Il cammino cristiano




Il neo-sciamanesimo

 

Anche se il riferimento agli sciamani di varie culture si ritrova spesso in tutta l’area nordica, e pure in quella "celtica", la corrente neo-sciamanica principale fa riferimento a Carlos Castaneda e ai suoi numerosi imitatori, continuatori e discepoli indipendenti. Quattro dei "Gruppi di pratica di Tensegrità" che in Italia fanno riferimento a Castaneda si trovano in Lombardia: a Milano, Brescia, Bergamo e Varese.

Carlos Castaneda (1925?-1998) - anche dopo la morte - rimane un personaggio misterioso. Quando entra all’Università della California a Los Angeles nel 1959, Castaneda dichiara di essere nato a San Paolo, in Brasile, nel 1935, e di essere figlio di un professore universitario. I documenti della sua immigrazione negli Stati Uniti lo dichiarano invece nato a Cajamarca, in Perù, nel 1925, e affermano che il padre era un gioielliere. Altre fonti lo dichiarano nato nel 1923. Sembra che emigrando negli Stati Uniti, nel 1951, Castaneda lasci in Perù, incinta, una moglie di origine cinese. Si dichiara comunque celibe e sposa Margaret Runyan nel 1960 (dopo alti e bassi, divorzieranno nel 1973). Nel 1968 - quasi improvvisamente - diventa famoso in tutto il mondo quando pubblica un libro, nel quale racconta i suoi incontri con Don Juan Matus, un nagual o sciamano messicano di etnia yaqui che avrebbe incontrato per caso a Nogales, in Arizona, a una fermata dell’autobus nel 1960. Don Juan avrebbe introdotto il giovane studente a straordinarie avventure spirituali, alcune delle quali "aiutate" dall’uso di sostanze tratte da diverse piante allucinogene. Nell’epoca della "rivoluzione psichedelica", il libro diventa un bestseller internazionale. Nel 1971 Castaneda pubblica un altro libro, affermando di avere con questo secondo volume completato la sua trascrizione degli insegnamenti di Don Juan. Gli editori, tuttavia, premono per ulteriori libri, e non manca qualche critica nei confronti di quella che ad alcuni sembra una promozione delle droghe psichedeliche. Così, nel 1973, Castaneda afferma di avere incidentalmente ritrovato appunti che erano andati perduti, da cui emerge che le droghe non sono strettamente necessarie per raggiungere stati alterati di coscienza. È il tema di Viaggio a Ixtlan, che è accolto positivamente dall’ambiente degli antropologi. Sulla base - tra l’altro - di questo volume, l’Università della California gli concede il dottorato, e anche un’autorità come Mary Douglas afferma che si tratta di scoperte antropologiche di notevole importanza.

L’antropologia accademica non è, tuttavia, il principale interesse di Castaneda, che preferisce dedicarsi all’insegnamento spirituale. Negli anni 1970 afferma di avere incontrato di nuovo Don Juan Matus, e ne nascono ulteriori volumi. Più tardi si apprende - da Castaneda - che Don Juan è morto, ma ne rimangono in circolazione tre discepole (Carol Tiggs, Florinda Donner-Grau e Taisha Abelar), tuttora viventi, che collaborano con lui. Negli ultimi anni - precedenti alla morte che lo coglie nel 1998 a Westwood (California) - rielabora il suo insegnamento sotto il nome di "tensegrità". Il nome indica la versione rielaborata di alcuni movimenti chiamati "passi magici" che sarebbero stati sviluppati dagli sciamani messicani fin da epoca precolombiana ma che si troverebbero nello sciamanismo di tutte le culture (da cui il grande interesse dell’ultimo Castaneda per il mondo celtico). Gli sciamani - pur non essendo in grado di elaborare teoricamente quello che intuitivamente percepivano - tramite l’"arte del sognare" potevano "vedere" l’energia direttamente, percependo gli esseri umani come sfere luminose e campi di energia. La "tensegrità" (che implica tensione e integrità) insegna i passi magici, trasmessi nelle culture tradizionali di sciamano in sciamano, agli uomini e alle donne di oggi.

Castaneda non ha fondato un movimento, ma sono nati nel mondo numerosi gruppi di pratica. I gruppi non autorizzati sono denunciati come "parassiti", e la società cui l’antropologo ha lasciato in eredità i suoi diritti d’autore, la Cleargreen Incorporated, ha anche promosso diverse cause legali. La morte, che è stata annunciata solo due mesi dopo, non ha fatto cessare le polemiche. In particolare, fin dal 1976, uno psicologo, Richard de Mille e un antropologo, Hans Sebald, hanno attaccato il valore scientifico delle opere di Castaneda, e messo in dubbio che Don Juan Matus sia mai esistito. La moglie divorziata di Castaneda, Margaret - impegnata in una causa per l’eredità contro la Cleargreen -, ha confermato questi dubbi. Essi, peraltro, non sembrano scuotere decine di migliaia di praticanti in tutto il mondo, per i quali gli insegnamenti di Don Juan - alla cui esistenza, comunque "credono" - in ogni caso si ritrovano in culture diverse, e meritano di essere praticati.

In margine al successo di Castaneda in Lombardia, un cenno va fatto pure a L’Arte di Vivere Consapevolmente (Arte de Vivir a Propósito, AVP) di Victor Sanchez, un buon esempio di come gli emuli di Castaneda finiscano per entrare in conflitto con la Cleargreen e con la Tensegrità su questioni sia di diritto d’autore, sia di sostanza. Victor Sanchez Bücher, un antropologo messicano, è stato divulgatore delle opere di Castaneda, di cui ha proposto un’applicazione pratica in settantasei esercizi. D’altro canto, sulla scia di Castaneda, Sanchez afferma pure di essere entrato in contatto con i discendenti degli antichi toltechi, i Wirrarika, e di averne ricavato insegnamenti e pratiche originali, che oggi - proposti da Sanchez e dai suoi collaboratori attraverso workshop e seminari - permettono di accedere a stati superiori di coscienza nella vita quotidiana di ogni giorno. Nello stesso tempo, Sanchez afferma di praticare un’anti-antropologia, che non mira a cambiare i discendenti dei toltechi, ma piuttosto a preservare la loro sacra eredità. Dopo i seminari tenuti da Victor Sanchez in Italia, c’è stata anche la partecipazione di italiani alle attività tenute in Messico. Tutto questo mentre continua l’opposizione delle organizzazioni di Castaneda, che vedono nelle attività della AVP (dove i riferimenti ad altre tradizioni sono peraltro più rari) soltanto una grossolana violazione dei loro diritti, e un’imitazione del loro cammino, per definizione inimitabile.

Trascurando qui gruppi, che pure hanno aderenti in Lombardia, che appaiono legati quasi esclusivamente a una tradizione andina, dove il collegamento sciamanismo-celtismo è pressoché assente (come la Fratellanza Solare degli Intic Churincuna e la Tradizione Spirituale Andina Kausay Puriy), dedichiamo invece qualche osservazione al Centro Om - Associazione per la Medicina e la Psicologia Umanistica, che ha sede a Milano. Il Centro Om è fondato nel 1982 da Pierluigi Lattuada e dalla moglie Marlene Silveira con l’intento di sensibilizzare l’individuo nei confronti delle proprie potenzialità e della propria dimensione spirituale. Nel 1986 procedono alla creazione della BTE (Biotransenergetica) e del relativo Istituto di Biotransenergetica che si occupa della didattica, studio, ricerca in BTE e della formazione di operatori, docenti, trainer e terapeuti. Il Centro Om organizza e partecipa a molti corsi, seminari, conferenze e congressi sia nazionali sia internazionali; è membro fondatore della FAIP (Federazione Associazioni Italiane di Psicoterapia), dell’EAP (European Association Psychotherapy), dell’ATP (Association Transpersonal Psychology) e dell’AIPC (Associazione Italiana per la Psicoterapia Corporea); e ha sedi - oltre che a Milano - in tre città del Veneto: Padova, Venezia e Vicenza. I seminari introduttivi e Percorsi di Formazione e Trasformazione in Biotransenergetica sono svolti in diverse località italiane.

La BTE - che può essere considerata come una psicoterapia transpersonale - si propone come disciplina psico-spirituale di nuova concezione le cui radici si trovano nella tradizione arcaica dello sciamanismo e nel movimento transpersonale. La BTE si propone come una "tecnologia del sacro", la quale attinge da un ampio sistema di conoscenze e di esperienze: contatto con le forze elementali, trance, ricerca sugli stati di coscienza, sviluppo delle potenzialità, espressione degli archetipi dell’inconscio collettivo, ricerca della visione, dialogo con gli "spiriti guardiani", visualizzazione creativa, mantra e danze delle diverse forze naturali, spazi superconsci, silenzio della meditazione, qualità più elevate favorite dalle metodiche della psicologia transpersonale, cerimonie rituali arcaiche, viaggi sciamanici, sistemi teorici della visione olistica, principi della fisica moderna quali le "connessioni non locali" o il "collasso della funzione d’onda", esercizi psicofisici reichiani, lavoro sui chakra, sul campo aurico e contatto con la dimensione spirituale. Risulta evidente come la BTE, definita "sciamanesimo moderno", anche se procede dal campo della medicina e della psicoterapia trascenda i limiti di una pratica esclusivamente psicoterapeutica.


(brano tratto dal sito del centro studi di M. Introvigne)



I documenti presenti su questo sito possono essere fatti circolare liberamente, purché senza ricarichi. Tutti i documenti sono distribuiti come freeware e restano di proprietà dei loro rispettivi autori.