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1:1 Paolo, apostolo
di Cristo Gesù per volontà di Dio, e il fratello Timoteo, alla
chiesa di Dio che è in Corinto, con tutti i santi che sono in tutta l'Acaia,
1:2 grazia a voi e pace da Dio nostro Padre e dal Signore Gesù Cristo.
1:3 Benedetto sia il Dio e Padre del nostro Signore Gesù Cristo, il Padre
misericordioso e Dio di ogni consolazione,
1:4 il quale ci consola in ogni nostra afflizione, affinché, mediante
la consolazione con la quale siamo noi stessi da Dio consolati, possiamo consolare
quelli che si trovano in qualunque afflizione;
1:5 perché, come abbondano in noi le sofferenze di Cristo, così,
per mezzo di Cristo, abbonda anche la nostra consolazione.
1:6 Perciò se siamo afflitti, è per la vostra consolazione e salvezza;
se siamo consolati, è per la vostra consolazione, la quale opera efficacemente
nel farvi capaci di sopportare le stesse sofferenze che anche noi sopportiamo.
1:7 La nostra speranza nei vostri riguardi è salda, sapendo che, come
siete partecipi delle sofferenze, siete anche partecipi della consolazione.
1:8 Fratelli, non vogliamo che ignoriate riguardo all'afflizione che ci colse
in Asia, che siamo stati molto provati, oltre le nostre forze, tanto da farci
disperare perfino della vita.
1:9 Anzi, avevamo già noi stessi pronunciato la nostra sentenza di morte,
affinché non mettessimo la nostra fiducia in noi stessi, ma in Dio che
risuscita i morti.
1:10 Egli ci ha liberati e ci libererà [da un così gran pericolo
di morte, e abbiamo la speranza che ci libererà] ancora.
1:11 Cooperate anche voi con la preghiera, affinché per il beneficio
che noi otterremo per mezzo della preghiera di molte persone, siano rese grazie
da molti per noi.
1:12 Questo, infatti, è il nostro vanto: la testimonianza della nostra
coscienza di esserci comportati nel mondo, e specialmente verso di voi, con
la semplicità e la sincerità di Dio, non con sapienza carnale
ma con la grazia di Dio.
1:13 Poiché non vi scriviamo altro se non quello che potete leggere e
comprendere; e spero che sino alla fine capirete,
1:14 come in parte avete già capito, che noi siamo il vostro vanto, come
anche voi sarete il nostro nel giorno del nostro Signore Gesù.
1:15 Con questa fiducia, per procurarvi un duplice beneficio, volevo venire
prima da voi
1:16 e, passando da voi, volevo andare in Macedonia; poi dalla Macedonia ritornare
in mezzo a voi e voi mi avreste fatto proseguire per la Giudea.
1:17 Prendendo dunque questa decisione ho forse agito con leggerezza? Oppure
le mie decisioni sono dettate dalla carne, in modo che in me ci sia allo stesso
tempo il "sì, sì" e il "no, no"?
1:18 Or come è vero che Dio è fedele, la parola che vi abbiamo
rivolta non è "sì" e "no".
1:19 Perché il Figlio di Dio, Cristo Gesù, che è stato
da noi predicato fra voi, cioè da me, da Silvano e da Timoteo, non è
stato "sì" e "no"; ma è sempre stato "sì"
in lui.
1:20 Infatti tutte le promesse di Dio hanno il loro "sì" in
lui; perciò pure per mezzo di lui noi pronunciamo l'Amen alla gloria
di Dio.
1:21 Or colui che con voi ci fortifica in Cristo e che ci ha unti, è
Dio;
1:22 egli ci ha pure segnati con il proprio sigillo e ha messo la caparra dello
Spirito nei nostri cuori.
1:23 Ora io chiamo Dio come testimone sulla mia vita che è per risparmiarvi
che non sono più venuto a Corinto.
1:24 Noi non signoreggiamo sulla vostra fede, ma siamo collaboratori della vostra
gioia, perché nella fede già state saldi.
2:1 Avevo infatti deciso in me stesso di non venire a rattristarvi una seconda
volta.
2:2 Perché, se io vi rattristo, chi mi rallegrerà, se non colui
che sarà stato da me rattristato?
2:3 Vi ho scritto a quel modo affinché, al mio arrivo, io non abbia tristezza
da coloro dai quali dovrei avere gioia; avendo fiducia, riguardo a voi tutti,
che la mia gioia è la gioia di tutti voi.
2:4 Poiché vi ho scritto in grande afflizione e in angoscia di cuore
con molte lacrime, non già per rattristarvi, ma per farvi conoscere l'amore
grandissimo che ho per voi.
2:5 Or se qualcuno è stato causa di tristezza, egli ha rattristato non
tanto me quanto, in qualche misura, per non esagerare, tutti voi.
2:6 Basta a quel tale la punizione inflittagli dalla maggioranza;
2:7 quindi ora, al contrario, dovreste piuttosto perdonarlo e confortarlo, perché
non abbia a rimanere oppresso da troppa tristezza.
2:8 Perciò vi esorto a confermargli il vostro amore;
2:9 poiché anche per questo vi ho scritto: per vedere alla prova se siete
ubbidienti in ogni cosa.
2:10 A chi voi perdonate qualcosa, perdono anch'io; perché anch'io quello
che ho perdonato, se ho perdonato qualcosa, l'ho fatto per amor vostro, davanti
a Cristo,
2:11 affinché non siamo raggirati da Satana; infatti non ignoriamo i
suoi disegni.
2:12 Giunto a Troas per il vangelo di Cristo, una porta mi fu aperta dal Signore,
2:13 ma non ero tranquillo nel mio spirito perché non vi trovai Tito,
mio fratello; così, congedatomi da loro, partii per la Macedonia.
2:14 Ma grazie siano rese a Dio che sempre ci fa trionfare in Cristo e che per
mezzo nostro spande dappertutto il profumo della sua conoscenza.
2:15 Noi siamo infatti davanti a Dio il profumo di Cristo fra quelli che sono
sulla via della salvezza e fra quelli che sono sulla via della perdizione;
2:16 per questi, un odore di morte, che conduce a morte; per quelli, un odore
di vita, che conduce a vita. E chi è sufficiente a queste cose?
2:17 Noi non siamo infatti come quei molti che falsificano la parola di Dio;
ma parliamo mossi da sincerità, da parte di Dio, in presenza di Dio,
in Cristo.
3:1 Cominciamo forse di nuovo a raccomandare noi stessi? O abbiamo bisogno,
come alcuni, di lettere di raccomandazione presso di voi o da voi?
3:2 La nostra lettera, scritta nei nostri cuori, siete voi, lettera conosciuta
e letta da tutti gli uomini;
3:3 è noto che voi siete una lettera di Cristo, scritta mediante il nostro
servizio, scritta non con inchiostro, ma con lo Spirito del Dio vivente; non
su tavole di pietra, ma su tavole che sono cuori di carne.
3:4 Una simile fiducia noi l'abbiamo per mezzo di Cristo presso Dio.
3:5 Non già che siamo da noi stessi capaci di pensare qualcosa come se
venisse da noi; ma la nostra capacità viene da Dio.
3:6 Egli ci ha anche resi idonei a essere ministri di un nuovo patto, non di
lettera, ma di Spirito; perché la lettera uccide, ma lo Spirito vivifica.
3:7 Or se il ministero della morte, scolpito in lettere su pietre, fu glorioso,
al punto che i figli d'Israele non potevano fissare lo sguardo sul volto di
Mosè a motivo della gloria, che pur svaniva, del volto di lui,
3:8 quanto più sarà glorioso il ministero dello Spirito?
3:9 Se, infatti, il ministero della condanna fu glorioso, molto più abbonda
in gloria il ministero della giustizia.
3:10 Anzi, quello che nel primo fu reso glorioso, non fu reso veramente glorioso,
quando lo si confronti con la gloria tanto superiore del secondo;
3:11 infatti, se ciò che era transitorio fu circondato di gloria, molto
più grande è la gloria di ciò che è duraturo.
3:12 Avendo dunque una tale speranza, ci comportiamo con molta franchezza,
3:13 e non facciamo come Mosè, che si metteva un velo sul volto, perché
i figli d'Israele non fissassero lo sguardo sulla fine di ciò che era
transitorio.
3:14 Ma le loro menti furono rese ottuse; infatti, sino al giorno d'oggi, quando
leggono l'antico patto, lo stesso velo rimane, senza essere rimosso, perché
è in Cristo che esso è abolito.
3:15 Ma fino a oggi, quando si legge Mosè, un velo rimane steso sul loro
cuore;
3:16 però quando si saranno convertiti al Signore, il velo sarà
rimosso.
3:17 Ora, il Signore è lo Spirito; e dove c'è lo Spirito del Signore,
lì c'è libertà.
3:18 E noi tutti, a viso scoperto, contemplando come in uno specchio la gloria
del Signore, siamo trasformati nella sua stessa immagine, di gloria in gloria,
secondo l'azione del Signore, che è lo Spirito.
4:1 Perciò, avendo noi tale ministero in virtù della misericordia
che ci è stata fatta, non ci perdiamo d'animo;
4:2 al contrario, abbiamo rifiutato gli intrighi vergognosi e non ci comportiamo
con astuzia né falsifichiamo la parola di Dio, ma rendendo pubblica la
verità, raccomandiamo noi stessi alla coscienza di ogni uomo davanti
a Dio.
4:3 Se il nostro vangelo è ancora velato, è velato per quelli
che sono sulla via della perdizione,
4:4 per gli increduli, ai quali il dio di questo mondo ha accecato le menti,
affinché non risplenda loro la luce del vangelo della gloria di Cristo,
che è l'immagine di Dio.
4:5 Noi infatti non predichiamo noi stessi, ma Cristo Gesù quale Signore,
e quanto a noi ci dichiariamo vostri servi per amore di Gesù;
4:6 perché il Dio che disse: "Splenda la luce fra le tenebre",
è quello che risplendé nei nostri cuori per far brillare la luce
della conoscenza della gloria di Dio che rifulge nel volto di Gesù Cristo.
4:7 Ma noi abbiamo questo tesoro in vasi di terra, affinché questa grande
potenza sia attribuita a Dio e non a noi.
4:8 Noi siamo tribolati in ogni maniera, ma non ridotti all'estremo; perplessi,
ma non disperati;
4:9 perseguitati, ma non abbandonati; atterrati ma non uccisi;
4:10 portiamo sempre nel nostro corpo la morte di Gesù, perché
anche la vita di Gesù si manifesti nel nostro corpo;
4:11 infatti, noi che viviamo siamo sempre esposti alla morte per amor di Gesù,
affinché anche la vita di Gesù si manifesti nella nostra carne
mortale.
4:12 Di modo che la morte opera in noi, ma la vita in voi.
4:13 Siccome abbiamo lo stesso spirito di fede, che è espresso in questa
parola della Scrittura: "Ho creduto, perciò ho parlato", anche
noi crediamo, perciò parliamo,
4:14 sapendo che colui che risuscitò il Signore Gesù, risusciterà
anche noi con Gesù, e ci farà comparire con voi alla sua presenza.
4:15 Tutto ciò infatti avviene per voi, affinché la grazia che
abbonda per mezzo di un numero maggiore di persone, moltiplichi il ringraziamento
alla gloria di Dio.
4:16 Perciò non ci scoraggiamo; ma, anche se il nostro uomo esteriore
si va disfacendo, il nostro uomo interiore si rinnova di giorno in giorno.
4:17 Perché la nostra momentanea, leggera afflizione ci produce un sempre
più grande, smisurato peso eterno di gloria,
4:18 mentre abbiamo lo sguardo intento non alle cose che si vedono, ma a quelle
che non si vedono; poiché le cose che si vedono sono per un tempo, ma
quelle che non si vedono sono eterne.
5:1 Sappiamo infatti che se questa tenda che è la nostra dimora terrena
viene disfatta, abbiamo da Dio un edificio, una casa non fatta da mano d'uomo,
eterna, nei cieli.
5:2 Perciò in questa tenda gemiamo, desiderando intensamente di essere
rivestiti della nostra abitazione celeste,
5:3 se pure saremo trovati vestiti e non nudi.
5:4 Poiché noi che siamo in questa tenda, gemiamo, oppressi; e perciò
desideriamo non già di essere spogliati, ma di essere rivestiti, affinché
ciò che è mortale sia assorbito dalla vita.
5:5 Or colui che ci ha formati per questo è Dio, il quale ci ha dato
la caparra dello Spirito.
5:6 Siamo dunque sempre pieni di fiducia, e sappiamo che mentre abitiamo nel
corpo siamo assenti dal Signore
5:7 (poiché camminiamo per fede e non per visione);
5:8 ma siamo pieni di fiducia e preferiamo partire dal corpo e abitare con il
Signore.
5:9 Per questo ci sforziamo di essergli graditi, sia che abitiamo nel corpo,
sia che ne partiamo.
5:10 Noi tutti infatti dobbiamo comparire davanti al tribunale di Cristo, affinché
ciascuno riceva la retribuzione di ciò che ha fatto quando era nel corpo,
sia in bene sia in male.
5:11 Consapevoli dunque del timore che si deve avere del Signore, cerchiamo
di convincere gli uomini; e Dio ci conosce a fondo, e spero che nelle vostre
coscienze anche voi ci conosciate.
5:12 Non ci raccomandiamo di nuovo a voi, ma vi diamo l'occasione di essere
fieri di noi, affinché abbiate di che rispondere a quelli che si vantano
di ciò che è apparenza e non di ciò che è nel cuore.
5:13 Perché se siamo fuor di senno, è per Dio, e se siamo di buon
senno, è per voi;
5:14 infatti l'amore di Cristo ci costringe, perché siamo giunti a questa
conclusione: che uno solo morì per tutti, quindi tutti morirono;
5:15 e ch'egli morì per tutti, affinché quelli che vivono non
vivano più per sé stessi, ma per colui che è morto e risuscitato
per loro.
5:16 Quindi, da ora in poi, noi non conosciamo più nessuno da un punto
di vista umano; e se anche abbiamo conosciuto Cristo da un punto di vista umano,
ora però non lo conosciamo più così.
5:17 Se dunque uno è in Cristo, egli è una nuova creatura; le
cose vecchie sono passate: ecco, sono diventate nuove.
5:18 E tutto questo viene da Dio che ci ha riconciliati con sé per mezzo
di Cristo e ci ha affidato il ministero della riconciliazione.
5:19 Infatti Dio era in Cristo nel riconciliare con sé il mondo, non
imputando agli uomini le loro colpe, e ha messo in noi la parola della riconciliazione.
5:20 Noi dunque facciamo da ambasciatori per Cristo, come se Dio esortasse per
mezzo nostro; vi supplichiamo nel nome di Cristo: siate riconciliati con Dio.
5:21 Colui che non ha conosciuto peccato, egli lo ha fatto diventare peccato
per noi, affinché noi diventassimo giustizia di Dio in lui.
6:1 Come collaboratori di Dio, vi esortiamo a non ricevere la grazia di Dio
invano;
6:2 poiché egli dice: "Ti ho esaudito nel tempo favorevole ,e ti
ho soccorso nel giorno della salvezza".
Eccolo ora il tempo favorevole; eccolo ora il giorno della salvezza!
6:3 Noi non diamo nessun motivo di scandalo affinché il nostro servizio
non sia biasimato;
6:4 ma in ogni cosa raccomandiamo noi stessi come servitori di Dio, con grande
costanza nelle afflizioni, nelle necessità, nelle angustie,
6:5 nelle percosse, nelle prigionie, nei tumulti, nelle fatiche, nelle veglie,
nei digiuni;
6:6 con purezza, con conoscenza, con pazienza, con bontà, con lo Spirito
Santo, con amore sincero;
6:7 con un parlare veritiero, con la potenza di Dio; con le armi della giustizia
a destra e a sinistra;
6:8 nella gloria e nell'umiliazione, nella buona e nella cattiva fama; considerati
come impostori, eppure veritieri;
6:9 come sconosciuti, eppure ben conosciuti; come moribondi, eppure eccoci viventi;
come puniti, eppure non messi a morte;
6:10 come afflitti, eppure sempre allegri; come poveri, eppure arricchendo molti;
come non avendo nulla, eppure possedendo ogni cosa!
6:11 La nostra bocca vi ha parlato apertamente, Corinzi; il nostro cuore si
è allargato.
6:12 Voi non siete allo stretto in noi, ma è il vostro cuore che si è
ristretto.
6:13 Ora, per renderci il contraccambio (parlo come a figli), allargate il cuore
anche voi!
6:14 Non vi mettete con gli infedeli sotto un giogo che non è per voi;
infatti che rapporto c'è tra la giustizia e l'iniquità? O quale
comunione tra la luce e le tenebre?
6:15 E quale accordo fra Cristo e Beliar? O quale relazione c'è tra il
fedele e l'infedele?
6:16 E che armonia c'è fra il tempio di Dio e gli idoli? Noi siamo infatti
il tempio del Dio vivente, come disse Dio: "Abiterò e camminerò
in mezzo a loro, sarò il loro Dio ed essi saranno il mio popolo".
6:17 "Perciò, uscite di mezzo a loro e separatevene, dice il Signore,
e non toccate nulla d'impuro;
e io vi accoglierò".
6:18 E "sarò per voi come un padre e voi sarete come figli e figlie
,dice il Signore onnipotente".
7:1 Poiché abbiamo queste promesse, carissimi, purifichiamoci da ogni
contaminazione di carne e di spirito, compiendo la nostra santificazione nel
timore di Dio.
7:2 Fateci posto nei vostri cuori! Noi non abbiamo fatto torto a nessuno, non
abbiamo rovinato nessuno, non abbiamo sfruttato nessuno.
7:3 Non lo dico per condannarvi, perché ho già detto prima che
voi siete nei nostri cuori per la morte e per la vita.
7:4 Grande è la franchezza che uso con voi e molto ho da vantarmi di
voi; sono pieno di consolazione, sovrabbondo di gioia in ogni nostra tribolazione.
7:5 Da quando siamo giunti in Macedonia, infatti, la nostra carne non ha avuto
nessun sollievo, anzi, siamo stati tribolati in ogni maniera; combattimenti
di fuori, timori di dentro.
7:6 Ma Dio, che consola gli afflitti, ci consolò con l'arrivo di Tito;
7:7 e non soltanto con il suo arrivo, ma anche con la consolazione da lui ricevuta
in mezzo a voi. Egli ci ha raccontato il vostro vivo desiderio di vedermi, il
vostro pianto, la vostra premura per me; così mi sono più che
mai rallegrato.
7:8 Anche se vi ho rattristati con la mia lettera, non me ne rincresce; e se
pure ne ho provato rincrescimento (poiché vedo che quella lettera, quantunque
per breve tempo, vi ha rattristati),
7:9 ora mi rallegro, non perché siete stati rattristati, ma perché
questa tristezza vi ha portati al ravvedimento; poiché siete stati rattristati
secondo Dio, in modo che non aveste a ricevere alcun danno da noi.
7:10 Perché la tristezza secondo Dio produce un ravvedimento che porta
alla salvezza, del quale non c'è mai da pentirsi; ma la tristezza del
mondo produce la morte.
7:11 Infatti, ecco quanta premura ha prodotto in voi questa vostra tristezza
secondo Dio, anzi, quante scuse, quanto sdegno, quanto timore, quanto desiderio,
quanto zelo, quale punizione! In ogni maniera avete dimostrato di essere puri
in questo affare.
7:12 Se dunque vi ho scritto, non fu a motivo dell'offensore né dell'offeso,
ma perché la premura che avete per noi si manifestasse in mezzo a voi,
davanti a Dio.
7:13 Perciò siamo stati consolati; e oltre a questa nostra consolazione
ci siamo più che mai rallegrati per la gioia di Tito, perché il
suo spirito è stato rinfrancato da voi tutti.
7:14 Anche se mi ero un po' vantato di voi con lui, non ne sono stato deluso;
ma come tutto ciò che a voi abbiamo detto era verità, così
anche il nostro vanto con Tito è risultato verità.
7:15 Ed egli vi ama più che mai intensamente, perché ricorda l'ubbidienza
di voi tutti, e come l'avete accolto con timore e tremore.
7:16 Mi rallegro perché in ogni cosa posso aver fiducia in voi.
8:1 Ora, fratelli, vogliamo farvi conoscere la grazia che Dio ha concessa alle
chiese di Macedonia,
8:2 perché nelle molte tribolazioni con cui sono state provate, la loro
gioia incontenibile e la loro estrema povertà hanno sovrabbondato nelle
ricchezze della loro generosità.
8:3 Infatti, io ne rendo testimonianza, hanno dato volentieri, secondo i loro
mezzi, anzi, oltre i loro mezzi,
8:4 chiedendoci con molta insistenza il favore di partecipare alla sovvenzione
destinata ai santi.
8:5 E non soltanto hanno contribuito come noi speravamo, ma prima hanno dato
sé stessi al Signore e poi a noi, per la volontà di Dio.
8:6 Così, noi abbiamo esortato Tito a completare, anche tra voi, quest'opera
di grazia, come l'ha iniziata.
8:7 Ma siccome abbondate in ogni cosa, in fede, in parola, in conoscenza, in
ogni zelo e nell'amore che avete per noi, vedete di abbondare anche in quest'opera
di grazia.
8:8 Non lo dico per darvi un ordine, ma per mettere alla prova, con l'esempio
dell'altrui premura, anche la sincerità del vostro amore.
8:9 Infatti voi conoscete la grazia del nostro Signore Gesù Cristo il
quale, essendo ricco, si è fatto povero per voi, affinché, mediante
la sua povertà, voi poteste diventar ricchi.
8:10 Io do, a questo proposito, un consiglio utile a voi che, dall'anno scorso,
avete cominciato per primi non solo ad agire ma anche ad avere il desiderio
di fare:
8:11 fate ora in modo di portare a termine il vostro agire; come foste pronti
nel volere, siate tali anche nel realizzarlo secondo le vostre possibilità.
8:12 La buona volontà, quando c'è, è gradita in ragione
di quello che uno possiede e non di quello che non ha.
8:13 Infatti non si tratta di mettere voi nel bisogno per dare sollievo agli
altri, ma di seguire un principio di uguaglianza;
8:14 nelle attuali circostanze, la vostra abbondanza serve a supplire al loro
bisogno, perché la loro abbondanza supplisca altresì al vostro
bisogno, affinché ci sia uguaglianza, secondo quel che è scritto:
8:15 "Chi aveva raccolto molto non ne ebbe di troppo, e chi aveva raccolto
poco, non ne ebbe troppo poco".
8:16 Ringraziato sia Dio che ha messo in cuore a Tito lo stesso zelo per voi;
8:17 infatti Tito non solo ha accettato la nostra esortazione, ma mosso da zelo
anche maggiore si è spontaneamente messo in cammino per venire da voi.
8:18 Insieme a lui abbiamo mandato il fratello il cui servizio nel vangelo è
apprezzato in tutte le chiese;
8:19 non solo, ma egli è anche stato scelto dalle chiese come nostro
compagno di viaggio in quest'opera di grazia, da noi amministrata per la gloria
del Signore stesso e per dimostrare la prontezza dell'animo nostro.
8:20 Evitiamo così che qualcuno possa biasimarci per quest'abbondante
colletta che noi amministriamo;
8:21 perché ci preoccupiamo di agire onestamente non solo davanti al
Signore, ma anche di fronte agli uomini.
8:22 E con loro abbiamo mandato quel nostro fratello del quale spesso e in molte
circostanze abbiamo sperimentato lo zelo; egli è ora più zelante
che mai per la grande fiducia che ha in voi.
8:23 Quanto a Tito, egli è mio compagno e collaboratore in mezzo a voi;
quanto ai nostri fratelli, essi sono gli inviati delle chiese, e gloria di Cristo.
8:24 Date loro dunque, in presenza delle chiese, la prova del vostro amore e
mostrate loro che abbiamo ragione di essere fieri di voi.
9:1 Quanto alla sovvenzione destinata ai santi, è superfluo che io ve
ne scriva,
9:2 perché conosco la prontezza dell'animo vostro, per la quale mi vanto
di voi presso i Macedoni, dicendo che l'Acaia è pronta fin dall'anno
scorso; e il vostro zelo ne ha stimolati moltissimi.
9:3 Ma ho mandato i fratelli affinché il nostro vantarci di voi non abbia
ad essere smentito a questo riguardo; e affinché, come dicevo, siate
pronti;
9:4 non vorrei che, venendo con me dei Macedoni e non vedendovi pronti, noi
(per non dire voi) abbiamo a vergognarci di questa nostra fiducia.
9:5 Perciò ho ritenuto necessario esortare i fratelli a venire da voi
prima di me e preparare la vostra già promessa offerta, affinché
essa sia pronta come offerta di generosità e non d'avarizia.
9:6 Ora dico questo: chi semina scarsamente mieterà altresì scarsamente;
e chi semina abbondantemente mieterà altresì abbondantemente.
9:7 Dia ciascuno come ha deliberato in cuor suo; non di mala voglia, né
per forza, perché Dio ama un donatore gioioso.
9:8 Dio è potente da far abbondare su di voi ogni grazia, affinché,
avendo sempre in ogni cosa tutto quel che vi è necessario, abbondiate
per ogni opera buona;
9:9 come sta scritto: "Egli ha profuso, egli ha dato ai poveri, la sua
giustizia dura in eterno".
9:10 Colui che fornisce al seminatore la semenza e il pane da mangiare, fornirà
e moltiplicherà la semenza vostra e accrescerà i frutti della
vostra giustizia.
9:11 Così, arricchiti in ogni cosa, potrete esercitare una larga generosità,
la quale produrrà rendimento di grazie a Dio per mezzo di noi.
9:12 Perché l'adempimento di questo servizio sacro non solo supplisce
ai bisogni dei santi ma più ancora produce abbondanza di ringraziamenti
a Dio;
9:13 perché la prova pratica fornita da questa sovvenzione li porta a
glorificare Dio per l'ubbidienza con cui professate il vangelo di Cristo e per
la generosità della vostra comunione con loro e con tutti.
9:14 Essi pregano per voi, perché vi amano a causa della grazia sovrabbondante
che Dio vi ha concessa.
9:15 Ringraziato sia Dio per il suo dono ineffabile!
10:1 Io, Paolo, vi esorto per la mansuetudine e la mitezza di Cristo, io, che
quando sono presente tra di voi sono umile, ma quando sono assente sono ardito
nei vostri confronti,
10:2 vi prego di non obbligarmi, quando sarò presente, a procedere arditamente
con quella fermezza con la quale intendo agire contro taluni che pensano che
noi camminiamo secondo la carne.
10:3 In realtà, sebbene viviamo nella carne, non combattiamo secondo
la carne;
10:4 infatti le armi della nostra guerra non sono carnali, ma hanno da Dio il
potere di distruggere le fortezze, poiché demoliamo i ragionamenti
10:5 e tutto ciò che si eleva orgogliosamente contro la conoscenza di
Dio, facendo prigioniero ogni pensiero fino a renderlo ubbidiente a Cristo;
10:6 e siamo pronti a punire ogni disubbidienza, quando la vostra ubbidienza
sarà completa.
10:7 Voi guardate all'apparenza delle cose. Se uno è convinto dentro
di sé di appartenere a Cristo, consideri anche questo dentro di sé:
che com'egli è di Cristo, così lo siamo anche noi.
10:8 Infatti se anche volessi vantarmi un po' più dell'autorità,
che il Signore ci ha data per la vostra edificazione e non per la vostra rovina,
non avrei motivo di vergognarmi.
10:9 Dico questo perché non sembri che io cerchi d'intimidirvi con le
mie lettere.
10:10 Qualcuno dice infatti: "Le sue lettere sono severe e forti; ma la
sua presenza fisica è debole e la sua parola è cosa da nulla".
10:11 Quel tale si convinca che come siamo a parole, per mezzo delle lettere,
quando siamo assenti, così saremo anche a fatti quando saremo presenti.
10:12 Poiché noi non abbiamo il coraggio di entrare in classifica o confrontarci
con certuni che si raccomandano da sé; i quali però, misurandosi
secondo la loro propria misura e paragonandosi tra di loro stessi, mancano d'intelligenza.
10:13 Noi, invece, non ci vanteremo oltre misura, ma entro la misura del campo
di attività di cui Dio ci ha segnato i limiti, dandoci di giungere anche
fino a voi.
10:14 Noi infatti non oltrepassiamo i nostri limiti, come se non fossimo giunti
fino a voi; perché siamo realmente giunti fino a voi con il vangelo di
Cristo.
10:15 Non ci vantiamo oltre misura di fatiche altrui, ma nutriamo speranza che,
crescendo la vostra fede, saremo tenuti in maggior considerazione tra di voi
nei limiti del campo di attività assegnatoci,
10:16 per poter evangelizzare anche i paesi che sono di là dal vostro
senza vantarci, nel campo altrui, di cose già preparate.
10:17 Ma chi si vanta, si vanti nel Signore.
10:18 Perché non colui che si raccomanda da sé è approvato,
ma colui che il Signore raccomanda.
11:1 Vorrei che sopportaste da parte mia un po' di follia! Ma, sì, già
mi state sopportando!
11:2 Infatti sono geloso di voi della gelosia di Dio, perché vi ho fidanzati
a un unico sposo, per presentarvi come una casta vergine a Cristo.
11:3 Ma temo che, come il serpente sedusse Eva con la sua astuzia, così
le vostre menti vengano corrotte e sviate dalla semplicità e dalla purezza
nei riguardi di Cristo.
11:4 Infatti, se uno viene a predicarvi un altro Gesù, diverso da quello
che abbiamo predicato noi, o se si tratta di ricevere uno spirito diverso da
quello che avete ricevuto, o un vangelo diverso da quello che avete accettato,
voi lo sopportate volentieri.
11:5 Stimo infatti di non essere stato in nulla inferiore a quei sommi apostoli.
11:6 Anche se sono rozzo nel parlare, non lo sono però nella conoscenza;
e l'abbiamo dimostrato tra di voi, in tutti i modi e in ogni cosa.
11:7 Ho forse commesso peccato quando, abbassando me stesso perché voi
foste innalzati, vi ho annunziato il vangelo di Dio gratuitamente?
11:8 Ho spogliato altre chiese, prendendo da loro un sussidio, per poter servire
voi.
11:9 Durante il mio soggiorno tra di voi, quando mi trovai nel bisogno, non
fui di peso a nessuno, perché i fratelli venuti dalla Macedonia provvidero
al mio bisogno; e in ogni cosa mi sono astenuto e mi asterrò ancora dall'esservi
di peso.
11:10 Com'è vero che la verità di Cristo è in me, questo
vanto non mi sarà tolto nelle regioni dell'Acaia.
11:11 Perché? Forse perché non vi amo? Dio lo sa.
11:12 Ma quello che faccio lo farò ancora per togliere ogni pretesto
a coloro che desiderano un'occasione per mostrarsi uguali a noi in ciò
di cui si vantano.
11:13 Quei tali sono falsi apostoli, operai fraudolenti, che si travestono da
apostoli di Cristo.
11:14 Non c'è da meravigliarsene, perché anche Satana si traveste
da angelo di luce.
11:15 Non è dunque cosa eccezionale se anche i suoi servitori si travestono
da servitori di giustizia; la loro fine sarà secondo le loro opere.
11:16 Nessuno, ripeto, mi prenda per pazzo; o se no, accettatemi anche come
pazzo, affinché anch'io possa vantarmi un po'.
11:17 Quel che dico quando mi vanto con tanta sicurezza, non lo dico secondo
il Signore, ma come se fossi pazzo.
11:18 Poiché molti si vantano secondo la carne, anch'io mi vanterò.
11:19 Or voi, pur essendo savi, li sopportate volentieri i pazzi!
11:20 Infatti, se uno vi riduce in schiavitù, se uno vi divora, se uno
vi prende il vostro, se uno s'innalza sopra di voi, se uno vi percuote in faccia,
voi lo sopportate.
11:21 Lo dico a nostra vergogna, come se noi fossimo stati deboli; eppure, qualunque
cosa uno osi pretendere (parlo da pazzo), oso pretenderla anch'io.
11:22 Sono Ebrei? Lo sono anch'io. Sono Israeliti? Lo sono anch'io. Sono discendenza
d'Abraamo? Lo sono anch'io.
11:23 Sono servitori di Cristo? Io (parlo come uno fuori di sé), lo sono
più di loro; più di loro per le fatiche, più di loro per
le prigionie, assai più di loro per le percosse subite. Spesso sono stato
in pericolo di morte.
11:24 Dai Giudei cinque volte ho ricevuto quaranta colpi meno uno;
11:25 tre volte sono stato battuto con le verghe; una volta sono stato lapidato;
tre volte ho fatto naufragio; ho passato un giorno e una notte negli abissi
marini.
11:26 Spesso in viaggio, in pericolo sui fiumi, in pericolo per i briganti,
in pericolo da parte dei miei connazionali, in pericolo da parte degli stranieri,
in pericolo nelle città, in pericolo nei deserti, in pericolo sul mare,
in pericolo tra falsi fratelli;
11:27 in fatiche e in pene; spesse volte in veglie, nella fame e nella sete,
spesse volte nei digiuni, nel freddo e nella nudità.
11:28 Oltre a tutto il resto, sono assillato ogni giorno dalle preoccupazioni
che mi vengono da tutte le chiese.
11:29 Chi è debole senza che io mi senta debole con lui? Chi è
scandalizzato senza che io frema per lui?
11:30 Se bisogna vantarsi, mi vanterò della mia debolezza.
11:31 Il Dio e Padre del nostro Signore Gesù, che è benedetto
in eterno, sa che io non mento.
11:32 A Damasco, il governatore del re Areta aveva posto delle guardie nella
città dei Damasceni per arrestarmi;
11:33 e da una finestra fui calato, in una cesta, lungo il muro, e scampai alle
sue mani.
12:1 Bisogna vantarsi? Non è una cosa buona; tuttavia verrò alle
visioni e alle rivelazioni del Signore.
12:2 Conosco un uomo in Cristo, che quattordici anni fa (se fu con il corpo
non so, se fu senza il corpo non so, Dio lo sa), fu rapito fino al terzo cielo.
12:3 So che quell'uomo (se fu con il corpo o senza il corpo non so, Dio lo sa)
12:4 fu rapito in paradiso, e udì parole ineffabili che non è
lecito all'uomo di pronunziare.
12:5 Di quel tale mi vanterò; ma di me stesso non mi vanterò se
non delle mie debolezze.
12:6 Pur se volessi vantarmi, non sarei un pazzo, perché direi la verità;
ma me ne astengo, perché nessuno mi stimi oltre quello che mi vede essere,
o sente da me.
12:7 E perché io non avessi a insuperbire per l'eccellenza delle rivelazioni,
mi è stata messa una spina nella carne, un angelo di Satana, per schiaffeggiarmi
affinché io non insuperbisca.
12:8 Tre volte ho pregato il Signore perché l'allontanasse da me;
12:9 ed egli mi ha detto: "La mia grazia ti basta, perché la mia
potenza si dimostra perfetta nella debolezza". Perciò molto volentieri
mi vanterò piuttosto delle mie debolezze, affinché la potenza
di Cristo riposi su di me.
12:10 Per questo mi compiaccio in debolezze, in ingiurie, in necessità,
in persecuzioni, in angustie per amor di Cristo; perché, quando sono
debole, allora sono forte.
12:11 Sono diventato pazzo; siete voi che mi ci avete costretto; infatti io
avrei dovuto essere da voi raccomandato; perché in nulla sono stato da
meno di quei sommi apostoli, benché io non sia nulla.
12:12 Certo, i segni dell'apostolo sono stati compiuti tra di voi, in una pazienza
a tutta prova, nei miracoli, nei prodigi e nelle opere potenti.
12:13 In che cosa siete stati trattati meno bene delle altre chiese, se non
nel fatto che io stesso non vi sono stato di peso? Perdonatemi questo torto.
12:14 Ecco, questa è la terza volta che sono pronto a recarmi da voi;
e non vi sarò di peso, poiché io non cerco i vostri beni, ma voi;
perché non sono i figli che debbono accumulare ricchezze per i genitori,
ma i genitori per i figli.
12:15 E io molto volentieri spenderò e sacrificherò me stesso
per voi. Se io vi amo tanto, devo essere da voi amato di meno?
12:16 Ma sia pur così, che io non vi sia stato di peso; però,
da uomo astuto, vi avrei presi con inganno!
12:17 Vi ho forse sfruttati per mezzo di qualcuno dei fratelli che vi ho mandati?
12:18 Ho pregato Tito di venire da voi e ho mandato quell'altro fratello con
lui. Tito ha forse approfittato di voi? Non abbiamo noi camminato con il medesimo
spirito e seguito le medesime orme?
12:19 Da tempo voi v'immaginate che noi ci difendiamo davanti a voi. È
davanti a Dio, in Cristo, che parliamo; e tutto questo, carissimi, per la vostra
edificazione.
12:20 Infatti temo, quando verrò, di non trovarvi quali vorrei, e di
essere io stesso da voi trovato quale non mi vorreste; temo che vi siano tra
di voi contese, gelosie, ire, rivalità, maldicenze, insinuazioni, superbie,
disordini;
12:21 e che al mio arrivo il mio Dio abbia di nuovo a umiliarmi davanti a voi,
e io debba piangere per molti di quelli che hanno peccato precedentemente, e
non si sono ravveduti dell'impurità, della fornicazione e della dissolutezza
a cui si erano dati.
13:1 Questa è la terza volta che vengo da voi. Ogni parola sarà
confermata dalla bocca di due o tre testimoni.
13:2 Ho avvertito quand'ero presente tra di voi la seconda volta e avverto ora,
che sono assente, tanto quelli che hanno peccato precedentemente, quanto tutti
gli altri, che, se tornerò da voi, non userò indulgenza,
13:3 dal momento che cercate una prova che Cristo parla in me, lui che non è
debole verso di voi, ma è potente in mezzo a voi.
13:4 Infatti egli fu crocifisso per la sua debolezza; ma vive per la potenza
di Dio; anche noi siamo deboli in lui, ma vivremo con lui mediante la potenza
di Dio, per procedere nei vostri confronti.
13:5 Esaminatevi per vedere se siete nella fede; mettetevi alla prova. Non riconoscete
che Gesù Cristo è in voi? A meno che l'esito della prova sia negativo.
13:6 Ma io spero che riconoscerete che la prova non è negativa nei nostri
confronti.
13:7 Preghiamo Dio che non facciate alcun male; non già perché
risulti che noi abbiamo ragione, ma perché voi facciate quello che è
bene, anche se noi dovessimo apparire riprovati.
13:8 Infatti non abbiamo alcun potere contro la verità; quello che possiamo
è per la verità.
13:9 Ci rallegriamo quando noi siamo deboli e voi siete forti; per questo preghiamo:
per il vostro perfezionamento.
13:10 Perciò vi scrivo queste cose mentre sono assente, affinché,
quando sarò presente, io non abbia a procedere rigorosamente secondo
l'autorità che il Signore mi ha data per edificare e non per distruggere.
13:11 Del resto, fratelli, rallegratevi, ricercate la perfezione, siate consolati,
abbiate un medesimo sentimento, vivete in pace; e il Dio d'amore e di pace sarà
con voi.
13:12 Salutatevi gli uni gli altri con un santo bacio. Tutti i santi vi salutano.
13:13 La grazia del Signore Gesù Cristo e l'amore di Dio e la comunione
dello Spirito Santo siano con tutti voi.
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