Il cammino cristiano




Come pregare?

testo tratto da un insegnamento del pastore Roberto Bracco

 

I discepoli chiesero a Gesù: - Insegnaci a pregare!

Molti oggi chiedono la medesima cosa. Non riescono a provare interesse per la preghiera; non trovano gioia, non ottengono esaudimento e perciò chiedono: "Come dobbiamo comportarci nella preghiera?"

È necessario che dica subito che la preghiera deve divenire fonte di gioia e di consolazione indipendentemente dalle cose che si possono ottenere per essa. Un cristiano deve desiderare la preghiera, deve anzi sentire la necessità della preghiera in ogni momento, anche quando gli sembra di non aver nulla da chiedere a Dio.

Non è forse bello per un bambino ricco di espansività dimorare con fiducia fra le braccia paterne per esclamare semplicemente: "Papà, ti voglio tanto bene"; oppure: "Papà sei caro e bello più di tutti coloro che io conosco!"

Iddio gradisce le manifestazioni di lode, d'adorazione e di affetto che i Suoi figliuoli Gli tributano dimorando fra le Sue braccia a mezzo della preghiera.

Ma non voglio soltanto dire quello che deve essere la preghiera per il credente, ma voglio anche ricordare come deve essere esercitata la preghiera perché possa essere costantemente fonte di gioia e di consolazione.

La preghiera deve essere semplicemente un incontro con il Padre; una conversazione con Dio. Osservate Gesù mentre prega. Non c'è nulla di liturgico, di teatrale, di artificioso: Egli parla con semplicità rivolgendosi spontaneamente al Padre. Sembra che Egli veda il Padre vicino a Sé e che Gli rivolga con naturalezza la parola.

La Sua è una vera conversazione, piena di fiducia, di confidenza. Questa è la preghiera! Le frasi artificiose, le parole ben composte o meccaniche non aiutano il credente ad incontrare il Signore, anzi lo allontanano da Lui, creano un'atmosfera falsa, una cortina di formalità religiosa.

Il credente si deve esercitare ad usare il suo diritto di famiglia con il Padre; deve imparare a parlarGli con semplicità, con naturalezza e in piena confidenza. Se qualche volta non trova parole per una conversazione, deve desiderare ugualmente di trovarsi nella Sua dolce e gloriosa presenza.

È logico che ripetendo frasi dopo frasi venga la stanchezza e la noia; quando si fa della preghiera un'azione meccanica e stereotipata, l'anima s'inaridisce, ma quando la preghiera è un soave ed intimo colloquio con Dio, l'anima si vivifica nella gioia e nella benedizione.

Una servente di Dio, usata gloriosamente come strumento di benedizione nel servizio, amava, ogni giorno della sua vita, raccogliersi per un periodo di tempo in un angolo intimo della sua casa per incontrarsi semplicemente con Dio. Ella rimaneva nel silenzio più assoluto; silenzio di labbra, silenzio di pensiero; silenzio di emozioni. Attendeva semplicemente la presenza di Dio, la voce di Dio.

Quest'incontro quotidiano, nell'eden del cuore era, per questa donna pia, la preghiera più dolce, più ricca che ella avesse potuto desiderare.

Ricordati che se hai ricevuto Gesù come tuo salvatore sei un figliuolo di Dio; ricordati che Egli è il Padre; ricordati che Egli è vicino a te e ti ascolta. Si, ricordati tutto ciò e parlaGli: questa è la preghiera.

Quando tu ti eserciterai nella preghiera in un modo spontaneo e semplice, troverai la gioia della preghiera, ed allora non soltanto essa ti accompagnerà nelle diverse circostanze della vita, ma tu cercherai con ansia di utilizzare tutte le ore e tutti gli attimi di libertà per incontrarti con intimità con il tuo Dio.

Abituati anche a presentare in preghiera anche tutte le tue necessità. Iddio è pronto per dare cose buone a coloro che gliele chiedono. Rimarrai sorpreso della Sua grandezza e della Sua prontezza.

Anche nel far questo però usa semplicità e naturalezza. Hai una necessita? Uniscila ad una promessa della Bibbia e poi presentala con naturalezza a Dio in preghiera e persevera fino all'esaudimento.

Per esempio: sei afflitto? Presentati a Dio e diGli come figliuolo: Padre, la Tua Parola mi dice: È alcun di voi afflitto? Preghi! Io vengo a presentarTi la mia afflizione; consolami!

Iddio ti consolerà perché è fedele. Se tu avrai scritto la tua richiesta sopra un taccuino, rimarrai meravigliato della prontezza e dell'opportunità di Dio.

Puoi segnare tutte le tue richieste sopra un taccuino, una dopo l'altra, e presentarle a Dio in preghiera unite alle promesse contenute nella Sua Parola. Iddio ti farà cancellare le tue richieste una dopo l'altra nell'esaudimento.

George Müller, il fondatore dei grandiosi orfanotrofi di Bristol, aveva edificata tutta la sua poderosa attività sulla preghiera, e tutti i mezzi necessari per mantenere migliaia di ragazzi sono stati risposte alle sue preghiere. Nel suo taccuino di preghiera si poteva leggere:

"Cose necessarie da chiedere al Padre: un risveglio fra gli orfani; due insegnanti cristiani per il reparto maschile; un grande armadio per il guardaroba; seicento paia di scarpe per gli orfani; il denaro per ampliare un locale."

Come possiamo vedere, un servitore di Dio che ha scoperto il segreto della preghiera è disposto a chiedere in semplicità ogni cosa al Padre. Egli è sicuro che può ottenere tutto e perciò non si affanna e non si scoraggia perché ha tutto.

Anche tu puoi avere il tuo taccuino di preghiera, ma è molto più importante che tu abbia il tuo tempo di preghiera. Nella tua giornata ci deve essere un periodo riservato soltanto a Dio; un periodo per incontrarti con Dio, per parlare con Dio.

Io credo che il periodo migliore sia all'inizio della giornata; prima che abbiano inizio i lavori, le occupazioni e le preoccupazioni. La mente e più riposata, il cuore e più sereno e tutto facilita un incontro intimo con il Padre.

Anche Dio gradisce che sia consacrato al Suo nome il primo periodo della giornata, perché questo dimostra che Egli viene posto avanti ad ogni cosa. Un servitore di Dio affermava che trovare Iddio prima che incominci la navigazione della giornata, ci assicura un mare sottomesso alla nostra piccola nave ed un viaggio gioioso.

Non dobbiamo accontentarci di un periodo soltanto; noi abbiamo fissati tre o quattro periodi ogni giorno per nutrire i nostri corpi e non dovremmo stabilirne di meno per nutrire la nostra anima.

Non dire: Pregherò quando ho tempo; perché altrimenti non pregheresti mai. Stabilisci dei periodi di tempo precisi. Tu non dici: Mangerò quando ho tempo! Tu mangi quando giunge l'ora della colazione, del pranzo o della cena e così devi pregare quando giunge l'ora della conversazione con il Padre.

Se puoi fare a meno di fissare la durata di questi periodi è meglio. Ti puoi abbandonare senza preoccupazione di tempo alla dolcezza della comunione e del colloquio.

Non essere frettoloso di allontanarti dalla presenza di Dio, perché Egli non ha fretta di lasciar te.

Cerca di trovare altri cristiani desiderosi di curare le relazioni con Dio ed unisciti a loro per riunioni di preghiera in comune. L'unione aumenta la potenza della preghiera. Nel pari consentimento di due o tre credenti tutte le potenze vengono scrollate.

Anche nelle preghiere in comune però, bisogna fuggire l'artificio; la preghiera deve rimanere una intima conversazione con Dio, anche se con un maggior numero di partecipanti.

Una cristiana di colore organizzò delle riunioni di preghiera notturne per un risveglio della comunità della quale suo marito era pastore. Queste riunioni attirarono un numero sempre maggiore di credenti pieni di fervore fino a tanto che la gloria di Dio riempì quel luogo di riunione e fece nascere un glorioso risveglio spirituale che dura fino a questi giorni. Tutti quelli che si erano uniti lo avevano fatto spontaneamente e quindi il pari consentimento era stato perfetto.

Insegnaci a pregare.

Andiamo con semplicità a Colui che ci allarga le braccia, abbandoniamoci fiduciosi al Suo abbraccio. Egli non si aspetta la moltitudine delle parole e, non si aspetta neanche le frasi fiorite; si aspetta soltanto il nostro amore.

AdoriamoLo, lodiamoLo, contempliamoLo, ascoltiamoLo e quando dobbiamo parlare, diciamoGli con naturalezza quello che ci occorre, quello che desideriamo da Lui e per fede ringraziamoLo riconoscenti dell'aiuto che Egli, certamente ci darà.



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