Note storiche sulla Riforma Protestante

La rivoluzione religiosa prese l'avvio in Germania dall'azione di Martin Lutero e portò alla nascita del protestantesimo. Data d'inizio viene considerato il 31 ottobre 1517, allorché Lutero mise in circolazione 95 tesi che contestavano specificatamente il valore delle indulgenze.

In un clima di insofferenza per la corruzione del clero e di ostilità verso il fiscalismo curiale, le tesi ebbero un effetto dirompente, e quando Lutero rifiutando di sottomettersi ad essa, fu scomunicato dalla chiesa cattolica (1521), la sua teologia diede origine a nuove chiese. Uno dei punti fondamentali ribaditi da Lutero, in pieno accordo con la Bibbia, era la giustificazione gratuita del peccatore per la sola fede nella redenzione compiuta da Cristo sulla croce.

Di conseguenza cadevano molti aspetti tradizionali (papato, messa come sacrificio continuo, ecc.) della dottrina e delle prassi cattoliche, mentre altri aspetti venivano ristabiliti esclusivamente su base biblica.

La Riforma protestante, avendo sottratto mezza Europa al dominio del papato, provocò una formidabile reazione (la Controriforma) da parte della chiesa cattolica per impedire ulteriori progressi. La Controriforma cattolica produsse un periodo di persecuzioni durante le quali trovarono la morte molte migliaia di cristiani: furono annegati, sepolti o bruciati vivi, impiccati, decapitati, trattati come se fossero i peggiori criminali.

Ai nostri giorni il politologo Giovanni Sartori ha dichiarato: "Non dobbiamo dimenticare che il cattolicesimo ha combattuto il liberalismo fino a Pio IX. Teniamo sempre ben presente che la libertà delle società moderne democratiche derivano dalla Riforma, sicuramente non dalla Controriforma".

(Per approfondimenti si veda questo sito)


Chi sono i Protestanti

L'appellativo "protestanti" fu usato per la prima volta nella Dieta di Spira del 1529 per indicare quanti avevano seguito la Riforma. Da quel momento, però, questo appellativo è stato affibbiato indistintamente - e impropriamente - a tutti quei cristiani che anziché seguire la chiesa cattolica romana preferiscono ubbidire alla Bibbia e che credono alla dottrina biblica della giustificazione per fede.

I protestanti odierni fanno riferimento alla Riforma del XVI secolo (Lutero, Zwingli, Calvino) e ad altri grandi movimenti di riforma, come quello battista e quello metodista. Tra i testimoni di rilievo della chiesa protestante del nostro secolo ricordiamo, in particolare, Albert Schweitzer, Martin Luther King, e Nelson Mandela (premi Nobel per la pace), e Dietrich Bonhoeffer (teologo ed esponente della resistenza antinazista).


Storia del Protestantesimo

(per il testo che segue si ringrazia RomaEvangelica)

Il protestantesimo è nato nel Cinquecento europeo come risposta alla diffusa richiesta di ricondurre la chiesa cristiana alla verità e semplicità del cristianesimo originario. Gli abusi erano molti ed evidenti: mentre la gerarchia si mondanizzava e il commercio delle cose sacre dilagava, correva nel popolo cristiano un forte anelito verso una spiritualità che fosse insieme evangelica e moderna. Alla quale la chiesa istituzionale non seppe rispondere.

Non mancarono in quel tempo pastori e teologi che dettero mano a riforme locali. Ma la scintilla che accese l'incendio fu la disputa sulle "indulgenze", cioè una specie di certificato di perdono che si poteva acquisire dalla chiesa cattolica con opere buone, o con denaro. Fu una campagna promozionale di vasta portata, che doveva poi servire, fra l'altro, a finanziare la costruzione della nuova basilica di San Pietro a Roma e che sollevò non poche perplessità fra i cristiani praticanti.

Il 31 ottobre 1517 il dotto monaco agostiniano Martin Lutero aprì un pubblico dibattito sulle indulgenze, sui loro abusi e sulla loro legittimità evangelica.
Ne seguì una vasta eco, in Germania e in Europa, mentre la gerarchia romana si dimostrava incapace di capire ed accogliere le richiesta di riforma e alla fine... scomunicò. Molti giudicarono che il vaso era colmo e protestarono in modi diversi (da cui "protestanti", pro-testari, attestare in favore) realizzando regionalmente quelle riforme che erano state negate all'insieme della chiesa.

Le origini della Riforma protestante furono segnate da teologi e intellettuali dalla forte personalità come Martin Lutero e Filippo Melantone in Germania, Ulrico Zwinglio a Zurigo, Giovanni Calvino a Ginevra, e altri.

Al movimento riformatore aderirono pastori, teologi, prelati e uomini di cultura; furono sostenuti anche politicamente contro l'imperatore e contro il papa in alcune regioni della Germania e della Svizzera, in molte città libere, nei Paesi Bassi, in Scozia, nei paesi scandinavi, in parti della Francia e dell'Ungheria.

Anche in altri paesi, fra cui l'Italia, nacquero importanti movimenti riformati, che non riuscirono tuttavia ad affermarsi, anche per la violenta reazione del papato e dell'Impero.
In Italia aderirono alla Riforma anche i valdesi, che esistevano dal Duecento come testimoni del messaggio cristiano. L'Inghilterra seguì una via particolare e dopo anni di duri conflitti politici finì per schierarsi con la Riforma, creando una chiesa "anglicana" che è protestante nella dottrina e nella spiritualità ma è cattolica nelle forme del culto.

Non era nelle intenzioni dei Riformatori creare un'altra chiesa o dar vita a uno scisma, ma quando la rottura fu consumata essi si organizzarono localmente in "chiese cattoliche riformate secondo l'evangelo", modificando radicalmente le forme del culto, la spiritualità, la catechesi e la vita quotidiana traendo costante ispirazione dalla Bibbia, che all'epoca era stata riscoperta nei testi originali: sul piano etico, dottrinale ed organizzativo.

Nacque così il protestantesimo, che segnò profondamente la storia dell'Europa, creando nuove priorità, nuovi modi di intendere la pratica della fede, di vivere la famiglia e il lavoro.


Principali "confessioni" o "chiese" protestanti

I luterani sono i diretti discendenti dell'attività riformatrice di Martin Lutero. Diffusi in Germania, nei paesi scandinavi (dove sono "chiese di popolo", con tutti gli svantaggi e vantaggi che ne conseguono), negli USA e in molti paesi extraeuropei, essi rappresentano una delle due colonne portanti del protestantesimo mondiale. Insistono sulla giustificazione per grazia mediante la fede; la loro struttura ecclesiastica è di tipo episcopale. Distinti storicamente dai riformati vi si sono riavvicinati in epoca recente firmando con loro la storica "Concordia di Leuenberg" (1973).

I riformati (detti anche presbiteriani, congregazionalisti, calvinisti, ugonotti), sono l'altra colonna portante del protestantesimo mondiale. Nati nel XVI secolo nella Zurigo di Zwingli e nella Ginevra di Calvino sono presenti in molti paesi europei (Svizzera, Paesi Bassi, Scozia, con minoranze in Ungheria e in Francia) e negli Stati Uniti. Hanno rappresentato storicamente l'area più colta, coerente e combattiva del protestantesimo. Alla famiglia riformata appartengono anche i valdesi, radicati in Italia.

La comunione anglicana, è nata come chiesa nazionale separata da Roma nel 1534. Erede del cattolicesimo inglese medioevale si è successivamente aperta alle influenze protestanti. Semplificando si può dire che essa ha una liturgia cattolica e una teologia e una spiritualità protestanti. È presente e diffusa in tutto il mondo, soprattutto nei paesi di lingua inglese. L'arcivescovo di Canterbury è il primate della chiesa inglese e ha la presidenza onorifica degli anglicani (detti anche episcopaliani) di tutto il mondo.

I battisti discendono dall'ala popolare e radicale della Riforma protestante, e furono legati alla rivolta dei contadini, guidata da Thomas Müntzer, che fu brutalmente repressa. Divennero un forte fermento evangelico delle società moderne, che sta ancora oggi alla base della spiritualità evangelica tradizionale.
Da quel ceppo provengono le chiese pacifiste tradizionali (mennoniti e amish) e una quantità di chiese libere o unioni. Le loro convinzioni fondamentali sono due: la chiesa è una realtà locale, che si forma per la libera adesione dei credenti, e si regge da sola, indipendente da ogni organizzazione ecclesiastica e dallo Stato. In Italia sono presenti dal 1863 e sono uniti nella Unione cristiana evangelica battista italiana (UCEBI).

I quaccheri, perseguitati e innovatori. Con una origine storica parallela a quella battista la "Società degli Amici" costituì nell'Inghilterra del Seicento gruppi senza chiesa e senza preoccupazioni politiche, e si costituisce in risposta ad un'illuminazione interiore. Senza pastori né organizzazione centrale, né sottomissione all'autorità politica, vissero come pacifisti assoluti. Furono tra i primi a realizzare esperimenti di convivenza fra religioni e razze diverse. Nella Pennsylvania, fondata da William Penn nel 1681, gli indiani convissero con gli inglesi immigrati. Tutte le religioni vi furono ammesse in un tempo in cui vigeva ovunque la regola: "cuius regio eius religio", la religione dei sudditi deve essere quella del loro sovrano.

I metodisti. Sorti nell'Inghilterra del Settecento furono un movimento di ritorno alla fede cristiana vissuta che più tardi divenne chiesa. La chiesa metodista è oggi uno dei più vitali rami del protestantesimo mondiale. L'iniziatore ne fu il pastore anglicano Giovanni Wesley (1703-1791), una forte figura carismatica, che si rivolse alle masse estraniate e "secolarizzate" di una realtà anglicana benpensante e immobilista. Il metodismo fu un movimento di ritorno religioso, o di "risveglio", come si disse, che ebbe una forte influenza sulla stessa Chiesa anglicana, fornendo un modello, più volte ripreso, del "risveglio spirituale", soprattutto in Inghilterra e negli Stati Uniti.

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