La parabola delle nozze
Ebr. 4:7;
12:25:
Non si rifiuterebbe l'invito a un pranzo di nozze, a maggior ragione se si trattasse di un ricevimento regale! Eppure qui gli invitati fanno a gara ad accampare scuse. Questa reazione improvvisa mostra ciò che noi siamo. Accettiamo volentieri che qualcuno ci inviti, per amicizia, ma mostriamo reticenza quando è Dio ad invitarci. Un invito disinteressato ci pare incredibile. Eppure, Dio c'invita. Non rifiutiamo, come nella parabola, adducendo pretesti di lavoro o di famiglia (v. 5). La sala delle nozze del cielo sarà riempita di tutti quelli che avranno accettato l'invito di Dio, qualunque sia il loro grado di colpevolezza agli occhi degli uomini, ma tutti salvati per la grazia di Dio. Per partecipare a quel pranzo, bisognava aver rivestito l'abito da nozze dato da parte del re al momento in cui gli invitati arrivavano, perché questi venivano così com'erano vestiti "per le strade" (v. 10). La sola condizione posta da Dio per accoglierci nel suo paradiso è che abbiamo messo da parte la nostra propria giustizia, per rivestire quella di Gesù Cristo (1 Corinzi 1:30,31).
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