Il cammino cristiano




da "Meditazioni del mattino e della sera"

di C. H. Spurgeon

Meditazione della sera del 14 gennaio

 

"Cominciando ad affondare, gridò: 'Signore, salvami!'" (Matteo 14:30).

Il tempo della distretta è tempo di preghiera per i servi del Signore. Pietro trascurava la preghiera al principio del suo viaggio, ma quando cominciò ad affondare, il suo pericolo lo rese supplichevole, e il suo grido, sebbene in ritardo, non fu troppo tardi. Nelle nostre ore di afflizione del corpo e di angoscia della mente, ci troviamo naturalmente sospinti alla preghiera come il naufrago è spinto sulla riva dalle onde. La volpe corre alla sua tana cercando protezione; gli uccelli trovano riparo tra gli alberi; e così anche il credente provato si affretta ad andare al trono della grazia per trovare salvezza. Il grande porto del cielo è la preghiera; migliaia di navi sballottate dalle onde del mare hanno trovato asilo lì, e nel momento in cui irrompe la tempesta, è saggio raggiungerlo in fretta.

Le preghiere brevi sono lunghe a sufficienza. Pietro non pronunciò che tre parole, ma furono sufficienti per il suo bisogno. È desiderabile non che siano lunghe e ripetitive, ma ferventi. La percezione del nostro bisogno è un potente insegnamento alla brevità. Se le nostre preghiere avessero meno piume di orgoglio e più ali sarebbero di gran lunga migliori. L'essere prolissi è per la devozione ciò che la pula è per il grano. Ciò che è prezioso si trova nel piccolo, e tutto ciò che è vera preghiera nelle molte parole può essere espresso in una petizione breve come quella di Pietro.

Le nostre situazioni estreme sono opportunità per il Signore. Un acuto senso del nostro pericolo ci porta subito a lanciare un grido implorante che giunge alle orecchie di Gesù, e al Suo cuore, e allora la Sua mano non tarderà a stendersi verso noi. Ci appelliamo al nostro Signore all'ultimo momento, ma Egli velocemente copre i nostri ritardi con un'opera puntuale ed efficace.
Siamo quasi sommersi dalle acque tempestose dell'afflizione? Eleviamo allora le nostre anime al nostro Salvatore, e siamo pur certi che Egli non ci lascerà perire. Anche quando noi non possiamo fare nulla, Gesù può fare ogni cosa; invochiamo il Suo aiuto potente, ed Egli risolverà ogni cosa.

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