La Shoàda uno scritto di G. Ruggeri
Gesù Cristo ha annunciato che avrebbe dato volontariamente e spontaneamente la propria vita per noi, senza che alcuno avesse la facoltà di toglierla, e quindi, ha implicitamente vietato a qualsiasi uomo di pronunciare verdetti di condanna su chicchessia per la sua morte. Inoltre, Gesù stesso ha invocato il perdono di Dio Padre sui suoi aguzzini, e pertanto, impone a tutti i suoi seguaci analogo atteggiamento di completo ed incondizionato perdono (senza contare che, da un punto di vista teologico, la responsabilità della morte di Gesù della croce è imputata a tutta l'umanità, senza eccezione alcuna, anche se storicamente essa fu determinata dai fatti descritti nei vangeli). Ma le radici dell'odio verso il popolo di Israele, grandemente amato da Dio e dai Suoi, e grandemente odiato dai nemici di Dio, sono ataviche. Eletti da Dio per diffondere la Sua Parola (ancora oggi conservano nella sua integrità la parola di Dio senza aggiunte; i libri dell'Antico Testamento sono rimasti invariati nel loro testo masoretico), furono massacrati dagli Egiziani: gli storici calcolano che morirono 600.000 Ebrei e solo la minor parte riuscì a fuggire con Mosè fuori dall'Egitto. La loro storia è una persecuzione continua, spesso senza una ragione plausibile. Pietro l'Eremita condusse le prime "crociate" per conquistare Gerusalemme e sterminandone furiosamente gli abitanti. Senza contare poi tutti quei luoghi dove hanno trovato ostilità e resistenze. In Germania furono accusati di portare la peste nera. Qui, delle persone, in processione al seguito di un crocifisso, diedero vita ad uno storico massacro di ebrei per l'espiazione dei propri peccati. Altrettanta insofferenza mostrarono gli Inglesi nel XII-XV secolo, la Francia di Luigi VIII (gli Ebrei furono banditi da tutte le regioni della Francia), e la cattolicissima Spagna. Per finire all'apocalittico sterminio nazista, dove ne morirono ben 6 milioni. Anche se vi furono singole iniziative eroiche di alcuni cattolici, quello che più indigna è il silenzio-assenso di quel papa, Pio XII. Non si può dire che non avesse visto: il 16 ottobre 1943 venivano rastrellati a Roma mille e più ebrei e ne tornarono solo 17; "il tutto sotto le finestre del papa", come ha commentato l'ambasciatore tedesco in Italia Von Weizsacher. Non rappresentava certo l'amore di Cristo, con gli occhi chiusi sullo stermino del popolo eletto di Dio, né tantomeno l'immagine di un Giovanni Battista che non ebbe paura di contrastare, con tutta la sua valenza, la malvagità di un re Erode, forse più temibile di Mussolini. E nemmeno un seguace di san Paolo che usò una grande franchezza di fronte al "divino imperatore" Cesare, forse più temibile di Hitler. No, chiamiamolo piuttosto un buon stratega politico, un piccolo Cavour che con buona diplomazia cerca di mantenere il proprio staterello con i suoi privilegi intatti. Se poi verrà pure beatificato, si lascerà ad imperitura memoria questo modello temporale, rappresentativo per la base cattolica. Gesù il Cristo,
i suoi grandi servitori come l'apostolo Paolo, che hanno amato Israele più
della loro stessa vita, sono tutt'altra cosa. Grazie a Dio, per noi l'unica infallibilità è in quei 66 libri della Sacra Bibbia che non potrà mai passare prima della terra stessa. Grazie a Dio, quel sionismo profetizzato dalle Scritture 2500 anni prima (Ezec. 36:33-35) si è adempiuto con la costituzione dello Stato di Israele nel 1948. Ed è meglio fermarsi con le rivisitazioni storiche. Per non andare indietro al periodo dell'inquisizione o delle crociate. E andando oltre, giungere alle origini.
Nota sul termine Shoà: Si vedano anche: I
documenti presenti su questo sito possono essere fatti circolare liberamente,
purché senza ricarichi. I documenti sono distribuiti come freeware e restano
di proprietà dei loro rispettivi autori.
|