Il cammino cristiano




Alcune riflessioni sulla vita di Padre Pio

condensato da uno studio di F. Zenzale


«Sono un mistero di fronte a me stesso» disse di se stesso. Ma nonostante tutto, Padre Pio si diffonde in Benin e in Eritrea, in Irak e in Egitto, arriva sino in Patagonia, contagia anche i non cristiani. E sulla tomba ormai arrivano pellegrini di ogni provenienza. Il fatto è che la fama e la devozione al fraticello di Pietralcina, a 34 anni dalla morte, continua a crescere. E si espande nel mondo, in luoghi insospettabili: da maggio la chiesetta di Kerecia in Eritrea espone un quadro di Padre Pio, venerato anche dagli ortodossi locali. Da Ismaylia in Egitto monsignor Makarios Tewflik dei copti ha chiesto una statua del padre «per proteggere i miei fedeli in pericolo». L'anno scorso sono arrivati a San Giovanni Rotondo 223 gruppi di lingua inglese (americani soprattutto, ma anche irlandesi e filippini), tre comitive dalla Corea, una dalla Thailandia, dodici dall'Africa. In tutto, 7 milioni e mezzo di pellegrini: «Che fanno del nostro santuario il più visitato del mondo dopo la Guadalupe», dice Stefano Campanella, che dirige la radio locale.


Padre Pio: che cosa possiamo sapere di lui e della sua infanzia?

L’esistenza «terrena» di Padre Pio è stata un continuo susseguirsi d’eventi drammatici, sin dai primi anni di vita.

Nacque a Pietralcina alle ore 17 del 25 maggio 1887. Quartogenito, di sette fratelli e sorelle. Di famiglia povera. Il padre contadino per due volte fu costretto ad emigrare in America in cerca di fortuna. Sin dalla più tenera età si manifestarono strani fatti, ai quali solo in seguito, a partire dai cinque anni d'età, quando arrivarono i «grandi fenomeni mistici», presero un senso preciso.

All’età di circa nove anni, venne sorpreso dalla mamma dietro al letto, intento a flagellarsi con una catena di ferro. Don Giuseppe Orlando, sacerdote di Pietralcina, rimproverava Francesco «perché, invece di dormire nel lettuccio preparato dall’amore della mamma, si sdraiava per terra, tenendo una pietra come capezzale».

Durante il periodo giovanile, i suoi compagni di studio ricordano che in chiesa, spesso rimaneva immobile come se fosse addormentato, ma i suoi occhi erano fissi in un punto preciso, quasi vedesse un interlocutore. Spesso lo trovavano in «estasi». Parlava con Cristo, con la Madonna, con l’Angelo custode, con San Francesco e altri santi.

Le estasi furono osservate anche a Pietralcina, negli anni che Padre Pio trascorse a casa. Dopo la celebrazione si fermava a lungo per il ringraziamento e spesso cadeva a terra privo di sensi. Questi fenomeni, durarono per tutta l’esistenza di padre Pio. Egli aveva una particolare confidenza con la Madonna che chiamava «mammina».

Riceveva visite dalla Madonna, dai santi, ma anche da trapassati che chiedevano preghiere o volevano semplicemente lasciare messaggi.


Padre Pio: le stigmate

Le stigmate (dal greco stigma che significa marchio). Padre Pio ricevette stigmate nel 1918 a 31 anni. Il fenomeno si completò lentamente in tre tappe successive. Nel 1910, quando il frate, a causa della sua inspiegabile malattia, aveva lasciato il convento e viveva a casa sua a Pietralcina. In una capanna dove si recava ogni giorno, il 7 settembre 1910, in seguito a un'apparizione sulle sue mani vide le piaghe, ma poi scomparvero, lasciando forti dolori. Il fenomeno si manifestò con maggiore intensità un anno dopo, nel settembre 1911.

Nel marzo del 1912, scrisse: «Da Giovedì sera fino a Sabato e poi Martedì è stata una tragedia dolorosa per me. Il cuore, le mani, i piedi sembrano che siano trapassati da una spada, tanto è il dolore che io sento».

Il 23 agosto 1912, «si senti ferire il cuore da un dardo di fuoco vivo e ardente». Il caso delle stimmate si completò nel 1918, a S. Giovanni Rotondo, dopo essere stato congedato dal servizio militare per malattia. Il giorno 5 agosto vide un essere che teneva in mano un arnese simile ad una lunghissima lamina di ferro con una punta bene affilata, e sembrava che uscisse da essa fuoco. Il personaggio scagliò con violenza quell’arnese sulla sua anima... Questo martirio durò fino al mattino del giorno sette, e il dolore provocato da quella esperienza durò intenso fino al 20 settembre. Le ferite che si erano manifestate in forma mistica il 5 agosto, divennero visibili il 20 settembre. Il quel giorno vide lo stesso personaggio del 5 agosto, con la differenza che questi aveva le mani, i piedi e il costato che grondavano sangue. Alla sua morte le stimmate scomparvero.


Padre Pio: il profumo

Questo fenomeno non è solo comune a Padre Pio, ma anche ad altri personaggi mistici come ad esempio Frate Cosimo, della madonna dello scoglio. Renato Barone a S. Martino di Schio con il profumo di rose che invadeva tutta la collina o «bagno di profumi». Si manifestava all’improvviso e durava qualche attimo, oppure ore.

Il fenomeno dei profumi misteriosi che si sprigionano da certe persone è noto sia nel campo della mistica sia in quello della parapsicologia (es. il paragnosta Pascal Forthry e i medium David Duguidi, William Moses e Leonore Piper).


Padre Pio: le bilocazioni

Il fenomeno delle bilocazioni consiste nello spostarsi in un altro luogo lontano o vicino senza che il corpo fisico si sposti dal luogo in cui si trova. Secondo Renzo Allegri: «Lo possono realizzare persone speciali. Persone che coltivano l’esoterismo, le alte esperienze mistiche... Nei libri che li riguardano si legge di viaggi astrali, di bilocazioni, d’esperienze fuori del corpo che infiammano la fantasia».

Coloro che hanno conosciuto padre Pio affermano che «non dormiva quasi mai». Secondo Angelo Battisti, amministratore della Casa Sollievo della Sofferenza, padre Pio dormiva sette ore all’anno. Alla sera, quando le persone normali si coricavano per riposarsi dalle fatiche del giorno, padre Pio iniziava una nuova giornata lavorativa. A quanto si racconta, occupava le ore della notte a «viaggiare» per il mondo in bilocazione per incontrare persone e confortarle.

La bilocazione è un fenomeno di «esperienza fuori dal corpo», «esperienze extrasomatiche, extracorporee», «proiezioni astrali».


Padre Pio: le profezie

Il fenomeno profetico è dubbioso, perché i testimoni ne parlano post eventum, riguarda in modo particolare il vissuto d’alcune persone a lui devote. Riferendosi all’anno 2000, nel 1957, stando a quello che Daniel Harvey, giornalista straniero, inviato speciale a San Giovanni Rotondo, subito dopo la morte di padre Pio, raccoglie dalla viva voce di un sacerdote un'ampia serie di eventi profetizzati dal frate, per lungo tempo mantenuti segreti:

“Tutti gli ideali politici che sono all’origine delle miserie attuali scompariranno ... l’età d’oro apparirà fra una trentina d’anni. L’anno 2000 rappresenterà il momento della grande riconciliazione universale, dell’instaurazione di un ordine di marcia da miliardi di anni”.

All’epoca in cui la guerra faceva strage di vite umane nel Medio Oriente, nel Vietnam, in Giordania, in Nigeria, padre Pio disse: “Nel 2000 non ci saranno più massacri!”.


Padre Pio e la Parola di Dio

L’apostolo Giovanni, nella sua prima lettera, scrive:

“Diletti, non crediate ad ogni spirito, ma provate gli spiriti per sapere se sono da Dio; poiché molti falsi profeti sono usciti fuori nel mondo” (1 Giovanni 4:1).

La mappa che il Signore ci ha lasciato per vagliare i falsi e i veri profeti ed ogni fenomeno paranormale è la Sua Parola.

Ora considerando la vita, alquanto misteriosa, di padre Pio, ci troviamo di fronte a degli aspetti della sua personalità che necessitano un esame non solo alla luce della Parola di Dio, ma anche della psicanalisi e dei fenomeni spiritici in generale.

Indubbiamente padre Pio, sin dalla fanciullezza, ha sofferto molto sia per l’assenza del padre, il quale a causa della povertà familiare fu costretto ad emigrare in America per due volte, sia per un’educazione ferrea e colpevolizzante. Infatti, spesso si trovava tutto solo in atteggiamenti tipici di un bambino che cerca di espiare la colpa: si flagellava (autopunizione). I biografi lo descrivono come un bambino con una personalità deviante.

Inoltre, non dobbiamo dimenticare, l’ambiente socio culturale, religioso e superstizioso in cui ha vissuto, che immancabilmente ha avuto il suo peso nella formazione del carattere e della visione religiosa.

Pertanto, il misticismo di padre Pio non è indice d’alta spiritualità, ma d’alterazione delle facoltà psichiche e non solo. Padre Pio ebbe a che fare con forze misteriose definite dai biografi come sataniche, ciò induce ipotizzare che il frate possa essere stato posseduto. Infatti, come considerare il fenomeno delle stigmate e della bilocazione, alla luce della totale assenza di tali eventi nella Parola di Dio? Di fatto, l’esperienza della bilocazione assume un significato paranormale alla luce delle entità basse demoniache.

Riguardo poi alle profezie del frate per l'anno 2000, mai verificatesi, ricordiamo ciò che Dio ha detto: "Quando il profeta parla in nome dell'Eterno e la cosa non succede e non si avvera, quella è una cosa che l'Eterno non ha proferito" (Deut. 18:22).


Conclusione

Come possiamo conciliare l’amore di Dio per le sue creature con «l’inferno» vissuto da padre Pio? Dio sarebbe così mostruoso da volere tale sofferenza spirituale nei suoi figli?

Prendendo atto che gli Apostoli non sono mai entrati in contatto con i defunti (Ezechiele 9: 5-10) né con Maria dopo la sua morte, quale significato si può dare al dialogo che padre Pio aveva frequentemente con i trapassati e con la madonna?

I biografi di padre Pio affermano che spesso cadeva a terra privo di sensi e che aveva dimestichezza con le entità soprannaturali, e si comportava come se loro fossero persone che incontrava tutti giorni. Che quasi ogni mattina il luogo cui dormiva era sottosopra a causa della lotta con il diavolo. Fanno diversi accostamenti con i medium.

Un dato certo è che le risposte a queste domande, nella Parola di Dio, sono riferite all’azione demoniaca e non a quella dello Spirito di Dio. I figli di Dio: gli apostoli, i discepoli e i credenti tutti, non sono mai stati vessati da Satana direttamente, ma perseguitati dal potere secolare. I vangeli c’informano che tali comportamenti sono tipici dei posseduti (Marco 5:5; 9:17-18).

Alcune strane malattie si collocano nell’ambito della possessione. Gli apostoli non hanno mai avuto mani e piedi forati, non hanno mai vissuto l’esperienza della bilocazione, non hanno mai emanato profumi misteriosi. Il loro "profumo" era quello di Cristo, cioè un carattere santificato dalla grazia di Dio. Non sono mai apparsi nel cielo.

Gesù disse: “sorgeranno falsi cristi e falsi profeti, e faranno grandi segni e prodigi da sedurre, se fosse possibile, anche gli eletti. Ecco, ve l'ho predetto”. (Matteo 24:24-25)

L’apostolo Paolo scrisse: “Quei tali sono falsi apostoli, operai fraudolenti, che si travestono da apostoli di Cristo. Non c'è da meravigliarsene, perché anche Satana si traveste da angelo di luce. Non è dunque cosa eccezionale se anche i suoi servitori si travestono da servitori di giustizia; la loro fine sarà secondo le loro opere”. (2 Corinzi 11:13-15)

Indubbiamente la vita del frate fu straordinaria, ma non divina. I suoi insegnamenti, le sue locuzioni, le sue bilocazioni, le sue lotte col demonio, i suoi dialoghi coi defunti, le sue profezie, non procedono da Cristo nostro Signore.



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