Le
filosofie umane
testo basato sugli scritti di autori
vari
UMANESIMO E TEOLOGIA
Parlando di Teologia
storico-critica si fa riferimento ad alcune correnti teologiche sviluppatesi nel
nostro tempo, ma che affondano le loro radici in un movimento culturale di vastissime
dimensioni, il cui massimo sviluppo si ebbe tra i secoli XV e XVI, ovvero tra
il Quattrocento e il Cinquecento: l'Umanesimo (*). Le radici dell'Umanesimo,
a loro volta, risalgono fino all'antico mondo classico, quando i filosofi parlavano
in favore dell'individualismo e della libertà dell'uomo da ogni restrizione.
* Nota:
col termine "umanesimo" si intende la tendenza dell'uomo ad affermare
sé stesso, a valorizzare sé stesso, a darsi un indirizzo da sé
in ogni campo dell'esistenza. È l'uomo che crede nell'uomo, l'uomo visto
come protagonista, assolutamente libero di esprimersi e di pensare. La stessa
parola "umanesimo" lo dice.
Intorno al 1200 cominciò
a nascere in Italia, dopo il lungo periodo medievale, un interesse vivo per i
classici greci e latini. Ma la cosa nuova non era tanto l'interesse per quegli
studi, quanto il modo in cui venivano condotti. Prima d'allora la chiesa cattolica
romana aveva imposto delle restrizioni sulle materie e sugli autori classici da
studiare ed aveva persino precisato le conclusioni cui si doveva giungere; ora,
invece, non ci si atteneva più all'indirizzo dato dalla chiesa di Roma,
ma si studiava il mondo classico con libertà, senza pregiudizi, scoprendone
i veri contenuti. Nel 1200 questo processo era ancora in germe; nei secoli successivi
si sviluppò e crebbe, tanto che diede vita ad un totale rinnovamento della
cultura, in ogni campo, e dall'Italia si diffuse in tutta Europa.
Il processo raggiunse il culmine nel Cinquecento, quando prese il nome di Rinascimento.
Ormai gli uomini si erano liberati dall'autorità e dalla preponderante
influenza della chiesa di Roma e avevano imparato a pensare in maniera autonoma.
La nuova aria che si respirava faceva vedere la vita e tutte le cose in una maniera
nuova, bella ed entusiasmante. Soprattutto, Dio non appariva più quel giudice
intransigente e implacabile come per tutto il Medioevo la chiesa cattolica romana
l'aveva mostrato. La religione di Roma era stata un complesso di atti e di opere
da compiere per placare questo inflessibile giudice; per tentare di scampare l'anima
e guadagnarsi il paradiso o almeno il purgatorio, ci si era privati anche delle
gioie più legittime.
Tutta la vita di ogni uomo e di ogni donna, per tanti secoli, era rimasta condizionata
da questa visione: come una pesantissima cappa, il sistema religioso cattolico
romano aveva gravato su tutti i popoli dell'Europa sottoposta al Papa.
Si può immaginare, dunque, quanto sollievo avesse apportato il movimento
umanistico e quanto più bella apparisse ora la vita. Ma, come ogni fenomeno
di reazione - che da un eccesso va ad un altro eccesso, poiché sembra che
l'umanità molto difficilmente sappia raggiungere l'equilibrio - l'umanesimo
appena risvegliato si spinse verso forme estreme. Durante i secoli XVIII e XIX
poco mancò che l'uomo non divinizzasse sé stesso; questo accadde
soprattutto nel '700, quando la ragione umana era adorata come una dea ed era
considerata la guida più sicura per ogni uomo e per ogni popolo. L'uomo
non si lasciava frenare più da niente e da nessuno, riteneva di poter scoprire
tutto da sé, giudicare tutto da sé, dominare il mondo. La
Bibbia veniva attaccata con violenza sempre crescente e fu in questo periodo che
nacquero il liberalismo e la nuova ortodossia, due correnti teologiche che pongono
l'accento più sull'uomo e sulle sue possibilità umane che sull'opera
e sulla rivelazione di Dio.
UNO SGUARDO ALLE DIVERSE FILOSOFIE
Moltissimi uomini hanno
una loro particolare filosofia sul perché siamo qui, su com'è iniziata,
o su cosa è la vita. Noi stiamo vivendo in una Babele d'idee, che ci sono
continuamente illustrate dai mass media, e anche se la Bibbia le contraddice tutte,
penso ugualmente che sia il caso di spiegarne qualcuna.
Il primo verso
del primo capitolo di Genesi afferma che Dio è creatore, per cui la filosofia
degli atei è fuori luogo. L'ateismo contraddice in pieno la Bibbia affermando
che non esiste Dio, e questo ci pone di fronte alla scelta se credere all'uno
o all'altro, poiché è impossibile per una mente sana prestare fede
a entrambe le cose.
L'agnosticismo,
invece, che è molto comune, afferma che non si può sapere se ci
sia un Dio, ed anche questo è contraddetto dalla prima frase della Bibbia.
È chiaro, a questo punto, che si può essere agnostici oppure credere alla
Bibbia, ma, ovviamente, non potremo mai essere entrambe le cose contemporaneamente.
Quindi, già nella sua prima frase, la Bibbia ha contraddetto sia l'ateismo
sia l'agnosticismo.
Un'altra filosofia-religione molto popolare oggi è il panteismo, essa afferma
che ogni aspetto della realtà è divino: in altre parole, un uomo
è Dio, una pianta è Dio, il mare è Dio, tutto è parte
di Dio. La prima frase della Bibbia, però, contraddice anche questa; tutto
è stato creato da Dio, ma non è Dio. Il panteismo è sempre
più popolare, specialmente attraverso il movimento dei verdi, la cui gran
preoccupazione per l'ambiente li porta a adorare la dea "madre terra",
o "madre natura" e li spinge al femminismo, perché la terra è
sempre stata una figura femminile, e tutte le pratiche della fertilità,
di cui ci parla anche l'antico testamento, erano rivolte a dee. La Bibbia ricorda
che anche il panteismo è sbagliato; poiché Dio ha creato tutto,
ma è distinto dalla sua creazione.
L'esistenzialismo,
un'altra corrente filosofica dei nostri giorni, afferma che Dio è la propria
esperienza religiosa. Un giorno, chiesi ad uno studente universitario se credeva
in Dio, ed egli mi rispose: "Certo che ci credo!". Sapendo però,
che non era più sufficiente porre la domanda semplicemente in questi termini,
gli chiesi anche cosa significava per lui la parola "Dio". La risposta
che mi diede fu questa: "Dio è la mia esperienza religiosa; il mio
sentimento religioso". Da ciò dedussi che se una persona non avesse
sentimenti religiosi, per lei Dio non esisterebbe. Chiesi se fosse questo che
pensava, e mi rispose di si. Allora, supponendo che sulla terra non ci fossero
persone con sentimenti religiosi, non ci sarebbe neanche Dio? Questo era il suo
credo, ma la prima frase della Bibbia afferma che Dio esisteva già, prima
che qualcuno avesse un qualsiasi sentimento religioso, per cui anche l'esistenzialismo
è negato. L'umanesimo afferma che l'uomo è Dio, che ormai è
cresciuto ed è diventato adulto, quindi ora è il proprio creatore.
Dio è morto, gli dei d'oggi sono la "razza superiore"; questo
pensava Nietzsche, un filosofo che influì moltissimo su Hitler. Un giorno
fui invitato da un'università per un dibattito: io dovevo parlare del cristianesimo,
mentre un professore ebreo ateo doveva illustrare l'umanesimo. Lui parlò
per primo: era un uomo brillante ed intelligentissimo. Arrivato però alla
fine, terminò il suo discorso così: "Io credo nell'uomo, l'uomo
può e deve risolvere tutti i suoi problemi, e se non può allora
Dio ci aiuti". Tutto l'uditorio si mise a ridere perché non s'era
reso conto di ciò che aveva detto, per cui, io centrai il tema del mio
discorso sulle sue ultime tre parole: "Dio ci aiuti!". Le sue parole:
"Che Dio ce la mandi buona!" furono come quelle dell'uomo che disse:
"Io sono ateo, grazie a Dio!".
Un'altra filosofia
contemporanea è il materialismo, secondo cui solo la materia sarebbe reale,
quindi solo il mondo fisico, ed anche questo è contraddetto dalle tre parole
che stiamo esaminando. "Nel principio Dio", non menziona la materia
ma Dio soltanto.
Il misticismo,
invece, afferma che solo lo spirito è reale; ma noi crediamo che sia il
fisico sia lo spirituale siano veri, perché Dio è spirito, ed ha
creato sia il mondo materiale sia lo spirituale.
C'è poi
il monismo, specialmente dietro il movimento New Age, secondo il quale la mente
e la materia sono un'unica cosa; per loro esiste solo una realtà, e tutto
fa parte d'essa, per cui è molto simile al panteismo. Monismo significa,
infatti "una sola realtà", ma Genesi afferma che ci sono due
realtà: Dio, la realtà eterna, ed il nostro universo, la realtà
temporale, che non sono un'unica cosa.
Il razionalismo,
invece, sostiene che Dio è la ragione, la Bibbia ci presenta però
un Dio che ragiona. C'è ancora molto animismo nel mondo d'oggi, e secondo
i suoi insegnamenti noi siamo governati da gran quantità di spiriti; ci
sono gli spiriti degli alberi, dei mari, dei venti, eccetera, quindi non un solo
Dio ma molti spiriti che regnano sul mondo, ma la Bibbia ci parla di un unico
Dio.
C'è anche
il politeismo, che significa molti dei. Gli indù hanno ben trenta milioni
di dei, per questo la loro fede è molto complicata, ma anche il politeismo
è negato dalla prima frase di Genesi.
Il dualismo, una
volta molto comune, afferma che ci sono due dei, uno buono e l'altro cattivo,
ed ho paura che anche alcuni cristiani cadano in quest'errore, elevando il Diavolo
quasi allo stato di divinità. Il Diavolo è una creatura, e Genesi
tale lo considera, per cui non deve essere trattato come un dio. Per il Creatore,
Satana non rappresenta nessun problema, egli deve chiedere il permesso a Dio prima
di poter toccare un essere umano. Lui, come noi, è soggetto alle limitazioni
proprie di tutte le creature, infatti, può essere presente solo in un posto
per volta. Egli non conosce tutto e nemmeno può essere ovunque, anche se
può avere agenti dappertutto. Non so dove sia stasera, ma se è qui,
significa che questo è un incontro abbastanza importante, perché
per noi dovrà rinunciare a qualsiasi altro appuntamento. Forse noi ci troviamo
a lottare contro Satana e i suoi agenti, ma per Dio non costituiscono nessuna
minaccia; quindi anche il dualismo non è verità, Infatti la Bibbia
afferma che c'è un solo Dio, non due in lotta tra loro.
Per ultimo vorrei
parlare del deismo, poiché è forse la filosofia-religione più
pericolosa per i cristiani, giacché afferma che Dio, pur essendo il Creatore,
non è in grado di controllare ciò che ha fatto. Essa insegna che
Dio ha creato l'universo come fosse un orologio; gli ha dato la carica iniziale
ed ora non può più intervenire su di esso. Secondo i deisti, il
creato va avanti per inerzia, per mezzo delle leggi che lo governano, perciò
i miracoli non possono accadere e l'unico scopo della preghiera può essere
solo la meditazione. Ciò che la Bibbia ci presenta, invece, è il
teismo, ed afferma che Dio ha creato l'universo ed ora può anche controllarlo
come e quando vuole, lui è al di fuori del tempo e dello spazio, ma è
capace di agire al loro interno per far accadere ciò che vuole quando lo
desidera. Da quanto abbiamo detto finora, si può costatare che già
la prima frase della Bibbia esclude categoricamente tutte queste filosofie. Penso
che sia molto importante far chiarezza su questo punto, perché così
possano evitare pericolose confusioni.
Si veda anche:
La
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