LE
GARANZIE DEL CREDENTE
di C. H. Spurgeon
Presuntuosa! Presuntuosa!
Così è indicata quella persona che afferma di essere certa della salvezza
eterna.
Non è un'affermazione azzardata affermare di confidare nella salvezza
di Cristo, specialmente se sa di non avere, in sé stesso, nulla di
buono? Non è altezzoso e orgoglioso colui che afferma di confidare
in Cristo? Assolutamente no! L'immensa e meravigliosa opera dello
Spirito Santo nel credente consiste proprio nel fargli ammettere i
suoi peccati, nel fargli riconoscere che quanto Dio dichiara è vero
e nel far sì che creda alle virtù salvifiche del sangue di Cristo.
Da dove proviene questa certezza? Quali le garanzie del credente?
Qualcuno risponde: "Ho confidato in Cristo perché ho avvertito la
presenza dello Spirito Santo che operava in me". Altri affermano:
"Ho fiducia nella salvezza di Cristo perché sento la Sua presenza
in me".
Vi sorprende se affermo che queste non sono garanzie sufficientemente
valide? Cos'è allora che garantisce all'uomo di aver creduto in Cristo
e quindi di essere salvato? La garanzia sta nel fatto che Cristo glielo
ha detto. La parola di Cristo è una garanzia assolutamente sicura
per tutti coloro che hanno creduto - non ciò che sentono e ciò che
sono, o ciò che non sentono e ciò che non sono, basta il fatto che
l'ha detto Gesù! Gesù stesso dichiara: "Chi avrà creduto e sarà stato
battezzato sarà salvato; ma chi non avrà creduto sarà condannato"
(Marco 16:16)!
La fede in Cristo è insieme un privilegio e un dovere. Essendo Dio
a comandarci di credere, noi dunque abbiamo il pieno diritto di credere,
chiunque noi siamo. L'Evangelo è stato offerto ad ogni creatura, e
io faccio parte di questa categoria. Non posso sbagliare perché faccio
il mio dovere, faccio soltanto ciò che mi è stato comandato, non sbaglio
mai quando ubbidisco ad un comando di Dio.
Ora, ciò che Dio ordina ad ogni creatura è di credere in Cristo, Colui
che Egli stesso ha mandato per salvarci. Questa è la tua garanzia,
peccatore, ed è una preziosa garanzia che l'inferno stesso non può
contraddire e che il Cielo non può ritrattare. Non badare alle vaghe
garanzie derivanti dalla tua esperienza, dalle tue opere, dalle tue
sensazioni: confida in Cristo perché Lui ti ha detto di farlo. Questo
è un fondamento sicuro su cui appoggiarsi, capace di allontanare ogni
dubbio.
Supponiamo di trovarci nel pieno di una carestia. La città è assediata
da tanto tempo, il cibo è finito e stiamo per morire di fame. A questo
punto ci giunge l'invito di rifugiarci nel palazzo del re, dove c'è
da mangiare e da bere a volontà, ma noi siamo così pazzi da rifiutare
l'invito. Supponiamo che una qualche forma di pazzia ci abbia preso,
spingendoci a preferire la morte piuttosto che accogliere l'invito.
Supponiamo che il messaggero del re annunci: "Siete invitati alla
festa, povere anime affamate, e siccome so che non volete venire,
aggiungo questa minaccia: se non venite, i miei soldati vi faranno
assaggiare la lama delle loro spade". Penso che dovremmo ringraziare
il re per questa minaccia, perché ora nessuno può dire: "Non posso
venire" o "non sono adatto a venire" ; al contrario, non possiamo
più restarcene comodamente in casa. Non c'è più ragione o scusa per
non venire!
La terribile sentenza: "Chi non avrà creduto sarà condannato" (Marco
16:16), non nasce da uno scatto d'ira, ma dal fatto che il Signore
conosce la nostra stoltezza e pazzia, e sa che rifiuteremmo la Sua
grazia se Lui non ci tuonasse di venire alla Sua festa. "Costringili
ad entrare", dice il padrone di casa della parabola del Gran Convito
(cfr. Luca 14:15-24). Peccatore, non ti perderai se crederai in Cristo,
ma sarai sicuramente perduto qualora tu non confidassi in Lui; anzi
sarai perduto proprio perché non avrai confidato in Lui. Mettiamola
in questi termini: non solo puoi venire, ma ti prego di non sfidare
l'ira di Dio rifiutando l'invito.
Le porte della grazia sono ancora spalancate, perché non vuoi venire?
Perché sei così orgoglioso? Perché vuoi continuare a rifiutare la
Sua salvezza e così perire nei tuoi peccati? Se perirai, la colpa
non sarà di Dio o di Cristo, sarà solo tua! Sarai annoverato fra quelli
di cui parlava Gesù quando diceva: "Eppure non volete venire a me
per aver la vita" (Giovanni 5:40)! Se invece vuoi venire, sappi che
non c'è nulla nella Parola di Dio che ti possa impedire di venire
o di essere accolto, anzi, per spingerti efficacemente Dio ti sfida
e ti dà la forza d'accostarti.
Ma c'è ancora chi dice: "Non mi sento di andare a Cristo". Eccoci
di nuovo al punto di partenza! Affermi di non voler fare ciò che Dio
dice, per colpa delle tue sciocche sensazioni! Ma non ti è detto di
confidare in Cristo se ti senti, ma solo perché sei un peccatore.
"Lo so di essere un peccatore, ed è proprio per questo che non voglio
venire. Non mi sento abbastanza peccatore, non sento il dispiacere
per il mio peccato e l'urgenza di andare a Cristo". Sia che tu avverta
fortemente d'essere un peccatore o che non lo senta affatto, tu lo
sei, e "Certa è quest'affermazione e degna d'essere pienamente accettata:
che Cristo Gesù è venuto nel mondo per salvare i peccatori" (I Timoteo
1:15).
"Ma io sono troppo incallito. È da sessant'anni che pecco". Dove sta
scritto che dopo sessant'anni non si può esser salvati? Amico, Cristo
potrebbe salvarti a cent'anni e anche più. "Il sangue di Gesù, suo
Figliolo, ci purifica da ogni peccato" (I Giovanni 1:7); "Chi ha sete,
venga; chi vuole, prenda in dono dell'acqua della vita" (Apocalisse
22:17); "...egli può salvare perfettamente quelli che per mezzo di
lui si avvicinano a Dio" (Ebrei 7:25).
"D'accordo, ma sono stato un ubriacone, un bestemmiatore, un dissoluto,
un profano". Allora sei un peccatore, e Gesù è venuto proprio per
salvare tipi come te.
Sì, dirà un altro, "ma tu non sai quanto è grave la mia colpa". Questo
non fa che provare ulteriormente che sei un peccatore e che perciò
devi venire a Cristo per essere salvato.
"Ma tu non sai quante volte ho respinto Cristo". Questo ti rende ancora
più peccatore.
"Ma tu non sai quanto è indurito il mio cuore". Bene, un motivo in
più per provare che Gesù è venuto a cercare e salvare proprio te.
"Ma non c'è niente di buono in me. Se ci fosse qualcosa sarei incoraggiato
a venire". Il fatto che non hai nulla di buono mi dimostra che sei
proprio la persona giusta che devo evangelizzare. Cristo è venuto
a salvare ciò che era perduto e quanto affermi dimostra solo che sei
un perduto, perciò Egli è venuto per te. Vieni a Lui, confida in Lui.
"Ma se salvasse me, sarei il più gran peccatore che sia mai stato
salvato". E in questo caso ci sarebbe più festa in cielo e tornerebbe
maggior gloria a Cristo, perché più grande è il peccato più onore
viene reso a Colui che è riuscito a riportarlo alla casa del Padre.
"Ma il mio peccato è abbondato". Allora la Sua grazia sovrabbonderà
(cfr. Romani 5:20).
"Ma il mio peccato è rosso come lo scarlatto". Sì, ma il Suo sangue
è più scarlatto del tuo peccato e può farti diventare bianco come
la neve (cfr. Isaia 1:18).
"Ma io merito la dannazione, e l'inferno reclama la mia anima". Sì,
ma il sangue di Cristo grida più forte dell'inferno, e implora ancora
oggi: "Padre salva il peccatore!".
Vorrei tanto che questo concetto fosse chiaramente comprensibile:
quando Dio ti salva non è perché c'è qualcosa di buono in te, nelle
tue opere o nei tuoi sentimenti, ma soltanto per qualcosa di sublime
che c'è in Lui. L'amore di Dio è incondizionato e il motivo per cui Egli
salva il peccatore è nel Suo cuore non nel nostro. Tu devi accettare
il Suo invito amorevole e venire al Salvatore perché Lui ti comanda
di farlo e perché ti garantisce in cambio la vita eterna.
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