Il relativismo morale dei nostri giornitratto da un articolo di P. Moretti
Il diffondersi della filosofia esistenzialista ha provocato il rifiuto dell'esistenza di una Verità assoluta. In ogni campo, non solo in quello religioso, si è ormai portati a pensare che tutto sia relativo: non esistono più principi morali oggettivamente validi, tutte le religioni sono buone, per cui bisogna essere accoglienti, aperti, tolleranti. Ormai per chi crede in principi morali assoluti, per chi crede nella verità assoluta sono stati coniati due termini, entrambi dai connotati oggi fortemente negativi: "integralisti" o "fondamentalisti". E, questo, con un atteggiamento contraddittorio, perché in un contesto di relativismo coerente anche gli assolutismi dovrebbero trovare accoglienza e tolleranza. In questo
modo si finisce con il guardare a Cristo come uno dei tanti mediatori
che si sono autoproposti a far incontrare l'uomo con Dio, il progetto
di salvezza da Lui realizzato sulla croce diventa una delle tante
strade possibili per propiziarsi la divinità e anche i suoi
insegnamenti morali hanno una valenza relativa, dipendente dalle persone
e dalla situazioni.
Risuona così particolarmente attuale l'avvertimento divino: "Guai a quelli che chiamano bene il male, e male il bene; che cambiano le tenebre in luce, e la luce in tenebre; che cambiano l'amaro in dolce e il dolce in amaro!" Eccoli sotto i nostri occhi i frutti del "piacere", della "disinibizione" e della "libertà": l'ansia e l'insicurezza provata da molti giovani pensando al sesso, la crescente difficoltà a goderne davvero i piaceri, le macerie di tante famiglie... e potremmo continuare. Abbandonare la via indicata da Dio "fin dal principio"', quella che indica nel solo contesto del matrimonio il pieno godimento del dono del sesso e quella che esorta a "possedere il proprio corpo in santità ed onore", non può che avere conseguenze nefaste. Il Signore ci chiama ad andare controcorrente: a "tenere in onore il matrimonio", a "non macchiare d'infedeltà il letto coniugale", a tenerci lontani da ogni forma di "fornicazione" e a non cambiare "l'uso naturale (del sesso) in quello che è contro natura".
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