La
Didachè
a cura di G. Butindaro
Domanda:
Ho avuto modo di leggere la Didaché, un libro di insegnamenti attribuiti
agli apostoli. È realmente autentico?
Ho letto la Didachè e posso dirti che non è opera degli apostoli
del Signore perché in essa ci sono delle cose non conformi a verità.
La Didachè dice: Non odierai alcun uomo, ma riprenderai gli uni;
per altri, invece, pregherai; altri li amerai più dell'anima tua
(II,7). Dove mai nella Scrittura è scritto che bisogna amare il prossimo
più di noi stessi? Essa dice: amerai il prossimo tuo come te stesso
(Lev. 19:18) e non più di te stesso.
La Didachè dice: Ogni apostolo che venga presso di voi sia accolto
come il Signore. Però dovrà trattenersi un giorno solo; se ve ne
fosse bisogno anche un secondo; ma se si fermasse tre giorni, egli è un
falso profeta (XI, 4). Invece sappiamo che la Scrittura dice che Paolo
dimorò in casa dellevangelista Filippo
per molti giorni (Atti 21:10) e stette a casa di Pietro quindici giorni (Gal.
1:18). Ma ti rendi conto quanto sia falsa questa dichiarazione della Didachè?
La Didachè dice: Se grazie al lavoro delle tue mani possiedi (qualche
cosa), donerai in espiazione dei tuoi peccati (IV, 6). Fare lelemosina
per compiere lespiazione dei propri peccati è una eresia perché
la propiziazione dei nostri peccati è Cristo, e quindi non ci sono opere
buone che noi possiamo fare per espiare i nostri peccati. I nostri peccati li
ha espiati Cristo con il suo sacrificio, e quindi se noi Cristiani pecchiamo,
abbiamo fiducia che pentendoci da essi e confessandoli al Signore otterremo la
loro remissione in virtù del suo sacrificio espiatorio compiuto una volta
per sempre appunto per espiare i nostri peccati. E il sangue di Cristo che
ci purifica da ogni peccato, quindi è mediante la fede nel suo sangue che
noi possiamo ottenere la remissione dei nostri peccati. Elemosine, digiuni, e
quantaltro, non possono in nessuna maniera cancellare i nostri debiti.
La Didachè dice a proposito del battesimo: Riguardo al battesimo,
battezzate così: avendo in precedenza esposto tutti questi precetti, battezzate
nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo in acqua viva. Se non hai
acqua viva, battezza in altra acqua; se non puoi nella fredda, battezza nella
calda. Se poi ti mancano entrambe, versa sul capo tre volte l'acqua in nome del
Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. E prima del battesimo digiunino il battezzante,
il battezzando e, se possono, alcuni altri. Prescriverai però che il battezzando
digiuni sin da uno o due giorni prima (VII, 1-4). Il battesimo deve essere
ministrato per immersione, questa è lunica maniera in cui gli uomini
vengono battezzati nella Bibbia. Quindi non è lecito battezzarli buttandogli
sulla testa un po dacqua, non importa se una, due o tre volte. E poi,
la Scrittura non insegna affatto che chi si deve fare battezzare e chi lo deve
battezzare devono digiunare prima del battesimo. Leunuco e Filippo non digiunarono,
ma Filippo lo battezzò subito. Paolo e il carceriere di Filippi non digiunarono,
ma Paolo lo battezzò subito. La stessa cosa dicasi per Cornelio e quelli
di casa sua e quelli che li battezzarono per ordine di Pietro.
La Didachè dice che i profeti sono i nostri Sommi Sacerdoti
(XIII, 3). Ciò non è vero, perché noi abbiamo un solo Sommo
Sacerdote che è Cristo Gesù; i profeti sono solo dei ministri di
Dio preposti a fare i profeti.
La Didachè dice: Nel giorno del Signore, riuniti, spezzate il pane
e rendete grazie dopo aver confessato i vostri peccati, affinché il vostro
sacrificio sia puro (XIV, 1). Cosa si intende per sacrificio? La Cena del
Signore? Pare proprio di sì, infatti viene citato a conferma lo stesso
passo di Malachia (XIV, 3) che prendono i preti tuttora per sostenere che la messa
è loblazione di cui parla il profeta Malachia (2:11). Siamo dinanzi
alleresia papista che fa passare la cena del Signore per la ripetizione
del sacrificio di Cristo.
Potrei citarti altre falsità insegnate dalla Didachè, ma mi fermo
qui, credo di averti dimostrato che questo documento è un falso attribuito
agli apostoli. Eppure, ci sono credenti che lo prendono come autentico e lo citano
a sostegno di alcune loro dottrine. Mi è capitata personalmente questa
cosa, quindi stai attento fratello. Sii avveduto.
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