Se desideriamo vedere in tutta la sua realtà l'atteggiamento di Dio di
fronte al peccato, e il vero carattere della sua santità, dobbiamo solo
contemplare la croce di Cristo e ascoltare quel grido d'angoscia che risuona in
mezzo alle tenebre del Calvario: "Dio mio, Dio mio, perché mi hai
abbandonato?" Esso rimane unico nell'eternità, considerando sia Chi
l'ha posta, sia Colui al quale era rivolta. La croce dà la misura dell'odio
di Dio contro al peccato, ma è anche la misura del suo amore per il peccatore.
E' su questa base divinamente giusta che Dio fa grazia, perdona i nostri peccati
e considera perfettamente giusti tutti quelli che si pentono e ripongono la loro
fiducia nell'opera di Gesù Cristo.
Molti disprezzano la croce e persistono nel loro odio contro Dio, oppure dicono
che Dio è troppo buono per arrivare a punire i malvagi; ma che ne sarà
di loro? Ecco la risposta del vangelo: "Chi rifiuta di credere al Figlio
non vedrà la vita, ma l'ira di Dio rimane su di lui" (Giovanni 3:36).
I peccatori che rimanessero indifferenti potrebbero essere salvati, visto che
Dio ha dovuto dare, abbandonare e colpire il suo Figlio diletto per salvare il
suo popolo? Il Signore Gesù sarebbe dunque morto per nulla? Dio avrebbe
permesso il suo sacrificio sesnza che fosse necessario? No! "Egli è
stato colpito a causa delle nostre trasgressioni, stroncato a causa delle nostre
iniquità; il castigo, per cui abbiamo pace, è caduto su di Lui"
(Isaia 53:5).
C.H. Mackintosh
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