Il mondo imprime facilmente sui credenti dei modi di pensare e d'agire che sono
in contraddizione con la loro vocazione celeste. Questa situazione può
essere raddrizzata solo da una conoscenza più intima della verità
e da un amore più reale per il Signore.
Malgrado l'avvertimento che Gesù ci dà: "Nessuno può
servire due padroni" (Matteo 6:24), spesso siamo portati a cercare dei
compromessi. Nella vita di tutti i giorni siamo costretti a fare delle scelte.
Il Signore ci avverte che è rimanendo fedeli nelle piccole cose che potremo
esserlo nelle grandi.
Le scelte della fede nelle circostanze giornaliere precedono le scelte meno frequenti
della fede nelle grandi decisioni.
Non inganniamoci: il nostro atteggiamento e il nostro comportamento in rapporto
con i nostri affari terreni, sono il riflesso della nostra vita interiore di comunione
col Signore.
Il Signore è felice quando i suoi hanno fiducia in Lui. Egli ama coloro
che, come Paolo, possono dire: "Per me il vivere è Cristo"
(Fil. 1:21).
Il mondo ci invita a fare come lui, ma questo vorrebbe dire esporci alla contaminazione
che in esso abbonda. Non è forse un oltraggio all'amore di Cristo ricercare
l'amicizia di un mondo che Lo ha crocifisso?