Dio esiste ?
testo copyright © 2002 Answers in Genesis
Nella nostra esperienza quotidiana, quasi ogni cosa sembra avere
un inizio. Infatti, le leggi della scienza ci dimostrano che perfino le cose
che sembra non subiscano cambiamento attraverso la nostra vita (come il sole ed
altre stelle) si esauriscono. Ogni secondo il sole brucia milioni di tonnellate
di idrogeno, consumandosi; e siccome non può durare per sempre, doveva avere avuto
un inizio. Si può dire la stessa cosa riguardo luniverso intero.
Quindi quando i Cristiani affermano che lIddio della Bibbia
creò tutti gli esseri viventi e luniverso stesso, alcuni porranno una domanda
abbastanza logica cioè, « Ma chi ha creato Dio ? »
Il primo versetto della Bibbia dichiara, « Nel principio
Dio
» In queste parole non si cerca di provare lesistenza
di Dio neppure di suggerire in qualsiasi modo che Dio ebbe inizio. Infatti la
Bibbia afferma chiaramente che Dio esiste al di là del tempo. Egli è eterno,
senza inizio o fine, ed è infinitamente intelligente.1
È logico, però, accettare lesistenza di un tale essere eterno?
La scienza moderna può addirittura permettere una tale nozione?
Cosa cercare?
Che evidenza ci aspetteremmo di trovare se esistesse davvero un
Dio infinito che creò tutte le cose come afferma la Bibbia? Come è
possibile riconoscere la mano di un tale creatore onnipotente?
La Bibbia afferma che Dio sa ogni cosa, dunque è
infinitamente intelligente. Per riconoscere le Sue opere bisogna sapere
per prima cosa da dove cominciare per riconoscere levidente operato della
Sua intelligenza.
Quale evidenza?
Perché gli scienziati si entusiasmano così tanto quando scoprono,
ad esempio, utensili fatti da sassi insieme con delle ossa in una grotta? È perchè
gli utensili parlano di un essere intelligente! Gli scienziati riconoscono che
questi utensili non si sono potuti disegnare loro stessi, spontaneamente. Sono
invece stati ideati e prodotti da unintervento intelligente. Giustamente
concludono quindi che una creatura intelligente fece questi utensili.
Similmente, non si potrebbe mai guardare alla Grande Muraglia
Cinese, o ad un qualsiasi grande edificio e concludere che tali strutture si furono
formate da unesplosione di una cava di sassi!
Non si crederebbe neppure che le teste dei presidenti scolpiti
sulla parete del Monte Rushmore (Sud Dakota, USA) sono il risultato da milioni
di anni di erosione! Possiamo riconoscere dal loro disegno che dietro a queste
cose cera unintelligenza che le ideò e le costruì. Vediamo dappertutto
oggetti fatti dalluomo macchine, aerei, computer, radio, case, elettrodomestici,
e così via, eppure non ci viene mai in mente di pensare che tali oggetti
siano solo il prodotto del tempo e del caso. Il disegno si vede dappertutto.
Non ci passerebbe mai per la mente lidea bizzarra che, se si lasciasse del
metallo a se stesso si trasformerebbe spontaneamente in motori, trasmissioni,
ruote, e tutti gli altri pezzi necessari per costruire unautomobile!
Questo argomento del « disegno » spesso si collega al nome di
Guglielmo Paley. Ci si ricorda di lui particolarmente per largomentazione
che proponeva dellorologio e lorologiaio. Confrontando un sasso con
un orologio, concludeva che « lorologio doveva avere un creatore
che per forza doveva esistere in un determinato momento, e in qualche luogo, un
artigiano o degli artigiani che lo hanno fabbricato per uno scopo ben preciso,
i quali comprendevano proprio come era costruito e che ne designavano il suo uso. »2
Quindi Paley credeva che, nello stesso modo in cui lorologio
rispecchia lopera di unorologiaio, così il modo in cui sono disegnati
gli esseri viventi fa pensare ad un Disegnatore. Benché credesse in un Dio creatore,
Paley pensava però a un Dio ormai lontano dalla Sua creazione invece che
al Dio personale della Bibbia.3
Oggi, la maggior parte delle persone, compresi tanti scienziati,
credono che tutte le piante e le creature, compresi gli ingegneri intelligenti
che fanno orologi, automobili, ecc., siano il prodotto di un processo evolutivo
e non di un Dio Creatore.4 Ma, possono difendere la loro posizione?
Gli esseri viventi dimostrano levidenza di un disegno?
Il defunto Isaac Asimov (anti-creazionista fervente) dichiarò
che, « Dentro luomo cè un cervello di 1300 grammi che, per
quanto sappiamo, è linsieme di materia più complesso e più ordinato nelluniverso. »5
È enormemente più sofisticato del computer più potente mai costruito. Non sarebbe
logico suppore che, se il cervello intelligente delluomo ha disegnato il
computer, allora anche il cervello umano è stato a sua volta disegnato?
Gli scienziati che respingono il concetto di un Dio creatore sono
daccordo nel fatto che tutti gli esseri viventi mostrano levidenza
di un disegno. Accettano largomento di Paley che tutto fu disegnato, ma
non accettano il Disegnatore.
Ad esempio, il dottor Michael Denton, medico e scienziato non
cristiano, laureato in biologia molecolare, conclude che:
« Luniversalità della perfezione e il fatto che
dovunque guardiamo, non importa quanto profondamente o quanto lontano, troviamo
uneleganza ed una ingenuità di una qualità trascendente, che mitiga contro
lidea [che tutto è il risultato] di caso
»
Continua dicendo che « a fianco del livello di ingenuità
e complessità esibito dalle macchine molecolari della vita, perfino i nostri manufatti
più avanzati sembrano malfatti. Ci sentiamo umiliati, tanto quanto si
sentirebbe luomo neolitico alla presenza della tecnologia del ventesimo
secolo
»
« Sarebbe illusorio pensare che ciò che vediamo nel presente
superi di una sola frazione la totalità del disegno biologico. Praticamente in
ogni settore di ricerca biologica fondamentale i livelli di disegno e di complessità
si rivelano più sofisticati man mano che si scoprono, sempre a una frequenza che
aumenta parallelamente. »6
Il dottor Richard Dawkins dellUniversità di Oxford, è ormai
fra il protagonisti più notevoli della teoria dellevoluzione nel mondo intero,
risultato della pubblicazione dei suoi libri, incluso « Lorologiaio
cieco » nel quale afferma di dimostrare falsa, una volta per sempre,
la nozione di un Dio Creatore e difende la teoria moderna dellevoluzione.
Eppure dice: « Abbiamo visto che gli esseri viventi sono troppo improbabili
e troppo ben disegnati perché siano il risultato del caso. »7
Senza dubbio anche lateo più convinto concede che il disegno
è evidente negli animali e nelle piante che appartengono al nostro pianeta. Se
Dawkins respinge il « caso » nel disegno, che cosa sostituisce al posto
del « caso » se non accetta un Dio Creatore?
Dunque, chi o che cosa è di fatto il disegnatore ?
Secondo noi cristiani il disegno che vediamo intorno a noi è completamente
in armonia con la spiegazione della Bibbia che « Nel
principio Dio creò i cieli e la terra » (Genesi 1 :1) ed oltre,
« attraverso Lui [Gesù Cristo] furono create tutte le
cose sia nel cielo sia sulla terra, visibili ed invisibili, sia troni, dominii,
principati o potenze, tutte le cose furono create da Lui e per Lui »
(Colossesi 1:16).
Però gli evoluzionisti, come Richard Dawkins, ammettendo che si
veda un disegno negli esseri viventi, respingono lidea che ci sia un qualsiasi
Dio disegnatore. Rispetto a Paley, Dawkins dice:
« Largomento di Paley è fatto con passione sincera ed
è informato dalla migliore istruzione sulla biologia dei suoi tempi, ma è nellerrore,
gloriosamente e assolutamente nellerrore. Lanalogia tra il telescopio
e locchio, tra lorologio e lorganismo vivente, è falsa. »8
Perché è falsa? Perché Dawkins attribuisce il disegno a ciò che
chiama le « forze cieche della fisica » e i processi della selezione
naturale. Scrive Dawkins:
« Anche se sembra il contrario, gli unici orologiai
nella natura sono le forze cieche della fisica, benché schierate in una maniera
molto speciale. Un vero orologiaio vede il futuro e quindi disegna le sue ruote
dentate e le sue molle e pianifica i loro intercollegamenti, perseguendo uno scopo
futuro con locchio della sua mente. »
« La selezione naturale, e cioè il processo automatico
cieco ed incosciente che Darwin scoprì, e che ormai sappiamo spiega lesistenza
e levidente utilità di tutte le forme di vita non ha in mente lutilità.
Non ha nè una mente nè unocchio della mente. Non ha un piano per il futuro.
Non ha nè visione, nè previsione, nè scopo. Se si vuol dire, chi assume il ruolo
dellorologiaio nella natura Darwiniana, è difatti lorologiaio cieco. »
(enfasi aggiunta)9
Dawkins però riconosce che « più una cosa è improbabile
statisticamente, meno possiamo credere che sia successa per il caso cieco. In
apparenza, lalternativa ovvia al caso sarebbe un Disegnatore Intelligente. »10
Nonstante ciò egli rispinge lidea di un Disegnatore Intelligente
ed invece offre questa « risposta » :
« La risposta, e cioè la risposta di Darwin, si trova
in trasformazioni graduali da un inizio semplice di esseri primordiali tanto semplici
che si svilupparono a caso. Ogni cambiamento successivo nel processo evolutivo
graduale fu abbastanza semplice, in confronto dei suoi antenati, che si sono sorti
a caso.
« Però la sequenza intera di passi cumulativi non costituisce
un processo a caso quando si considera la complessità del prodotto finale con
riferimento al punto di partenza. Il processo cumulativo si dirige da non causale
sopravvivenza. Il motivo di questo capitolo è dimostrare che la potenza di questa
selezione cumulativa è un processo fondamentalmente casuale. »11
Essenzialmente, dunque, Dawkins non fa niente di più che insistere
che la selezione naturale12,13,14 insieme alle mutazioni15, 16,
17 forniscono il meccanismo che dirige il processo evolutivo. Crede che
questi processi non siano casuali e diretti. In realtà è semplicemente un modo
sofisticato di dire che levoluzione stessa è il disegnatore!
È possibile che la selezione naturale produca disegno?
La vita biologica è costituita da uninformazioni la quale
è contenuta nel molecola delleredità chiamata DNA che sostituisce i geni
di un organismo. Quindi per proporre che la selezione naturale e le mutazioni
sono i meccanismi di base del processo evolutivo, si deve dimostrare che questi
processi producono le informazioni che sono la causa del disegno che è evidente
negli esseri viventi.
Chiunque comprende la biologia riconosce per certo (come Darwin
riconosceva) che la selezione naturale è un processo logico che si può osservare
in natura. Però, la selezione naturale opera solamente sullinformazione
già contenuta nei geni e NON fabbrica nessuninformazione nuova.18,
19 In realtà questo è in armonia col racconto della storia della creazione
nella Bibbia, nel senso che Dio creò distinti «tipi» di animali e di piante nel
modo che ognuno sia capace di riprodursi secondo il proprio «tipo» di appartenenza.
È vero che si possono osservare grandi variazioni tra esemplari
appartenenti ad un genere e si possono vedere i risultati della selezione naturale.
Ad esempio le volpi, i coyote e il dingo (cane australiano) si sono sviluppati
col tempo, il risultato della selezione naturale che opera sullinformazione
trovata nei geni del « genere » volpe/cane. Ma il punto è che NESSUNA
nuova informazione è stata fabbricata. Invece queste varietà di cane sono risultate
da un riordinamento, divisione e separazione dellinformazione nella « genere »
di cane originale. Non si è mai visto un genere che cambi in unaltra genere
completamente diverso senza uninformazione che non esisteva già!20
Senza un coinvolgimento intelligente che integra con nuove informazioni, la selezione
naturale non funziona come meccanismo di evoluzione.
Denton conferma questa idea dicendo: « Non si può enfatizzare
abbastanza il fatto che levoluzione tramite la selezione naturale è analogo
al risolvere un problema senza nessuna guida intelligente, e senza alcun intervento
intelligente. Nessunattività che richiede informazioni intelligenti può
in nessun modo essere analoga allevoluzione attraverso la selezione naturale. »21
Privo di un modo di integrare le informazione, la selezione naturale
non funziona come meccanismo di evoluzione. Gli evoluzionisti sarebbero daccordo,
però credono che siano le mutazioni che in qualche modo forniscono le nuove informazioni
di guida per la selezione naturale.
Le mutazioni possono fabbricare nuove informazioni?
In realtà anche gli scienziati sanno ormai che la risposta è NO !
Il dottor Lee Spetner, scienziato molto qualificato che insegnava teoria dellinformazione
e di comunicazione allUniversità Johns Hopkins, chiarisce abbondantemente
questo fatto nel suo erudito e ricercatissimo libro « Not by chance »
(Non a caso) :
« In questo capitolo darò tanti esempi di evoluzione e
di mutazioni in particolare, per dimostrare che non cè aumento di informazione
Però
tra tutte le cose che ho letto nella letteratura delle scienze della vita, non
ho mai trovato una mutazione che aumentasse linformazione genetica. »22
« Tutte le mutazioni « a punto » che
si sono studiate a livello molecolare risultano in una riduzione di informazione
genetica invece di un incremento. »23
« La teoria neo-Darwiniana dovrebbe spiegare come linformazione
che produce la vita sia incrementata con levoluzione. La differenza biologica
essenziale fra un essere umano e una batteria si trova nellinformazione
che contengono. Seguono tutte le altre differenze biologiche. Il genome [la totalità
dei geni dellorganismo] umano contiene tanta più informazione del genome
batterico. Non si può aumentare informazione per mezzo di mutazioni che perdono
informazione. Unattività commerciale non può guadagnare soldi se man mano
sta perdendo soldi. » (enfasi aggiunta)24
Gli scienziati evoluzionisti non possono evitare questa conclusione
a cui anche tanti scienziati - il dottor Spetner incluso sono arrivati.
Le mutazioni NON funzionano come meccanismo del processo evolutivo. Spetner dice
insomma:
« I neo-Darwinisti vorrebbero farci credere che i cambiamenti
maggiori dellevoluzione sono il risultato di una serie di piccoli eventi
se il numero degli eventi è abbastanza grande. Però se tutti questi
eventi perdono informazione non possono essere i passi per quel tipo di
evoluzione che la teoria neo-Darwiniana propone di spiegare, e nonostante il numero
delle mutazioni. Chiunque pensa che la macro-evoluzione (cioè grandi passi evolutivi,
come dal pesce alluomo) possa succedere per mezzo di mutazioni che perdono
informazione sarebbe come il commerciante che perdeva un po di soldi in
ogni vendita, ma pensava che avrebbe potuto ugualmente guadagnare denaro a causa
del volume delle vendite
« Non si è mai osservata nemmeno una mutazione che aggiunga
un pezzettino di informazione al genoma. Ciò dimostra sicuramente che non ci
sono milioni e milioni di mutazioni come richiede la teoria. Magari non ce nè
nemmeno una. La mancata osservazione di alcuna mutazione che aggiunge informazione
è più di una mancanza di difesa per la teoria. Invece è unevidenza contro
la teoria. Abbiamo quindi una sfida molto seria alla teoria neo-darwiniana. »
(enfasi aggiunta)25
Questo fatto è confermato dal dottor Werner Gitt, direttore e
professore allIstituto Federale Tedesco della Fisica e Tecnologia che, alla
domanda, È possibile creare nuova informazione tramite mutazioni?
risponde così:
«
questa idea è centrale nelle rappresentazioni dellevoluzione,
però le mutazioni possono causare cambiamenti solo nelle informazioni già esistenti.
Non è possibile aumentare le informazioni, ed in genere le mutazioni sono dannose
allorganismo. Non possono sorgere nuove cianografie che risultano in nuovi
funzionamenti oppure nuovi organismi. Le mutazioni non possono essere la fonte
di nuove (creatrici) informazioni. » (enfasi aggiunta)26
Dunque, se la selezione naturale e le mutazioni vengono eliminate
come meccanismi che fabbricano linfomazione ed il disegno dei sistemi viventi
dobbiamo trovare un altro meccanismo.
Ma ci sono dei problemi ancora più profondi per quelli che respingono
il Dio creatore come fonte di informazione.
Tanti problemi !
Immagina di star seduto in un aereo Boeing 747 e stai leggendo
un libretto che spiega comè costruito questo grande aereo. Sei affascinato
dal fatto che questa macchina volante è costituita da sei milioni di pezzi
ma allimprovviso ti rendi conto che nemmeno un pezzo da solo può volare.
Potrebbe sembrarti un po sconcertante se stai volando ad una velocità di
800 km orari ad unaltitudine di 10.000 metri. Però anche se non è possibile
che un pezzo solo dellaereo possa volare, non devi preoccuparti perché tutti
i pezzi montati insieme fanno una macchina completa che vola.
Possiamo usare la costruzione di un aereo come analogia per capire
i meccanismi di base della biochimica cellulare che permette agli organismi di
funzionare.
Gli scienziati hanno trovato che dentro la cellula ci sono migliaia
di macchine biochimiche. Ad esempio, si potrebbe citare la capacità
di una cellula di sentire la luce e poi cambiarla in impulsi ellettrici. Però
ciò che una volta gli scienziati giudicavano essere un processo semplice dentro
la cellula, come per esempio la capacità di sentire la luce cambiandola in impulsi
elettrici, è infatti un evento molto complicato. Affinché questa sola
cosa funzioni, ci devono essere componenti numerosi tutti al posto giusto, al
momento giusto, nella giusta concentrazione, oppure non funzionerà per niente.
In altre parole, tutte le parti di un aereo devono essere assemblati prima che
possa volare, e nello stesso modo tutte le parti di una macchina biologica dentro
una cellula devono essere a posto altrimenti non possono funzionare. E ci sono
letteralmente migliaia di tali « macchine » in una cellula sola che
sono necessarie affinchè funzioni.
Cosa vuol dire ? È semplice: levoluzione di soli elementi
chimici in un sistema vivente è impossibile.
Gli scienziati ormai sanno che la vita è costruita da queste « macchine »
. Il dottor Michael Behe, Professore Associato di Biochimica nellUniversità
di Lehigh (Pennsylvania-USA) descrive queste « macchine biochimiche »
dicendo che hanno una « complessità irriducibile. » Egli afferma,
« Ora tocca alla scienza fondamentale della vita, e cioè
la biochimica, a commuovere la comunità scientifica. La cosiddetta semplicità
della vita che una volta era considerata la base della vita, ormai si è mostrata
essere un fantasma. Invece, sistemi di incredibile, irriducibile complessità
abitano nella cellula.
« Il riconoscimento che la vita fu disegnata da unintelligenza
è scioccante per noi del ventesimo secolo, perché siamo abituati a pensare che
la vita è il risultato di alcune leggi naturali. Ma anche altri hanno avuto le
loro sorprese nei secoli passati e non cè nessun motivo di suppore che noi
ne scamperemo. » (enfasi aggiunta)27
Per illustrare in altro modo, pensa a quando si ammazza una zanzara.
Poi pensa a questa domanda: Perché è morta la zanzara? La zanzara schiacciata
è composta di tutte le sostanze chimiche della vita che un evoluzionista direbbe
facevano parte della zuppa primordiale. Eppure sappiamo che niente si evolverà
da questa « minestra di zanzara ». E allora perché è morta la zanzara?
Proprio perché, schiacciandola, lhai messa in « disordine ».
Una volta che il meccanismo della zanzara è distrutto, lorganismo
non può più esistere. A livello cellulare, ci sono letteralmente migliaia di
« macchine » che devono esistere prima che la vita diventi possibile.
Ciò vuol dire che levoluzioine dalle sostanze chimiche è impossibile.
Levoluzionista Dawkins riconosce questo problema del bisogno meccanico quando
ammette:
« Una fotocopiatrice può fare una fotocopia delle proprie
cianografie, ma non è capace di esistere spontaneamente. Le varie forme di esseri
viventi possono replicarsi facilmente nellambiente creato dal computer,
sempre che ci sia un programma per computer che sia adatto, ma non possono scrivere
un loro proprio programma e neppure costruire un computer che possa far funzionare
il programma. La teoria dellorologiaio cieco è estrememente potente dato
che siamo permessi di presumere lautoriproduzione, e comunque che permetterà
la selezione cumulativa. Ma se la replicazione ha bisogno di macchine complesse
affinchè funzioni, e siccome lunica via che macchine complesse possano esistere
è tramite la selezione cumulativa, abbiamo un problema. »28
Un problema davvero! Più guardiamo al funzionamento della vita,
più diventa complicata, e più vediamo che la vita non sarebbe potuta sorgere da
sè. La vita richiede non solo una fonte di informazione, ma le macchine complesse
della chimica della vita devono per forza già esistere dallinizio !
Un problema ancora più grande
Alcuni scienziati ed educatori hanno provato ad evitare problemi
speculando sul fatto che tutte le sostanze chimiche che compongono la molecola
delleredità (e linformazione che contiene) si sono unite nel passato,
poi la vita avrebbe potuto avere inizio.
Come si è già detto, la vita è costruita sulla base di informazione.
Infatti in una sola cellula tra i miliardi di cellule che fanno parte del corpo
umano, linformazione contenuta nei suoi geni si è stimato di essere uguale
a tutta linformazione contenuta in 1000 libri di 500 pagine ognuno. Ormai
gli scienziati pensano che quella stima sia bassissima!
Da dove è venuta tutta questa informazione? Alcuni tentano di
spiegarlo così: Immaginiamo che ci sia un professore che mette tutte le lettere
dellalfabeto in un cappello. Poi passa il cappello agli studenti che scegliono
« a caso » una lettera ognuno.
È facile immaginare che ci sia la possibilità (non importa che sembri lontana)
che tre studenti scelgano uno dopo laltro le lettere U e poi N e infine
O. Mettendo queste lettere insieme arriviamo alla parola UNO. Quindi il professore
conlude che, dato un tempo sufficiente, non importa quanto sia improbabile, cè
sempre la possibilità che si potrebbe formare una serie di parole che compongono
una frase, per man mano compilare unenciclopedia intera. Gli studenti poi
sono spinti a credere che nessunintelligenza sia necessaria perché la vita
si evolva dalle sostanze chimiche. Purchè le molecole si assemblino nellordine
giusto per formare composti come il DNA, la vita potrebbe avere inizio.
Superficialmente sembra un argomentazione logica, però cè
un problema fatale di base in questanalogia.
Pensaci! La sequenza di lettere U-N-O è una parola secondo chi ?
Un italiano, un inglese, un francese, un tedesco o un cinese? È una parola soltanto
per qualcuno che conosce quella determinata lingua. Cioè la sequenza delle lettere
non ha senso se non cè un sistema di traduzione già sistemato che dia senso
alla sequenza!
Nel DNA di una cellula, anche la serie delle sue molecole non
ha senso tranne che, nella biochimica di una cellula, ci sia un « sistema
di linguaggio » (altre molecole) che fa sì che quella serie abbia senso. Il DNA
senza quel sistema di linguaggio non avrebbe senso e neanche il sistema di linguaggio,
senza il DNA, funzionerebbe. Unaltra complicazione è che il sistema di
linguaggio che « legge » la sequenza delle molecole nel DNA stesso è
specificato proprio da quel DNA ! Ecco unaltra « macchina »
che deve già esistere come sistema intero formato altrimenti la vita non funzionerà.
Linformazione può sorgere dalla « non informazione » ?
Abbiamo già dimostrato che linformazione non può sorgere
dalle mutazioni, un cosidetto meccanismo di evoluzione, ma esiste un altro modo
in cui linformazione potrebbe sorgere dalla sola materia?
Il dottor Werner Gitt spiega chiaramente che, se cè una
cosa sicura che la scienza ci insegna è che linformazione non può
sorgere dal disordine a caso. Ci vuole sempre maggiore informazione per
produrre informazioni, e infine linformazione è il prodotto di intelligenza:
« Un sistema codificato è sempre il risultato di un processo
mentale (cioè richiede unorigine o un inventore intelligente)
enfattizzando
cosi lipotesi che le sostanze materiali in sè non possono generare
nessun codice. Tutte le esperienze indicano che solo un essere in grado di pensare
esercitando liberamente la sua volontà, conoscenza e creatività, è capace di
farlo. »29
« Non conosciamo nessuna legge naturale per la quale delle
sostanze materiali potrebbero creare informazione, nè esiste alcun processo fisico
o fenomeno tangibile che potrebbe farlo. »30
«
non cè nessuna legge della natura, nessun
processo e nessuna successione di eventi che possano causare la fuoriuscita di
informazione dalle sole sostanze materiali. »31
E allora, che cosa sarà la fonte dellinformazione ?
Possiamo concludere, dunque, che la quantità enorme di informazione
contenuta negli esseri viventi doveva aver avuto la sua origine in un essere intelligente,
che avrebbe dovuto essere molto superiore alla nostra intelligenza. Ma qualcuno
dirà che tale fonte sarebbe dovuta essere causata da «qualcosa» che conteneva
ancora più informazione o intelligenza.
Però, se ragioniamo in questo modo, potremmo chiederci da dove
appunto è venuta questa intelligenza o informazione più grande? E poi da
dovè venuta quella fino allinfinità, tranne che
Tranne che non ci fosse una fonte di intelligenza al di
là della nostra conoscenza. Ma, non è questo che leggiamo nella Bibbia quando
dice, « Nel principio Dio
. »? LIddio della Bibbia non è
imprigionato dai confini di tempo, di spazio, o nessunaltra cosa.
Pure Richard Dawkins lo riconosce, dicendo:
« Una volta che ci permettiamo semplicemente di contemplare
la complessità organizzata, anche se solamente la complessità organizzata del
DNA /proteine macchina di replicazione, è relativamante facile invocarla come
progenitore di una complessità ancora più organizzata. È proprio questo
largomento del libro [cioè di Dawkins]. Ma, certo, qualunque Dio
che sia capace di disegnare intelligentemente una cosa tanto complessa quanto
il DNA/proteine macchina di replicazione doveva essere almeno talmente organizzato
quanto quella macchina stessa. Lo è ancora di più se supponiamo che egli [Dio]
sia anche capace di compiti avanzati tipo ascoltare le nostre preghiere e perdonare
i nostri peccati.
« Spiegare lorigine del DNA/proteine macchina invocando
un Disegnatore sovrannaturale non spiega precisamente niente, perché non spiega
lorigine del Disegnatore. Per forza devi dire qualcosa come, Dio
è sempre esistito, e, se ti permetti di cavartela in una maniera così spicciola,
potresti ben dire nella stessa maniera che, Il DNA è sempre esistito
e basta ! »32
Allora, qual è la posizione logicamente da difendere? Sarà
che le sostanze materiali sono sempre esistite (oppure si trovavano esistenti
da sè allimprovviso e per nessun motivo), e poi, tutto da sè le sostanze
materiali si autoorganizzavano in sistemi di informazione CONTRO tutto quello
che osserviamo nella scienza reale? Oppure sarà a causa di Dio, la fonte di intelligenza
infinita33, che creò sistemi di informazione necessari per lesistenza
della vita, il che È DACCORDO con la vera scienza?
Se la scienza reale sostiene ciò che la Bibbia dice riguardo a
un Creatore infinito, perché non viene accettato da tutti gli scienziati intelligenti?
Michael Behe risponde così:
« La
più potente ragione per la quale nasce lindecisione
da parte degli scienziati di abbracciare una teoria del disegno intelligente è
anche basata su considerazioni filosofiche. Molte persone, compresi tanti scienziati
importanti e rispettati, non vogliono per forza accettare che ci sia qualcosa
oltre la natura. Non vogliono un essere sovrannaturale che influisca sulla natura,
non importa quanto breve o costruttiva quellinterazione sia stata.
« Cioè da dire
portano un impegno filosfico a priori
alla loro scienza che stringe che genere di spiegazioni accetteranno riguardo
il mondo fisico. Qualche volta questo atteggiamento porta ad un comportamento
un po strano. »34
Questo è alla base del discorso: Se si accetta lesistenza
di un Dio che ci ha creato, dobbiamo anche accettare il fatto che apparteniamo
a questo Dio. E se questo Dio è lIddio della Bibbia, apparteniamo a Lui,
e comunque è Suo diritto istituire le leggi che guidano la nostra vita. Ancora
più importante, la Bibbia ci dice anche gli uomini sono in ribellione contro di
Lui, il nostro Creatore. A causa di questa ribellione, i nostri corpi fisici
sono sotto sentenza di morte, ma vivremo per sempre, o con Dio, o senza Dio in
un luogo di giudizio eterno. La buona notizia è che il nostro Creatore stesso
ha provveduto una via di uscita, affinchè quelli che vengono a Lui in ravvedimento
per il proprio peccato possono ricevere il Suo perdono e rimanere per leternità
con Lui.
Allora, chi ha creato Dio ?
Per definizione, un essere infinito è sempre esistito nessuno
ha creato Dio. È autoesistente il grande IO SONO della Bibbia.35
È al di là del tempo infatti Egli stesso creò il tempo.
Puoi pensare, « Ma ciò vuol dire che devo accettare questo
fatto per fede perché non sono capace di capirlo completamente. »
Leggiamo nel Nuovo Testamento, « Or
senza fede è impossibile piacergli; poiché chi si accosta a Dio deve credere che
egli è, e che ricompensa tutti quelli che lo cercano. » (Ebrei 11:6)
Che razza di fede è dunque il cristianesimo? Non è una fede cieca,
come pensano alcuni. Gli evoluzionisti che rinnegano il Creatore sono quelli
che devono per forza credere in qualcosa cioè che linformazione
possa sorgere per caso dal disordine il che è contrario alla scienza stessa.
La fede cristiana 36 è una fede che si può anche difendere
logicamente. Perciò la Bibbia dice chiaramente che chiunque non crede in Dio
è senza scuse:
« Infatti le sue qualità invisibili,
la sua eterna potenza e divinità, si vedono chiaramente fin dalla creazione del
mondo essendo percepite per mezzo delle opere sue; perciò essi sono inescusabili »
(Romani 1:20)
Come possiamo sapere che il Creatore è lIddio della Bibbia?
La cosa più entusiasmante dellessere cristiani è che sappiamo
che la Bibbia non è un altro libro religioso, ma è realmente la parola
di Dio, proprio come afferma.37
Solo la Bibbia spiega perché esistono la bellezza e la bruttura,
perché esistono la vita e la morte, perché cè la salute e la malattia, perché
cè lamore e lodio, e ci dà il racconto delle origini
di tutti gli esseri viventi e delluniverso intero.
Il racconto storico della Bibbia è stato rafforzato dallarcheologia,
dalla biologia, dalla geologia e dallastronomia. Nessuna reale contraddizione
né informazione falsa è mai stata trovata nelle sue pagine, anche se fu
scritta attraverso centinaia di anni da tanti autori diversi, ognuno ispirato
dallo Spirito Santo di Dio.
Molto scienziati in campi diversi hanno pubblicato centinaia di
libri che sostengono laccuratezza della Bibbia e la sua affermazione di
essere una rivelazione del nostro Creatore. Non ci dice solamente chi siamo e
da dove siamo venuti, ma ci dà anche la buona notizia di come possiamo passare
leternità col nostro Signore e Salvatore.
Una parte di questa storia vera è la triste notizia che la ribellione
del primo uomo portò la morte, la sofferenza e la separazione da Dio in questo
mondo. Vediamo i risultati di quella ribellione dappertutto. Noi, esseri umani,
che siamo peccatori fin dalla più giovane età, non possiamo vivere
insieme a un Dio santo, ma al contrario siamo condannati ad essere separati da
Lui.
Però la buona notizia è che Dio fece qualcosa per noi: ha provveduto
un mezzo meraviglioso per liberarci dal peccato. La Bibbia ci insegna che Dio
mandò Gesù Cristo, Suo Figliuolo, perché fosse il sacrificio perfetto e soffrisse
lintera pena del nostro peccato. È quello stesso Signore Gesù Cristo che
creò il mondo (Colossesi 1:16) e che venne sulla terra come Dio-uomo, affinché
portasse su di sè la pena della morte per il peccato, sia per te che per
me. « Ma ora Cristo e stato risuscitato dai morti,
primizia di quelli che sono morti. Infatti poiche' per mezzo di un uomo
e venuta la morte, cosi anche per mezzo di un uomo e venuta la risurrezione dei
morti. Poiche come tutti muoiono in
Adamo, cosi anche in Cristo saranno tutti vivificati.» (1 Corinzi
15:20-22)
Il Signore Gesù Cristo morì sulla croce, ma il terzo giorno risuscitò,
vincendo la morte, affinché chiunque crede in Lui e lo accetta come Signore
nella propria vita, possa tornare a Dio e vivere per sempre col Creatore. « Perché
Dio ha tanto amato il mondo, che ha dato il suo unigenito Figlio, affinchè chiunque
crede in Lui non perisca, ma abbia vita eterna » (Giovanni
3:16). E, « se confessiamo i nostri peccati, Egli è fedele e giusto da
perdonarci i peccati e purificarci da ogni iniquità » (1
Giovanni 1:9).
Note
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Salmi 90,2; 106,48; 147,5. Nota bene che solamente le cose che
hanno inizio devono avere anche una causa. Vedi ‘If God created the universe,
then who created God?’ di J. Sarfati, CEN Technical Journal 12(1) 20-22,
1998.
-
W. Paley, Natural Theology: or Evidences of the Existence and
Attributes of the Deity, Collected from the Appearances of Nature. 1802.
Ristampato in 1972 dall’editrice St. Thomas Press, Houston, Texas, pag. 3.
-
I. Taylor, In the Minds of Men, 1991. TFE Publishing,
Toronto, Canada, pag. 121.
-
Si riferisce al processo tramite il quale, presumibilmente, la
vita generò spontaneamente da materiali non viventi (sostanze chimiche). Attraverso
periodi di tempo enormi, i diversi tipi di animali e di piante si sono,presumibilmente,
sviluppati con piccoli cambiamenti ed arricchite di informazioni genetiche.
Ad esempio, gli evoluzionisti propongono che pesci sono diventati anfibi, anfibi
sono diventati rettili, e poi rettili si sono evoluti in uccelli e mammiferi.
Infine l’uomo si e’ evoluto da una scimmia antenata .
-
Asimov, Isaac. 1970. ‘In the Game of Energy and Thermodynamics
You Can’t Even Break Even,’ Smithsonian (June), pag. 10. [Citato sulla
pagina 82 del Illustrated Origins Answer Book, 1995. Eden Communications,
Gilbert, Arizona.]
-
Denton, Michael. 1986. Evolution: A Theory in Crisis,
Adler & Adler Publishers, Inc., Bethesda, Maryland, pag. 342.
-
Dawkins, Richard. 1987. The Blind Watchmaker, W. W. Norton
& Co., New York, pag. 43.
-
Ibid., pag. 5
-
Ibid.
-
Dawkins, Richard. 1982. ‘The Necessity of Darwinism,’ New
Scientist, vol. 94 (April 15), pag. 130.
-
Dawkins. 1987, pag. 43.
-
Il Dr Gary Parker, creazionista, concede (come io faro’ nella
prossima parte) che in realta’ la selezione naturale accade , ma opera come ‘conservante,’
e non ha niente a che fare col cambiamento di un organismo in un’altro! ‘La selezione
naturale e’ un processo isolato che opera nel nostro mondo corrotto per
assicurare che i generi creati possono infatti diffondersi attraverso tutta la
terra con tutta la sua varieta’ ecologica e geografica (spesso, oggigiorno, malgrado
l’inquinamento umano).’ Parker, Gary. 1994. Creation Facts of Life,
Master Books, Green Forest, Arkansas, pag. 75.
‘[Richard] Lewontin e’ un evoluzionista ed anti-creazionista, ciò nonostante egli
riconosce, molto onestamente, le stesse limitazioni della selezione naturale
che gli scienziati creazionisti affermano: a tal proposito dice che ‘…la selezione
naturale opera essenzialmente per rendere gli organismi capaci di mantenere
il loro stato di adattamento invece di migliorarlo.’ (Enfasi aggiunta).
La selezione naturale non porta a un miglioramento continuo (evoluzione), invece
aiuta l’organismo solo a mantenere caratteristiche che gia’ l’appartengono (creazione).
Lewontin nota inoltre che,sembra, le speci estinte fossero addatte a sopravvivere
tanto bene quanto quelle moderne, e quindi aggiunge, ‘la selezione naturale non
migliora la probabilita’ che la specie sopravvivera’, ma semplicemente rende capace
la specie stessa a non rimanere indietro rispetto ad un ambiente che cambia
continuamente.’ (Enfasi aggiunta).
‘Mi pare che la selezione naturale funzioni solo perche’ ogni genere fu creato
con una varieta’ genetica sufficiente a moltiplicare e riempire la terra in tutta
la sua varieta’ ecologica e geografica.’ Parker, Gary. 1994, pagg. 84-86.
-
Ibid, pagg. 70-86.
-
Wieland, Carl. 1995. Stones and Bones. Creation Science
Foundation Ltd., Acacia Ridge D. C., Queensland, Australia, pagg. 18-20.
-
‘Alla fin fine, le mutazioni sono solamente cambiamenti nei
geni che gia’ esistono.’ Parker, Gary. 1994, pag. 103. In un articolo paradossalmente
titolato “The Mechanisms of Evolution,” Francisco Ayala definisce una mutazione
come un ‘errore’ nel DNA.’ Parker, Gary. 1994, pag. 99.
-
Ibid, pagg. 88-104.
-
Wieland. 1995, pagg. 18-25.
-
Lester, Lane P. e Bohlin, Raymond G. 1989. The Natural Limits
to Biological Change. Probe Books, Dallas, Texas, pagg. 175-6.
-
E. Noble, G. Noble, G. Schad ed A. MacInnes, Parasitology:
The Biology of Animal Parasites. Lea & Febiger, Philadelphia. 1989.
Capitolo 6, Evolution of Parasitism?, pag. 516, dice, ‘La selezione naturale
puo’ agire solo su quelle caratteristiche che sono gia’ presenti; non puo’ creare
caratteristiche necessarie a soddisfare le esigenze dell’adattamento.’
-
Ad esempio, nonostante tanti teoremi al contrario indimostrati
dagli evoluzionisti, nessuno ha mai osservato ne’ documentato un rettile che diventa
un uccello. L’esempio classico mostrato da qualche evoluzionista come una creatura
‘fra’ l’uno e l’altro (specie di transizione), cioe’ l’Archaeopteryx, ormai è
stato rigettato definitivamente da tanti evoluzionisti. (Vedi Gary Parker, Creation:
Facts of Life, Master Books, Green Forest, Arkansas, 1994).
-
Denton. 1986, pag. 317.
-
Spetner, Lee, Dr. 1997. Not By Chance. The Judaica
Press, Inc., Brooklyn, New York, pagg. 131-2.
-
Ibid., pag. 138.
-
Ibid., pag. 143.
-
Ibid., pag. 160.
-
Gitt, Werner. 1997. In the Beginning Was Information.
CLV, Bielefeld, Germany, pag. 127.
-
Behe, Michael J. 1996. Darwin’s Black Box. The Free
Press, New York, pagg. 252-3.
-
Dawkins. 1987, pagg. 139-40.
-
Gitt. 1997, pagg. 64-7.
-
Ibid., pag. 79.
-
Ibid., pag. 107.
-
Dawkins. 1987, pag. 141.
-
E quindi, capace di generare informazioni infinite, e certo le
enormi, benché limitate, informazioni della vita.
-
Behe. 1996, pag. 243.
-
Esodo 3,14; Giobbe 38,4; Giovanni 8,58; Apocalisse di Giovanni
1,18; Isaia 44,6; Deuteronomio 4,39.
-
Matteo 13,16 ; Atti degli Apostoli 26,18 ; Efesini
1,18 ; 1 Giovanni 1,1.
-
Matteo 5,18 ; 2 Timoteo 3,16 ; 2 Pietro 1,21 ;
Salmi 12,6 ; 1 Tessalonicesi 2,13.
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