Il Ravvedimentoil ravvedimento nel Nuovo Testamento - importanza del ravvedimento per la salvezza
La chiesa storica ha invertito l'ordine di Dio, insegnando pressappoco così: prima battezzatevi (da neonati) e poi, quando sarete grandi, forse capirete quello che avete fatto da bambini. No, e poi no! Prima viene il ravvedimento e poi il battesimo! La scrittura continua così: "per il perdono dei peccati". Qui la traduzione è infelice: dal testo originale si evince la traduzione letterale, che recita così: "a motivo della remissione dei peccati". Questo ci fa comprendere che il battesimo non perdona i peccati. È all'atto del ravvedimento e della contemporanea salvezza che siamo perdonati dai nostri peccati. Per questo, poi, ci battezziamo: perché siamo stati perdonati nel giorno del ravvedimento.
È un'esperienza che ti conduce a distaccarti dalle cose del mondo, dalla carnalità e dal diavolo, per appartenere interamente al Signore. Non è ascetismo, ma è ubbidienza verso Colui che ha dato la Sua vita per salvarci. La nostra appartenenza al Signore, se abbiamo fatto un'esperienza reale di ravvedimento, deve essere totale. Nessun compromesso con il mondo e con la carne. Per questo quando ci immergiamo nelle acque battesimali siamo interamente coperti dall'acqua. Testimoniamo del distacco già avvenuto nell'esperienza di ravvedimento. I credenti che hanno sempre conflitti e dubbi spesso è perché non hanno fatto una reale esperienza di ravvedimento e continuano nel segreto a vivere nel compromesso. Un esempio per illustrare questo distacco, potrebbe essere il matrimonio. Nell'unione di due fidanzati in matrimonio avviene il distacco dalle rispettive famiglie d'origine per formare una nuova famiglia. Le coppie spesso hanno conflitti coniugali quando non hanno fatto un esperienza reale di distacco dai propri genitori. Quanti matrimoni si salverebbero senza l'intromissione dei genitori nella vita coniugale dei novelli sposi! Quello che fa crescere una coppia, e anche un credente, è prendersi le proprie responsabilità, accettando eventuali persecuzioni.
Abramo non credeva nel Purgatorio! Non ha detto "non ti preoccupare, aspetta le preghiere dei tuoi fratelli e un po' di anni, e poi passerai di là". No, c'è totale separazione tra noi e loro: c'è un baratro. Il ravvedimento produce nel mondo spirituale un baratro che ci separa dall'inferno. Quest'uomo, il ricco, ha tormento, dispiacere, rimpianto. Tutto questo non servirà a nulla dopo. Il ravvedimento è necessario ora, oggi, su questa terra. Dopo rimarrà per chi non si è ravveduto una terribile attesa di giudizio, un tormento continuo di rimpianti e dispiacere per le occasioni di salvezza mancate.
Se non c'è vero ravvedimento, non c'è reale cambiamento. Se non c'è autentico cambiamento, non si vedrà differenza tra la luce della Chiesa Cristiana e le tenebre di questo mondo. La Chiesa non deve mai scadere nel compromesso per poter illuminare questo mondo.
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