LA COMPASSIONE DI GESU'di C. H. Spurgeon
Sermone predicato giovedì, il 24 Dicembre 1914. Consegnato da C.H. Spurgeon, al Tabernacolo Metropolitano Newington.
"Vedendo le folle, ne ebbe compassione" (Matteo 9:36). Questa frase di Gesù Cristo viene ripetuta molte volte nel Nuovo Testamento. La parola originale è veramente straordinaria. Non c'è nella lingua classica greca. Non è stata trovata neppure nella Traduzione dei Settanta. Il fatto è che "compassione" era una parola coniata dagli stessi evangelisti. Loro non ne trovarono una in tutta la lingua greca che facesse al loro scopo, e perciò dovettero crearne una. È l'espressione dell'emozione più profonda; è un sforzo proveniente dagli intestini; è un desiderio ardente dell'intima natura mista a pietà, esattamente come i dizionari ci dicono: "Ex intimis visceribus misericordia commoveor" (mi commuoverò di misericordia fin dalle viscere più interne). Suppongo che quando il nostro Salvatore vedeva certe situazioni, coloro lo guardavano da vicino percepivano che la sua agitazione interna era molto grande, le sue emozioni erano molto profonde, e inoltre la sua faccia lo tradiva, i suoi occhi si commuovevano come fontane da ferite aperte, e tu avresti visto che il suo grande cuore era pronto a scoppiare dalla pietà per il dolore sul ciò che i suoi occhi stavano guardando. Lui era mosso dalla compassione. La sua natura intera era agitata dalla commiserazione per quelli che soffrivano davanti a Lui. Ora, sebbene questa parola non sia usata molte volte in maniera uguale dagli evangelisti, tuttavia può essere portata come un indizio per tutta la vita del Salvatore, e intendo così applicarlo a Lui. Se tu sommassi tutto il carattere di Cristo in riferimento a noi, sarebbe raggruppato in questa una frase: "Lui era mosso dalla compassione". Tenteremo di insistere ora su questo punto, e possa Dio concedere che un buono risultato pratico ne possa scaturire. Innanzi tutto, condurrò le tue meditazioni alle grandi operazioni della vita del nostro Salvatore; in secondo luogo, agli esempi speciali nei quale questa espressione è usata dagli evangelisti; in terzo luogo, alla previdenza che lui assunse sul nostro conto; e in quarto luogo alla testimonianza personale che i nostri ricordi possono fornire. Facciamo un rapido esame.
I. LA GRANDE VITA DI CRISTO; toccando l'argomento proprio come con
l'ala di una rondine, l'evidenza comincia dall'inizio. Prima che la
terra fosse formata; prima che le fondazioni delle colline eterne
fossero posate, quando non ancora le stelle aveva cominciato a splendere,
era conosciuto a Dio che la sua creatura, l'uomo, avrebbe peccato;
che l'intera razza sarebbe caduta dal suo originale e puro stato nel
primo Adamo, il capo dell'alleanza, genitore comune dell'intera famiglia
umana; e che in conseguenza di quell'unica disubbidienza dell'uomo,
ogni anima nata del suo lignaggio sarebbe diventata anche peccatrice.
Poi, come il Creatore sapeva che le sue creature si sarebbero ribellate
contro di lui, Egli vide che sarebbe stato necessario, eventualmente,
vendicare la sua legge danneggiata.
Sì, veramente, lui era mosso proprio dalla compassione, e per le sue
delizie poi era addirittura insieme ai figli degli uomini. Né la sua
compassione si fece avanti nella prospettiva di un'emergenza per poi
essere destinata a diminuire e a scomparire come la ribellione prendeva una forma più
attiva, e la rovina assumeva proporzioni più palpabili.
O, siatene stupefatti, voi angeli, che eravate testimoni di ciò, e
voi uomini del Lo vedeste.
Per trascinare la terra fino in cielo, Egli doveva portare il cielo
sulla terra. Perciò nell'incarnazione, Egli doveva portare il cielo
alla terra. Per questo nell'incarnazione, Egli aveva compassione,
perché Egli prendeva su di lui le nostre debolezze, e si fece simile
a noi. Che pietà impareggiabile davvero era questa!
Portò una ferita lancinante nel suo occhio; un pianto fece sì che
lui facesse una pausa nel chiedere quale aiuto egli potesse offrire.
Così generosa fu la sua anima, che lui diede tutto ciò che aveva per
l'aiuto di quelli che non avevano. La volpe aveva la sua tana, e l'uccello
il suo nido, ma lui non aveva un luogo di riposo. Si è spogliato persino
dei suoi indumenti, che lui appese sulla croce per morire. Mai uno
fu così bisognoso in morte come lui, senza un amico, senza neanche
una tomba, eccetto il fatto che l'abbia trovata poi grazie ad un prestito.
Lui rinunciò a tutte le comodità della vita; diede invece la sua stessa
vita; diede se stesso per provare veramente che era mosso dalla compassione.
Soprattutto vediamo come lui era mosso da compassione nella
sua terribile morte. Sovente e ora di nuovo ho raccontato
questa storia, tuttavia queste mie labbra dovranno essere
mute, prima che cessino di ripetere questa vecchia, vecchia notizia.
Chi, allora sopporterà la penitenza o farà riparazione? La sentenza
di morte dovrà cadere su tutta l'umanità? Quanto a lungo durerà la
vendetta, prima che la giustizia venga soddisfatta? In quale maniera
la spada farà omaggio allo scettro? Devono gli eletti di Dio essere condannati
per i loro peccati?
"Egli ha visto che non c'era più nessuno e si è stupito che nessuno
intercedesse; allora il suo braccio gli è venuto in aiuto e le sua
giustizia lo ha sostenuto." (Isaia 59:16) Lui produce il vino (se
lo pigia da solo) e "discioglie l'ira giusta di suo Padre, perché
noi mai avremmo potuto nascere di nuovo".
Che cosa vedi là, evidente nel bel mezzo del cielo se non Uno che
sembra un Agnello che è stato ucciso, e ancora porta il suo sacerdozio?
Qual è la sua occupazione là in cielo? Lui non ha un sacrificio insanguinato
da offrire, perché lui ha perfezionato per sempre quelli che aveva
messo da parte. Il suo cuore tenero ha pietà di tutti i dolori dei suoi cari. Non c'è un tormento che loro hanno che il Capo non lo senta, e lo senta per tutte le membra. Lui guarda ancora le loro imperfezioni e le loro debolezze, e tuttavia non con rabbia, senza perdere la pazienza, ma con gentilezza e comprensione, perché Lui è mosso dalla compassione. Avendo descritto così brevemente la vita di Cristo, torniamo ai vangeli. II. QUEI PASSI DEGLI EVANGELISTI NEI QUALI LORO TESTIMONIANO CHE LUI SI ERA MOSSO A COMPASSIONE.
Tu troverai un caso in Matteo 20:31: "Due uomini ciechi sedevano mendicando
lungo la strada, e quando sentirono che Gesù sarebbe passato di lì,
si misero a gridare: 'Signore, Figlio di Davide, abbi pietà di noi.'" Sì, e che lezione è questa per qualcuno qui presente che ha una simile conferma. Credi tu che Cristo può guarirti? Credi tu che lui sia disposto a guarirti? Allora permettimi di assicurarti che un canale di comunicazione si è aperto tra lui e te, perché Egli si è mosso a compassione per te, e già sento che ti comanda di venire a lui. Egli è pronto a guarirti ora. La condizione triste di un uomo cieco evoca sempre pietà nell'animo umano, ma uno sguardo a questi due uomini poveri (non so se ci sia stato qualcosa di strano e insolito nel loro aspetto) toccò particolarmente la sensibilità del Salvatore. E quando Egli sentì che loro dicevano di credere che Lui li poteva guarire, a lui sembrò di percepire che loro avevano una certa vista spirituale, e fu preso da pietà per il fatto che non vedevano anche fisicamente. Così subito mise le dita sui loro occhi, ed essi ricevettero la capacità di vedere. O anima, se tu credi che Cristo può salvarti, e se tu ora trovi la fiducia che Egli può farlo, sii di buon umore, tu sei salvato; quella fede che hai, ti ha salvato. Il fatto che tu credi che Gesù è il Cristo, e che conti su di lui, può essere preso come la prova per te stesso che tu sei perdonato e salvato. Non c'è niente che ti ostacoli o ti impedisca la piena redenzione. Prosegui per tale via e rallegrati nel Signore. Lui ha compassione per te.
Il prossimo caso che citerò è quello del lebbroso narrato in Marco
1:41. Questo pover'uomo era afflitto da una malattia triste e vergognosa,
quando disse a Gesù: "Signore, se tu vuoi, puoi mondarmi". Lui aveva
piena fiducia nella capacità di Cristo, ma aveva dei dubbi riguardo
alla sua volontà. Il nostro Salvatore lo guardò , e sebbene lui potesse
molto bene rimproverarlo per il fatto che dubitasse circa la sua buona
volontà, disse soltanto: "lo voglio, sii mondato" e immediatamente
egli fu sanato da quella piaga disgustosa. Se c'è in questa riunione
qualcuno angosciosamente contaminato o apertamente degradato a causa
del peccato, vedi la lebbra che ti affligge, e dici,
"credo che lui può salvarmi se lui vuole"?
Il terzo che porterò è tratto da Marco 5:19. Si parla dell'indemoniato.
Cristo qui incontrò un uomo così posseduto da un demone tanto da essere
diventato pazzo, a tal punto che, invece di credere in Cristo o chiedergli
di guarirlo, questo spirito che lo possedeva lo costrinse a dire:
"ci tormenterai prima del tempo?" e preferisce sollevarsi contro Cristo
che lo guarisce piuttosto che chiedergli appunto la guarigione; ma
Cristo era mosso dalla compassione, e lui si preoccupò affinché il
cattivo spirito uscisse dall'uomo cattivo. Come cercai sulla concordanza greca per trovare dove questa parola è ripetuta di nuovo e di nuovo, trovai un esempio in Luca 7:13. Si riferisce alla vedova alla porta di Nain. Si stava eseguendo il funerale di suo figlio (era il suo unico figlio). Lui era morto, e lei era desolata.
Questo unico figlio della vedova era il solo aiuto che essa aveva;
il supporto e la consolazione della sua vecchiaia. Lui era morto ed
era stato posizionato dentro la bara, e quando Gesù vide la madre
sconsolata, fu mosso a compassione, e risuscitò il ragazzo. Oh! Non
c'è ristoro qui per voi, madri che state piangendo per i vostri figli?
Per voi, che avete figli miscredenti e figlie inconvertite, Il Signor
Gesù vede le vostre ferite. Tu piangi di nascosto qualche volta, e
mentre stai qui seduto e ti compiaci della Parola, pensi: "Oh! che
il mio Absalom potesse risuscitare; Oh! se Ismaele potesse vivere
alla tua presenza." Gesù lo sa. Lui sempre era tenero con sua madre,
e lui sarà così anche con te. E tu che stai piangendo per i tuoi cari
recentemente scomparsi, Gesù ha pietà di te. Gesù piange con te, simpatizza
con le tue lacrime. Lui le asciugherà e ti darà consolazione. "Lui
era mosso dalla compassione". Cristo è il patrono dell'ospedale: lui è il presidente di tutti i luoghi dove sono curati i corpi degli uomini. Ma i Vangeli dichiarano anche che la moltitudine stimolava la sua compassione perché loro erano come pecore senza pastore. Così insegnava loro come una guida che insegnava la via camminando in avanti; e guardava al loro benessere come un Pastore che si preoccupa tanto per la salute dei loro corpi come per il buon stato delle loro anime. Certamente, fratelli e sorelle, se tu ami Lui, e desideri essere come Lui, tu non puoi guardare a questa congregazione senza avere la pietà di Cristo. Non puoi andare per le strade di Londra e prendere la parola per mezz'ora nelle carreggiate fra le masse agitate di persone senza dire: "Dove vanno le loro anime? Che strada stanno percorrendo? Ognuna di loro arriverà in cielo?"
Cosa! Tu vivi a Londra, ti muovi in questa grande metropoli e non
ti viene mai una certa preoccupazione, non senti mai la tua anima
pronta a caricarsi di pietà? Allora vergognati di te stesso! Avevate premura per le anime, la maggior parte di voi. Eravate attenti con coloro che vedevate volta dopo volta. Vi prego di mettere a posto quella situazione. Se avete delle viscere di misericordia, stareste cercando intorno a voi qualche opportunità di fare del bene. Oh! Non lasciare mai una povera e ferita anima svenuta per mancanza del balsamo. Voi conoscete il balsamo. Ha guarito voi stessi. Usatelo dovunque le frecce di Dio hanno colpito un'anima. Per ora, basta; devo lasciare questo punto; vi ho esposto, penso, ogni caso nel quale è detto che Gesù era mosso dalla compassione. Molto brevemente permettetemi di fare le successive osservazioni. III. ALCUNE DELLE PROVVIDENZE DELLA SUA COMPASSIONE
Il Signore è tornato in cielo, ma Egli, conoscendo quello che sarebbe
accaduto mentre era via, ha, con previdenza benedetta, provveduto
per i nostri bisogni. Egli sapeva bene che non avremmo mai potuto
preservare la pura verità tramite la tradizione. La tradizione è un ruscello
che infanga sempre e contamina tutto. Così in previdenza
lui ci ha dato la consolidata testimonianza, la verità immutabile
nel suo proprio Libro; perché Egli era mosso dalla compassione. Lui
sapeva che i preti non avrebbero predicato l'Evangelo; Lui sapeva
che nessun ordine degli uomini sarebbe stato considerato degno di fede per
custodire una dottrina sana di generazione in generazione; Egli
sapeva ci sarebbero stati dei mercenari che non oserebbero essere fedeli
alla loro coscienza al fine di non perdere la loro paga; inoltre ci
sarebbero stati altri che amano solleticare la mente degli uomini
e adulare la loro vanità piuttosto che esprimere chiaramente
e distintamente l'intero consiglio di Dio.
Lui già è qui. Egli dimora nella sua Chiesa, si muove sulla congregazione,
e tocca i cuori degli uomini, e li spinge sottilmente a credere in
Cristo. Oh! questa è la grande misericordia di quando un Principe
prepara un banchetto e dà un invito. Quello è tutto ciò che tu puoi aspettarti
che faccia. Ma se lui ha una moltitudine di servitori, e gli dice: "Andate, e recuperateli
ad uno ad uno finché vengano", quella è una grazia ancora più grande. Non ha lasciato un solo punto debole del quale noi possiamo dire: "Lì fallirò, perché lui non mi aiuterà lì"; anzi lui ci ha guardati da sopra a sotto, dalla testa ai piedi, e ha detto: "Tu avrai un'infermità là: provvederò per questo. Tu avrai là una debolezza: provvederò per ciò. E oh! come le sue promesse risolvono ogni caso! Troverai mai un angolo dove non c'era anche una promessa in quell'angolo? Avevi mai passato un fiume ma c'era anche una Sua promessa circa il suo passare il fiume con te? Ti sei mai trovato sul letto ammalato senza una promessa come questa: "ti curerò nel letto della tua malattia"?
Nel mezzo della pestilenza non hai trovato una promessa che "Lui ti
coprirà con le sue piume, e sotto le sue ali accrescerai la fede?
Sono certo che nessuno tranne Dio è capace di sopportare bambini così
indocili come noi siamo. Lui vede le nostre colpe, sapete, quando
noi non le vediamo, e lui conosce le colpe più a fondo di quanto le conosciamo
noi. Tuttavia, Egli non ci colpisce nella sua ira. Lui non ci taglia fuori,
ma ancora continua a mostrarci abbondanti misericordie.
Oh! Che custode Salvatore è il Signore Gesù Cristo per noi, e come
noi dovremmo benedire il suo nome in ogni tempo, e come la sua lode dovrebbe
essere continuamente sulla nostra bocca. IV. RICORDI PERSONALI DELLA COMPASSIONE DI CRISTO.
Richiamerò solamente la mia propria esperienza con lo scopo di riportare
anche le vostre pure menti, tramite i ricordi, cari fratelli e
sorelle. Ricordo bene quando ero sotto la condanna del peccato, e mi
faceva molto male essere sotto la verga di Dio, tanto che quando ero
molto angosciato e depresso, qualche volta arrivava una specie di speranza.
Ero arrivato varie volte a desiderare la morte anzichè la vita,
però, anche quando ero arrivato al punto più basso, sebbene
non potessi impadronirmi completamente di Cristo, talora ottenevo un tocco
della promessa, tanto che io quasi speravo, dopo tutto, di potermi
considerare prigioniero di Dio, e che lui mi avrebbe ancora liberato.
Ricordo bene che, quando i miei peccati mi circondavano come api, e pensavo
che era giunta la fine, e che sarei stato sicuramente distrutto da essi,
fu allora che Gesù si rivelò a me. Se lui avesse aspettato
un attimo di più, sarei morto di disperazione, ma quello
non era il suo desiderio. Su ali rapide d'amore lui venne e manifestò
Se stesso, immolato, al mio cuore. Guardai a Lui e fui illuminato,
e la mia pace fluì come un fiume. Mi rallegrai in Lui. Sì, lui era
mosso da compassione. Lui non avrebbe lasciato che i tormenti della
condanna fossero troppo severi; né avrebbe permesso che la sofferenza si protraesse
troppo a lungo, perché lo spirito dell'uomo può venire meno di fronte
ad essa. Non è suo desiderio spezzare una foglia che è guidata dalla
tempesta. Lui non spegnerà il lucignolo fumante. Sì, e ricordo che
da quando Lo vidi e cominciai ad amarlo, ho attraversato molti guai acuti e
severi, prove oscure e pesanti, però ho notato una cosa: non sono
arrivato mai a quel grado di gravità che ero incapace a sopportare la prova. Oh! E poi, che conforti Lui dà a chi è in un letto di infermità! O consolazioni di Cristo! Egli le elargisce quando siamo molto giù. Le cose che sono più preziose nella Parola di Dio, tu le ottieni in quei momenti; senti che ci sono visceri commossi, che si commuovono per te. Quando tu sei nella condizione più pietosa, Cristo viene in tuo aiuto con le manifestazioni più dolci; perché Egli è mosso dalla compassione.
Come spesso ho osservato, e dico questo alla sua lode, perché
sebbene ciò prova la mia debolezza, ciò prova la sua compassione,
il fatto che qualche volta, dopo avere predicato l'Evangelo, sono
stato così riempito di auto-rimproveri, da poter appena dormire la
notte, perché non avevo predicato come desideravo.
La compassione del Maestro supera tutti gli abusi dei suoi nemici.
E, credetemi, non c'è nulla più dolce per un spirito misero e contrito
del fatto che Gesù ha compassione. Qualcuno di voi è triste e
solo? Qualcuno di voi è stato offeso crudelmente? Avete perso
la benevolenza di alcuni che vi stimavano? Vi sembra di essere trattati
con freddezza anche dalle persone più buone? Non dire, nell'angoscia
dello spirito tuo: "Sono perduto" per poi arrenderti.
Colui che guarda in giù coi brillanti occhi di una stella e guarda
te, è tuo amico. Lui ha compassione.
Ah! Dici tu, gli altri mi lasceranno sui gradini; mi terranno alla
larga, e se mi vedranno per la strada non mi parleranno: anche i suoi
discepoli non vogliono. Sia pure così; ma migliore dei suoi discepoli,
e di gran lunga più tenero di loro, è Gesù. C'è un uomo qui, con il
quale associarsi sarebbe considerato uno scandalo per i puri? (Sermone
tratto dal sito Cristiani
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