Sai Baba
Sathya Sai Baba, il
cui nome completo significa "verità, santo, padre", è
un "santone" che ha annunciato una dottrina riconducibile a quella induista,
con la particolarità data dal sincretismo. Sai Baba, infatti, si ritiene
il bhagavan (colui che possiede "le sei qualità divine"),
e pretende di riunire definitivamente le principali religioni. Religioni totalmente
diverse e opposte - quella di Krishna, Buddha, Maometto, e Gesù Cristo.
Secondo il santone, questi sarebbero semplicemente degli Amsha Avatar (secondo
l'Induismo, incarnazioni divine che possiedono alcuni poteri divini e la visione
di Dio), che hanno preparato e profetizzato l'avvento del Purna Avatar
in persona, cioè di Sai Baba. In questo caso l'accento
non è certo posto sulla legge del karma; nei riguardi della cultura del
mondo occidentale è più facile far leva sull'aspetto materiale ed
economico che non su quello spirituale, così Sai Baba cambia tattica. Spesso alle obiezioni
mosse da parte cristiana si oppone l'idea di Sai Baba come "benefattore"
di molte persone attraverso i suoi "poteri" che consistono in doti di
chiaroveggenza, apparizioni, guarigioni, risurrezione di morti, capacità
di produrre gioielli, vibhuthi, lingam come fossero ectoplasmi ed altri "prodigi".
In realtà occorre notare che il miracolismo di Sai Baba è ripetitivo
e fine a se stesso. Il guru di Puttaparthi è, all'opposto di Gesù,
un ricercatore della vanagloria terrena, del successo e della realizzazione egoistica. Anche Sai Baba fa uso di temi umani e spirituali per lo più comuni a tutte le grandi religioni come l'idea di verità, rettitudine di azione, pace, amore e non-violenza. Dunque, anch'egli utilizza gli argomenti sull'amore, ma contrariamente a Cristo non si mette al servizio di nessuno, piuttosto pretende devozione ed adorazione. Se Gesù, il Buon Pastore, lascia il gregge per andare in cerca dell'unica pecora smarrita (cfr. Mat. 18:12-14), Sai Baba terrorizza chi vuole allontanarsi dal suo "gregge". Si può citare ad esempio la testimonianza della psicologa Paola Alessandra (cfr. "Presenza Cristiana", dossier n. 11): "Il prezzo pagato per lasciare Sai Baba consiste in sofferenze incredibili... dolori in tutto il corpo, desiderio di suicidarsi senza motivi reali, perdita del lavoro, perdita di soldi, perdita di affetti, sensazione di diventare pazzi e psicotici... ho dovuto ricorrere a esorcisti, senza i quali non avrei mai potuto uscire dall'influsso di Sai Baba". I poteri di Sai Baba
non sono stati mai sottoposti a controlli sulla loro genuinità per espresso
rifiuto dello stesso guru; fra gli studiosi vi è un dibattito aperto, comunque
occorre notare che la tradizione dello yoga prevede come effetto dello stesso
cammino dello yogin la manifestazione di siddhis, cioè di segni
straordinari (manifestazioni occulte), fra cui alcuni simili a quelli che si manifestano
con Sai Baba (cfr. Patanjali, Aforismi dello Yoga [Yogasutra]). Non si deve poi confondere
la Risurrezione con la falsa dottrina della reincarnazione: Cristo è risorto dai morti al terzo
giorno e non è la reincarnazione di un "uomo di Dio" indiano,
poco conosciuto all'infuori dell'India. L'idea della reincarnazione, insieme al
forte sincretismo - che pretende di affermare che tutti possono continuare a seguire
la propria religione pur diventando discepoli di Sai Baba - e la sua pretesa di
essere "dio" rendono chiaramente incompatibile la dottrina del guru
indiano con la fede in Gesù. In conclusione, possiamo
ricordare che la Parola di Dio invita a servire il solo Dio, Signore e Padre: Si vedano anche:
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