Il cammino cristiano




da "Meditazioni del mattino e della sera"

di C. H. Spurgeon

Meditazione del mattino del 14 novembre

 

"Sterminerò... quelli che si prostrano sui tetti davanti all'esercito celeste, quelli che si prostrano e giurano per il Signore, e poi giurano anche per Malcam" (Sofonia 1:4-5).

Queste persone si ritenevano al sicuro poiché erano con entrambe le parti: seguivano i servitori dell'Eterno, e allo stesso tempo si inginocchiavano a Malcam. Ma la doppiezza è un abominio davanti a Dio, e la Sua anima odia l'ipocrisia.

Un idolatra che si dà apertamente al suo falso dio è meno colpevole di chi porta i suoi detestabili sacrifici contaminati nel tempio del Signore, mentre il suo cuore è con il mondo e i suoi peccati. Servire due padroni è da vili. Nelle faccende della vita quotidiana, una persona doppia di cuore e ipocrita è disprezzata, ma nella religione è assolutamente ripugnante. La condanna decretata nel verso che abbiamo letto è terribile, ma è ben meritata; infatti, come potrebbe la giustizia divina risparmiare il peccatore che conosce cos'è giusto, lo approva, e professa di seguirlo, eppure intanto ama il male, e gli dà il dominio sul proprio cuore?

Anima mia, investiga te stessa questa mattina, e guarda se sei colpevole della doppiezza di cuore. Tu professi di essere seguace di Gesù - ma lo ami davvero? Il tuo cuore è retto davanti a Dio? Sei di quelli che praticano l'onestà, o di quelli che hanno secondi fini? Avere nome di vivere serve a poco se si è morti nelle trasgressioni e nei peccati. Avere un piede sulla terra della verità, e l'altro sul mare della falsità, sarà causa di una terribile caduta e di una rovina totale.
Cristo deve essere tutto o niente. Dio riempie l'intero universo, e quindi non c'è spazio per un altro dio; se, dunque, Egli regna nel mio cuore, non ci sarà spazio per un altro sovrano.

Riposo soltanto su Gesù crocifisso e risorto, e vivo solo per Lui? È mio desiderio che sia così? Il mio cuore è impegnato a farlo? Se si, benedetta sia la divina grazia che mi ha condotto alla salvezza; e se no, oh Signore, perdona il mio doloroso insulto, e unisci il mio cuore al timore del Tuo nome.

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