Il
dubbio nelle difficoltà
da
uno scritto di Giacinto Butindaro
"Anche
noi, dunque, poiché siamo circondati da una così grande schiera
di testimoni, deponiamo ogni peso e il peccato che così facilmente ci avvolge,
e corriamo con perseveranza la gara che ci è proposta, fissando lo sguardo
su Gesù, colui che crea la fede e la rende perfetta. Per la gioia che gli
era posta dinanzi egli sopportò la croce, disprezzando l'infamia, e si
è seduto alla destra del trono di Dio" (Ebrei 12:1,2).
Nel libro del profeta
Isaia è scritto: "Dopo avere dato la sua vita in sacrificio per la
colpa, egli vedrà una progenie, prolungherà i suoi giorni, e lopera
dellEterno prospererà nelle sue mani. Egli vedrà il frutto
del tormento dellanima sua, e ne sarà saziato; per la sua conoscenza,
il mio servo, il Giusto, renderà giusti i molti" (Isaia 53:10,11).
Il Signore sapeva che per rendere giusti molti doveva prima offrire se stesso
per le nostre iniquità, e quindi doveva prima soffrire e poi risuscitare
(infatti Paolo dice che Gesù Cristo "è risuscitato a cagione
della nostra giustificazione", Rom. 4:25). Egli, sapendo questo innanzi,
cioè avendo questa grande gioia davanti a lui, che molti mediante le sue
sofferenze sarebbero stati condotti alla gloria, per fede, sopportò la
croce sprezzando il vituperio. Il nostro Signore non si tirò indietro dinanzi
alla morte ma laffrontò per fede, certo che il Padre suo non avrebbe
lasciato la sua anima nellAdes e che Egli non gli avrebbe fatto vedere la
corruzione. Ricordatevi che pure Gesù dovette avere fede in Dio per adempiere
la volontà del Padre e che se noi oggi giubiliamo nel Signore per avere
ottenuto la liberazione dai nostri peccati lo dobbiamo alla fede incrollabile
che il Figlio di Dio, nei giorni della sua carne, ebbe in Dio suo Padre. Fratelli,
abbiate fede in Dio in mezzo alle vostre distrette; non fate posto al dubbio che
il diavolo cerca di mettervi nella mente perchè esso vi distruggerebbe.
Per farvi capire come mediante il dubbio le promesse di Dio risultano inefficaci
vi ricordo un episodio che avvenne sul mare di Tiberiade ai giorni di Gesù.
È scritto: "Frattanto la barca, già di molti stadi lontana
da terra, era sbattuta dalle onde, perchè il vento era contrario. Ma alla
quarta vigilia della notte Gesù andò verso loro, camminando sul
mare. E i discepoli, vedendolo camminare sul mare, si turbarono e dissero: È
un fantasma! E dalla paura gridarono. Ma subito Gesù parlò loro
e disse: State di buon animo, sono io; non temete! E Pietro gli rispose: Signore,
se sei tu, comandami di venire a te sulle acque. Ed egli disse: Vieni! E Pietro,
smontato dalla barca, camminò sulle acque e andò verso Gesù.
Ma vedendo il vento, ebbe paura; e cominciando a sommergersi, gridò: Signore,
salvami! E Gesù, stesa subito la mano, lo afferrò e gli disse: O
uomo di poca fede, perchè hai dubitato?..." (Matteo 14:24-31).
In questo caso lapostolo Pietro ricevette da Cristo lordine di andare
a lui sulle acque e quando udì proferirgli le parole: "Vieni"
(Matt. 14:29), smontò subito dalla barca e si mise a camminare sulle acque
alla volta di Gesù. Ma che successe di lì a poco? Successe che Pietro
vedendo il vento ebbe paura e questa paura lo portò a dubitare dellordine
di Cristo, ed il dubbio lo fece affondare nelle acque tanto che gridò al
Signore di salvarlo. Come potete vedere, Pietro inizialmente credette e per mezzo
della sua fede camminò sulle acque, ma in seguito dubitò e cominciò
a sommergersi. Il vento soffiava anche quando lui pieno di fede cominciò
a camminare sulle acque, quindi il fatto che lui ad un certo punto cominciò
a sommergersi nellacqua sta a indicare che lui non perseverò nella
fede fino in fondo ma si fece prendere dalla paura di non farcela. Da questo episodio
accaduto nella vita di Pietro impariamo che lo scudo della fede durante la nostra
vita lo dobbiamo tenere sempre a portata di mano per opporlo ai nostri nemici
quando questi tentano di farci dubitare delle promesse di Dio mediante la paura.
Sì, perchè si viene trascinati a dubitare della fedeltà e
della potenza di Dio proprio dalla paura di non farcela, di rimanere svergognati
o dalla paura di rimanere soli contro tutti. Vi ricordate gli Israeliti nel deserto?
Non fu forse per la paura che ebbero dei giganti, che essi si ribellarono a Dio
e non ebbero fiducia nel suo nome? Certo, fu proprio per la paura che ebbero che
non credettero alla parola di Dio e non poterono ereditare la terra che Dio aveva
promesso di dare loro. Tenete sempre presenti questi episodi perchè essi
fanno intendere come alla nostra fede in Dio, il diavolo oppone il dubbio distruttore.
Diletti, nelle vostre distrette, mantenetevi saldamente fermi nella fede fino
alla fine, e vedrete le grandi liberazioni che Dio opererà per voi; sì,
perchè Dio vi libererà da tutte le vostre distrette affinchè
il suo nome sia glorificato per mezzo di voi, secondo che è scritto: "Invocami
nel giorno della distretta: io te ne trarrò fuori, e tu mi glorificherai"
(Salmo 50:15).
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