Il cammino cristiano




L'attrazione dell'invisibile

 

Durante dieci anni Margaritha Staudenmann ha praticato l'esoterismo. Oggi dichiara pubblicamente la sua fede in Gesù Cristo. Ha uno studio di consultazione in terapia del comportamento a Berna.

di Stefan Goldbach



L'esoterismo si diffonde a macchia d'olio. Che cosa ha di così affascinante?

L'esoterismo permette di percepire elementi che vanno oltre i nostri cinque sensi. Inoltre ognuno si appassiona per qualche cosa: uno è affascinato dalla meditazione, un altro si entusiasma per l'energia cosmica, un terzo vuole raggiungere un livello di coscienza più elevato. Ognuno scopre un campo nel quale vuole svilupparsi.

Che cosa significa "svilupparsi"? Si tratta forse di servirsi di una potenza soprannaturale per raggiungere i propri obiettivi e desideri?

Ciò riguarda soprattutto lo spiritismo, che è una forma estrema di occultismo. Ma la maggior parte delle persone coinvolte nelle pratiche esoteriche ignora, almeno all'inizio, che esistono degli spiriti. Sono convinte di avere a che fare con forze divine. Vogliono scoprire il loro Io. La routine quotidiana non li soddisfa più, vogliono entrare in una relazione energetica con il cosmo e svilupparsi in esseri più evoluti - da Homo sapiens a Homo noeticus*.

Che cosa significa diventare un "essere più elevato"? Si diventa forse più forti, più sani o più equilibrati?

Ecco il nocciolo della questione: lo si diventa. L'adepto dell'esoterismo scopre le qualità dell'Essere in un modo nuovo: impara ad ascoltarsi e rifiuta di lasciarsi coinvolgere dalla frenesia. Vuol essere e non solo funzionare. Se una persona si apre coscientemente a questa forma di potenziale soprannaturale, inizia a vivere in modo psichicamente più stabile, con una salute e un equilibrio costanti - almeno per un certo tempo.

Il quadro è veramente così positivo?

Sì, in un primo tempo. Ma a poco a poco si comincia a sentirsi prigionieri e smarriti, e così ha inizio l'aspirazione a qualche cosa di più. È necessario essere costantemente attenti ai flussi energetici per non fermarli. Parallelamente bisogna sempre ricaricarsi di energia positiva, altrimenti si corre il rischio di ricadere nel proprio sviluppo naturale. Nell'esoterismo, l'uomo non è mai abbastanza buono. Deve soddisfare una performance psichica.

Perché la fede cristiana non affascina di più dell'esoterismo? Dio è il creatore dell'universo, detiene tutta la potenza, e ognuno può liberamente venire a Lui...

È una domanda sulla quale rifletto sempre di più. È interessante: Gesù non vuole che la nostra fede dipenda da segni e da miracoli, ma vuole che crediamo, anche quando non sentiamo niente e non vediamo nulla. Ecco il punto centrale: la fede è più di un sentimento. Oggi, molti cristiani hanno bisogno di provare qualche cosa per credere. Ma quando Gesù dice: "Io sono con voi tutti i giorni", Egli è veramente qui, anche se talvolta non sento la Sua presenza.

Sì, ma Gesù ha anche guarito. Fra i cristiani, invece, questo non succede automaticamente. Facciamo un paragone: quando un omeopata prescrive una cura, ne segue, come dice lei, un miglioramento fisico. Un maestro spirituale crea il contatto con il mondo invisibile e accade qualche cosa, ma un cristiano non potrà costringere lo Spirito Santo a intervenire.

Il fascino della fede cristiana è totalmente diverso da quello dell'esoterismo. Nell'esoterismo si vogliono vedere segni e miracoli. Poi si crede che "se funziona, dev'essere buono e divino". Ma non si considera mai il fatto che sono all'opera forze soprannaturali, e che il potere che si nasconde dietro ad esse pretenderà in seguito il suo prezzo. E poi Gesù dice che non dobbiamo trafficare con le forze invisibili, ma conoscere e adorare Lui in spirito e verità. Solo allora il nostro spirito viene rinnovato dallo Spirito Santo, e questo crea una relazione con Dio. Così noi cristiani mettiamo la parola di Dio al di sopra dei nostri sentimenti. Può succedere che si possa percepire fisicamente l'azione dello Spirito Santo, ma non è imperativo, e non bisogna credere che una persona che l'ha sperimenta abbia più fede di un'altra. Per questa ragione il fascino della fede cristiana è una relazione amorevole con Gesù, e non un accordo o "un segno in cambio di un impegno".

Le guarigioni soprannaturali sono veramente tanto secondarie? Prendiamo per esempio Pietro e Paolo, e alle guarigioni operate al loro tempo... È dunque sbagliato l'atteggiamento di attaccarsi alle guarigioni soprannaturali?

No. Ma in Svizzera la situazione è diversa da quella dell'impero romano ai tempi di Pietro e Paolo. Da noi predomina il cancro dell'anima. La depressione è il malanno più diffuso nel nostro paese. La poca autostima e l'orgoglio vengono al secondo posto, e la volontà di penetrare il mondo soprannaturale al terzo. E solo da ultime vengono le malattie fisiche.
Nella nostra società facciamo di tutto per essere in buona salute fisica, ma ci adattiamo al fatto che la nostra anima si corrompe completamente perché infrangiamo le norme di Dio. Questo è idolatria pura. Il nostro ego domina su tutto, lo veneriamo in ogni maniera, e poi non ammettiamo neanche di essere idolatri.
Dio sta operando nella nostra cultura. Ma affinché lo Spirito Santo possa agire nuovamente con potenza, dobbiamo desiderare ardentemente di ritornare a una vita santa.
In certi continenti, soprattutto Africa e Asia, le persone praticano l'idolatria in modo completamente consapevole. Credono agli spiriti e li chiamano anche per nome! Se queste persone ascoltano il Vangelo e si convertono, lo Spirito Santo opera spesso delle guarigioni fisiche istantanee. Noi, invece, esigiamo una guarigione fisica, ma non siamo pronti a rinunciare al nostro egocentrismo e alla realizzazione del nostro io. Ecco perché non riusciamo a "guadagnare" delle persone che praticano l'esoterismo semplicemente offrendo delle guarigioni soprannaturali; ma ci riusciremo con la nostra disposizione a permettere che Dio guarisca un'anima degenerata.

"La guarigione dell'anima" - è questo dunque il messaggio da utilizzare per andare incontro agli adepti dell'esoterismo?

Certo. A lungo andare l'esoterismo provoca un'aspirazione alla morte, considerata come la soglia verso una vita futura dove ci si sentirà meglio. Ma siccome non si sa mai se l'insegnamento della reincarnazione manterrà le sue promesse, questo può anche condurre alla depressione. Inoltre un adepto dell'esoterismo non può accettare il motto umanistico che dice: "Trascorri bene gli 80 anni sulla terra e approfittane al massimo. Poi, tutto è finito". Gli umanisti si considerano "esseri razionali". Grazie a loro abbiamo l'assicurazione sulla vita, l'AVS, la cassa malati, eccetera. Ma nonostante le apparenze, si tratta di una mentalità "nessun futuro". Ognuno sa che deve morire. L'uomo è creato in modo da essere consapevole che la vita non è solo mangiare e bere. Se gli togli la speranza spirituale non devi stupirti che venga sopraffatto dall'angoscia. Tutto ciò conduce inevitabilmente alla depressione.

E lei, personalmente, come ridà speranza alle persone che sono nell'esoterismo?

Vado sempre a cercarli esattamente là dove si trovano. Quando qualcuno viene per una visita nello studio e mi racconta ciò che ha vissuto nel mondo invisibile, lo prendo sul serio. Non gli dico: "È frutto della tua immaginazione; era solo un'alterazione psichica del tuo cervello causata da processi chimici." Io stessa ho visto degli spiriti in Tailandia.
Chiedo dunque alla persona fin dove è arrivata nell'esoterismo. Nella maggioranza dei casi queste persone diventano oneste e molto aperte. In seguito spiego sempre che, malgrado tutti gli sforzi intrapresi, noi umani non siamo mai riusciti a creare l'armonia su questa terra - infatti l'armonia è ciò che ricercano gli adepti dell'esoterismo. Chiarisco loro ciò che Gesù insegna sul combattimento spirituale e quanto accade nel mondo invisibile. Indico chiaramente ciò che dice Gesù, non ciò che afferma il "mondo cristiano". Sono parole alle quali possono ritornare anche in seguito. Gli adepti dell'esoterismo sono persone istruite e colte; sono meticolose e vogliono sapere nei particolari chi dice cosa e chi fa cosa nel mondo invisibile. Lo Spirito di Dio inizia allora ad agire nella loro vita, prima ancora che si possa notarlo esteriormente.

Da dove viene questo amore che lei ha per gli adepti dell'esoterismo?

Avevo detto a Gesù: "Voglio vederli come li vedi Tu." E lo Spirito Santo mi rivela sempre la natura delle loro sofferenze e dove la loro anima è stata contaminata. Durante il colloquio chiedo loro se ciò che "percepisco" corrisponde alla loro situazione. È interessante notare che la maggior parte delle persone coinvolte nell'esoterismo diventano allora molto oneste e dicono tutto ciò che hanno già fatto: usato il pendolo, consultato un medium o un guaritore, eccetera. E man mano che si aprono sento che il mio cuore prova una crescente compassione per loro.

I cristiani d'oggi aspirano a istituire dei gruppi di lavoro per quasi ogni cosa. Non sarebbe il momento di fissarsi come obiettivo di raggiungere le persone che praticano l'esoterismo?

Dovremmo intraprendere tutto su grande scala nel mondo cristiano? Non penso. Ma questo è il mio parere personale. Dobbiamo raggiungere maggiormente le persone là dove stanno nella vita quotidiana, dunque nei piccoli gruppi, in casa e nella chiesa locale. È chiaro che dobbiamo informare sull'esoterismo, ma non credo che sarebbe buono organizzare dei grandi incontri "per gli adepti dell'esoterismo". Forse questi potrebbero entusiasmare delle persone a cambiar vita, ma poi chi se ne prenderebbe cura spiritualmente? Ne seguirebbe un vuoto, e questo sarebbe ancora più grave.

Pensa che le comunità cristiane siano pronte per questo compito?

Nelle chiese che oggi sono in crescita, osservo che durante diversi anni eravamo impegnati a ricevere guarigione da ferite dovute a relazioni ferite tra genitori e figli, in seno alla coppia, sul posto di lavoro, eccetera. Dopo questa fase di guarigione possiamo superare i nostri propri problemi e interessarci del nostro prossimo. Si tratta di equipaggiarci per poter diventare delle solide colonne nella vita delle chiese. Dobbiamo diventare stabili per le persone che si convertono, al fine di poterle accogliere. D'altra parte dobbiamo stare attenti a non lasciarci derubare della nostra gioia in Gesù, e a mostrarla anche quando l'idolatria aumenta. In futuro la gioia vera toccherà le persone ancora più di quanto accade oggi.


* Homo noëticus: uomo dotato di una coscienza più elevata che, secondo le rappresentazioni della New Age, formerà l'era dell'Acquario.

Da "Christliches Zeugnis", numero speciale "Esoterik 2", numero speciale di dicembre 1998, 3a edizione, pagine 72-74 (anche "L'ésotérisme en vogue", gennaio 2000, pagine 78-80)
Editore: CAMPUS PER CRISTO, Josefstrasse 206, CH-8005 Zurigo, tel 01 274 8434, fax 01 274 8483, email ChristlichesZeugnis@cfc.ch
Traduzione in italiano: Sandro & Romy Ribi, CH-6853 Ligornetto, sandro.ribi@ticino.com



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