Il cammino cristiano




Occhio per occhio, o ama il tuo nemico?

 

La legge di Mosè dice: "Darai vita per vita, occhio per occhio, dente per dente..." (Es. 21:24-25). È chiaro che, secondo questa legge, come ci viene fatto, così noi dovremmo fare agli altri. Vediamo dunque che nel Vecchio Testamento la legge di Mosè prevedeva per chi commetteva il male una giustizia senza misericordia.

Gesù Cristo, invece, cosa ha insegnato a fare a noi che siamo sotto la grazia, quando subiamo un'ingiustizia, una violenza, o una persecuzione? Egli da detto:

"Se uno ti percuote sulla guancia destra, porgigli anche l'altra; e a chi vuol litigare con te e prenderti la tunica, lasciagli anche il mantello. ...
Voi avete udito che fu detto: "Ama il tuo prossimo e odia il tuo nemico". Ma io vi dico: amate i vostri nemici, benedite coloro che vi maledicono, fate del bene a quelli che vi odiano, e pregate per quelli che vi maltrattano e che vi perseguitano, affinché siate figli del Padre vostro che è nei cieli; poiché egli fa levare il suo sole sopra i malvagi e sopra i buoni, e fa piovere sui giusti e sugli ingiusti.
Se infatti amate quelli che vi amano, che premio ne avete? Non fanno lo stesso anche i pubblicani?
E se salutate soltanto i vostri fratelli, che fate di straordinario? Non fanno anche i pagani altrettanto? Voi dunque siate perfetti, come è perfetto il Padre vostro celeste."


(Matteo 5:39-48)

Gesù non si limitò a parlare di questi insegnamenti, ma la Sua stessa vita nel mondo rispecchiava sia questi che tutti gli altri suoi insegnamenti. Egli ha detto: "Vi ho dato un esempio, affinché anche voi facciate come vi ho fatto io" (Giovanni 13:15). E gli apostoli aggiungono: "Cristo ha sofferto per voi, lasciandovi un esempio, perché seguiate le sue orme" (1 Pietro 2:21).

Vediamo ora brevemente se secondo la Scrittura ci fu un uso della forza da parte di Cristo per difendere se stesso o per fare giustizia nella società.

Gesù, dopo che ebbe predicato nella sinagoga di Nazaret, fu cacciato dalla città e fu condotto fin sul ciglio del monte sul quale era costruita la città, per essere precipitato giù dal monte. Momenti difficili dunque per Lui perché i suoi nemici intendevano ucciderlo. Come reagì? "Passando in mezzo a loro, se ne andò" (Luca 4:30). In un'altra occasione, i Giudei "presero delle pietre per tirargliele" (Giov. 8:59). Gesù quindi stava per essere lapidato, perché si era dichiarato Dio; un altro pericolo di morte dunque per Lui. Come reagì? Giovanni dice che Gesù semplicemente "uscì dal tempio" (Giov. 8:59). Come si può vedere, Gesù non fece ricorso all'uso della forza contro i suoi nemici. E come abbiamo già dimostrato Egli non contrastò i suoi nemici neppure quando poi fu arrestato, flagellato, condannato, e messo sulla croce.
Lui si avviò allo scannatoio come un agnello muto, un docile agnello. Egli sapeva che il terzo giorno dopo la Sua morte sarebbe risuscitato; per cui davanti a Lui era posta la gioia della risurrezione.
Qualcuno però ritiene che Gesù usò la forza fisica contro i suoi nemici in una occasione, e cioè quando scacciò dal tempio coloro che vendevano e compravano. Ma se è vero che la Scrittura dice che Egli "cacciò fuori tutti quelli che quivi vendevano e compravano" (Matt. 21:12), è altresì vero che la stessa Scrittura non afferma che Egli mise mai le mani addosso ai venditori e ai compratori, strattonandoli o spingendoli o percuotendoli. Si può scacciare una persona da un luogo sgridandola e non necessariamente percuotendola o spingendola fuori dal luogo.

Rimane infine da vedere se Gesù fece ricorso alla forza sia diretta o indiretta tramite le autorità per difendere gli oppressi, i perseguitati, i maltrattati. Anche in questo caso nella storia di Gesù di Nazaret così come la troviamo scritta nei Vangeli, non si intravede alcun ricorso a qualche forma di forza da parte di Gesù per difendere i deboli e gli oppressi che di certo c'erano anche allora. Dalle parole di Gesù i perseguitati a motivo di giustizia, quelli che facevano cordoglio a motivo dei torti subiti, erano considerati beati; come avrebbe potuto mettersi a difenderli con la Sua forza o tramite quella dello Stato per fare loro giustizia? Anche coloro che subivano oltraggi di ogni genere a motivo del Suo nome erano da Lui dichiarati beati. Dunque Gesù non fece ricorso a nessun tipo di forza fisica per difendere i deboli, i miti, i perseguitati. E come avrebbe potuto fare una simile cosa, Lui che è il Principe della pace? Lui che ha detto di amare i nemici e di pregare per quelli che ci perseguitano?

Gesù fu coerente, e questa sua coerenza deve servire d'esempio a noi che essendo Suoi discepoli siamo figli della pace. Può non essere facile seguire l'esempio di Gesù, ma neppure è impossibile.


(condensato da uno scritto di G. Butindaro)



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