Cristo
o i nostri sentimenti
tre
meditazioni bibliche sulla salvezza e i nostri sentimenti
"Se
con la bocca avrai confessato Gesù come Signore e avrai creduto con il
cuore che Dio lo ha risuscitato dai morti, sarai salvato."
(Romani 10:9)
La Parola di Dio dichiara che "chi crede nel Figlio (di Dio) ha vita eterna"
(Giovanni 3:36). "Per mezzo di Lui vi è annunziato il perdono dei
peccati; e chiunque crede è giustificato per mezzo di Lui" (Atti
13:38-39).
Non dobbiamo anteporre
i nostri sentimenti alle affermazioni della Parola di Dio. L'Evangelo ti chiama
a credere al Figlio di Dio, non a "sentire" che sei questo o quello.
Molti credenti sbagliano su questo punto. Analizzano le loro emozioni invece di
accettare semplicemente quello che Dio dice. Sono occupati di loro stessi piuttosto
che di Cristo, di qui le incertezze in cui sono immerse.
Devi staccare il tuo sguardo da te stesso ed appoggiarti sull'opera perfetta di
Gesù e sulla Parola di Dio. È vero che allora si compie "in"
noi un'opera reale dello Spirito Santo, ma non è in questo che risiede
il fondamento della nostra pace. Siamo chiamati a riposarci semplicemente sull'opera
di Cristo, compiuta "per" noi, perché questa opera è perfetta.
Impariamo ad affidarci completamente a Gesù Cristo, ed a trovare in lui
una soddisfazione completa!
(C.H. Mackintosh)
"Vi ho scritto queste cose affinché sappiate
che avete la vita eterna, voi che credete nel nome del Figlio di Dio."
(1 Giovanni 5:13)
Come si può essere certi di avere la fede? Non bisogna forse provare certi
sentimenti o fare certe esperienze?
In tutti i tempi c'è sempre stata la diffusa tendenza di fondare la propria
pace sui propri sentimenti o sulle proprie esperienze. Insomma, non ci si confida
in Dio, ma in se stessi.
Certamente, la fede produce dei sentimenti di gioia nell'animo umano, ma non devono
essere questi i fondamenti della nostra pace. Se analizziamo di continuo i nostri
stati d'animo, le nostre certezze seguiranno la curva sinuosa del nostro umore.
Vicino a Gerusalemme, a Betania, Gesù si presenta a due sorelle in lutto
da qualche giorno per la perdita del fratello. Egli dice a Marta, una di loro:
"Io sono la risurrezione e la vita; chi crede in me, anche se muore, vivrà;
e chiunque vive e crede in me, non morirà mai. Credi tu in questo?".
La risposta di Marta è molto significativa: "Sì, Signore, io
credo che tu sei il Cristo, il Figlio di Dio che doveva venire nel mondo"
(Vangelo di Giovanni 11:25-27).
Il fondamento della vita cristiana è la Parola di Dio! Non è
la mia persona, le mie circostanze, le mie emozioni, ma Gesù Cristo, il
Figlio di Dio. La mia fede riposa su Lui e su Lui solo.
Crediamo con tutto il nostro cuore che Gesù ha compiuto in modo perfetto
l'opera della nostra salvezza. Poi, viviamo su questo fondamento, imparando giorno
per giorno a conoscere l'Autore di questa grande salvezza.
"Or
la fede è certezza di cose che si sperano, dimostrazione di realtà
che non si vedono." (Ebrei 11:1)
L'uomo ha bisogno di certezze in tutti i campi, in modo particolare quando si
tratta del suo avvenire eterno.
Pensiamo a quelli che ascoltano la Parola di Dio e che desiderano la pace che
si ha quando si è certi di essere salvati. L'amor proprio gli impedisce
forse di confessare la loro preoccupazione, ed è un peccato, perché
abbiamo una risposta per loro, una risposta da Dio.
Di che cosa bisogna fidarsi, dei nostri propri sentimenti o delle affermazioni
di Dio nella Bibbia? Se ricevo da parte di un amico una lettera con la quale egli
mi comunica di avermi fatto un dono generoso, e che posso disporne subito, rimarrò
scettico e diffidente, lasciandomi agitare da ogni sorta di ragionamento? Niente
affatto! Io riprendo la lettera e la rileggo. Nessun dubbio possibile, sono felice
possessore di ciò che mi è donato.
Ebbene, lettore credente che dubiti della tua salvezza, prendi la lettera di Dio
e leggi ciò che Gesù dice: "In verità, in verità
io vi dico: Chi ascolta la mia parola e crede a Colui che mi ha mandato, ha vita
eterna; e non viene in giudizio, ma è passato dalla morte alla vita"
(Giovanni 5:24).
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