Perché
Dio fece distruggere dei popoli
nell'Antico Testamento?
Un visitatore
ha posto la seguente domanda:
"Ho un conflitto molto grande che riguarda l'Antico
Testamento: perché Dio fece distruggere dei popoli interi, come quando
comandò agli Israeliti di scacciare i popoli erano nella terra promessa?"
Nel passato, in diverse occasioni Dio comandò agli Israeliti di combattere
o di scacciare un popolo. L'esempio più noto è quello di Canaan.
Diverse persone non riescono a conciliare questo atteggiamento con l'affermazione
biblica che "Dio è amore".
In realtà,
avvenimenti come questo ci insegnano una verità molto importante su Dio:
Egli è un Dio santo e non lascia i colpevoli impuniti.
Il popolo di Canaan, ad esempio, fu distrutto da Dio a causa dei peccati commessi
ripetutamente dai Cananei. Dalla Bibbia si evince chiaramente che la società che abitava
Canaan era corrotta da ogni sorta di pratica malvagia, tra cui il sacrificio umano
di bambini (Deut. 9:1-6, 12:29-31, 18:9-14; 1 Re 14:24; 2 Cron. 33:1-9, Esdra
9:11), l'idolatria, e le pratiche sessuali contro natura.
Il ritrovamento di letteratura religiosa cananea nel periodo 1929-37 a Ras Shamra
(l'antica Ugarit nella Siria settentrionale) rivela l'adorazione di dèi
immorali come El e Baal e la prostituzione sacra nel culto di Anath, Asherah e
Astarte. Questa letteratura conferma pienamente le notizie dell'Antico Testamento
sulla depravazione religiosa e la degradazione morale dei Cananei. Gli oggetti
di culto, le immagini e la letteratura mostrano quanto la religione cananea fosse
incentrata sul sesso, sui sacrifici umani, sul culto di serpenti, sulla prostituzione
sacra e sui sacerdoti eunuchi. Lo squallido baratro di degradazione sociale a
cui conducevano gli aspetti erotici dei culti cananei è scarsamente immaginabile.
Dio aveva dato a quel popolo ben 400 anni per pentirsi, cosa che purtroppo
non si verificò.
Perciò Egli usò gli Israeliti per amministrare giustizia, proprio
come più tardi usò altre società per amministrare giustizia
contro gli Israeliti che si erano corrotti (ad es. vedi il libro di Geremia).
Non si tratta, dunque, di capricci, ma di giustizia moderata dalla misericordia,
ma anche da assoluta imparzialità; se Dio chiudesse un occhio come alcuni
vorrebbero non sarebbe più giusto, ma complice del male.
In altri casi, fu Dio stesso ad amministrare il giudizio, ad esempio mediante il
cataclisma che distrusse Sodoma e Gomorra, i cui abitanti, grandi e
piccoli, vivevano tutti (Gen. 18:22-33) nella dissolutezza morale, o mediante
il diluvio che distrusse i popoli ribelli dei tempi di Noè. Anche
lì, ci fu un lungo periodo in cui Dio sopportò i loro crimini
chiamandoli a ravvedimento, ma essi rifiutarono per anni e anni, fino a
quando venne su di loro il giudizio.
In altri casi ancora, accadeva che una società corrotta si pentiva (ad
esempio Ninive, di cui parla il libro di Giona), e Dio a sua volta perdonava
prontamente quel popolo (cfr. Giona 3:9-10).
Nella Bibbia, Dio dichiara:
"Talvolta
riguardo a una nazione, riguardo a un regno, io parlo di sradicare, di abbattere
e di distruggere; ma se quella nazione contro la quale ho parlato si converte
dalla sua malvagità, io mi pento del male che avevo pensato di farle.
Altra volta riguardo a una nazione, riguardo a un regno, io parlo di edificare
e di piantare; ma se quella nazione o regno fa ciò che è male ai
miei occhi, non ascoltando la mia voce, io mi pento del bene che avevo promesso
di farle."
"Se l'empio si allontana da tutti i peccati che commetteva, se osserva tutte
le mie leggi e pratica l'equità e la giustizia, egli certamente vivrà,
non morirà. Nessuna delle trasgressioni che ha commesse sarà più
ricordata contro di lui; per la giustizia che pratica, egli vivrà.
Provo forse piacere se l'empio muore? dice Dio, il Signore. Non ne provo piuttosto
quando egli si converte dalle sue vie e vive?
E se il giusto si allontana dalla sua giustizia e commette l'iniquità e
imita tutte le abominazioni che l'empio fa, vivrà egli? Nessuno dei suoi
atti di giustizia sarà ricordato, perché si è abbandonato
all'iniquità e al peccato."
(Ger. 18:7, Ezec. 18:21)
Per approfondimenti
sul carattere di Dio nell'Antico Testamento, vedi questa
pagina.
I giudizi passati di Dio ci ricordano che Lui un giorno giudicherà con
giustizia il mondo intero; uomini e donne, giovani e vecchi di ogni epoca e di
ogni ceto sociale, singolarmente, e senza parzialità (Atti 17:31; Matt.
25:31-46; Apoc. 20:11-15). Lui infatti conosce i segreti dei cuori degli uomini,
che saranno svelati e faranno apparire ciascun uomo per quello è stato
in realtà. È scritto: "Non v'è nessuna creatura che
possa nascondersi davanti a Lui; ma tutte le cose sono nude e scoperte davanti
agli occhi di Colui al quale dobbiamo render conto" (Ebr. 4:13).
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