I Pentecostali
Un po'
di storia: Cristiani Evangelici oppure Protestanti?
(Paragrafo tratto da: Non siamo Protestanti di R. Bracco)
La riforma
protestante costituiva una battaglia combattuta in difesa delle verità
fondamentali del messaggio cristiano, offese da una immoralità e da un
insegnamento che rappresentavano la più palese violazione degli insegnamenti
di Cristo.
Fuori del protestantesimo però, prima e dopo che questo apparisse
sulla scena dell'umanità, sono esistiti, come anelli di una sola, ininterrotta
catena, quei movimenti evangelici di risveglio che non sono mai nati per un fenomeno
polemico e non si sono mai inseriti nella vita politica delle nazioni. Quando
parliamo di questa lunga, meravigliosa serie di movimenti, parliamo dell'evangelismo
esistente già dai primi secoli come custode del messaggio puro di Cristo
e come espressione di una autentica esperienza spirituale e che da allora, quasi
ignorando le controversie teologiche e la politica laica o ecclesiastica, ha proseguito
il cammino della fede come "piccolo gregge" del Signore.
Questi movimenti sono nati indifferentemente anche dopo la Riforma, nel seno di
paesi cattolici o di paesi protestanti dando così, con la loro genesi,
una conferma che non rappresentavano una continuazione dell'una o dell'altra confessione
pur assomigliando maggiormente a quella ove il messaggio dell'Evangelo era più
onorato.
Con questa precisazione non abbiamo voluto esprimere un giudizio nei confronti
del protestantesimo; abbiamo voluto soltanto ricordare che il risveglio pentecostale
non trae la propria origine dalla riforma promossa da Lutero, che d'altronde non
aveva originariamente intenzione di lasciare il cattolicesimo, ma dal soffio del
vento di Dio che ha dato vita attraverso i secoli ad una lunga catena di movimenti
evangelici che nella semplicità apostolica hanno saputo far rivivere nel
proprio seno i carismi dello Spirito.
Non siamo protestanti. E non diciamo questo con sufficienza verso noi o
con sprezzo verso altri, ma soltanto per chiarire in modo inequivocabile la nostra
esperienza e rendere così una precisa testimonianza.
Per ulteriori approfondimenti
si veda: Chi sono gli Evangelici
Gli Evangelici
Pentecostali: note sul risveglio pentecostale
Il risveglio pentecostale
è un movimento di risveglio cristiano che si richiama all'effusione dello
Spirito Santo nella prima Pentecoste cristiana. La sua peculiarità è
costituita dal fatto che l'esperienza del battesimo nello Spirito Santo col segno
del parlare in altre lingue (glossolalia) è sorto prima dottrinalmente
e poi praticamente, fin dai tempi della Chiesa dell'era apostolica (ad es. si
leggano Marco 16:17, Atti degli Apostoli cap. 2, 1 Corinzi 12:10, 12:28, 14:39),
e che nell'arco del ventesimo secolo si è diffuso universalmente nel mondo.
Non pochi esempi storici mettono in evidenza che le esperienze del battesimo nello
Spirito Santo da parte di singoli credenti, si verificò continuamente nella
storia della Chiesa Cristiana; ne citiamo alcuni:
-
Tertulliano
per esempio parlò dei doni spirituali compreso il dono delle lingue che
si manifestava spesso a quei tempi;
-
Ireneo
(115-202 d.C.) diceva: Nelle nostre chiese abbiamo molti fratelli che
possiedono doni profetici e che mediante lo Spirito Santo parlano ogni genere
di lingua;
- Dean Farras, parlando
dei cristiani che erano perseguitati a Roma, li descrisse come persone piene di
serenità, le quali andavano incontro ai tormenti cantando lodi a Dio e
parlando in altre lingue;
- Crisostomo (4°
e 5° secolo d.C.) affermava: Al tempo degli apostoli chiunque era
battezzato parlava immediatamente in altre lingue; e Agostino
nel 4° secolo scriveva: Anche noi facciamo quello che facevano gli
apostoli quando imposero le mani su quelli di Samaria e invocarono il dono dello
Spirito Santo;
- tra i movimenti religiosi
recenti, Philip Scaff, noto storico della Chiesa, nota che il fenomeno delle lingue
come dono dello Spirito Santo, riapparve di tanto in tanto, specie in periodi
di risveglio religioso, poiché le Scritture dovevano realizzarsi (si legga
ad esempio Gioele 2:28). Ricordiamo che nel corso dei secoli apparvero i seguenti
movimenti: Camisardi, profeti delle Cavennes francesi, Quaccheri e Metodisti inglesi,
Readers (di Lazarese) in Svezia nel 1843, e i risvegli in Irlanda del 1859 fino
ad arrivare al 20° secolo, che riporta circa alcune centinaia di milioni di
Pentecostali nel mondo.
Le dottrine pentecostali
I Cristiani evangelici
pentecostali credono in tutte le dottrine del Cristianesimo biblico. Al di là
degli appellativi e delle etichette che ci vengono attribuiti dagli altri, siamo
e ci sentiamo soltanto Cristiani. Dal punto di vista dottrinale, crediamo quindi:
-
nella
Trinità, quindi nella divinità di Gesù Cristo, e nella personalità
e divinità dello Spirito Santo;
-
nella
nascita verginale di Cristo, nella sua perfetta umanità, nella sua vita
santa e priva di peccato, nei suoi insegnamenti, nei suoi miracoli e guarigioni,
nella sua morte avvenuta per le nostre iniquità e nella sua resurrezione
corporale avvenuta per la nostra giustificazione, nella sua ascensione in cielo
alla destra di Dio dove anche ora intercede per tutti i santi che sono in terra,
e nel suo personale e visibile ritorno glorioso dal cielo che si verificherà
a suo tempo;
-
nell'ispirazione
verbale e plenaria della Sacra Scrittura (nel cui canone non includiamo i libri
apocrifi che invece ha incluso la chiesa cattolica);
-
che
l'uomo è un peccatore, e che il peccato è entrato nel mondo con
la caduta del primo uomo; che l'uomo deve pentirsi dei suoi peccati e credere
nel Signore Gesù Cristo per ottenere la remissione dei suoi peccati; soltanto
mediante la fede in Lui l'uomo può essere salvato e riconciliato con Dio;
-
che
una volta che l'uomo si è ravveduto e ha creduto nel Signore Gesù
Cristo, deve farsi battezzare per immersione in acqua nel nome del Padre, del
Figlio e dello Spirito Santo, in ubbidienza alle parole di Cristo; la rigenerazione
non avviene tramite l'acqua del battesimo ma tramite la Parola di Dio quando la
si accetta per fede (cioè quando ci si ravvede e si crede nel Signore Gesù
Cristo);
-
che
una volta che si è nati di nuovo bisogna vivere una vita degna del Vangelo,
per cui il credente deve vivere una vita santa, mansueta e fondata sull'amore
di Cristo; questo comporta il dovere di praticare le opere buone che sono state
innanzi preparate da Dio per noi affinché le pratichiamo;
-
nel
battesimo con lo Spirito Santo che è una esperienza successiva alla rigenerazione
(nuova nascita); questo battesimo è compiuto da Cristo ed è accompagnato
dal parlare in altra lingua secondo che lo Spirito Santo dà d'esprimersi;
-
nei
doni dello Spirito Santo citati da Paolo nella prima lettera ai Corinzi al capitolo
12;
-
nei
ministeri di apostolo, profeta, evangelista, pastore e dottore, dati da Cristo
per il perfezionamento dei santi;
-
in una
vita ultraterrena dopo morti, beata in cielo con il Signore per i salvati (cioè
per quelli che si sono ravveduti ed hanno creduto in Gesù Cristo), e di
condanna all'inferno per i perduti (cioè per coloro che non hanno creduto
nel Signore Gesù e sono morti nei loro peccati);
-
che
ci sarà la resurrezione dei giusti, al ritorno di Cristo, e degli ingiusti
dopo il regno millenario di Cristo sulla terra;
-
celebriamo
la cena del Signore sotto gli elementi del pane e del vino, per ricordare con
essa la morte del Signore Gesù finché Egli venga (rigettiamo la
transustanziazione).
È bene sottolineare
che vi sono anche delle comunità che si definiscono pentecostali ma insegnano
delle eresie; sono riconoscibili dal fatto che non ubbidiscono agli insegnamenti
del Nuovo Testamento, o introducono dottrine e interpretazioni non bibliche. Tra
queste ultime vi sono le chiese Unitariane (antitrinitari), che negano la Trinità.
Vi sono anche alcuni predicatori che insegnano dottrine false - ad esempio, che
un cristiano non può ammalarsi o che deve essere ricco materialmente; tra
questi vi sono gli statunitensi Kenneth Copeland e Benny Hinn, e i seguaci delle
cosiddette "Benedizioni di Toronto".
In Italia il movimento evangelico pentecostale si è sviluppato rapidamente
soprattutto nel Meridione, nel corso degli anni '20 e '50 (*), tanto da preoccupare
le autorità politiche (fasciste) e quelle religiose (cattoliche). Queste
misero in atto durissime repressioni contro i pentecostali, che furono praticamente
fuorilegge fino al 1959 (una testimonianza è disponibile nel documento
Persecuzione in Italia,
scritto da Roberto Bracco, che insieme ad altri credenti visse in prima persona
le persecuzioni durante il fascismo; un'altra delle tante testimonianze è
riportata sotto).
Una parte dei pentecostali italiani è organizzata nelle "Assemblee
di Dio" (ADI), ma vi sono moltissime "chiese libere" che preferiscono
non ricorrere all'organizzazione al fine di non perdere la semplicità dei
servizi di culto e di adorazione al Signore.
Si valuta che complessivamente nel mondo vi siano oltre 500 milioni di pentecostali;
difficile stimare i soli pentecostali indipendenti, tutti insieme potrebbero essere
alcune centinaia di migliaia in Italia.
(*) Ricordiamo che in questo periodo, anche in Germania i pentecostali
erano una minoranza rispetto alle grandi chiese come quella cattolica, e non godevano
di protezione né in Germania né all'estero. Non erano ben visti
dal regime di Hitler, in quanto vivevano secondo gli insegnamenti "pacifisti"
del Vangelo. I loro culti furono perciò facilmente dichiarati illegali
e vi furono momenti in cui la maggior parte dei pentecostali tedeschi si trovarono
in massa nei campi di concentramento nazisti.
Le reazioni in Italia, e la circolare Buffarini-Guidi
Un esempio delle reazioni
verso gli evangelici pentecostali in Italia ("i protestanti", come venivano
chiamati) è riportato in una relazione inviata dal Prefetto di Avellino
alla Direzione Generale della P.S., Ministero dell'Interno (settembre 1927, Archivio
di Stato):
"Verso
le ore 19.30 del 16 andante provenienti da Montesarchio (Benevento) giunsero a
Rotondi (Avellino) due pastori evangelici, si recarono direttamente alla cascina
Zolalfi 3 sita fuori dell'abitato, e propriamente in casa del nominato Mataluni
Amedeo di Aniello di anni 34 nato a Montesarchio e residente a Rotondi, ove in
un locale, si radunarono i seguaci della religione protestante per compiere i
loro culti, come di consueto. Immediatamente dopo l'arrivo dei due pastori convennero
colà i proseliti della religione protestante in numero di circa 20, e mentre
erano raccolti per la celebrazione delle loro funzioni, da Rotondi sopraggiunsero
oltre 20 giovani capeggiati dal Parroco del luogo Vele Don Giuseppe, i quali imposero
ai primi di allontanarsi e far ritorno alle proprie abitazioni, minacciandoli
di bastonarli. ... Mentre ciò si verificava sopraggiunsero da Rotondi oltre
500 persone delle quali molte armate di bastoni che con grida e minacce vaghe
riuscino a sbandare i protestanti; alcuni di questi, furono accompagnati in paese
e messi al cospetto della Chiesa cattolica".
L'arrivo
dell'Arma di Cervinara mise fine alla rivolta contro i "protestanti",
che tuttavia continuò in varie forme palesi e occulte per molti anni in
tutta la regione.
Episodi come questo non erano rari. Fino a quel momento ovunque i pentecostali
avevano subito intimidazioni, sberleffi e atti d'intolleranza da parte del clero
e di irruenti singoli. Lo Stato invece aveva cercato di mantenere una posizione
evasiva ed ambigua, anche se, quando c'era da intervenire lo si faceva a danno
dei pentecostali.
All'indomani dei Patti Lateranensi anche i pentecostali dovettero subire la discriminazione
religiosa che tutti i culti diversi da quello cattolico sperimentarono; ma nel
1935 la discriminazione divenne per loro anche razziale. Infatti, prima fu annullato
l'unico decreto ministeriale che riconosceva il pastore della chiesa evangelica
di Roma e lo abilitava all'esercizio giuridico delle sue funzioni con facoltà
di delega. Poi, con la vergognosa circolare Buffarini-Guidi
(ritenuto il più grave atto di intolleranza religiosa compiuto dopo l'unità
d'Italia) si dichiarava fuorilegge il culto cristiano pentecostale, "per
preservare l'integrità fisica e psichica della razza".
Tutti i locali di culto pentecostali furono chiusi, e fino al 1943 (*) le riunioni
dovettero essere tenute di nascosto nelle case o in aperta campagna. I fratelli
che vi si recavano dovevano avere coraggio perché rischiavano di essere
catturati, imprigionati, o condannati al confino politico (si veda: Persecuzione
in Italia). Essi subirono dure e talvolta crudeli azioni di repressione,
ma tutto ciò non impediva l'attività evangelistica imposta dal voler
obbedire fedelmente al mandato missionario di Gesù: "Andate per tutto
il mondo e predicate il Vangelo".
(*) Solo l'intervento di autorevoli giuristi permise l'abrogazione di quella circolare
che il Ministero dell'Interno ebbe cura di ritirare con una nota riservata ai
prefetti: una strategia che prolungò almeno fino all'inizio degli anni
Sessanta gli effetti della circolare. Ne è prova il fatto che il Ministro
dell'Interno del 1953 riteneva la circolare Buffarini-Guidi ancora valida contro
i pentecostali.
Una testimonianza della situazione ce la fornisce G. Spini con un testo pubblicato
nel suo "Studi sull'evangelismo italiano tra l'Otto e il Novecento"
che riprende un intervento a suo tempo pubblicato sulla rivista "Il Ponte"
nel 1953: "Per impedire davvero le riunioni dei protestanti, non basta chiuderne
i locali di culto. Occorre metter un carabiniere di frazione davanti alla porta
di casa di ciascun protestante, per vedere se non c'entri della gente per radunarsi
accanto al Vangelo. Ma, fatto questo, occorre anche mettere un prete accanto ad
ogni carabiniere, per controllare se poi il carabiniere stesso, di nascosto, non
provi la tentazione di leggere il Vangelo. Al tempo del fascismo era noto un certo
anziano pentecostale che, ogni volta che era messo in prigione, si dedicava a
convertire i secondini. [..]"
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