Il cammino cristiano




Siate facitori della Parola

da uno scritto di Aymon De Tigliettem, condensato

 

"Siate facitori della Parola e non soltanto uditori, ingannando voi stessi" (v. Giacomo 1:21-25).


Per alcuni questa frase è stata causa di tante difficoltà perché talvolta viene presentata quasi come una minaccia; l'implicazione è che se non metti in pratica ciò che ascolti della Parola, allora non sei cristiano o puoi perdere la salvezza, e perciò certuni mettono loro ed altri sotto l'obbligo di fare tanti lavori che nessuno ha chiesto, finché gli si spezza la schiena. Ma attenti a non finire in quella situazione dove si dirà al Signore: "guarda quanto abbiamo fatto per te", e Lui dovrà rispondere: "Io non vi ho mai conosciuti; allontanatevi da me, voi tutti operatori di iniquità" (Matteo 7:23).

Non tutto quello che a noi sembra buono è accettabile al Padre, solo quello che è secondo il Suo volere.
Ora, tutte le cose nella vita per funzionare bene devono essere tenute nel giusto equilibrio. Per esempio, meccanicamente, l'ascensore ha un contrappeso per far sì che non ci serva tanta forza per farlo salire. Un altro esempio è la relazione matrimoniale: se il marito non dà onore e amore alla moglie, o se la moglie non si sottomette al marito e lo ama, il loro matrimonio sarà morto. Serve equilibrio in ogni cosa.

Allora, c'è qualcosa che non va nel versetto che abbiamo considerato? Assolutamente no, è la Parola del Signore ed è perfetta. Ma la Parola del Signore va interpretata e divisa correttamente (2 Tim. 2:15) e per questo ci vuole lo Spirito del Signore e la Sua mente (1 Cor. 2:16) perché il Verbo è un libro chiuso per chi non appartiene a Lui o non vuole accettare ciò che Lui dice.

Quante volte, il Signore ci chiede cose che sono ovviamente impossibili per noi? Per esempio, Gesù ci dice: "Voi dunque siate perfetti, come è perfetto il Padre vostro, che è nei cieli" (Matteo 5:48) e poi l'apostolo dice: "Chiunque è nato da Dio non commette peccato, perché il seme di Dio dimora in lui e non può peccare perché è nato da Dio" (1 Giovanni 3:9). E cosa dire poi della Legge dell'Antico Testamento!

Queste cose, impossibili a noi, non sono un controsenso: è semplicemente il modo che Dio usa per dimostrarci che siamo totalmente incapaci a mettere in atto quello che Lui richiede, in modo tale che noi ci rimettiamo a Cristo completamente. Perché Gesù disse: "Io sono la vite, voi siete i tralci; chi dimora in Me e Io in lui, porta molto frutto, poiché senza di Me non potete fare nulla" (Giovanni 15:5). Solo in Cristo possiamo fare il volere di Dio, e riconoscere allora che il Suo carico è leggero (Matteo 11:30).

Ora, quando Dio dice: "Siate facitori della parola e non soltanto uditori, ingannando voi stessi", è esattamente quello che Lui comanda e richiede da noi, ma noi non possiamo. Allora, Dio ci prende in giro? Assolutamente no. Ciò che serve qui è un'attitudine da discepolo a fare il volere di Dio, ma anche a riconoscere, non nell'arroganza del "libero arbitrio", ma nell'umiltà di Cristo, che senza di Lui non posso fare nulla, ed in preghiera chiedere il soccorso del Signore: "Signore, voglio essere un facitore della Parola che ho udito, aiutami, mio Dio, a non ingannarmi ma a metterla in pratica, secondo il Tuo santo volere". Questo porta onore a Dio perché riconosciamo la magnificenza della Sua persona e chi Lui veramente è, l'Iddio Eterno.

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