Il cammino cristiano




Qual è l'autorità finale?

tratto da "Understanding Roman Catholicism" di R. Jones

testo in lingua originale © 1995 Rick Jones

 

La Bibbia afferma di essere l'unica e sola vera autorità, mentre il Cattolicesimo insegna che esistono tre autorità definitive. Il Catechismo della Chiesa Cattolica del 1994 dichiara:

"È chiaro dunque che, secondo l'infinitamente saggia disposizione di Dio, la Sacra Tradizione, la Sacra Scrittura, e il Magistero della Chiesa sono talmente collegati e associati che uno di essi non può sussistere senza gli altri. Operando assieme, ciascuno nel suo proprio modo, sotto l'azione dello Spirito Santo, essi contribuiscono tutti efficacemente alla salvezza delle anime" (pg. 29, #95).

Stando a questo passaggio, le Scritture, la tradizione della chiesa (gli insegnamenti ricevuti nel corso dei secoli), e il magistero (il compito di dare un'interpretazione autentica della Parola di Dio) sarebbero tutti di uguale importanza (vedere anche pg. 25, #82).

Secondo la dottrina Cattolica, la tradizione della chiesa e il magistero sono Parola di Dio proprio come le Sacre Scritture:

"La Sacra Scrittura è la parola di Dio scritta sotto la guida dello Spirito Santo. E la (Santa) Tradizione trasmette nella sua integrità la Parola di Dio che è stata affidata agli apostoli da Cristo il Signore e dallo Spirito Santo" (pg. 26, #81).

La domanda ovvia è: cosa succede quando queste tre "autorità definitive" sono in disaccordo tra di esse? Il Catechismo dà la seguente risposta:

"Il compito di dare un'interpretazione autentica della Parola di Dio, sia nella sua forma scritta che nella sua forma di Tradizione, è stato affidato soltanto all'ufficio vivente di insegnamento della Chiesa. Questo significa che il compito di interpretare è stato affidato ai vescovi in comunione con il successore di Pietro, il Vescovo di Roma" (pg. 27, #85).

È importante notare che quando il Catechismo spiega che il compito di interpretare la Parola di Dio è stato alla "Chiesa", si sta riferendo esclusivamente alla chiesa Cattolica Romana. E questo vale per l'intero Catechismo. In esso, "La Chiesa" si riferisce sempre alla chiesa Cattolica Romana.

Il Catechismo ripete la stessa dottrina usando parole diverse:

"Poiché, naturalmente, tutto quello che è stato detto riguardo all'interpretare la Scrittura è in definitiva soggetto al giudizio della Chiesa che esercita l'incarico e il ministero, conferiti divinamente, di vegliare e interpretare la Parola di Dio" (pg. 34, #119).

Dunque, il Catechismo conclude che l'unica e sola autorità finale non è la Bibbia, ma gli insegnamenti attuali della chiesa Cattolica, dal momento che essa è l'unica qualificata a fornire una "interpretazione autentica" della Parola di Dio.


La Bibbia è d'accordo?

Se la Bibbia, la tradizione e gli insegnamenti della chiesa Cattolica sono tutti, in pratica, Parola di Dio, allora la Bibbia deve concordare con questi insegnamenti. Sfortunatamente per il Cattolicesimo, non è così. Anzi, è vero proprio il contrario. Dio dichiara nella Bibbia che la Sua Parola scritta è sempre stata - e sarà sempre - perfetta:

"La somma della tua parola è verità; e tutti i tuoi giusti decreti durano in eterno" (Salmo 119:160).

La Bibbia dichiara con forza che essa è la sola verità:

"Santificali nella tua verità, la tua parola è verità" (Giovanni 17:17).

Nel libro dell'Apocalisse, Dio dà questo ardente rimprovero a chi cerca di alterare la Sua Parola scritta:

"Io dichiaro ad ognuno che ode le parole della profezia di questo libro che, se qualcuno aggiunge a queste cose, Dio manderà su di lui le piaghe descritte in questo libro. E se alcuno toglie dalle parole del libro di questa profezia, Dio gli toglierà la sua parte dal libro della vita dalla santa città e dalle cose descritte in questo libro" (Apocalisse 22:18-19).

L'apostolo Paolo consiglia ai lettori della Bibbia su come devono comportarsi verso quelli che insegnano dottrine contrarie alla Parola scritta di Dio:

"Ora vi esorto, fratelli, a tener d'occhio quelli che provocano le divisioni e gli scandali in contrasto con l'insegnamento che avete ricevuto. Allontanatevi da loro. Costoro, infatti, non servono il nostro Signore Gesù Cristo, ma il proprio ventre; e con dolce e lusinghiero parlare seducono il cuore dei semplici" (Romani 16:17-18).

Paolo ammonisce i veri credenti a evitare chiunque insegni dottrine contrarie alla Parola scritta di Dio. Egli inoltre rivela le conseguenze del credere a tali falsi insegnamenti:

"Ma anche se noi o un angelo dal cielo vi predicasse un evangelo diverso da quello che vi abbiamo annunziato, sia maledetto" (Galati 1:8).

Subito dopo Paolo si ripete:

"Come abbiamo già detto, ora lo dico di nuovo: Se qualcuno vi predica un evangelo diverso da quello che avete ricevuto, sia maledetto" (Galati 1:9).

Dunque, quando la dottrina Cattolica contraddice la Parola scritta di Dio, coloro che si pongono contro le Sacre Scritture saranno "maledetti".

Lo scrittore dei Proverbi dà lo stesso duro ammonimento contro chiunque osi cambiare la Parola scritta di Dio:

"Ogni parola di Dio è raffinata col fuoco. Egli è uno scudo per chi si rifugia in lui. Non aggiungere nulla alle sue parole, perché non ti riprenda e tu sia trovato bugiardo" (Proverbi 30:5).


La Parola di Dio sussiste per sempre

Dio dichiara che la Sua Parola è stata scritta una volta ed è stabile per l'eternità:

"Per sempre, Signore, la tua parola è stabile nei cieli" (Salmi 119:89).

"Ma la parola del Signore rimane in eterno..." (1 Pietro 1:25).

"La parola del nostro Dio dura per sempre" (Isaia 40:8).

"...rigenerati non da un seme corruttibile, ma incorruttibile, per mezzo della parola di Dio vivente e che dura in eterno" (1 Pietro 1:23).


La Parola di Dio è perfetta

La Parola di Dio non può cambiare perché è perfetta così com'è:

"La legge del Signore è perfetta, essa ristora l'anima..." (Salmi 19:7).

Il Cattolicesimo pretende che solo i conduttori della chiesa Cattolica possono interpretare correttamente la Parola scritta, ma la Bibbia dissente:

"...nessuna profezia della Scrittura proviene da un'interpretazione personale; infatti nessuna profezia venne mai dalla volontà dell'uomo, ma degli uomini hanno parlato da parte di Dio, perché sospinti dallo Spirito Santo" (2 Pietro 1:21).

Dio da chi vuole che la gente riceva la dottrina... da un prete - o dalla Bibbia?

"Tutta la Scrittura è ispirata da Dio e utile a insegnare, a riprendere, a correggere, a educare alla giustizia" (2 Timoteo 3:16).

Paolo qui non sta alludendo al magisterio o alla tradizione della chiesa, perché nel verso precedente leggiamo:

"E che fin da bambino hai avuto conoscenza delle sacre Scritture, le quali possono darti la sapienza che conduce alla salvezza mediante la fede in Cristo Gesù" (2 Timoteo 3:15).

Dal momento che la chiesa Cattolica non esisteva ancora quando Paolo scrisse queste parole, egli non poteva stare riferendosi agli insegnamenti del Cattolicesimo.


Dio ha abdicato alla Sua autorità?

Come questi e altri centinaia di passaggi della Scrittura fanno chiaramente capire, Dio non ha mai dato a nessuno l'autorità di aggiungere o togliere o modificare la Sua Parola. Essa è perfetta e completa così come Egli l'ha preparata.

Una delle prime domande che devi porti è: "Dio ha violato tutte queste Scritture dando al papa e alla chiesa Cattolica il diritto di cambiare la Sua Parola, sebbene Egli abbia detto che Egli non lo farebbe mai?"

Mentre Gesù era qui in terra, sgridava pubblicamente i Farisei, i capi religiosi del suo tempo:

"Invano mi rendono il loro culto, insegnando dottrine che sono precetti di uomini. Avendo tralasciato il comandamento di Dio vi attenete alla tradizione degli uomini" (Marco 7:7-8).

Gesù era sconvolto del fatto che i capi religiosi avevano elevato la loro tradizione al di sopra della Parola di Dio, perché Egli sapeva che la Parola di Dio conduce gli uomini alla vita eterna, mentre le tradizioni degli uomini conducono alla distruzione eterna. Sebbene questi capi reigiosi obbedissero a tutte le regole della loro religione, guardate quale destino prospettò per loro Gesù:

"Serpenti, razza di vipere, come scamperete al giudizio della geenna?" (Matteo 23:33).

Quando i Farisei chiesero a Gesù perché i Suoi discepoli trasgredissero le tradizioni degli anziani, Gesù rispose loro ponendo una Sua domanda:

"E voi, perché trasgredite il comandamento di Dio a motivo della vostra tradizione?" (Matteo 15:3).

Gesù elevava sempre le Scritture al di sopra di ogni tradizione:

"Ma Gesù rispose loro: 'Voi errate, perché non conoscete le Scritture, né la potenza di Dio'" (Matteo 22:29).

L'immutabile Parola di Dio è sempre stata l'autorità finale e definitiva, mai le tradizioni degli uomini:

"Guardate che nessuno faccia di voi sua preda con la filosofia e con vani raggiri secondo la tradizione degli uomini e gli elementi del mondo e non secondo Cristo" (Colossesi 2:8).

I Cristiani dei tempi del Nuovo Testamento sapevano quale era l'autorità finale:

"Or questi erano di sentimenti più nobili di quelli di Tessalonica, perché ricevettero la Parola con ogni premura, esaminando ogni giorno le Scritture per vedere se le cose stavano così" (Atti 17:11).

Per determinare se quello che ascoltavano era la verità, questi credenti andavano all'autorità finale, la Parola scritta di Dio. Gesù dice delle Sue Parole:

"Se uno mi ama, osserverà la mia parola; e il Padre mio l'amerà, e noi verremo da lui e dimoreremo presso di lui. Chi non mi ama non osserva le mie parole..." (Giovanni 14:23-24).

Considerate queste parole dell'apostolo Paolo:

"Anche per questo non cessiamo di render grazie a Dio perché, avendo ricevuto da noi la parola di Dio, l'avete accolta non come parola di uomini, ma come è veramente, quale parola di Dio..." (1 Tessalonicesi 2:13).

Quando Paolo predicava la Parola di Dio a questa gente, non era la dottrina Cattolica perché il Cattolicesimo non esisteva ancora.


Conclusione

Dio non cambia (cfr. Malachia 3:6) perché Egli è perfetto. Suo Figlio, Gesù, non cambia (cfr. Ebrei 13:8) perché Egli è perfetto. Perché, allora, la perfetta Parola di Dio dovrebbe cambiare continuamente?

Decidete quale ritenete che sia l'autorità finale: la Parola scritta di Dio, o gli insegnamenti e le tradizioni della chiesa Cattolica.

La vostra decisione diverrà critica quando scoprirete che la Parola di Dio e gli insegnamenti del Cattolicesimo sono diametralmente opposti in ogni dottrina che esamineremo (nel libro Understanding Roman Catholicism - consultabile online in lingua originale - da cui è stato tratto questo capitolo, N.d.T.).

Sceglierete le Parole del Signore o le tradizioni degli uomini?

"Il cielo e la terra passeranno, ma le mie parole non passeranno" (Matteo 24:35).






L'autorità ultima delle Sacre Scritture


1. L'autorità ultima. Dio ha rivelato Sé stesso e la Sua volontà alla Chiesa in molti modi. La Sua rivelazione è culminata nella Persona, Parola ed opera del Suo Figlio Gesù Cristo, il quale soltanto era, è e rimane l'autorità ultima e determinante della chiesa.

"
Dio, dopo aver anticamente parlato molte volte e in svariati modi ai padri per mezzo dei profeti, in questi ultimi giorni ha parlato a noi per mezzo di suo Figlio, che egli ha costituito erede di tutte le cose, per mezzo del quale ha anche fatto l'universo" (Eb. 1:1,2).

"Egli stesso [Gesù] è il capo del corpo, cioè della chiesa; egli è il principio, il primogenito dai morti, affinché abbia il primato in ogni cosa" (Cl. 1:18); "...ponendo ogni cosa sotto i suoi piedi, e lo ha dato per capo sopra ogni cosa alla chiesa" (Ef. 1:22).


L'affermazione che Cristo sia l'autorità ultima e il punto di riferimento ultimo della chiesa è condivisa da tutti coloro che si professano cristiani. L'autorità di Cristo, però, viene pregiudicata (e di fatto contraddetta) quando si afferma, come fa la chiesa Cattolica Romana, che (1) essa possiede il legittimo vicario di Cristo, "successore di Pietro", portavoce in terra di Cristo, e (2) che questa autorità si manifesti nel magistero e tradizione della chiesa storica "corpo di Cristo". La chiesa viene così identificata
così nella continuità storica di un'istituzione umana che si ritiene preservata da errori (e quindi infallibile). Lo stesso pregiudizio all'autorità di Cristo è operato, per esempio, dal Protestantesimo liberale, dove l'autorità di Cristo diventa un principio astratto, al quale la chiesa primitiva (che ha espresso il Nuovo Testamento) diventa solo una testimonianza. Ogni generazione dovrebbe così determinare "responsabilmente" in che modo ubbidire a questo "Cristo distillato", aprendosi così ad ogni sorta di arbitrio e di contaminazione filosofica (giustificata come attualizzazione, o incarnazione storica della Parola di Dio). In realtà, però, la volontà di Dio e l'autorità di Cristo è determinata, specificata, precisata autorevolmente dalla Bibbia, la quale non solo presenta dei fatti, ma pure l'interpretazione autorevole e normativa di quei fatti (non è quindi relativa, ma assoluta).

2. Affidata al mezzo scritto. Contro i potenziali effetti corruttori della natura umana e l'azione falsificatrice degli avversari della verità, Dio ha voluto che questa rivelazione fosse affidata interamente al mezzo scritto, cioè alle Sacre Scritture. Questo è avvenuto al fine di preservare e propagare la verità, come pure per stabilire fermamente la chiesa cristiana su basi sicure. Da qui il carattere indispensabile della Sacra Scrittura. Dio ha provveduto affinché esse si tramandassero inalterate attraverso i secoli, vegliando sulla loro preservazione.

"Perché in verità vi dico: Finché il cielo e la terra non passeranno, neppure un iota, o un solo apice della legge passerà, prima che tutto sia adempiuto" (Mt. 5:18).

La fede cristiana è realista sulla natura umana, e non presume alcuna infallibilità alle espressioni storiche della chiesa. La realtà umana è sempre soggetta alla corruttibilità e alla possibilità di falsificazione del dato soggettivo. Da cui risulta la necessità di un criterio oggettivo ed esterno di autorità.

"Ora infatti vediamo come per mezzo di uno specchio, in modo oscuro, ma allora vedremo a faccia a faccia; ora conosco in parte, ma allora conoscerò proprio come sono stato conosciuto" (1 Co. 13:12);

"
Egli propose loro un'altra parabola dicendo: «Il regno dei cieli è simile a un uomo, che seminò buon seme nel suo campo. Ma, mentre gli uomini dormivano, venne il suo nemico e seminò della zizzania in mezzo al grano, e se ne andò. Quando poi il grano germogliò e mise frutto, apparve anche la zizzania.
E i servi del padrone di casa vennero a lui e gli dissero: "Signore, non hai seminato buon seme nel tuo campo? Come mai, dunque, c'è della zizzania?". Ed egli disse loro: "un nemico ha fatto questo". Allora i servi gli dissero: "Vuoi dunque che andiamo e la estirpiamo? Ma egli disse: "No, per timore che estirpando la zizzania, non sradichiate insieme ad essa anche il grano. Lasciate che crescano entrambi insieme fino alla mietitura; e al tempo della mietitura io dirò ai mietitori: Raccogliete prima la zizzania e legatela in fasci per bruciarla; il grano, invece, riponetelo nel mio granaio».
Egli propose loro un'altra parabola, dicendo: «Il regno dei cieli è simile a un granello di senape che un uomo prende e semina nel suo campo. Esso è certamente il più piccolo di tutti i semi, ma una volta cresciuto è il più grande di tutte le erbe e diventa un albero, tanto che gli uccelli del cielo vengono a ripararsi tra i suoi rami». Egli disse loro un'altra parabola: «Il regno dei cieli è simile al lievito, che una donna prende ed impasta con tre misure di farina finché tutta la pasta sia lievitata». Gesù disse alle folle tutte queste cose in parabole, e parlava loro solo in parabole, affinché si adempisse ciò che fu detto dal profeta: «Io aprirò la mia bocca in parabole e rivelerò cose nascoste fin dalla fondazione del mondo». Allora Gesù, licenziate le folle, se ne ritornò a casa e i suoi discepoli gli si accostarono, dicendo: «Spiegaci la parabola della zizzania a nel campo». Ed egli, rispondendo disse loro: «Colui che semina il buon seme è il Figlio dell'uomo. Il campo è il mondo, il buon seme sono i figli del regno, e la zizzania sono i figli del maligno, e il nemico che l'ha seminata è il diavolo, mentre la mietitura è la fine del mondo, e i mietitori sono gli angeli" (Mt. 13:24-39); "Il regno dei cieli è pure simile ad una rete gettata in mare, che raccoglie ogni sorta di cose" (Mt. 13:47);

"Egli gridò con forza e a gran voce, dicendo: «È caduta, è caduta Babilonia la grande, ed è diventata una dimora di demoni, un covo di ogni spirito immondo, un covo di ogni uccello immondo ed abominevole" (Ap. 18:2).

3. Un'autorità autoimpostasi. Il fatto di considerare la Bibbia autorità ultima e Parola di Dio, non deriva da un decreto di autorità umane ed ecclesiastiche, ma si è imposta alla Chiesa per la provvidenza di Dio. La Chiesa è solo testimone dell'autorità della Bibbia, supporto fedele ed ubbidiente. Ogni autentico figlio di Dio è persuaso nel suo cuore dell'autorità delle Sacre Scritture, che ne sente naturale consonanza. Non è la Chiesa a determinare la Bibbia, ma Dio, attraverso la Bibbia, a determinare la Chiesa. Essa non è padrona della Bibbia.

"...affinché, se dovessi tardare, tu sappia come bisogna comportarsi nella casa di Dio, che è la chiesa del Dio vivente, colonna e sostegno della verità" (1 Ti. 3:15); "Ma voi avete l'unzione dal Santo e conoscete ogni cosa ... Ma quanto a voi, l'unzione che avete ricevuto da lui dimora in voi e non avete bisogno che alcuno v'insegni; ma, come la sua unzione v'insegna ogni cosa ed è verace e non è menzogna, dimorate in lui come essa vi ha insegnato" (1 Gv. 2:20-27); "Ma quando verrà lui, lo Spirito di verità, egli vi guiderà in ogni verità, perché non parlerà da se stesso, ma dirà tutte le cose che ha udito e vi annunzierà le cose a venire. Egli mi glorificherà, perché prenderà del mio e ve lo annunzierà" (Gv. 16:13,14); "«Quanto a me, questo è il mio patto con loro», dice l'Eterno: «Il mio Spirito che è su di te, e le mie parole che ho posto nella tua bocca non si allontaneranno mai dalla tua bocca né dalla bocca della tua progenie né dalla bocca della progenie della tua progenie», dice l'Eterno, «da ora e per sempre»" (Is. 59:21).

4. Contenuto. Nella Sacra Scrittura è contenuto l'intero consiglio di Dio riguardo a tutto ciò che è necessario per dargli l'onore e la gloria a lui dovuti, per conoscere la via della salvezza, la fede e la condotta che Dio ci prescrive, il culto che Gli è gradito, e per infondere speranza e consolazione, nella certezza del compimento di ogni piano di Dio.

"Io non mi sono tratto indietro dall'annunziarvi tutto il consiglio di Dio" (At. 20:27). "...sin da bambino hai conosciuto le sacre Scritture, le quali ti possono rendere savio a salvezza, per mezzo della fede che è in Cristo Gesù. Tutta la Scrittura è divinamente ispirata e utile a insegnare, a convincere, a correggere e a istruire nella giustizia, affinché l'uomo di Dio sia completo, pienamente fornito per ogni buona opera" (2 Ti. 3:15-17).

"Ma anche se noi o un angelo dal cielo vi predicasse un evangelo diverso da quello che vi abbiamo annunziato, sia maledetto. Come abbiamo già detto, ora lo dico di nuovo: Se qualcuno vi predica un evangelo diverso da quello che avete ricevuto, sia maledetto" (Ga. 1:8,9).

"La parola di Cristo abiti in voi copiosamente, in ogni sapienza, istruendovi ed esortandovi gli uni gli altri con salmi, inni e cantici spirituali, cantando con grazia nei vostri cuori al Signore" (Cl. 3:16). "Infatti tutte le cose che furono scritte in passato furono scritte per nostro ammaestramento, affinché mediante la perseveranza e la consolazione delle Scritture noi riteniamo la speranza" (Ro. 15:4).

5. In che modo è espresso. L'intero consiglio di Dio è contenuto nella Scrittura in modo esplicito o da essa può esserne giustamente dedotto. Nella maggior parte dei casi la Scrittura enuncia dei principi: spetta alla nostra responsabilità applicare questi principi alle nostre particolari circostanze, deducendo da essi applicazioni in armonia con lo spirito delle Scritture.
Un esempio di queste deduzioni può essere questioni che non sono tuttavia regolamentate dalla Scrittura e che dipendono da questioni contingenti, usi e costumi locali. In questo campo vale il buon senso, il quale deve essere sempre ispirato dai principi generali della Scrittura.

"Giudicate fra voi stessi. È conveniente che la donna preghi Dio senza essere coperta? La natura stessa non vi insegna che è un disonore per l'uomo portare la chioma?" (1 Co. 11:13,14); "Che conviene dunque fare, fratelli? Quando vi riunite, avendo ciascuno di voi, chi un salmo, chi un insegnamento, chi parole in altra lingua, chi una rivelazione, chi un'interpretazione, si faccia ogni cosa per l'edificazione...
Ma ogni cosa sia fatta con decoro e con ordine" (1 Co. 14:26,40).

6. Sufficienza. La Sacra Scrittura è sufficiente agli scopi che si propone e ad essa nulla può essere aggiunto come se avesse bisogno di supplementi o integrazioni da parte di altre autorità (autorità ecclesiastiche, tradizioni, presunte nuove rivelazioni, ecc.).

"...di non lasciarvi subito sconvolgere nella mente né turbare o da spirito, o da parola, o da qualche epistola come se venisse da parte nostra, quasi che il giorno di Cristo sia già venuto" (2 Ts. 2:2).

7. Comprensibilità. I dati essenziali contenuti nella Sacra Scrittura sono accessibili a tutti e comprensibili usando debitamente mezzi ordinari.

"La tua parola è una lampada al mio piede e una luce sul mio sentiero. (...) La rivelazione delle tue parole illumina e dà intelletto ai semplici" (Sl. 119:105,130).

"Gesù prese a dire: «Io ti rendo lode, o Padre, Signore del cielo e della terra, perché hai nascosto queste cose ai sapienti e agli intelligenti, e le hai rivelate ai piccoli. Sì, Padre, perché così ti è piaciuto" (Mt. 11:25-26).

8. Necessità dell'illuminazione ai fini della salvezza. La comprensione esistenziale ai fini della salvezza personale dipende dall'azione diretta dello Spirito Santo, il quale solo può "convincere" l'individuo, ed aprirgli la mente ed il cuore.

"Sta scritto nei profeti: "E tutti saranno ammaestrati da Dio". Ogni uomo dunque che ha udito e imparato dal Padre, viene a me" (Gv. 6:45). "Ma come sta scritto: «Le cose che occhio non ha visto e che orecchio non ha udito e che non sono salite in cuor d'uomo, sono quelle che Dio ha preparato per quelli che lo amano». Dio però le ha rivelate a noi per mezzo del suo Spirito, perché lo Spirito investiga ogni cosa, anche le profondità di Dio. Chi tra gli uomini, infatti conosce le cose dell'uomo, se non lo spirito dell'uomo che è in lui? Così pure nessuno conosce le cose di Dio, se non lo Spirito di Dio. Ora noi non abbiamo ricevuto lo spirito del mondo, ma lo Spirito che viene da Dio, affinché conosciamo le cose che ci sono state donate da Dio" (1 Co. 2:9-12).

9. La Scrittura è giudice supremo. È sempre alla Sacra Scrittura che è necessario riferirsi come autorità ultima in ogni questione e controversia, ed essa ha la precedenza assoluta su concili, opinioni di teologi, tradizioni, dottrine e prassi consolidate.

"Ma Gesù, rispondendo, disse loro: «Voi sbagliate, non comprendendo né le Scritture né la potenza di Dio. (...) Quanto poi alla risurrezione dei morti, non avete letto ciò che vi fu detto da Dio, quando disse:" (Mt. 22:29,31). "...edificati sul fondamento degli apostoli e dei profeti, essendo Gesù Cristo stesso la pietra angolare" (Ef. 2:20). "Or essendo in disaccordo gli uni con gli altri, se ne andarono, ma non prima che Paolo avesse detto queste precise parole: «Lo Spirito Santo ben parlò ai nostri padri per mezzo del profeta Isaia..." (At. 28:25).

"Attenetevi alla legge e alla testimonianza! Se un popolo non parla in questo modo, è perché in esso non c'è luce" (Is. 8:20); "Con questo si accordano le parole dei profeti, come è scritto..." (At. 15:15).

10. Diritto alle Scritture. Le Scritture, oltre ad essere regola fondamentale della nostra fede e della condotta, sono pure un diritto del popolo di Dio, il quale, attraverso di esse, viene salvaguardato da arbitrii, da abusi, e da imposizioni umane.

"Voi investigate le Scritture, perché pensate di aver per mezzo di esse vita eterna; ed esse sono quelle che testimoniano di me" (Gv. 5:39).

11. Funzione degli organi di governo della Chiesa Cristiana. Alla chiesa cristiana il Signore ha affidato persone ed organismi di governo, i quali debbono amministrare la chiesa del Signore in ubbidienza alla Sua Parola. Essi sono al servizio della Chiesa e non quelli che la dominano con potere assoluto. Il popolo di Dio ha diritto di verificarne criticamente l'operato.

"E Dio ne ha costituiti alcuni nella chiesa in primo luogo come apostoli, in secondo luogo come profeti, in terzo luogo come dottori; poi ha ordinato le potenti operazioni; quindi i doni di guarigione i doni di assistenza e di governo e la diversità di lingue" (1 Co. 12:28), "Ed egli stesso ha dato alcuni come apostoli, altri come profeti, altri come evangelisti e altri come pastori e dottori, per il perfezionamento dei santi, per l'opera del ministero e per l'edificazione del corpo di Cristo, finché giungiamo tutti all'unità della fede e della conoscenza del Figlio di Dio a un uomo perfetto, alla misura della statura della pienezza di Cristo" (Ef. 4:11-13).

"Gli anziani che esercitano bene la presidenza siano reputati degni di un doppio onore, principalmente quelli che si affaticano nella parola e nell'insegnamento" (1 Ti. 5:17); "Ora, fratelli, vi preghiamo di aver rispetto per quelli che si affaticano fra di voi, che vi sono preposti nel Signore e che vi ammoniscono" (2 Ts. 5:12); "Da Mileto mandò ad Efeso a far chiamare gli anziani della chiesa" (At. 20:17); "Ricordatevi dei vostri conduttori, che vi hanno annunziato la parola di Dio e, considerando il risultato della loro condotta, imitate la loro fede" (Eb. 13:7); "Ubbidite ai vostri conduttori e sottomettetevi a loro, perché essi vegliano sulle anime vostre, come chi ha da renderne conto, affinché facciano questo con gioia e non sospirando, perché ciò non vi sarebbe di alcun vantaggio. Pregate per noi, perché crediamo di avere una buona coscienza, desiderando di comportarci rettamente in ogni cosa" (Eb. 13:17-19); "E Dio ne ha costituiti alcuni nella chiesa in primo luogo come apostoli, in secondo luogo come profeti, in terzo luogo come dottori; poi ha ordinato le potenti operazioni; quindi i doni di guarigione i doni di assistenza e di governo e la diversità di lingue" (1 Co. 12:28).

"Abbiamo dunque mandato Giuda, e Sila; anch'essi a voce riferiranno le medesime cose. Infatti è parso bene allo Spirito Santo e a noi di non imporvi alcun altro peso all'infuori di queste cose necessarie: che vi asteniate dalle cose sacrificate agli idoli, dal sangue, dalle cose soffocate e dalla fornicazione, farete bene a guardarvi da queste cose. State bene». Essi dunque, congedatisi, discesero ad Antiochia e, riunita l'assemblea, consegnarono la lettera. E, dopo averla letta, quelli di Antiochia si rallegrarono della consolazione" (At. 15:27-31); "Se poi rifiuta di ascoltarli, dillo alla chiesa; e se rifiuta anche di ascoltare la chiesa, sia per te come il pagano e il pubblicano. In verità vi dico che tutte le cose che voi avrete legate sulla terra saranno legate nel cielo; e tutte le cose che avrete sciolte sulla terra saranno sciolte nel cielo. Ancora io vi dico che, se due di voi si accordano sulla terra per domandare qualunque cosa, questa sarà loro concessa dal Padre mio che è nei cieli. Poiché dovunque due o tre sono riuniti nel mio nome, io sono in mezzo a loro»" (Mt. 18:17-20).

"Or costoro erano di sentimenti più nobili di quelli di Tessalonica e ricevettero la parola con tutta prontezza, esaminando ogni giorno le Scritture per vedere se queste cose stavano così" (At. 17.11); "affinché la vostra fede non fosse fondata sulla sapienza degli uomini, ma sulla potenza di Dio" (1 Co. 2:5); "Non già che dominiamo sulla vostra fede, ma siamo collaboratori della vostra gioia, perché voi state saldi per fede" (2 Co. 1:24).

12. La libertà cristiana. La creatura umana può solo essere legata in coscienza alla Parola di Dio. Essa la libera da qualsiasi altro asservimento religioso. L'ubbidienza a Dio ha la precedenza su qualsiasi altro precetto.

"C'è un solo Legislatore, che può salvare e mandare in perdizione, ma tu chi sei, che giudichi un altro?" (Gm. 4:12); "Chi sei tu che giudichi il domestico altrui? Stia egli in piedi o cada, ciò riguarda il suo proprio signore, ma sarà mantenuto saldo, perché Dio è capace di tenerlo in piedi" (Ro. 14:4); "Pietro e Giovanni, rispondendo loro, dissero: «Giudicate voi, se è giusto davanti a Dio ubbidire a voi, piuttosto che a Dio" (At. 4:19); "Pietro e gli altri apostoli, rispondendo, dissero: «Bisogna ubbidire a Dio piuttosto che agli uomini" (At. 5:29); "Voi siete stati comprati a prezzo, non diventate schiavi degli uomini" (1 Co. 7:23); "Ma voi non fatevi chiamare maestro, perché uno solo è il vostro maestro: Il Cristo, e voi siete tutti fratelli. E non chiamate alcuno sulla terra vostro padre, perché uno solo è vostro Padre, colui che è nei cieli. Né fatevi chiamare guida, perché uno solo è la vostra guida: Il Cristo" (Mt. 23:8-10); "Non già che dominiamo sulla vostra fede, ma siamo collaboratori della vostra gioia, perché voi state saldi per fede" (2 Co. 1:24); "E invano mi rendono un culto, insegnando dottrine che sono comandamenti di uomini»" (Mt. 15:9);

"Se dunque siete morti con Cristo agli elementi del mondo, perché vi sottoponete a dei precetti come se viveste nel mondo... secondo i comandamenti e le dottrine degli uomini? Quelle cose hanno sì qualche apparenza di sapienza nella religiosità volontariamente scelta, nella falsa umiltà e nel trattamento duro del corpo, ma non hanno alcun valore; servono solo a soddisfare la carne" (Cl. 2:20-23).

"Infatti, cerco io ora di cattivarmi l'approvazione degli uomini o quella di Dio? Oppure cerco di piacere agli uomini? Infatti, se cercassi ancora di piacere agli uomini, non sarei servo di Cristo" (Ga. 1:10); "...e ciò a causa dei falsi fratelli introdottisi abusivamente, i quali si erano insinuati per spiare la nostra libertà che abbiamo in Cristo Gesù, allo scopo di metterci in servitù. A costoro non cedemmo in sottomissione neppure per un momento, affinché la verità dell'evangelo dimorasse salda fra di voi" (Ga. 2:4,5); "La fede dunque viene dall'udire, e l'udire viene dalla parola di Dio" (Ro. 10:17); "Ma colui che sta in dubbio, se mangia è condannato, perché non mangia con fede; or tutto ciò che non viene da fede è peccato" (Ro. 14:23).

"Attenetevi alla legge e alla testimonianza! Se un popolo non parla in questo modo, è perché in esso non c'è luce" (Is. 8:20); "Or costoro erano di sentimenti più nobili di quelli di Tessalonica e ricevettero la parola con tutta prontezza, esaminando ogni giorno le Scritture per vedere se queste cose stavano così" (At. 17:11); "Gesù fece anche questo secondo segno quando tornò dalla Giudea in Galilea" (Gv. 4:54); "Efraim è oppresso e frantumato nel giudizio, perché ha deliberatamente seguito precetti umani" (Os. 5:11); "I savi saranno svergognati, spaventati e catturati. Ecco, hanno rigettato la parola dell'Eterno; quale sapienza possono avere?" (Gr. 8:9).

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