Il cammino cristiano




Il grande "perché?"

 

"Gesù.. sopportò la croce, disprezzando l'infamia, e si è seduto alla destra del trono di Dio.

Egli ha portato i nostri peccati nel suo corpo, sul legno della croce."


Ebrei 12:2 - 1 Pietro 2:24


Se desideriamo vedere in tutta la sua realtà l'atteggiamento di Dio di fronte al peccato, e il vero carattere della sua santità, dobbiamo solo contemplare la croce di Cristo e ascoltare quel grido d'angoscia che risuona in mezzo alle tenebre del Calvario: "Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato?" Esso rimane unico nell'eternità, considerando sia Chi l'ha posta, sia Colui al quale era rivolta. La croce dà la misura dell'odio di Dio contro al peccato, ma è anche la misura del suo amore per il peccatore. E' su questa base divinamente giusta che Dio fa grazia, perdona i nostri peccati e considera perfettamente giusti tutti quelli che si pentono e ripongono la loro fiducia nell'opera di Gesù Cristo.
Molti disprezzano la croce e persistono nel loro odio contro Dio, oppure dicono che Dio è troppo buono per arrivare a punire i malvagi; ma che ne sarà di loro? Ecco la risposta del vangelo: "Chi rifiuta di credere al Figlio non vedrà la vita, ma l'ira di Dio rimane su di lui" (Giovanni 3:36).
I peccatori che rimanessero indifferenti potrebbero essere salvati, visto che Dio ha dovuto dare, abbandonare e colpire il suo Figlio diletto per salvare il suo popolo? Il Signore Gesù sarebbe dunque morto per nulla? Dio avrebbe permesso il suo sacrificio sesnza che fosse necessario? No! "Egli è stato colpito a causa delle nostre trasgressioni, stroncato a causa delle nostre iniquità; il castigo, per cui abbiamo pace, è caduto su di Lui" (Isaia 53:5).

C.H. Mackintosh

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