Il cammino cristiano




I Bahài

e gli altri movimenti scismatici dell'Islam

 

Nel maggio del 1844, un venticinquenne persiano si presentò ai suoi compatrioti proclamandosi un grande profeta, come Zoroastro e Maometto prima di lui. Si chiamava Mirza Alì Mohammed e prese il titolo di Bab, che significa "la porta". Annunciò l'imminente arrivo di un grande profeta che avrebbe dato inizio ad una nuova era. Alcuni anni dopo, il "Bab" fu martirizzato.
Il profeta venne identificato nella persona di Mirza Husayn Alì, che gli aderenti al movimento Bahài riconoscono come il fondatore della loro religione. Egli prese il nome di Bahàùllah, dicendo di essere "la gloria di Dio". Questi morì nel 1892.

Il figlio maggiore di Ballàùllah, Abdùl-Baha, divenne il nuovo capo spirituale, e svolse il compito di interpretare i numerosi scritti ed insegnamenti del fondatore. Dal 1911 al 1914 girò l'Europa e l'America settentrionale, esponendo la religione Bahài dovunque andava e facendo molti seguaci.
Alla morte di Abdùl-Baha (1921), assunse la guida del movimento suo nipote Shoghi Effendi. Quando questi morì, nel 1957, la religione Bahài era ormai saldamente stabilita, specialmente in Africa e in Asia.


Dottrine

  • Unità fondamentale di tutte le religioni
    ogni religione è una "fase", valida solo per un periodo, dell'unica vera Religione, di cui il culto Baha'i è l'ultima manifestazione voluta da Dio;

  • Ricerca della verità, che però è sempre relativa
    la religione Baha'i ne rappresenta l'ultima rivelazione; i Baha'i credono che Dio sia uno e inconoscibile e che si riveli agli uomini attraverso il suo verbo che si manifesta in un messaggero divino (Abramo, Mosé, Budda, Gesù, Maometto); questa rivelazione è progressiva ed è sempre adatta alla situazione di una determinata epoca storica;

  • Ballàùllah è l'ultima Manifestazione di Dio
    Gesù Cristo, Maometto, Buddha, ecc. sarebbero stati delle "manifestazioni" di Dio, e avrebbero rivelato solo quello che l'umanità poteva capire in uno specifico periodo storico; la religione Baha'i insegna che "l'insegnamento di Mosé è stato il bocciolo, quello di Gesù il fiore, e quello di Baha'Ullah è il frutto";

  • Ballàùllah avrebbe adempiuto le profezie dell'Antico Testamento
    la religione Baha'i insegna che: "Baha'Ullah è il messaggero di Dio per il nostro tempo, annunciato in tutte le Scritture e che compie le promesse di tutte le religioni" (qualunque studioso attento della Bibbia può verificare che le loro affermazioni sono soltanto dei sofismi; ad esempio, i Baha'i pretendono che il verso di Isaia 9:2, "il popolo che camminava nelle tenebre ha veduto una gran luce", si riferisca forse a Cristo, ma certamente a Ballàùllah; quando trovano un passo biblico che dichiara in modo certo che Gesù ritornerà contrariamente alla dottrina di Ballàùllah, essi dicono che i passi non vanno intesi letteralmente, senza spiegarne il motivo; quando invece l'interpretazione letterale fa comodo a loro, la utilizzano; si guardi, piuttosto, come centinaia di profezie bibliche si sono realmente adempiute in Gesù Cristo: si vedano questo studio e questo elenco).


Secondo Shoghi Effendi, i princìpi fondamentali di "tutte le grandi religioni del mondo" sono "in completa armonia... i loro scopi e i loro propositi sono identici... esse differiscono soltanto negli aspetti non essenziali delle loro dottrine".
Inoltre, secondo i Baha'i, la loro religione è la vera religione in quanto, a differenza delle altre, non ha mai portato a scismi e divisioni (ciò è ovvio, dato che in nome di una presunta unità essa si colloca al di sopra di tutte le altre, e le abbraccia tutte come vere, pur proclamandosi superiore in quanto ultima in ordine cronologico).

Vediamo allora se, come pretendono i fondatori e i seguaci della religione Baha'i, tutte le grandi religioni sono realmente uguali nelle loro dottrine fondamentali, e in completa armonia:

  • Mosè
    Ha annunciato un Dio unico e personale. L'universo non è eterno, ma è stato creato da Dio (Gen. 1-3; Deut. 6:4; etc). La salvezza è solo in Dio.

  • Krishna
    Unione di politeismo e panteismo impersonale. L'universo è eterno. Si è in comunione con la divinità mediante la devozione rituale.

  • Zoroastro
    Un dio buono e uno cattivo (dualismo religioso).

  • Buddha
    Dio non ha importanza; religione essenzialmente agnostica. La comunione con Dio si ha mediante l'ascetismo, seguendo un percorso ritualistico che deve essere completato.

  • Confucio
    Religione politeistica.

  • Maometto
    Un dio solo (Allah) che non può assolutamente avere un figlio, ma che ha tre figlie (Sura 53:19-20). L'uomo deve guadagnarsi l'accesso al paradiso mediante le opere buone, ma non può sapere se sarà salvato davvero perché Allah, che è capriccioso (Sura 4:116, 5:18, 9:15, 25:51), avrà l'ultima parola.

  • Baha'u'llah
    Dio e l'universo, che è un'emanazione di Dio, sono entrambi eterni.

  • Gesù Cristo
    Dio è unico e personale, e Gesù Cristo è il suo unigenito Figlio (Mar. 12:29; Giov. 4:24; 5:18-19; etc), che è uno con Dio, ed è Dio stesso (cfr. Isaia 9:5, Giov. 1:1). Egli ha creato l'universo dal nulla (Ebr. 11:3). L'universo non è eterno (vale quanto riportato già dall'Antico Testamento). La salvezza è solo in Dio che mediante il sacrificio di Gesù, profetizzato in dettaglio secoli prima, ha provveduto all'uomo la Via per essere salvati e per andare a Lui. Gesù dichiarò di essere LA verità e di essere l'unica via per andare a Dio.


Se queste fossero tutte manifestazioni dello stesso Dio, ciò significa o che Dio contraddice Se stesso, o che la natura stessa di Dio è contraddittoria. Se alle "manifestazioni volute da Dio" è consentito di contraddirsi a vicenda e in modo così profondo e radicale, e proprio nelle loro dottrine fondamentali, allora come si può sapere quale di esse è nel vero?
Se Dio può essere sia un solo dio che più dèi distinti, se Dio ha e al tempo stesso non ha un Figlio della Sua stessa natura, se Dio è personale ed è impersonale al tempo stesso, se la salvezza dipende solo dalle opere, solo dai riti, e al tempo stesso solo dalla fede nell'opera compiuta da Cristo e voluta da Dio prima che il mondo fosse creato, allora il concetto che i Baha'i hanno di Dio non ha alcun senso.

Le Sacre Scritture avvertono solennemente:

"Ma lo Spirito [Santo] dice esplicitamente che nei tempi futuri alcuni apostateranno dalla fede, dando retta a spiriti seduttori e a dottrine di demòni" (1 Timoteo 4:1).
"Verrà il tempo che non sopporteranno più la sana dottrina, ma, per prurito di udire, si cercheranno maestri in gran numero secondo le proprie voglie, e distoglieranno le orecchie dalla verità e si volgeranno alle favole" (2 Timoteo 4:3-4).

Gesù disse: "Io sono la via, la verità e la vita; nessuno viene al Padre se non per mezzo di me" (Giovanni 14:6).

"Infatti c'è un solo Dio e anche un solo mediatore fra Dio e gli uomini, Cristo Gesù..." (1 Timoteo 2:5).

"Guardate che non vi sia alcuno che faccia di voi sua preda con la filosofía e con vanità ingannatrice secondo la tradizione degli uomini, gli elementi del mondo, e non secondo Cristo" (Colossesi 2:8).

"In nessun altro è la salvezza; perché non vi è sotto íl cielo nessun altro nome che sia stato dato agli uomini, per mezzo del quale noi dobbiamo essere salvati" (Atti 4:12).






I MOVIMENTI SCISMATICI

I Baha'i fanno parte dei movimenti scismatici dell'Islam. Quelli che seguono vengono considerati sètte eretiche dalla religione islamica in quanto hanno stravolto gli insegnamenti del Corano:


Balikiti

Sono i seguaci di Balik Abdallah al Firuz, un mullah Sciita proveniente dalle terre a nord ovest di al Haz che predica contro l'uso della magia. Egli sostiene che tutti i maghi devono essere uccisi. Balik ha dichiarato una Guerra Santa contro coloro che praticano la magia, ovunque si trovino. I Mussulmani che rimangono uccisi nel tentativo di assassinare un mago sono considerati come martiri. Per tutti i territori a nord e a ovest di al Haz gli stregoni sono caduti preda di bande di Balikiti. Lo stesso Balik è stato condannato, anche se a malincuore, dai mullah Sciiti. I Balikiti sono stati colpiti anche ad al Wazif dove, se catturati, sono pubblicamente torturati a morte. I maghi nei paesi islamici hanno iniziato a pagare guardie del corpo, sospettando che i balikiti si nascondano nell'ombra.


Drusi

al Hakim, sesto califfo fatimida, fortemente influenzato dalla Shi'a estrema, giunse a proclamarsi incarnazione della divinità. Dopo la sua misteriosa scomparsa, nel 1021, venne creata in Egitto una nuova setta, quella degli hachimiti o drusi, dal nome del suo capo Muhammad Darazi. La setta, diretta in seguito da Hamza Ibn ali, proclamò al Hakim manifestazione dell'intelletto universale e, secondo l'archetipo del messianesimo avventista sciita, ne attende il ritorno in qualità di Mahdi.
Dall'Egitto, la comunità drusa si spostò verso la Siria, il Libano (ove conta circa 400.000 adepti) ed Israele (circa 7.000 elementi).


Yazidi

La setta degli Yazidi deriva il proprio nome da Yazid, assassino dell'Imam Husain, figlio di ali. Nei rituali, sono presenti elementi propri della tradizione cristiana, ebraica, manichea ed islamica (vengono contemporaneamente praticati il battesimo, la circoncisione ed il digiuno musulmano).
La comunità yazida è composta da circa centomila elementi, che abitano nel Kurdistan e nella regione caucasica.


Ibaditi

Partigiani di Abdallan Ibn al Ibadi, presunto fondatore della setta verso la fine del VII secolo, gli Ibaditi sono attualmente i soli superstiti dello kharigismo nella sua versione moderata: non considerano i non Kharigiti degli empi e si rifiutano di uccidere gli apostati e le loro famiglie.


Kharijiti

I Kharigiti (uscenti), in origine partigiani di ali, lo abbandonarono allorché egli, in occasione della battaglia di Siffin (giugno 657), accettò una procedura di arbitrato con il contendente omeyade Mo'wiya. Essi si rifiutarono di accettare che la nomina del califfo potesse essere sottoposta alla valutazione di un uomo, poiché ritenevano che tale decisione dovesse essere presa dall'insieme della comunità.
La setta difendeva il principio secondo il quale ogni musulmano poteva essere eletto califfo senza preclusioni di tipo razziale o di ascendenza familiare o tribale. Il solo requisito richiesto era quello dell'adesione al loro culto.
I Kharijiti ritengono che la jihad sia il sesto Pilastro dell'Islam, importante quanto il pellegrinaggio. Pertanto considerano se stessi Mussulmani migliori dei loro più miti correligionari, e ciò li rende impopolari in molte situazioni. In ogni caso il Califfo li lascia fare, dal momento che sono ottime guardie confinarie. I loro occasionali sconfinamenti nel territorio di Megalos hanno poche conseguenze senza il supporto dell'esercito del Califfo, ma forniscono a quest'ultimo utili informazioni. I Kharijiti preferiscono non ricevere ordini da chi non è totalmente devoto alla jihad.


Mutaziliti

Seguaci di un indirizzo o sistema di teologia musulmana. L'origine del movimento va ricercata nelle lotte politiche dell' inizio dell' VIII sec. d. C., quando un gruppo di uomini pii assunse un atteggiamento di 'neutralità' (questo è il significato della denominazione) tra i ribelli Kharigiti che giudicavano 'infedele' il peccatore musulmano, e la maggioranza che gli attribuiva ancora la qualità di credente: i Mutaziliti affermavano che la posizione del peccatore era 'intermedia' fra quei due opposti. Col declinare delle lotte civili, il partito Mutazilita perdette il suo originario contenuto politico, e si trasformò in scuola teologica. Le principali dottrine furono: affermazione del libero arbitrio, eternità delle pene infernali per chi è reo di gravi peccati, anche se musulmani; negazione di Dio anche nella vita futura. Dopo aver trovato adesioni tra alcuni califfi Abbasidi nel IX sec, il Mutazilismo decadde nel XIII sec, dopo aver trasmesso parte del proprio dogma nella religione degli Sciiti e degli Ibaditi.


Wahabiti

Movimento dell'Islam fondato nel XVIII secolo da Mohammad ibn Abd al-Wahab che si proponeva di riportare l'Islam alla purezza originaria. Esso si richiama agli insegnamenti di Ibn Hanbal e di Ibn Tayuiya.
al Wahab convertì alla sua dottrina un capo politico, Muhammad Ibn Sa'Ud, il cui figlio, 'Abd El-'Aziz, fu il fondatore del primo impero wahabita.
Il wahabismo non è dunque una setta, ma un movimento fondamentalista caratterizzato da un grande rigorismo morale. La dinastia dei Sa'Ud governa l'Arabia Saudita dal 1932. Nel regno saudita, l'hanbalismo è la scuola giuridica ufficiale.
Gli Wahabiti sottolineano più delle altre correnti la necessità della Jihad. Per gli wahabiti le uniche regole per una vita religiosa sono contenute nel Corano e nella Sunnah. Ogni altra regola non è valida.


Hashemiti

Sono i discendenti diretti del Profeta Maometto e i guardiani dei luoghi santi. L'attuale re di Giordania Abdallah II è il quarantaduesimo erede di Maometto. Gli hashemiti sono stati scacciati dall'Arabia dai wahabiti, sostenuti dagli inglesi.
Secondo alcuni il re hashemita avrebbe pieno titolo a rivendicare il titolo di guardiano della Mecca. A distanza di quattro secoli il confronto continua.


Assassini

La setta fu fondata nel 1090, al momento del massimo imperversare del Banestorm. Alcuni membri furono trasportati a Yrth insieme ad altri Mussulmani e portarono con sé le loro credenze e la loro organizzazione. Seguendo l'esempio del loro fondatore terrestre, costruirono una fortezza sulla vetta delle montagne nell'occidente di al Haz e la chiamarono al Amut, cioè Nido dell'Aquila. Là risiede il capo della setta, noto ai profani col nome di Veglio della Montagna, da cui invia i suoi seguaci a compiere missioni di terrore.
Gli Assassini prendono nome dalla parola Hashishin, cioè "consumatori di hashish" (la droga di Yrth che porta questo nome è diversa da quella della Terra, ma produce gli stessi effetti). Il loro fine ultimo è da sempre quello di diffondere la loro concezione dell'Islam su tutta la faccia di Yrth. Tuttavia il primo passo consiste nel far cadere tutti i governi islamici ortodossi. I principali metodi adottati sono l'assassinio in pubblico e l'intrigo politico. Praticamente ogni città nei territori Islamici ospita membri del culto degli Assassini.
La setta pratica una versione misticheggiante dell'Islam, che non rispetta le normali preghiere e la pratica del digiuno. Gli Assassini ritengono che esistano nove livelli di sviluppo spirituale e che solo quando tutti i fedeli avranno raggiunto il nono, ci sarà l'avvento del Mahdi. Credono inoltre che l'adorazione della Roccia a Geb'al Din sia un sacrilegio. Gli agenti degli Assassini sono chiamati fedayn, e ricevono un eccezionale addestramento nella loro arte. Sono maestri nel travestirsi piuttosto che nel muoversi furtivamente, dal momento che i loro omicidi vengono sempre commessi in pubblico. Ciò serve a dimostrare che i nemici della setta vengono sempre puniti e a garantire il martirio dell'assassino, che viene quasi sempre linciato. I fedayn amano colpire durante la preghiera del venerdì nella moschea, dove possono contare su un vasto pubblico e sulla possibilità di avvicinarsi facilmente alla vittima.


Zayditi

Zayditi, drusi e alawiti non sono più considerati musulmani dagli ortodossi. Partigiani di Zayn Ibn Li (ali Za'n U'L'A Bidin), morto nel 740, bisnipote di ali e nipote di Hussein, sono i soli a riconoscerlo come quinto Imam. Per gli altri Sciiti è suo fratello, Mohammad al Baqir (morto nel 731), ad essere il quinto Imam.
Contrariamente alle altre sette sciite, lo zaydismo (o Shi'a moderata) riconosce la legittimità dei due primi califfi. In teoria, essa lascia la designazione dell'Imam alla libera scelta della comunità, nella pratica ha sostenuto il diritto alla successione dei discendenti di ali, della sua sposa Fatima e dei loro figli, Hasan ed Hussein.
Per gli Zayditi, l'Imam è il depositario del sapere e deve far valere i propri diritti, impadronendosi del potere con le armi.
La particolarità che distingue questa setta dalle altre fazioni sciite è il rifiuto della "Taqiya", ossia dell'obbligo di dissimulare le proprie credenze, in caso di pericolo per se stesso o per la comunità.
Lo zaydismo conta almeno 6 milioni di aderenti ed è la religione ufficiale dello Yemen del Nord.


Ismailiti

Poco prima della morte, nel 765, Ja'Far al Saddiq nominò quale suo successore Musa al Kazim, scartando per motivi oscuri Isma'Il, suo figlio primogenito. I sostenitori di Isma'Il fecero di quest'ultimo il loro settimo ed ultimo Imam (donde il termine ad essi applicato di Settimani), alla morte del quale si rifiutarono di credere. Isma'Il si sarebbe infatti nascosto per tornare un giorno come Mahdi a ristabilire la giustizia sulla terra.
In tal modo, gli Ismailiti si separarono dai Duodecimani (o della Shi'a media) (Secondo la Shi'a media, l'Imam è colui che è dotato di "infallibilità ed impeccabilità" e che viene "illuminato dalla luce divina”), che invece riconoscono Musa al Kazim come settimo Imam.
Gli Ismailiti si pongono l'obiettivo di rovesciare il Califfato sunnita, ai loro occhi illegittimo, e di sostituirvisi.
L'ismailismo (cui aderiscono alcune centinaia di migliaia di musulmani che vivono in Siria, in Libano, in India, in Pakistan ed in Israele) ha generato molte sette scismatiche, tra cui quella dei Drusi, dei Nizariti, dei Mustaliani (detta della Shi'a estrema, per la quale l'Imam è colui che rappresenta la "personificazione di Dio").
Quelle dei Carmati e dei Fatimidi da molti non sono considerate sette religiose, ma gruppi politico-militari, che hanno governato senza lasciare successori.


Carmati

Riunitisi intorno ad Hamdan Qarmat, propagandista ismailita, ritenevano che Muhammad, figlio di Isma'Il, fosse il Mahdi atteso.
I Carmati fondarono, nell'899, uno Stato a Bahrein e giunsero perfino ad attaccare e conquistare la Mecca, nel 930. Il loro Stato indipendente, di tipo comunitario ed egualitario, sopravvisse fino al 1077 circa.


Fatimidi

Costoro credevano che il Mahdi fosse uno dei nipoti di Isma'Il e pretendevano di discendere dalla figlia del Profeta, Fatima. Si stabilirono dapprima nell'Africa del Nord, poi fondarono il Califfato fatimida d'Egitto (nel 969), ove mantennero il potere fino al 1171.
Carmati e Fatimidi hanno condiviso l'opinione secondo cui si doveva distruggere "l'illegittimo" Califfato sunnita e difendere la propria dottrina, praticando il terrorismo rivoluzionario.


Nizariti

Sono i seguaci di Nizar, figlio primogenito dell'ottavo califfo fatimida, al Mustansir (morto nel 1094), che è allo stesso tempo il loro diciottesimo Imam. Nel 1090, un proselita di al Mustansir, Hasan Ibn Sabbah (morto nel 1124) si impadronì della fortezza al Amut, in Persia, ove insediò l'organizzazione terroristica dei Fidawiya (meglio conosciuta con il nome di setta degli "assassini", poiché praticava l'omicidio politico e faceva uso di hashish). Questa comunità scomparve verso il XIII secolo e gli Ismailiti del ramo nizarita, dopo essersi nuovamente divisi in diverse fazioni (tra cui la setta dei Khodjas in India), fanno ora capo, per la maggior parte, all', che considerano il loro Imam.


Musta'lieni

Sono i seguaci del figlio cadetto di al Mustansir, al Musta'li (morto nel 1101), che fu designato da suo padre e dal governatore militare alla successione del potere, a detrimento di Nizar. Alcuni Musta'lieni hanno formato la setta dei Bohoras in India e non riconoscono come loro guida l'Agha Khan.


Duodecimani o Imamiti

Aderiscono alla Shi'a media e costituiscono la maggioranza tra gli sciiti (oltre 50 milioni di aderenti).
I Duodecimani chiudono la successione degli Imam al dodicesimo di essi, Muhammad al Mandi, scomparso nell'infanzia nell'874. Essi ritengono che egli non sia morto, ma che sia entrato in "occultamento".
Essi lo chiamano Sahib al Zaman (signore del tempo) e ne attendono il ritorno come Mahdi.


Nusairiti o Alawiti

Muhammad Ibn Nussair al Namiri (morto nell'884), fondatore e teologo della setta nel IX secolo, sosteneva che 'alI al Hadi o al Naqi, decimo Imam (morto nel 868), fosse un'incarnazione dello Spirito Santo e rivendicò per sé la successione. I suoi adepti contestano la nomina dell'undicesimo Imam, Hasan al Askari, accettato invece dai duodecimani.
Gli alawiti riservano un culto particolare ad al I. La loro dottrina e i loro rituali presentano elementi extra islamici, circostanza che li pone lievemente al margine dell'Islam.
I componenti della setta, circa 400.000, vivono nella Siria nord-occidentale e nella regione libanese di Tripoli.


Mahdiya

E' un movimento fondato in Sudan, verso la fine del XIX secolo, da Muhammad Ahmad Ibn Abdallah (morto nel 1825). Costui si proclamò Mahdi di allah e "califfo del Profeta", chiamato a ricostituire l'unità dell'Islam. Egli incitava alla guerra santa (Jihad). Il Mahdi importò in Sudan un Islam epurato che ricorda, per certi versi, il wahabismo. La tribù degli Ansari, nel Sudan, è l'erede dei Mahdisti.


Sanusi'a

E' una Confraternita mistica, fondata da Sidi Muhammad al Sanousi (morto nel 1859) e diretta, dal 1918, da suo nipote, Muhammad Idris, che fu, dal 1951, il sovrano dei primo regno di Libia fino al colpo di stato del 1969.


Ahmaditi

Mirza Ghulam Ahmad (morto nel 1908), fondatore di questa setta, nata nel Punjab (India), si proclamò "messaggero universale", affermando di essere allo stesso tempo il Mahdi dei musulmani, il Messia dei cristiani e l'Avatar di Krishna.
Un gruppo dissidente della setta costituì a Lahore una società per la propagazione dell'Islam. I Lahori si rifanno al sunnismo. Essi sono presenti in India, Pakistan, Iran, Arabia, Egitto e Malesia.


Ahl-I-Haqq

La comunità degli Ahl -I -Haqq (gente della Verità) è stata fondata nel XV secolo da Sultan Suhaq. Il culto si basa sul raggiungimento dell'estasi attraverso il totale annientamento del proprio essere in Dio e sulla resurrezione finale. I principali centri degli Ahl -I -Haqq si trovano nel Kurdistan e nell'Azerbadjan e sono formati da elementi di estrazione prettamente agricola e contadina.


Shaikhismo, Babismo e Baha'ismo

Lo shaikhismo è un movimento fondato da Ahmal al Asa (morto nel 1826), il quale afferma che, in assenza dell'Imam, l'esistenza di un intermediario tra quest'ultimo ed i fedeli è indispensabile. Quest'intermediario, lo "sciita perfetto", è il portavoce autorizzato (Bab) dell'Imam atteso.

Il Babismo venne fondato nella prima metà del XIX secolo da Sayyed alI Muhammad al Shirazi (giustiziato nel 1850), che si proclamò Bab nel 1844, incitando a prepararsi ad accogliere "colui che Dio manifesterà".

Il Baha'ismo, nato dal Babismo, è un movimento che venne fondato da Mirza Husain 'all Nuri, soprannominato Baha Allah (morto nel 1892), che dichiarò, nel 1863, di essere colui di cui il Bab aveva annunciato la venuta. Il Baha'ismo si sviluppò ad opera del figlio di Baha Allah, Abbas Effendi (soprannominato Abd al Baha e morto nel 1921) e di suo nipote Shoghi Effendi, morto nel 1957. La loro dottrina ha per scopo l'unificazione politico-religiosa, tesa a realizzare l'avvento di un governo mondiale. Il primitivo messaggio messianico di impronta sciita si è trasformato, nel corso del tempo, e soprattutto a seguito del contatto con l'Occidente, in una dottrina spirituale di tipo umanista-liberale.

Riconosciuta come organizzazione non governativa dalle Nazioni Unite, la Comunità Bahai propaganda l'idea del progresso continuo, rifiutando gli elementi soprannaturali e miracolistici della religione. L'organizzazione è centralizzata e fa capo alla Casa Universale di Giustizia, che ha assunto la guida della fede Baha’i alla morte di Shoghi Effendi. Essa è costituita da nove membri, eletti ogni cinque anni dalle Assemblee Spirituali Nazionali del mondo intero ed ha potere legislativo. Il Centro Mondiale è situato ad Haifa (Israele), dove si trova anche il "tempio d'oro".

Insediatisi originariamente in località della Palestina e dell'Iran, i Baha'i (3-5 milioni di seguaci) sono attualmente dispersi in varie parti del mondo, specie nell'area terzomondista. La diffusione del culto è affidata alle Assemblee Spirituali Locali nonché, stante il fervore "pionieristico" di molti seguaci, all’iniziativa individuale.



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