L'indù
e il missionario
"Non
c'è dunque più nessuna condanna per quelli che sono in Cristo Gesù,
perché la legge dello Spirito della vita in Cristo Gesù mi ha liberato
dalla legge del peccato e della morte."
(Romani 8:1,2)
Un indù si recò a trovare un cristiano missionario. Sperando
di metterlo in difficoltà, gli disse: "Tu dici che la vera fede si
riconosce dal suo frutto. Io conosco dei cristiani ubriaconi, e altri cristiani
che fanno le peggiori cose!"
Il missionario rispose: "Se un medico dà una medicina a due uomini
malati, e uno di loro la prende e guarisce, mentre l'altro la getta via, la colpa
è del medico?"
"No, è di quel malato", riconobbe l'altro.
"Così è per il cristianesimo. Alcuni hanno accettato che Gesù
li liberasse dal peccato e desse loro una nuova vita, altri invece rifiutano di
ricevere la medicina che Gesù gli offre e continuano a vivere nei loro
peccati."
"Ma perché insistete a parlare sempre di questo Gesù?",
disse l'indù. "Non sarebbe meglio esortare le persone ad essere migliori?"
"Vedi, nessun buon medico esorterebbe mai un malato a credere di stare meglio.
Il malato potrebbe sentirsi incoraggiato, ma la sua malattia lo porterebbe presto
alla morte. Ciò di cui ha bisogno il malato è la cura. Allo stesso
modo, Gesù è l'unico che può dare la vera salute dell'anima,
liberandoci dalla potenza del peccato."
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