Il G-12
Si tratta di un insegnamento
che ha avuto origine in ambiente carismatico, da César e Claudia
Castellanos, di Bogotà (Colombia). Essi affermano che Dio avrebbe dato
loro la visione del G12 con il quale "trasformare la chiesa in tutto il mondo". Cominciamo col dire qualcosa sulle metodologie del G12. Si tratta di un sistema che raggruppa le persone in gruppi chiamati "cellule", di 12 membri ciascuno, con a capo un "leader" (capo) per ogni gruppo. Ogni membro deve a sua volta mettersi a capo di una nuova cellula di altri 12 membri, e così via, sviluppando la tipica struttura piramidale. Cos'ha di cristiano tutto questo? E perché il numero 12 ricorre tanto spesso in questo sistema? Castellanos afferma che il numero 12 "è simbolo di governo", perché 12 sono i mesi che governano ogni anno, 12 erano le tribù del popolo di Israele, 12 erano gli apostoli, e dunque mettendolo alla base del proprio sistema, Castellanos ritiene di aver creato "il sistema più efficace per vincere, discepolare e far crescere la chiesa". Nel Nuovo Testamento nessun apostolo si basò mai su dei numeri specifici, nessuno di loro cercò altri 12 discepoli per ubbidire al comandamento di Cristo, e nel libro degli Atti degli Apostoli non c'è nulla del genere. Per riconoscere validità teologica a un insegnamento, la Bibbia deve darne riscontro. Quello del numero 12 non trova riscontro né ai tempi della chiesa primitiva, né nei 2000 anni successivi. Qualcun altro forse adatterà il sistema chiamandolo G3 e basandolo sul numero 3 (3 erano i discepoli che avevano una relazione più intima con Gesù, dopo 3 giorni Gesù risorse, 3 erano le croci al Calvario). Qualcun altro vorrà basarlo sul numero 7 (7 sono i giorni della settimana, 7 il giorno dell'espiazione, ecc.), o sul 10, o su 40, e così via, ma il risultato è sempre lo stesso: è e resta un sistema umano. Ma il G12 è molto altro ancora: per attuare i suoi scopi organizza "incontri rete", "preghiere del 3x3", "preghiere per la sedia vuota", "scuole di leaders" (capi-cellule), "fonovisite" (telefonate fatte sullo stile dei venditori), e così via. Inoltre, Castellanos
afferma che "per implementare il modello dei dodici si deve camminare nel
potere soprannaturale, scacciando demoni e facendo miracoli", in modo che
la notizia dei prodigi dilaghi e le persone accorrano. Nella foga di ascoltare questi nuovi venti di dottrina, costoro dimenticano che noi possiamo soltanto seminare, ma solo a Dio spetta far crescere il seme (1 Cor. 3:6). Soltanto Dio può attirare a Cristo (Giov. 6:44), non certo noi con i nostri sistemi e le nostre invenzioni, che possono solo portare a delle conversioni "intellettuali" o superficiali. Al movimento G12, purtroppo, aderiscono anche molte persone sincere che credono di fare una cosa giusta. Pochi però sono quelli che, conoscendo bene la situazione, si prendono la briga di avvertirli che si tratta di un insegnamento pericoloso e sconclusionato, magari per paura di "rompere" con qualcuno che ha "una visione diversa". Non si tratta qui di giudicare le persone (Gesù lo vieta), ma di discernere le dottrine. Riguardo al giudicare ideologie e dottrine presenti nelle chiese, abbiamo il dovere di essere chiari, fermi ed univoci (Efes. 5:11). Proprio Gesù ha detto che tra i cristiani si insinueranno molti falsi dottori, e che non chiunque nomina il suo nome dimostrerà di appartenere a Lui, ma chi ubbidisce a ciò che Dio ha comandato nella sua Parola. Se vi trovate in qualche
gruppo G12, allora per amore del Signore, ritornate in voi stessi! Ascoltate ciò
che dice la Sua Parola: "Se il Signore non costruisce la casa, invano
si affaticano i costruttori" (Salmo 127:1). L'annuncio del Vangelo non è una gara tra chi ha aperto più cellule o chi ha fatto più discepoli. Il Signore non ci ha chiesto di escogitare, ma di annunciare e vivere giorno per giorno con Lui. Egli ci chiama ad arrenderGli le nostre vite, a seguirLo, a cercare la Sua volontà prima di ogni altra cosa, e allora sarà Lui ad operare.
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