Diversi
critici atei insegnano che la teologia del Cristianesimo trarrebbe origine dai
culti pagani, in particolare da quello di Mitra. Il dio pagano Mitra
era venerato nell'antica Roma specialmente tra i militari, e tra l'altro era
considerato "figlio di Dio", nato da una vergine, morto in croce e poi
risorto. Pertanto il Cristianesimo avrebbe attinto la figura di Cristo da tale culto.
Mitra era uno dei molti dèi del paganesimo indo-iraniano; il più
antico documento in cui viene citato il suo nome risale al 1400 a.C. [John Hinnels,
MS, ix].
Secondo il mito pagano, Mitra era un dio pacifico, che donava la pioggia, la vegetazione
e la salute. Era il mediatore tra Ohrmazd e Ahriman (rispettivamente il dio del
bene e il dio del male del dualismo Zoroastriano). Divenne poi uno dei sette yazatas
minori [Cum.MM, 5], e gli fu dato l'incarico di condurre le anime alla loro destinazione
ultraterrena.
Per molti secoli il mito di questa divinità rimase essenzialmente invariato.
Nel primo secolo a.C. Mitra era ancora associato al sole assieme agli dèi
Apollo e Mercurio [MS.129]. Dunque, è evidente che non esiste quella continuità
con il mitraismo romano ventilata da alcuni scrittori atei. Il mitraismo romano
era mitraismo solo nel nome, era "una nuova creazione che usava vecchi nomi
e dettagli iraniani per dare il giusto aspetto esotico ed esoterico al culto dei
misteri" [MS, xiii].
Il Mitra dei romani era dunque molto lontano dal Mitra iraniano; non esistevano
connessioni tra i due culti, fatta eccezione per il nome del dio, alcuni termini,
e i riferimenti astrologici che furono largamente importati nell'Impero Romano
da Babilonia [Beck.PO, 87].
ESAME
DEI PRESUNTI PARALLELI COL CRISTIANESIMO
1. Mitra sarebbe nato da una vergine il 25 dicembre in una grotta, e alla
sua nascita avrebbero assistito dei pastori.
Quest'affermazione
è una miscela di verità e menzogna. Cominciamo dalla data di nascita.
Il Nuovo Testamento non associa mai il 25 dicembre alla nascita di Cristo, anzi
leggendo i Vangeli si può facilmente capire che Cristo nacque non in inverno,
anzi probabilmente nacque in estate (per approfondimenti, si veda questa
pagina).
Il 25 dicembre era la data del solstizio invernale, e la chiesa romana
scelse arbitrariamente questa data per festeggiare la nascita di Cristo. Ricordiamo che dal 4° secolo
in poi la chiesa cattolica romana inglobò numerosi elementi del paganesimo romano.
La seconda "mezza
verità" è quella sulla nascita di Mitra. Mitra non nacque da
una vergine in una grotta, ma (secondo il mito) nacque DA una roccia, presumibilmente
lasciando una grotta dietro di sè. La roccia non può certamente
essere definita "una vergine", e inoltre Mitra nacque già adulto
[MS.173].
L'idea secondo cui Mitra sarebbe nato da una vergine è fondata su un uso
arbitrario della terminologia. Mitra sarebbe nato dalla "materia primordiale",
chiamata anche "prima madre" o "materia vergine". È evidente
che la differenza tra la materia inanimata e una donna vergine è abissale.
Rimane da affrontare
il discorso dei pastori, e anche questo non ha niente a che fare col vangelo,
in cui i pastori non assisterono al parto. I pastori del mito di Mitra, invece, presenziarono
alla sua nascita, e fecero anche di più: lo aiutarono a "uscire"
dalla roccia, e gli offrirono alcuni elementi dei loro greggi.
Si consideri poi
che la nascita di Mitra avrebbe avuto luogo quando gli uomini non erano ancora
stati creati [Cum.MM, 132]. Come potevano allora esserci dei pastori ad aiutarlo
a nascere?
In realtà queste idee, come praticamente tutti i presunti "paralleli cristiani"
presenti nel mitraismo romano, sono nati almeno un secolo dopo la stesura
del Nuovo Testamento, dunque troppo tardi per dire che il Cristianesimo abbia
"preso in prestito" qualche idea dal mitraismo, ed è invece estremamente
probabile che sia vero il contrario.
2. Mitra sarebbe stato un grande maestro.
Questo naturalmente
potrebbe essere detto di qualunque leader, specialmente in un contesto religioso,
e dunque non è un riferimento cristiano. In ogni caso, bisogna chiedersi:
cosa insegnò Mitra, a chi, e quando? Nella letteratura mitraica non c'è
alcun riferimento all'idea che Mitra fosse un "maestro".
3. Mitra avrebbe avuto 12 compagni o discepoli.
Quest'affermazione
viene fatta molto spesso, e quasi sempre senza alcuna documentazione che possa
sostenerla.
Il Mitra iraniano aveva un solo compagno, Varuna. Il Mitra romano invece aveva
due aiutanti, due piccole creature simili a lui e che forse simboleggiavano l'alba
e il tramonto, o la vita e la morte.
Mitra aveva anche una quantità di animali suoi compagni: un serpente, un
cane, un leone, uno scorpione - ma non erano affatto 12, e non erano persone.
Alcuni critici atei affermano che durante l'iniziazione a Mitra, i devoti romani si vestivano
secondo i segni zodiacali e formavano un cerchio attorno all'iniziato. Queste idee non provengono dalla letteratura mitraica,
e nessuno studioso di mitraismo le ha mai confermate. Esse si basano
sulle affermazioni di un singolo occultista (Godwin). E in ogni caso,
si tratterebbe ancora di insegnamenti introdotti nel mitraismo
molto tempo dopo che il Cristianesimo era comparso.
4. Ai seguaci di Mitra veniva promessa l'immortalità e la salvezza.
Il mitraismo prometteva
agli iniziati solo la "liberazione dal fato che attende tutti gli uomini"
[MS.470]. L'unica idea di una "salvezza" è un affresco del 200
d.C. su cui è scritto che Mitra avrebbe salvato gli uomini versando il
sangue del toro che, secondo il mito, Mitra avrebbe ucciso. Questa "salvezza",
secondo l'interpretazione mitraica "astrologica", non indica l'immortalità
ma solo un livello di iniziazione più elevato.
Anche qui, si tratta di un'idea di ben due secoli successiva al Cristianesimo,
e quindi è evidente che il mitraismo ha importato il concetto dal Cristianesimo.
5. Mitra avrebbe sacrificato se stesso per la pace del mondo.
Secondo il mito, Mitra
non sacrificò se stesso, ma piuttosto compì il gesto eroico di uccidere
il "grande toro del Sole". Non esiste niente nella letteratura mitraica
che giustifichi l'idea che Mitra si sia sacrificato. E non è neanche possibile
paragonare la morte di un toro "per la pace del mondo", con Gesù
Cristo che venne nel mondo dando la sua vita per salvare gli uomini dal peccato
(e non per una generica "pace").
Lo studioso Punkish
ha commentato che l'autore che sostiene questa tesi, O'Hara, non era affatto un'autorità
o uno studioso, ma era un gran sacerdote wicca (un culto stregonesco neopagano
che avversa il cristianesimo).
6. Mitra sarebbe stato sepolto e sarebbe risorto dopo 3 giorni.
Nella letteratura mitraica
non esiste alcun riferimento né alla morte né alla sepoltura di
Mitra. Lo studioso Gordon dice apertamente che nel culto di Mitra non esiste "nessuna
morte di Mitra" [Gor.IV, 96], dunque non si può neppure parlare di
resurrezione.
Il mito non dice
affatto che Mitra risorse. Dice piuttosto che non Mitra, ma gli dèi, dopo
aver cercato gli umani, salirono al cielo, e Mitra attraversò l'Oceano
con il suo carro. L'Oceano cercò di inghiottirlo e fallì, e infine
egli raggiunse la dimora degli immortali.
Altri dicono che
gli iniziati credevano alla risurrezione di Mitra, e per dire questo si basano
sulle parole di uno scrittore del IV secolo dopo Cristo. Ancora una volta, dunque,
si parla di idee che i sacerdoti di Mitra introdussero nel loro culto copiandole
dal Cristianesimo che già esisteva da ben quattro secoli.
7. Mitra sarebbe stato considerato "la via, la verità e la vita",
il "messia", e il "mediatore".
Nelle opere degli studiosi
di mitraismo non c'è alcun riferimento a questi titoli. Sono titoli di
Gesù, e non sono mai stati attribuiti a Mitra.
L'unico titolo che ricorre anche nel caso di Mitra, come abbiamo visto precedentemente,
è "mediatore", ma non nel senso cristiano (mediatore
tra noi e Dio), bensì nel senso di mediatore tra "il dio del bene
e il dio del male".
8. Il giorno sacro di Mitra era la domenica, e la festa principale era quella
che oggi cade di Pasqua.
Al Mitra iraniano si
offrivano delle celebrazioni speciali: un festival l'8 ottobre, un altro tra il
12-16 settembre, e uno il 12-16 ottobre [MS.59]. In primavera esisteva solo un
festival, all'equinozio, per un totale di quattro festival, uno per stagione.
In ogni caso, la scelta di una data arbitraria per celebrare la Pasqua da parte
della chiesa cattolica non ha nulla a che fare con la Bibbia, che non dice nulla
al riguardo (per approfondimenti sulla Pasqua, si veda questa
pagina).
Riguardo alla domenica,
è vero che esso era il giorno sacro per Mitra [Cum.MM, 190-1], ma solo
nel mitraismo romano, che, come abbiamo visto, attinse diverse idee proprio dal Cristianesimo.
9. Mitra avrebbe insegnato la "cena del Signore" (eucarestia) con
i segni del pane e del vino, proprio come Cristo.
Quest'idea si basa
su un testo medievale (dunque scritto moltissimo tempo dopo la nascita del Cristianesimo),
che peraltro non riguarda Mitra, ma Zarathustra!
La cosa che più
si avvicina (solo lontanamente) a una "cena" nel mitraismo, era una
comunissima celebrazione di un pranzo che gli iniziati facevano insieme. Non era
una pratica unica del mitraismo, ma una pratica comune in tutto il mondo romano
dell'epoca.
IN CONCLUSIONE
Il Cristianesimo non
attinge né è influenzato da alcun altro culto, poiché tutte
le sue dottrine sono presenti nell'Antico Testamento delle Sacre Scritture (affidato
al popolo giudeo), compilato molto tempo prima della nascita di Cristo - tra il
2000 a.C. e il 400 a.C. - e la cui autorevolezza storica è confermata da
solide prove archeologiche.
L'Antico Testamento racchiude sotto forma di simboli la dottrina Cristiana spiegata
nel Nuovo Testamento, e contiene oltre 330 profezie su Gesù Cristo, il
figlio di Dio (Zac. 12:10) che sarebbe dovuto venire nel mondo nascendo da una vergine
(Is. 7:14), essendo poi crocifisso (Sal. 22), risuscitando (Sal. 16:10), ecc. Ogni particolare
della sua vita fu profetizzato molti secoli prima della sua nascita, e si è
verificato con assoluta precisione (per approfondimenti, si veda questo
documento).
Non fu dunque il Cristianesimo ad attingere ad elementi pagani, ma il contrario:
diversi culti pagani, tra cui il culto di Mitra, durante il loro sviluppo
nel 1° e 2° secolo, cominciarono ad adottare vari elementi della teologia
cristiana, per facilitarne la diffusione tra i cristiani. Lo stesso avvenne nel
9° secolo per il culto di Zoroastro.
R. Nash, nel libro Cristianesimo e Mondo Ellenistico, spiega: "Le
asserzioni di una dipendenza del Cristianesimo dal Mitraismo sono state rigettate
per diversi motivi. Il Mitraismo non aveva concetti di morte e risurrezione del
suo dio e in esso non aveva luogo il concetto di rinascita - almeno durante le
sue fasi iniziali... Inoltre, il Mitraismo era essenzialmente un culto militare.
Pertanto, bisogna guardare con scetticismo all'idea che esso possa essere stato
accolto da persone pacifiche come i primi Cristiani".
B. Wilson aggiunge: "Sebbene vi siano diverse fonti che suggeriscono che
il Mitraismo includesse la nozione di rinascita, esse sono tutte post-Cristiane.
La più antica risale al secondo secolo d.C."
Michael Grant conferma: "I metodi critici moderni non danno sostegno alla
teoria del 'Cristo mitico' [Osiride, Mitra, ecc.]. Tale teoria è stata
ripetutamente ribattuta e demolita da studiosi fra i più eminenti".
Pertanto, considerando che il Nuovo Testamento fu redatto da Ebrei che rigettavano
le filosofie pagane, e che l'Antico Testamento conteneva già tutte le nozioni
del Cristianesimo molti secoli prima del Mitraismo e della venuta di Cristo, è
evidente che furono i culti pagani ad attingere alla teologia Cristiana per poter
resistere durante il periodo di nascita ed espansione del Cristianesimo.