altri movimenti scismatici dell'Islam
Nel maggio del 1844,
un venticinquenne persiano si presentò ai suoi compatrioti proclamandosi
un grande profeta, come Zoroastro e Maometto prima di lui. Si chiamava Mirza Alì
Mohammed e prese il titolo di Bab, che significa "la porta". Annunciò
l'imminente arrivo di un grande profeta che avrebbe dato inizio ad una nuova era.
Alcuni anni dopo, il "Bab" fu martirizzato. Il figlio maggiore
di Ballàùllah, Abdùl-Baha, divenne il nuovo capo spirituale,
e svolse il compito di interpretare i numerosi scritti ed insegnamenti del fondatore.
Dal 1911 al 1914 girò l'Europa e l'America settentrionale, esponendo la
religione Bahài dovunque andava e facendo molti seguaci.
Vediamo allora se, come pretendono i fondatori e i seguaci della religione Baha'i, tutte le grandi religioni sono realmente uguali nelle loro dottrine fondamentali, e in completa armonia:
Le Sacre Scritture avvertono solennemente: "Ma lo Spirito
[Santo] dice esplicitamente che nei tempi futuri alcuni apostateranno dalla fede,
dando retta a spiriti seduttori e a dottrine di demòni" (1 Timoteo
4:1). Gesù disse: "Io sono la via, la verità e la vita; nessuno viene al Padre se non per mezzo di me" (Giovanni 14:6). "Infatti c'è un solo Dio e anche un solo mediatore fra Dio e gli uomini, Cristo Gesù..." (1 Timoteo 2:5). "Guardate che non vi sia alcuno che faccia di voi sua preda con la filosofía e con vanità ingannatrice secondo la tradizione degli uomini, gli elementi del mondo, e non secondo Cristo" (Colossesi 2:8). "In nessun altro è la salvezza; perché non vi è sotto íl cielo nessun altro nome che sia stato dato agli uomini, per mezzo del quale noi dobbiamo essere salvati" (Atti 4:12).
Sono i seguaci di Balik Abdallah al Firuz, un mullah Sciita proveniente dalle terre a nord ovest di al Haz che predica contro l'uso della magia. Egli sostiene che tutti i maghi devono essere uccisi. Balik ha dichiarato una Guerra Santa contro coloro che praticano la magia, ovunque si trovino. I Mussulmani che rimangono uccisi nel tentativo di assassinare un mago sono considerati come martiri. Per tutti i territori a nord e a ovest di al Haz gli stregoni sono caduti preda di bande di Balikiti. Lo stesso Balik è stato condannato, anche se a malincuore, dai mullah Sciiti. I Balikiti sono stati colpiti anche ad al Wazif dove, se catturati, sono pubblicamente torturati a morte. I maghi nei paesi islamici hanno iniziato a pagare guardie del corpo, sospettando che i balikiti si nascondano nell'ombra.
al Hakim, sesto califfo
fatimida, fortemente influenzato dalla Shi'a estrema, giunse a proclamarsi incarnazione
della divinità. Dopo la sua misteriosa scomparsa, nel 1021, venne creata
in Egitto una nuova setta, quella degli hachimiti o drusi, dal nome del suo capo
Muhammad Darazi. La setta, diretta in seguito da Hamza Ibn ali, proclamò
al Hakim manifestazione dell'intelletto universale e, secondo l'archetipo del
messianesimo avventista sciita, ne attende il ritorno in qualità di Mahdi.
La setta degli Yazidi
deriva il proprio nome da Yazid, assassino dell'Imam Husain, figlio di ali. Nei
rituali, sono presenti elementi propri della tradizione cristiana, ebraica, manichea
ed islamica (vengono contemporaneamente praticati il battesimo, la circoncisione
ed il digiuno musulmano).
Partigiani di Abdallan Ibn al Ibadi, presunto fondatore della setta verso la fine del VII secolo, gli Ibaditi sono attualmente i soli superstiti dello kharigismo nella sua versione moderata: non considerano i non Kharigiti degli empi e si rifiutano di uccidere gli apostati e le loro famiglie.
I Kharigiti (uscenti),
in origine partigiani di ali, lo abbandonarono allorché egli, in occasione
della battaglia di Siffin (giugno 657), accettò una procedura di arbitrato
con il contendente omeyade Mo'wiya. Essi si rifiutarono di accettare che la nomina
del califfo potesse essere sottoposta alla valutazione di un uomo, poiché
ritenevano che tale decisione dovesse essere presa dall'insieme della comunità.
Seguaci di un indirizzo o sistema di teologia musulmana. L'origine del movimento va ricercata nelle lotte politiche dell' inizio dell' VIII sec. d. C., quando un gruppo di uomini pii assunse un atteggiamento di 'neutralità' (questo è il significato della denominazione) tra i ribelli Kharigiti che giudicavano 'infedele' il peccatore musulmano, e la maggioranza che gli attribuiva ancora la qualità di credente: i Mutaziliti affermavano che la posizione del peccatore era 'intermedia' fra quei due opposti. Col declinare delle lotte civili, il partito Mutazilita perdette il suo originario contenuto politico, e si trasformò in scuola teologica. Le principali dottrine furono: affermazione del libero arbitrio, eternità delle pene infernali per chi è reo di gravi peccati, anche se musulmani; negazione di Dio anche nella vita futura. Dopo aver trovato adesioni tra alcuni califfi Abbasidi nel IX sec, il Mutazilismo decadde nel XIII sec, dopo aver trasmesso parte del proprio dogma nella religione degli Sciiti e degli Ibaditi.
Movimento dell'Islam
fondato nel XVIII secolo da Mohammad ibn Abd al-Wahab che si proponeva di riportare
l'Islam alla purezza originaria. Esso si richiama agli insegnamenti di Ibn Hanbal
e di Ibn Tayuiya.
Sono i discendenti
diretti del Profeta Maometto e i guardiani dei luoghi santi. L'attuale re di Giordania
Abdallah II è il quarantaduesimo erede di Maometto. Gli hashemiti sono
stati scacciati dall'Arabia dai wahabiti, sostenuti dagli inglesi.
La setta fu fondata
nel 1090, al momento del massimo imperversare del Banestorm. Alcuni membri furono
trasportati a Yrth insieme ad altri Mussulmani e portarono con sé le loro
credenze e la loro organizzazione. Seguendo l'esempio del loro fondatore terrestre,
costruirono una fortezza sulla vetta delle montagne nell'occidente di al Haz e
la chiamarono al Amut, cioè Nido dell'Aquila. Là risiede il capo
della setta, noto ai profani col nome di Veglio della Montagna, da cui invia i
suoi seguaci a compiere missioni di terrore.
Zayditi, drusi e alawiti
non sono più considerati musulmani dagli ortodossi.
Partigiani di Zayn Ibn Li (ali Za'n U'L'A Bidin), morto nel 740, bisnipote di
ali e nipote di Hussein, sono i soli a riconoscerlo come quinto Imam. Per gli
altri Sciiti è suo fratello, Mohammad al Baqir (morto nel 731), ad essere
il quinto Imam.
Poco prima della morte,
nel 765, Ja'Far al Saddiq nominò quale suo successore Musa al Kazim, scartando
per motivi oscuri Isma'Il, suo figlio primogenito. I sostenitori di Isma'Il fecero
di quest'ultimo il loro settimo ed ultimo Imam (donde il termine ad essi applicato
di Settimani), alla morte del quale si rifiutarono di credere. Isma'Il si sarebbe
infatti nascosto per tornare un giorno come Mahdi a ristabilire la giustizia sulla
terra.
Riunitisi intorno ad
Hamdan Qarmat, propagandista ismailita, ritenevano che Muhammad, figlio di Isma'Il,
fosse il Mahdi atteso.
Costoro credevano che
il Mahdi fosse uno dei nipoti di Isma'Il e pretendevano di discendere dalla figlia
del Profeta, Fatima. Si stabilirono dapprima nell'Africa del Nord, poi fondarono
il Califfato fatimida d'Egitto (nel 969), ove mantennero il potere fino al 1171.
Sono i seguaci di Nizar, figlio primogenito dell'ottavo califfo fatimida, al Mustansir (morto nel 1094), che è allo stesso tempo il loro diciottesimo Imam. Nel 1090, un proselita di al Mustansir, Hasan Ibn Sabbah (morto nel 1124) si impadronì della fortezza al Amut, in Persia, ove insediò l'organizzazione terroristica dei Fidawiya (meglio conosciuta con il nome di setta degli "assassini", poiché praticava l'omicidio politico e faceva uso di hashish). Questa comunità scomparve verso il XIII secolo e gli Ismailiti del ramo nizarita, dopo essersi nuovamente divisi in diverse fazioni (tra cui la setta dei Khodjas in India), fanno ora capo, per la maggior parte, all', che considerano il loro Imam.
Sono i seguaci del figlio cadetto di al Mustansir, al Musta'li (morto nel 1101), che fu designato da suo padre e dal governatore militare alla successione del potere, a detrimento di Nizar. Alcuni Musta'lieni hanno formato la setta dei Bohoras in India e non riconoscono come loro guida l'Agha Khan.
Aderiscono alla Shi'a
media e costituiscono la maggioranza tra gli sciiti (oltre 50 milioni di aderenti).
Muhammad Ibn Nussair
al Namiri (morto nell'884), fondatore e teologo della setta nel IX secolo, sosteneva
che 'alI al Hadi o al Naqi, decimo Imam (morto nel 868), fosse un'incarnazione
dello Spirito Santo e rivendicò per sé la successione. I suoi adepti
contestano la nomina dell'undicesimo Imam, Hasan al Askari, accettato invece dai
duodecimani.
E' un movimento fondato in Sudan, verso la fine del XIX secolo, da Muhammad Ahmad Ibn Abdallah (morto nel 1825). Costui si proclamò Mahdi di allah e "califfo del Profeta", chiamato a ricostituire l'unità dell'Islam. Egli incitava alla guerra santa (Jihad). Il Mahdi importò in Sudan un Islam epurato che ricorda, per certi versi, il wahabismo. La tribù degli Ansari, nel Sudan, è l'erede dei Mahdisti.
E' una Confraternita mistica, fondata da Sidi Muhammad al Sanousi (morto nel 1859) e diretta, dal 1918, da suo nipote, Muhammad Idris, che fu, dal 1951, il sovrano dei primo regno di Libia fino al colpo di stato del 1969.
Mirza Ghulam Ahmad
(morto nel 1908), fondatore di questa setta, nata nel Punjab (India), si proclamò
"messaggero universale", affermando di essere allo stesso tempo il Mahdi
dei musulmani, il Messia dei cristiani e l'Avatar di Krishna.
La comunità degli Ahl -I -Haqq (gente della Verità) è stata fondata nel XV secolo da Sultan Suhaq. Il culto si basa sul raggiungimento dell'estasi attraverso il totale annientamento del proprio essere in Dio e sulla resurrezione finale. I principali centri degli Ahl -I -Haqq si trovano nel Kurdistan e nell'Azerbadjan e sono formati da elementi di estrazione prettamente agricola e contadina.
Lo shaikhismo è un movimento fondato da Ahmal al Asa (morto nel 1826), il quale afferma che, in assenza dell'Imam, l'esistenza di un intermediario tra quest'ultimo ed i fedeli è indispensabile. Quest'intermediario, lo "sciita perfetto", è il portavoce autorizzato (Bab) dell'Imam atteso. Il Babismo venne fondato nella prima metà del XIX secolo da Sayyed alI Muhammad al Shirazi (giustiziato nel 1850), che si proclamò Bab nel 1844, incitando a prepararsi ad accogliere "colui che Dio manifesterà". Il Baha'ismo, nato dal Babismo, è un movimento che venne fondato da Mirza Husain 'all Nuri, soprannominato Baha Allah (morto nel 1892), che dichiarò, nel 1863, di essere colui di cui il Bab aveva annunciato la venuta. Il Baha'ismo si sviluppò ad opera del figlio di Baha Allah, Abbas Effendi (soprannominato Abd al Baha e morto nel 1921) e di suo nipote Shoghi Effendi, morto nel 1957. La loro dottrina ha per scopo l'unificazione politico-religiosa, tesa a realizzare l'avvento di un governo mondiale. Il primitivo messaggio messianico di impronta sciita si è trasformato, nel corso del tempo, e soprattutto a seguito del contatto con l'Occidente, in una dottrina spirituale di tipo umanista-liberale. Riconosciuta come organizzazione non governativa dalle Nazioni Unite, la Comunità Bahai propaganda l'idea del progresso continuo, rifiutando gli elementi soprannaturali e miracolistici della religione. L'organizzazione è centralizzata e fa capo alla Casa Universale di Giustizia, che ha assunto la guida della fede Baha’i alla morte di Shoghi Effendi. Essa è costituita da nove membri, eletti ogni cinque anni dalle Assemblee Spirituali Nazionali del mondo intero ed ha potere legislativo. Il Centro Mondiale è situato ad Haifa (Israele), dove si trova anche il "tempio d'oro". Insediatisi originariamente in località della Palestina e dell'Iran, i Baha'i (3-5 milioni di seguaci) sono attualmente dispersi in varie parti del mondo, specie nell'area terzomondista. La diffusione del culto è affidata alle Assemblee Spirituali Locali nonché, stante il fervore "pionieristico" di molti seguaci, all’iniziativa individuale. Si vedano anche: I
documenti presenti su questo sito possono essere fatti circolare liberamente,
purché inalterati e senza ricarichi. Tutti i documenti sono distribuiti
come freeware e restano di proprietà dei loro rispettivi autori.
|