Dio
mi cercava
testimonianza
di un medico
"Certa
è questa affermazione e degna di essere pienamente accettata: che Cristo
Gesù è venuto nel mondo per salvare i peccatori, dei quali io sono
il primo. Ma mi è stata fatta misericordia, affinché Gesù
Cristo dimostrasse in me, per primo, tutta la sua pazienza"
(1 Timoteo 1:15,16)
Mia madre aveva pregato
molto perché fossi un vero cristiano. Tuttavia, fin dai primi anni della
mia vita di studente, rifiutavo il cristianesimo; arrivai al punto di vendere,
per comprarmi degli alcolici, la Bibbia che mia madre mi aveva donato. Quel libro
mi dava veramente fastidio. La mia vita senza Dio fece di me un uomo dai costumi
dissoluti, anche se ero stimato per le mie qualità professionali.
Quando divenni medico ospedaliero, vidi ogni tipo di disgrazia. Un giorno fu portato
nel mio ambulatorio un muratore, vittima di un incidente sul lavoro. Il suo stato
era disperato ed egli ne era cosciente. Ma l'avvicinarsi della morte non lo preoccupava
affatto. Fui profondamente colpito dall'espressione felice sul suo viso.
Dopo la sua morte, poiché non aveva famiglia, furono esaminati in mia presenza
i pochi effetti contenuti nella sua borsa. Tra le altre cose si trovava una Bibbia.
Quale fu la mia sorpresa quando riconobbi che era quella che mi aveva dato mia
madre! La aprii: vi era segnato il mio nome come pure un versetto scritto da lei.
Chiesi ed ottenni che il libro mi fosse assegnato. L'ultimo proprietario l'aveva
certamente letta molto, a giudicare dai numerosi versetti sottolineati. Ero sconvolto.
Dio mi cercava. Rispondeva alle preghiere di mia madre. Non ebbi requie fino al
momento in cui accettai Gesù come mio Salvatore.
Quella Bibbia è diventata per me un gran tesoro: mi ricordava mia madre,
un episodio della mia vita, e soprattutto era una testimonianza della grazia del
buon Pastore che continua a cercare la sua pecora perduta finché la trova.
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