La 14° enciclica e l'ecumenismotratto da uno scritto di E. Sangiovanni
Saranno delusi i tanti cristiani non cattolici che avevano visto in questo papa una volontà di dialogo, e avevano creduto al tanto sbandierato ecumenismo. Analizzando quello che ha deliberato l'uomo che siede in vaticano, arrogandosi il titolo di vicario di Cristo e ignorando che tale titolo spetta solo ed esclusivamente allo Spirito Santo, constatiamo che egli continua, a dispetto di quanto vuole far credere, a non comportarsi secondo la volontà di Dio e né, tanto meno, a rispettare la Sua Parola. Tutti possiamo avvicinarci alla cena del Signore se abbiamo confessato i nostri peccati ed accettato Gesù Cristo come personale salvatore, questo è scritto nella Bibbia, e quello che è scritto in essa è parola di Dio; chi la mette in pratica ubbidisce a Dio. Gesù ama tutti gli uomini indistintamente, e vuole che tutti facciano allo stesso modo. Il capo della chiesa romana, dichiara che non ci può essere comunione nel rito dell'eucarestia o santa cena tra cattolici e protestanti. Ma il Signore non ha sostenuto che ha possibilità di salvarsi solo colui che sceglie una determinata denominazione, ma avrà vita eterna chiunque avrà ricevuto LUI come proprio Salvatore e Lo seguirà giorno per giorno. L'ultima dichiarazione antibiblica è quella che sancisce che solo il prete della chiesa romana può consacrare il pane ed il vino e solo questi può celebrare la cena del Signore: non c'è cosa più falsa. La Sacra Scrittura afferma che tutti i cristiani sono sacerdoti di Dio e che devono servire come tali il nostro Creatore. Sarebbe superfluo aggiungere qualche parola sulla transustanziazione insegnata dalla chiesa cattolica, in altre parole la trasformazione del pane e del vino nel sangue e nel corpo di Cristo. Pensiamo soltanto alle miriadi di chiese cattoliche disseminate nel mondo: quanti corpi di Gesù esisterebbero? Le parole di Gesù, nell'ultima cena, intendevano far capire che celebrando la santa cena avremmo ricordato quale amore ebbe per noi nel dare se stesso a morire al nostro posto per salvarci: come veri cristiani - mi riferisco a chi mette in pratica la Parola - dobbiamo ringraziare il Signore di essersi fatto conoscere nella nostra vita come nostro personale salvatore. Per questo motivo, ci è data una grossa responsabilità, quella di avvisare, non solo i cattolici, ma chiunque non vive secondo i precetti di Dio, che solo Gesù può salvare la nostra anima e liberarci da riti e tradizioni creati dagli uomini per pascere il proprio ventre.
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