La
porta stretta
da
uno scritto di B. Marzano
"Entrate
per la porta stretta, poiché larga è la porta e spaziosa la via
che mena alla perdizione, e molti son quelli che entrano per essa. Stretta invece
è la porta ed angusta la via che mena alla vita, e pochi son quelli che
la trovano" (Matteo 7:13-14).
Quando Gesù pronunciò queste parole, probabilmente aveva in mente
le mura che circondavano la città di Gerusalemme sulle quali erano aperte
delle porte. Alcune erano molto ampie, spaziose e vi poteva passare molta gente,
altre invece più strette, disagevoli, denominate addirittura "cruna
di ago" per le quali non era possibile che vi passassero i cammelli.
È probabile che quando Gesù disse: "È più
facile che un cammello entri attraverso una cruna di un ago che non un ricco in
paradiso", abbia fatto allusione a questa porta. Gesù raccomanda
a tutti quelli che vogliono seguirLo di entrare per la porta stretta, perché
"larga è la porta e spaziosa è la via che conduce alla perdizione".
La via e la porta che conducono alla perdizione ben possono identificarsi con
la via che percorsero gli abitanti di Sodoma e Gomorra che furono distrutti dal
fuoco. È la via della ribellione al Signore. Anche il diluvio universale
fu causato perché tutto il popolo, tranne Noè e la sua famiglia,
seguiva questa via.
È scritto nella Bibbia: "Vi è tal via che all'uomo pare
diritta ma finisce col menare alla morte" (Proverbi 16:25). Un primo
aspetto dunque della via larga è la via del peccato e della disubbidienza,
simbolo della vita senza fede che porta alla perdizione.
Ma vi è un'altra via, percorsa da intere nazioni. È la via del cristianesimo
di "moda".
Gesù disse ad un dottore di Gerusalemme: "Se uno non è nato
di nuovo non può vedere il Regno di Dio", indicando un fatto necessario
ed assoluto che deve realizzarsi nella vita di tutti i cristiani: una rivoluzione
che scarta i sistemi dell'uomo ed accetta quelli di Dio. Questa rivoluzione è
detta "conversione" o "nuova nascita" o "rigenerazione".
Ma sono veramente vissute queste cose da tutti i credenti, oppure il cristianesimo
per la maggior parte della gente è un fatto di moda dei nostri tempi? Forse
pochi di noi ricordano il falso cristianesimo che Hitler volle imporre in Germania.
Si volle identificare la dottrina di Gesù con la dottrina del nazismo e
ciò allo scopo di dominare le masse. Si costituì una cosiddetta
chiesa tedesca.
Ma contro questo tipo di chiesa insorse la Chiesa confessante, perseguitata e
clandestina, la quale fece questa solenne dichiarazione: "Gesù Cristo,
nel mondo in cui viene testimoniato dalla Sacra Scrittura è l'unica Parola
di Dio che noi dobbiamo ascoltare ed a cui dobbiamo fiducia ed obbedienza in vita
ed in morte. Rigettiamo la falsa dottrina secondo cui la Chiesa può e deve
riconoscere come fonte di predicazione.. altri avvenimenti, forze, figure e verità
quali rivelazioni di Dio".
Molti furono imprigionati e chiusi in campi di concentramento. Il pastore Bonhoeffer
mentre era in prigione così diceva ad un suo compagno di prigionia: "Se
mi trovassi a passare per una delle vie principali di Berlino e mi venisse incontro
un pazzo alla guida di un'automobile che investe i passanti, quale sarebbe il
mio compito di pastore? Seppellire i morti e curare i feriti, o cercare di fermare
quel pazzo?".
Ed il pazzo nella mente del pastore Bonhoeffer era Hitler che aveva trascinato
la Germania alla guerra. Questo testimone di Cristo, morì martire perché
faceva parte della chiesa clandestina. La mattina del 9 aprile 1945 fu impiccato.
Prima di salire al patibolo disse: "È la fine, ma per me è
l'inizio della vita".
Il pastore Bonhoeffer si era aggiunto ai martiri della Chiesa. Aveva seguito la
via stretta della rinunzia e della croce, perché gli era data la possibilità
di starsene in America, ma Egli ritornò in Germania, perché qui
il Signore lo chiamava. Questo esempio illustra bene il pensiero di Cristo: "Larga
è la porta e spaziosa la via che mena alla perdizione... Stretta invece
è la porta ed angusta la via che mena alla vita, e pochi son quelli che
la trovano".
Queste parole devono mettere tutti i cristiani in guardia affinché si domandino
continuamente come meglio possono servire Gesù.
A ciascuno piace vivere secondo le regole del mondo e le cose che fanno i molti:
vivere una vita tranquilla, con soli svaghi e divertimenti. Una vita cristiana
regolata in questo senso, non è conforme all'insegnamento di Gesù
Cristo: questa è proprio la via larga!
Gesù dice che bisogna imboccare la via stretta. E la via stretta è
Lui stesso, che dopo tre anni di ministero terreno si è trovato attorniato
soltanto da poche donne ed un esiguo gruppo di discepoli. "Io sono la
via" e per molta gente non torna troppo a loro comodo seguire Colui che
è la via che l'ha fatto essere l'uomo di dolori, vilipeso e sputato, coronato
di spine e fatto morire su una croce. Ancora un giorno Egli così si espresse:
"Gli uccelli del cielo hanno i loro nidi, le volpi hanno le loro tane,
ma il figliuolo dell'uomo non ha neanche una pietra su cui posare il capo".
Essere discepolo di Gesù significa vivere e "camminare come Egli
camminò". Domandiamolo a tutte le genti della terra se siano disposte
ad accettare con allegrezza questo insegnamento.
Se a tutti piace passare per la porta larga, dove non sono previste difficoltà,
Gesù viene a capovolgere i nostri pensieri e ci dice di entrare per la
porta stretta e camminare per la via angusta. È la via della fede secondo
cui l'uomo non può più seguire la propria volontà egoistica
ma segue il Signore ubbidendoGli in ogni cosa. È la via stretta dell'osservanza
dei precetti evangelici, del lasciare tutto e diventare "ultimo" per
amore dei fratelli.
Ricordiamoci però che il Regno dei cieli non è una conquista fatta
da carne e sangue, ma un dono della grazia di Dio. Pertanto continua sarà
la nostra preghiera a Dio affinché ci sostenga nel nostro cammino con Lui.
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