Il cammino cristiano




La concupiscenza

di G. Montello



Che cos'è la concupiscenza? Questa parola ha diversi significati. Deriva dal greco "epithymia" che letteralmente significa: desiderio, brama, bramosia.
In tutta la Bibbia questa parola ricorre trentotto volte, tuttavia se facciamo un'attenta analisi riguardo questo soggetto, scopriremo che essa è presente in quasi tutto il contesto della Parola.

Il significato della parola concupiscenza non si limita ai vocaboli sopra menzionati, essa è qualcosa di più complesso: concupire vuol dire avere pensieri ed immagini che non sono in accordo alla volontà di Dio, non si limita alle cose sensuali ma riguarda tutto ciò che è contro Dio e la Sua Parola. È, in definitiva ciò che precede l'azione del peccato materiale.

Nella storia la concupiscenza appare per la prima volta per mezzo di Lucifero. L'episodio è riportato in Isaia 14:13,14, dove si legge: "Tu dicevi in cuor tuo: io salirò in cielo, innalzerò il mio trono al di sopra delle stelle di Dio" (vedi anche Ezechiele 28:16,17). Lucifero era l'angelo più potente, al di sopra di lui non c'era che Dio. L'orgoglio lo portò ad arrivare a pensare di poter diventare il Primo, nessuno al di sopra di lui. Egli pensò e pensò, fino a quando questo pensiero divenne un desiderio ardente dimorante nella sua mente. La concupiscenza è la carie del cervello, distrugge la nostra mente, incentra le nostre passioni verso il nostro io carnale.

Ma come si sviluppa la concupiscenza nella nostra mente? È qualcosa di incontrollabile o possiamo evitarla? Possiamo senza ombra di dubbio affermare che il cristiano nato di nuovo ha la facoltà di non concupire e quindi di non peccare. Ciò è dimostrato in Galati 5:24: "Ora quelli che sono di Cristo hanno crocifisso la carne con le sue passioni e le sue concupiscenze".
La concupiscenza quindi può essere dominata ed allontanata dalla nostra mente (cfr. Tito 2:1,2; 1 Pietro 2:11). Troviamo conferma anche in Genesi 4:7: Dio dice a Caino, "il peccato sta spiandoti alla porta, ma tu lo devi dominare". Caino stava formulando pensieri malvagi nel suo cuore, stava desiderando la morte di suo fratello Abele; quindi Dio disse: "...ma tu lo devi dominare". Caino doveva dominare la concupiscenza, scacciare il pensiero malvagio, invece lo fece dimorare nella sua mente e peccò uccidendo suo fratello.

Il diavolo tenta il cristiano non nello spirito, qui egli non ha accesso. Egli lo tenta attraverso la mente, i pensieri. Non entra nella mente delle persone, ma cerca di farle ragionare in un certo modo; da lontano lancia qualche amo (suggerimento) per farci abboccare. Satana tentò Eva facendola ragionare in questo modo: "Ha Dio veramente detto: non mangiate di tutti gli alberi del giardino?" (Gen. 3:1). Eva cominciò a discutere e ragionare con il serpente. Anziché scacciare colui che metteva in dubbio la Parola di Dio, cominciò a pensare fino a cadere nella trappola del diavolo. È facile perdere delle battaglie combattendo i nostri pensieri, la nostra mente è così razionale che dobbiamo per forza di cose assecondarla. Combattiamo dunque nello spirito e non nella mente, sapendo che la vittoria è nostra per mezzo del Sangue dell'Agnello. Seguiamo il consiglio della Parola che dice: "Sottomettetevi dunque a Dio, resistete al diavolo ed egli fuggirà da voi" (Giac. 4:7).



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