Il cammino cristiano




Perché gli empi prosperano?

 

Uno sguardo alla Bibbia
(testo adattato da "Perché prospera la via degli empi?" di G. Butindaro)

Asaf disse nei salmi: "Ma, quant’è a me, quasi inciamparono i miei piedi; poco mancò che i miei passi non sdrucciolassero. Poichè io portavo invidia agli orgogliosi, vedendo la prosperità degli empi. Poichè per loro non vi sono dolori, il loro corpo è sano e pingue. Non sono travagliati come gli altri mortali, nè sono colpiti come gli altri uomini. Perciò la superbia li cinge a guisa di collana, la violenza li copre a guisa di vestito. Dal loro cuore insensibile esce l’iniquità; le immaginazioni del cuore loro traboccano. Sbeffeggiano e malvagiamente ragionano d’opprimere; parlano altezzosamente. Mettono la loro bocca nel cielo, e la loro lingua passeggia per la terra. Perciò il popolo si volge dalla loro parte, e beve copiosamente alla loro sorgente... Ecco, costoro sono empi: eppure, tranquilli sempre, essi accrescono i loro averi" (Sal. 73:2-10,12).

Giobbe disse: "Perchè mai vivono gli empi? Perchè arrivano alla vecchiaia ed anche crescono di forze? La loro progenie prospera, sotto ai loro sguardi, intorno ad essi, e i loro rampolli fioriscono sotto gli occhi loro. La loro casa è in pace, al sicuro da spaventi, e la verga di Dio non li colpisce. Il loro toro monta e non falla, la loro vacca figlia senz’abortire. Mandano fuori come un gregge i loro piccini, e i loro figliuoli saltano e ballano" (Giob. 21:7-11).

Geremia disse a Dio: "Tu sei giusto, o Eterno, quand’io contendo teco; nondimeno io proporrò le mie ragioni: Perchè prospera la via degli empi? Perchè sono tutti a loro agio quelli che procedono perfidamente? Tu li hai piantati, essi hanno messo radice, crescono, ed anche portano frutto; tu sei vicino alla loro bocca, ma lontano dal loro interiore" (Ger. 12:1,2).

Davide disse nei salmi: "Sta' in silenzio dinanzi all’Eterno, e aspettalo; non ti crucciare per colui che prospera nella sua via, per l’uomo che riesce nei suoi malvagi disegni" (Sal. 37:7).

Diletti, pure noi siamo testimoni in questa generazione delle cose di cui furono testimoni Asaf, Giobbe, Geremia, e Davide ai loro tempi, infatti anche noi vediamo tanta gente empia prosperare. Non solo gli empi del mondo, ma anche quelle persone che dicono di avere creduto e che onorano Dio con la loro bocca ma hanno il loro cuore lontano da Dio ed esercitato alla cupidigia. Sono conosciuti, parlano anche del vangelo, sono rispettati ed applauditi da molti, prosperano perchè accrescono sempre i loro averi, hanno buona salute, eppure dentro di sè sono orgogliosi, superbi, affaristi, adulteri.

Diletti, che Dio ci dia la grazia di perseverare nel suo timore fino alla fine e di rimanere calmi e fiduciosi in Lui, senza portare la benchè minima invidia agli empi.


La sofferenza e i credenti

(testo adattato da una predicazione del past. David Wilkerson)

Asaf era un maestro cantore, un Levita e una guida dei cori di adorazione del re Davide. Inoltre lui e il suo gruppo suonavano i cembali durante la lode. Gli sono attribuiti undici Salmi.

Quest'uomo era un collaboratore di Davide e un amico molto intimo. Infatti, nessuno poteva essere un Levita e servire nella casa di Dio senza essere vicino a Davide -- perchè è lì che Davide si trovava la maggior parte del tempo. Davide amava Dio, e amava stare nella casa di Dio.

Eppure, a dispetto della sua grande chiamata e delle benedizioni, Asaf confessò, "Ma quanto a me, quasi inciampavano i miei piedi, e poco mancò che i miei passi sdrucciolassero" (Salmi 73:2).

Ora, sappiamo che Asaf era un uomo dal cuore puro. Aveva il giusto concetto del Padre celeste, credendo che Dio era buono. Iniziò anche il suo discorso in questo salmo dicendo, "Certamente Dio è buono verso Israele, verso quelli che sono puri di cuore" (verso 1).

Eppure nel verso che segue subito dopo quest'uomo dal cuore puro confessa, "Sono quasi scivolato. Sono quasi caduto!" Perchè Asaf dichiarò questo?

Egli dice: "...portavo invidia ai vanagloriosi, vedendo la prosperità dei malvagi" (verso 3). Quando Asaf si guardava intorno, tutto quello che vedeva era gente malvagia con grandi beni -- gente che apparentemente viveva senza problemi, godeva una vita ricca, colma di benedizioni materiali, e aveva tutto quello che avrebbe mai potuto volere o aver bisogno. Forse Asaf sentiva il dolore della sua povertà in modo più acuto. Quel musicista dal cuore puro non riusciva a capire -- e gridò, "Signore, questo non ha senso!"

La sofferenza di Asaf lo portò sull'orlo di un peccato mortale: attribuire a Dio infedeltà e noncuranza. Quest'uomo disse a se stesso, "Guarda tutti quei malvagi peccatori. Non pregano. Rigettano la parola di Dio. Ignorano i comandi del Signore. Eppure non sono afflitti come gli altri!""...non sono tribolati come gli altri mortali" (Salmi 73:5).

Quello che Asaf intendeva qui era, "I malvagi non sono afflitti come me. Essi fanno solo il male -- eppure prosperano! Mentro io vivo con abnegazione, essi vivono ricchi e prosperi. Mentre io sono indebolito dai problemi, la loro forza aumenta continuamente" (vedi verso 4).

Quindi Asaf chiede, "Com'è possibile che vi sia... conoscenza nell'Altissimo?" (verso 11). In altre parole: "Dio non vede quello che sta succedendo qui? Non si rende conto della disparità tra i suoi figli sofferenti e giusti, e quelli malvagi? Subiamo costantemente privazioni, mentre gli empi ottengono tutto quello che il loro cuore desidera. E Dio permette che tutto questo continui!"

Secondo il modo di pensare degli uomini, la vita dovrebbe essere così: se diamo tutto a Dio, dobbiamo avere una via sicura alla gloria; niente deve mettersi sul nostro cammino -- nessuna sofferenza e nessuna prova. Infatti, molti predicatori stanno cercando di propinare questa falsa dottrina.

Ma la verità è che se cerchi di capire le tue prove con il ragionamento umano, non avranno senso. Non importa quanto ti sforzi, nessuna di esse sembrerà avere senso!

Ti chiedo: hai mai attraversato un periodo in cui ogni giorni ti alzi con una nuvola sulla tua testa? Forse era un periodo di prova, o forse un periodo di allontanamento, di freddezza nella tua vita. O forse, potrebbe anche esserti accaduto durante i tuoi periodi migliori con Dio. Il tuo cuore era aperto alla sua voce; eri pronto per essere un sacrificio vivente per lui; hai pregato, "Padre, sto camminando con te al massimo delle mie possibilità. Se c'è qualcosa nel mio cuore che non va bene davanti a te, toglilo!"

Ma le tue preghiere non sono state esaudite. Non hai sentito niente. E, come Asaf, alla fine ti sei chiesto: "Perchè è così difficile fare il bene?"

Questo è il Punto Più Pericoloso -- il Luogo In Cui Si Inizia a Scivolare!

"Invano dunque ho purificato il mio cuore e ho lavato le mie mani nell'innocenza" (Salmi 73:13).

Asaf era così confuso dalle sue sofferenze in confronto alla vita facile dei malvagi, che quasi scivolò in un pozzo di incredulità assoluta. Era pronto ad accusare Dio di averlo dimenticato -- di averlo abbandonato, di non curarsi di lui. E per un momento fu pronto ad abbandonare la battaglia -- e lasciar perdere completamente.

Questo uomo devoto deve aver pensato, "Ho fatto il bene e ho sopportato le difficoltà tutto questo tempo -- ma inutilmente! Tutto il mio rigore, la mia diligenza, le mie lodi e la mia adorazione, il mio studio della Parola di Dio -- è stato inutile, in vano. Mi è stato dato tutto per servire il Signore -- ho fatto solo quello che era giusto -- eppure continuo a soffrire! Queste afflizioni, punizioni e dolori non hanno senso. Che motivo ho per andare avanti?"

Amati, è allora che dovete essere attenti! Quando la calamità cade su di voi, quando una prova arriva, quando state soffrendo -- avete bisogno di guardare il vostro cuore dallo scivolare!

Potreste non essere nelle condizioni di Asaf -- a un punto di grandi prove e dubbi personali. Ma potreste conoscere qualcuno che sta attraversando quello che lui ha attraversato. Una calamità improvvisa può essere venuta su un parente devoto, un amico o un membro della chiesa -- qualcuno che sapete comportarsi fedelmente. E vi siete chiesti, "Perchè, Dio? Come puoi permettere questo? Quella persona è così santa, così giusta!"

Una volta conoscevo una giovane coppia sui trent'anni con due figli. Il marito era un uomo giusto, un marito e un padre affettuoso. Non era mai stato malato un solo giorno in vita sua -- ma improvvisamente si ammalò e morì in poco tempo. Sua moglie rimase con i suoi due figli, non sapendo cosa fare.

Tutti intorno a loro si chiedevano, "Perchè, Dio? Questo non ha senso. Come puoi permetterlo? Perchè la sia vita deve essere così dura ora, con questi bambini -- dopo tutti gli anni che lei e suo marito ti hanno servito tanto fedelmente? Perchè non è successo a qualcun altro?"

Questo modo di pensare può sembrare innocente -- ma rappresenta l'orlo stesso del pozzo dell'incredulità! Mancò poco che Asaf scivolasse in questo pozzo. Ed è il pozzo in cui cadde Israele. Passarono quarant'anni nel deserto dicendo, "Questo non ha senso. La vita è troppo dura!" E morirono dubitando di Dio -- in totale apostasia!

Quando Asaf Considerò Tutte Queste Cose, Alla Fine Concluse: "Questo è Troppo
Doloroso per Me. Voglio Andare Alla Casa di Dio!"

"Allora ho cercato di comprendere questo, ma la cosa mi è parsa molto difficile. Finchè sono entrato nel santuario di DIO e ho considerato la fine di costoro" (Salmi 73:16-17).

Asaf andò al tempio. E mentre meditava sul Signore, diceva a se stesso, "Non lascerò che il diavolo mi faccia cadere. Non scivolerò nell'abisso dell'incredulità. Pregherò, per discuterne col Signore".

Amati, anche quando arriva il vostro periodo di dolore, affanno, o sofferenza dovete andare nel vostro angolo segreto. Non mettetevi al telefono con qualcuno. State da soli con Dio! Gridate col vostro cuore a lui. Andate al santuario per trovare la risposta! Nessun libro, predicatore o registrazione di qualche sermone vi permetterà mai comprendere le vostre prove. Ma se rimanete da soli col Padre, egli vi darà conoscenza!

E' allora che lo Spirito Santo parlò ad Asaf. E la risposta venne forte e chiara: "Certo, tu li metti in luoghi sdrucciolevoli e così li fai cadere in rovina" (verso 18). Asaf realizzò, "Non sono io quello che sta scivolando. Sono i malvagi a scivolare. Stanno finendo direttamente nella distruzione!"

Il Signore stava dicendo a quest'uomo, "Il tuo problema, Asaf, è che sei rimasto a guardare alle apparenze esteriori -- i falsi sogni, le bolle in cui vivono. Non hai mai visto il terrore che c'è nei loro cuori!" "...[sono] consumati con improvvisi terrori" (verso 19).

Dio stava mostrando ad Asaf, "E' tutto fumo! Se potessi vedere dietro ai loro beni e alle loro apparenze, ti renderesti conto che vivono nel panico e nel terrore. Tutti questa gente malvagia che sembra tanto felice -- che passa il tempo bevendo e festeggiando -- vanno a casa ogni notte nel panico e nel terrore dei loro cuori. In profondità sanno che un giorno saranno di fronte a me al giudizio -- e io li giudicherò. Stanno vivendo in un mondo di sogni, Asaf -- e improvvisamente il loro sogno finirà!"

Dio stava dicendo ad Asaf, "Puoi sentirti disprezzato al momento, Asaf. Ma quando tu sarai davanti a me, sarai abbracciato ed amato!"

Improvvisamente, Asaf iniziò a sentire pietà e dolore per quelle persone malvagie che sembravano così benedette: "...mi sentivo trafitto internamente, io ero insensato e senza intendimento" (verso 21-22).

In altre parole: "Come ho potuto essere invidioso di loro? Il loro mondo di sogni è in realtà una vita di terrori nascosti e di paura, di perdizione eterna. Vivranno solo pochi anni nel loro mondo di sogni -- ma io ho l'eterna consolazione dello Spirito Santo! Ho un Padre celeste che ha cura di me, indipendentemente da quello che attraverso. E quando sarò di fronte al suo trono, gli sentirò dire, 'Bene, buono e fedel servitore. Entra nella gioia del tuo Signore!'"

Asaf alla fine cominciò a vedere il quadro completo -- e si rallegrò: "...DIO è la rocca del mio cuore e la mia parte in eterno" (verso 26). Potrebbe dire, "Si, la mia forza può venire meno. Si, sto attraversando una grande battaglia con le mie afflizioni. Ma non sono solo nelle mie lotte. Ho un Padre amorevole in cielo che veglia su di me!

"Signore, non m'importa d'altro in questo mondo al di fuori di te -- conoscere te, amare te e credere in te. Chi ho all'infuori di te? Anche se la mia carne e il mio cuore vengono meno, tu sei la forza del mio cuore!"

Fu allora che Asaf entrò davvero nel riposo. Vide che era quasi scivolato -- ma si rialzò! Il musicista chiude il suo salmo con questa nota di vittoria: "...io ho fatto del Signore, dell'Eterno, il mio rifugio, per raccontare tutte le opere tue" (verso 28).

Così, caro santo -- ti stai mantenendo fermo? O stai credendo alle bugie di Satana secondo cui Dio non può sostenerti? Stai testimoniando la forza di Dio nella tua vita? O stai pensando che il diavolo ha più potere del Dio che abita in te?

Ci deve essere qualcosa in tutti noi che grida, "Oh, Dio, voglio essere liberato! Se sto iniziando a dubitare di te, allora ho iniziato a scivolare." Questo è il punto in cui dobbiamo credere che Dio sia la nostra forza -- non importa quanto deboli ci sentiamo o quanto dolorose sia la nostra prova.

Perciò, smettete di guardare le persone. E fissate i vostri occhi sulla vostra forza -- il Signore stesso! Egli ha uno scopo per ogni cosa che permette che accada nella vostra vita. Può non dirvi sempre la ragione -- ma Lui sarà la forza del vostro cuore attraverso tutte le avversità. Possa la stessa speranza che provò Asaf venir su dal vostro cuore e gridare, "Signore, tu sei la forza del mio cuore. Vivo o morto, crederò in te!"

Dio aiuti tutti quelli che lo amano a non scivolare mai e a non cadere nell'incredulità.



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