Il cammino cristiano




Perdonato

tratto da una predicazione del past. Paolo Agosta

 

Giovanni 8:1:
"Gesù andò al monte degli Ulivi. All'alba tornò nel tempio, e tutto il popolo andò da lui; ed egli, sedutosi, li istruiva.
Allora gli scribi e i farisei gli condussero un donna còlta in adulterio; e, fattala stare in mezzo, gli dissero: «Maestro, questa donna è stata còlta in flagrante adulterio. Or Mosè, nella legge, ci ha comandato di lapidare tali donne; tu che ne dici?»
Dicevano questo per metterlo alla prova, per poterlo accusare.

Ma Gesù, chinatosi, si mise a scrivere con il dito in terra. E, siccome continuavano a interrogarlo, egli, alzato il capo, disse loro: «Chi di voi è senza peccato, scagli per primo la pietra contro di lei». E, chinatosi di nuovo, scriveva in terra.
Essi, udito ciò, e accusati dalla loro coscienza, uscirono a uno a uno, cominciando dai più vecchi fino agli ultimi; e Gesù fu lasciato solo con la donna che stava là in mezzo.
Gesù, alzatosi e non vedendo altri che la donna, le disse: «Donna, dove sono quei tuoi accusatori? Nessuno ti ha condannata?»
Ella rispose: «Nessuno, Signore».
E Gesù le disse: «Neppure io ti condanno; va' e non peccare più».
"


L'evento che oggi abbiamo letto nella Parola di Dio, è per noi motivo di grande riflessione, poiché oggi il Signore vuol ricordarci il grande amore e la sua immensa capacità di perdono verso di noi.

La storia di questa donna adultera che sembra non avere nulla a che fare con il cammino dei credenti, viene racchiusa una grande verità, che solamente alla luce della guida dello Spirito Santo può essere rivelata.

Cominciamo con il ricevere insegnamento da ogni singolo evento che oggi questa storia ci propone.

Gli accusatori dei nostri giorni

Ancora oggi, come al tempo di Gesù, ciò che ci accusa quando noi sbagliamo, non è qualcuno o qualcosa che non conosce la volontà di Dio, ma chi ci accusa sono principalmente tre che conoscono bene la verità ma che tentano di applicarla ognuno secondo le proprie regole.

Il primo è chiamato Satana

Apocalisse 12:10 Allora udii una gran voce nel cielo, che diceva: Ora è venuta la salvezza e la potenza, il regno del nostro Dio, e il potere del suo Cristo, perché è stato gettato giù l'accusatore dei nostri fratelli, colui che giorno e notte li accusava davanti al nostro Dio.

Ma sappiate che su questo tipo di accusatore, vi è un mezzo che lo sconfiggerà sempre ogni volta che invochiamo su di noi il Sangue di Cristo Gesù.

Apocalisse 12:11 Ma essi lo hanno vinto per mezzo del sangue dell'Agnello, e con la parola della loro testimonianza; e non hanno amato la loro vita, anzi l'hanno esposta alla morte.

I fratelli che accusano

Il secondo tipo di accusatori sono coloro che per certi versi hanno conosciuto il grande amore di Dio, ma avendone dimenticato le compassioni si ergono a giudici sui propri fratelli, accusandoli di peccato ogni qual volta il fratello cade, dimenticando le stesse parole di Gesù e degli Apostoli riguardo al giudizio.

Luca 6:37 Non giudicate, e non sarete giudicati; non condannate, e non sarete condannati; perdonate, e vi sarà perdonato.

1 Corinzi 4:5 Perciò non giudicate nulla prima del tempo, finché sia venuto il Signore, il quale metterà in luce quello che è nascosto nelle tenebre e manifesterà i pensieri dei cuori; allora ciascuno avrà la sua lode da Dio.

Ciò che ci accusa veramente

Il terzo accusatore dei nostri peccati è la voce dello Spirito Santo che dentro di noi grida quando cadiamo in tentazione, e rompiamo quella intensa comunione che ci lega al Padre; questo tipo di accusatore è quello che è sano, cioè che produce dentro di noi la vera volontà di ravvedimento e la vera richiesta di perdono, per avere la capacità di cambiamento nella nostra vita. È importante dare ascolto a questa voce che ci chiama ad un vero cambiamento ed una vera conversione, non fatta solamente di istanti o magari di qualche giorno di cambiamento, ma a richiedere con tutte le nostre forze e ad attingere aiuto dallo Spirito Santo per poter vincere tutto ciò che ci vuole allontanare dalla presenza di Dio.

1 Timoteo 1:19 conservando la fede e una buona coscienza; alla quale alcuni hanno rinunziato, e così, hanno fatto naufragio quanto alla fede.

L'accusa e la pena

Giovanni 8:4 Gli dissero: Maestro, questa donna è stata còlta in flagrante adulterio...

L'accusa rivolta verso la donna era una delle più gravi, tale accusa era paragonabile allo stesso omicidio, e pertanto punibile secondo la legge con un solo metodo ovvero la morte, leggiamo infatti:

Giovanni 8:5 Or Mosè, nella legge, ci ha comandato di lapidare tali donne; tu che ne dici?

Immaginate per un attimo questa scena, sono ormai secoli che il popolo è abituato a dare immediatamente il giudizio, e se tale giudizio viene fomentato da capi religiosi, tutto il popolo si sente in dovere ed in diritto di esercitare la propria vendetta il proprio giudizio, su qualcuno che in realtà non ha fatto torto ad altri se non contro se stesso. Ma questo diventa come una valvola di sfogo, per giustificare se stessi; proviamo a calarci per un attimo nella vita di ognuno dei presenti alla scena, nessuno di essi è puro e immacolato, eppure, c'è qualcosa che riesce a far dimenticare il proprio vero stato di peccato... poiché qualcuno si è macchiato di un peccato maggiore del proprio, ognuno dei presenti si sente come giustificato, e giustifica anche il proprio stato di peccato, poiché qualcuno ha commesso un peccato maggiore del proprio; e come per liberarsi dalla propria condizione di incapacità a fare il volere di Dio, ecco che ognuno trova opportuno scagliare la propria rabbia su chi secondo la legge ha commesso un errore maggiore.

Una sfida

Ma stavolta prima di agire si va a chiedere quasi a mò di sfida un consiglio sul da farsi in questa situazione:

Giovanni 8:6 Dicevano questo per metterlo alla prova, per poterlo accusare. Ma Gesù, chinatosi, si mise a scrivere con il dito in terra...

Il Signore conosceva bene i loro cuori, conosceva il cuore di ognuno dei presenti, e conosceva bene anche le loro colpe, anche se celavano la loro incapacità a fare il volere di Dio dietro la maschera della religiosità, e per un attimo li ignora, non si cura dei loro vani discorsi; ma questi accusatori erano giunti fino a Lui non solo per accusare una vittima, ma per cercare accuse contro Colui che li accusava senza parlare, ed è qui che la Sapienza di Dio sorpassa ogni previsione di risposta.

Giovanni 8:7 Siccome continuavano a interrogarlo, egli, alzato il capo, disse loro: «Chi
di voi è senza peccato, scagli per primo la pietra contro di lei».

Il sangue dei presenti a questa risposta si gelò nelle vene, non potevano più né replicare né parlare, poche semplici parole li avevano messi davanti alla nuda e vera realtà della condizione delle loro vite.

Giovanni 8:9 Essi, udito ciò, e accusati dalla loro coscienza, uscirono a uno a uno,
cominciando dai più vecchi fino agli ultimi; e Gesù fu lasciato solo con la donna che stava là in mezzo.

Il perdono

Giovanni 8:10 Gesù, alzatosi e non vedendo altri che la donna, le disse: «Donna, dove sono
quei tuoi accusatori? Nessuno ti ha condannata?»
Ella rispose: «Nessuno, Signore».
E Gesù le disse: «Neppure io ti condanno; va' e non peccare più».

Ciò che per quella donna stava rappresentando il suo ultimo istante di vita, davanti alla presenza dell'amore di Cristo diventa rinascita ad una nuova vita: ogni suo peccato viene istantaneamente cancellato, la vita di questa donna non ha più nessuna sporcizia, ma dall'incontro con Cristo ne esce imbiancata, lavata, purificata, nessuna accusa né nessuna accusatore le può più stare davanti, poiché l'amore di Dio le ha perdonato ogni errore.

Riflessioni

Questo racconto che sembrava non avere nessuna attinenza con la nostra vita di credenti si rivela invece di un'importanza straordinaria nel nostro cammino quotidiano.
Quante volte anche noi come questa donna, siamo stati adulteri verso il Signore, quante volte lo abbiamo tradito, quante volte siamo stati come gli stessi accusatori, cercando negli altri un peccato maggiore o simile al nostro per sentirci giustificati, o per magari ergerci a giudici, dimenticando la nostra condizione.

Oggi il Signore ci ha voluto ricordare il Suo perdono, il Suo amore, la Sua stessa pazienza verso di noi, per ricondurci davanti alla Sua presenza, per ricominciare insieme un nuovo cammino di Amore e di certezza.

Al Signore sia la Gloria.


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