Giustificati
per fede
"Giustificati
dunque per fede, abbiamo pace con Dio per mezzo di Gesù Cristo, nostro
Signore" (Romani 5:1).
"L'uomo non è giustificato per le opere della legge ma soltanto
per mezzo della fede in Cristo Gesù" (Galati 2:16, cfr. Efesini
2:8,9).
Per il cuore dell'uomo è una nozione estranea quella della giustificazione
per mezzo della fede. Egli, ostinato, non vuole ammettere l'inutilità delle
cose che può offrire a Dio. Spesso pensiamo che basta liberarci dell'una
o dell'altra abitudine, pregare un po' di più, per ricevere Dio nella nostra
vita.
Quando poi viene presentata la realtà, cioè l'inutilità di
fare alcunché per avvicinarsi a Dio, l'uomo risponde: "Non serve dunque
a niente camminare nell'onestà?".
Senza dubbio ciò ha il suo valore, ma non sarà questo a mettervi
in regola davanti a Dio.
Molti dicono di accettare la giustificazione per mezzo della fede, ma tutta la
loro condotta, i loro pensieri lo contraddicono. In fondo al loro cuore c'è
sempre l'errata convinzione che se migliorano la loro vita, Dio manifesterà
il suo favore verso di loro. Niente di più contrario a ciò che la
Parola di Dio ci insegna.
Questi atteggiamenti li riscontriamo in particolare nella storia di Giobbe. Era
sì un uomo dalla vita esemplare, ma si appoggiava sulla sua giustizia.
Non conosceva se stesso, ma soprattutto non conosceva profondamente Dio, Colui
che vede l'iniquità senza che l'uomo se ne avveda. Lo stesso Dio offre
a tutti quanti noi la salvezza per mezzo della fede nell'opera già compiuta
da Gesù alla croce per ciascuno di noi.
Si vedano anche:
Dio parla, ma...
La salvezza: per opere o per grazia?
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