La testimonianza di Vilma Laudelino De Souza, ex strega nera
(La seguente testimonianza,
in lingua originale tradotta simultaneamente in italiano, è stata trascritta
da una registrazione su audiocassetta. Esistono anche altre sue testimonianze
registrate e anche un libro, "Escalando o Abismo". I commenti tra parentesi
quadre sono stati aggiunti laddove una frase o una parola non è chiara
o traducibile. Il libro autobiografico è disponibile online in lingua originale e può essere scaricato da questo sito o letto in versione web su questa copia locale.) Se dovessi raccontare
in dettaglio che cose sono successe nei ventidue anni successivi, io dovrei spendere
tante ore per raccontarvi cosa è essere consacrata ai demoni. Ma all'inizio
della mia vicenda, mia madre è stata portata all'ospedale. Lei stava male,
e qualcuno mi ha detto, "Riposa bene perché la mamma tornerà
dall'ospedale". Da quel momento le
cose cominciano a succedere. Avevo sette anni e già avevo delle capacità,
e fenomeni di paranormalità, di chiaroveggenza, di sdoppiamento, avevo
fenomeni di levitazione, io mi sdraiavo, aprivo gli occhi e il mio corpo era nell'aria.
Una cosa orribile, avevo incubi, visioni, una così nitida, così
reale. I quadri si materializzavano, le cose si muovevano in casa. Era come un
orribile film d'orrore. Ho iniziato quella ricerca tra delle donne che potevano
aiutarmi, delle donne che potessero aiutarmi a capire, a sminuire quella situazione.
Sono stata portata in una sessione familiare di spiritismo presieduta da mia nonna,
tutti con i bonghi, in mezzo una tovaglia con dei sacrifici, e mi hanno messo
in questa tovaglia, e entravano delle entità, dei demoni in me, io ero
spaventata e continuavano con i bonghi, e là io sono stata "battezzata"
in [una setta chiamata] umbanda, che è un'insieme di magia nera con un
[la parola è incomprensibile]. Io non sapevo queste cose. E tu mi puoi domandare, "non ti hanno mai parlato di Dio?" Si, dentro quella chiesa mi hanno parlato di un Dio che amava solo le persone buone. Mia madre diceva, "Dio ti porterà all'inferno se non fai la brava". Qualsiasi cosa succedeva, anche le cose pessime, era colpa di Dio. Da quando ero bambina avevo un'idea di Dio, lo immaginavo come un vecchio con la barba, un vecchio cattivo, che faceva tuoni e rumori lassù per spaventare la gente qua sotto. Ma dentro quella chiesa, mentre qualcuno parlava di un Dio onnipotente, io non riuscivo a capire, ero bambina. Dio amava persone buone, non quelle cattive. Come nel capitolo 22 dei Proverbi, che dice, insegna al bambino la via che deve seguire, perché lui non s'allontanerà da quella via; dice, nella direzione che tu istruirai il tuo bambino, lui sarà condotto fino alla sua vecchiaia in quella direzione. Vi voglio raccontare
qualcosa della mia infanzia. Io sono la quarta di sette figli. Mia madre è
figlia di europei, e mio padre di africani. Io sono l'unica che ha le caratteristiche
un po' da neri. Mio padre è nero, mia madre con gli occhi chiari. Sono
nata a Rio, in mezzo alle persone dell'alta società. Mio padre era di una
casa ricca. Ho vissuto un po' di preconcetto razziale, anche nella famiglia.
I miei stessi fratelli mi dicevano, "tu non sei figlia della mamma!"
Io sentivo l'ostilità dei ricchi, il disprezzo delle persone. Quando [in
quella chiesa] sentivo parlare di Dio io ero confusa. Sono tornata a casa ho detto,
"Papà, chi è Dio?". E non mi sono mai dimenticata che
mio padre ha messo le mani nelle tasche e ha detto, "Dio è i soldi
in tasca! Se tu non lavori non sarai mai niente". Proprio da questi insegnamenti
confusi ho iniziato a vivere tra due verità. Io sto raccontando
questa storia per tante persone... raccontare un sentimento ostile verso Dio,
che è nato nel cuore di una bambina prima ancora dei dieci anni.
Da quando quel sentimento di odio verso Dio è entrato nel mio cuore, io mi svegliavo di notte, e una volta c'era un uomo vestito di nero vicino al mio letto. Dal primo istante ho pensato, "sarà un ladro". Ma oggi io so che quello veramente era il grande ladro delle anime. Era un uomo con un volto scuro che mi ha risposto, "Io sono il diavolo". Io sono svenuta; durante tutta la mia vita, tutto il resto della mia vita, dovunque andavo, quell'uomo era vicino a me. E lui era sempre materializzato vicino a me. Io lo vedevo e dicevo, "Mamma, è qui vicino a me!" E mia mamma mi diceva, "Non c'è nessuno, smettila". E quell'uomo rideva, e un giorno ha invaso il mio corpo. Quando lui invadeva il mio corpo, sei uomini non potevano trattenermi. Io ero un caso sgradevole, i miei fratelli non volevano stare vicino a me, dicevano, "Ma tu hai visto qualche film d'orrore". Io non riuscivo a vedere i film d'orrore perché io mi sentivo protagonista di un orrore; era dentro di me. A tredici anni d'età,
mentre stavo cercando, volevo che queste manifestazioni finissero, sono arrivata
al candomblé, dove si fa la magia nera, dove c'erano le più grandi
autorità della magia nera. Sono andata a cercare la risposta in questo
posto. Un uomo toglie una tovaglia, mi fa un segno di riverenza. Io svenni, e
recuperai i sensi la mattina seguente. Quando mi sono svegliata, mia mamma preoccupata
mi ha chiesto, "Ma tu non stai sentendo niente?" Ha detto, "Figlia,
sono entrati dei demoni dentro di te". Io avevo solo tredici anni, ma Satana
non ha... badato a questo. Io iniziavo a bere
e ero spinta a cercare il gusto, volevo assaggiare tutti i tipi di bibite. Anche
le sigarette, ero attirata anche dalle sigarette; ho preso per la prima volta
un sigaro per la strada, e Satana ha iniziato a usare anche queste cose. Io ho
detto, "Questo non è così brutto. Mio padre beve, fuma, anche
i suoi amici". E io a tredici anni... uno sta crescendo a tredici anni...
ho iniziato a bere, ero inondata da queste cose; ero sempre in giro, nei bar,
anche se non era comune che una ragazza quarant'anni fa andasse in un bar a bere
o a fumare. Ma per me era irresistibile. Io entravo nei bar, le persone erano
spaventate di vedermi, ma era l'epoca della Cuba Libre, rock, e così via.
Io sentivo spesso questo, e sono caduta nel più profondo abisso.
Quegli anni sono conosciuti
come un'epoca di forza, di felicità, un rock molto pazzo, capelli lunghi,
musica di protesta, era pieno di droghe, era la voce della gioventù. I
musicisti che rompevano le chitarre, cantavano proteste contro un sistema razziale,
di razze diverse. Io ancora annusavo le droghe, andavo in queste feste... erano
"gli anni d'oro". Tutto questo è
entrato nella mia mente e mi ha proprio allontanata da Dio. Tutto questo mi ha
coinvolto, io sono rimasta coinvolta con i ragazzi, le ragazze, il rock... Un giorno, dopo una
festa, il mio fidanzato è stato sequestrato dallo squadrone della morte,
e lo hanno colpito con cinquanta colpi. Tutti mi conoscevano, avevo veramente
una brutta fama, e quando sono tornata nella mia zona, dopo che era successo questo
al mio fidanzato, mi hanno chiesto, "Perché hanno ucciso il tuo ragazzo
e a te no?" E io ho detto, "Perché io ho una protezione".
Avevo delle entità, spiriti di seduzione, spiriti maligni... Ma con il
tempo, quando ho aperto gli occhi, ho capito che se la mia vita era rimasta illesa,
non era perché dei demoni mi proteggevano. Ma questo, la mia vita, è
costata il prezzo del sangue di Gesù. Dio che si è fatto uomo, la
Parola venuta in carne, Colui che ha passato delle notti pregando, digiunando,
Lui ha detto delle parole eterne, che ancora oggi garantiscono la liberazione
di coloro che credono nella sua Parola. Mi hanno dato un vestito nero e hanno acceso delle candele rosse e nere, hanno spento le luci. Una donna è entrata, tante persone erano là con la faccia per terra e iniziano a evocare, a fare un rituale strano con un crocifisso capovolto. Ho ascoltato qualcuno che ascoltava fuori, e ho visto un uomo che entrava materializzato. Un uomo che non aveva né la coda, non aveva neanche le corna. Era un uomo bello, ma nel [la registrazione si interrompe per un attimo] una persona non può immaginare. Questo uomo si è avvicinato e mi ha guardato e io l'ho riconosciuto: era quell'uomo che quando ero piccola mi picchiava ed era entrato nella mia camera. Era quell'uomo che era entrato dentro il mio corpo quando ero piccola. Lui passa e entra in quella camera. Ho iniziato a sentire qualcuno che rideva, e esce una donna vestita di nero con una corona, con un pugnale in una mano. E là in quel luogo c'era Lucifero, il principe dei demoni, che mi ha guardata e mi ha detto, "Tu!". Io ero spaventata. Ha detto, "Io ti sto aspettando qua dal giorno in cui sei nata". Quell'idea non mi è piaciuta, ma da quel momento mi invitano a fare un patto eterno di sangue. Questo patto è "privilegio" di pochi, dicono loro. Ma intanto, è relativamente comune tra quelli che hanno il successo artistico, culturale, politico e imprenditoriale. E secondo l'invito di quel principato mi ha fatto la più grande autorità di magia nera in Brasile. Un'autorità alla quale nessuno riesce a dire di no. Lui stava aspettando
e mi stava preparando per quell'incontro. Ho iniziato a lavorare con Lucifero,
il principe dei demoni. Ho conosciuto come uccidere una persona senza muovere
le mani. Io potevo distruggere un uomo, potevo farlo morire; potevo farlo diventare
omosessuale, potevo distruggere anche una famiglia, anche le persone che erano
buone. Io conoscevo il potenziale dei demoni, potevo distruggere qualsiasi cosa. Io ho iniziato a praticare
questo. E una notte è successa una cosa particolare. In mezzo a una sessione
di magia nera, una donna era furiosa, e dice, "Non la posso toccare!"
Dice, "Io voglio uccidere una donna evangelica". Io ho detto, "Bene",
perché là mi hanno insegnato a pregare contro gli evangelici. Mi
hanno insegnato che gli evangelici erano un nemico per noi. Dovevano essere distrutti;
sempre, quando era possibile, io dovevo distruggere chiunque si diceva evangelico.
Perché loro mi dicevano, "Per via degli evangelici le entità
non possono governare in questo luogo". E quella donna inizia a parlarmi
della sua vicina. Dice, "La mia vicina di casa è una fanatica! Lei
non idolatra Maria, lei parla solo del suo Dio, dice sempre Alleluia, canta degli
inni... La mia vicina dice che le nostre entità sono demoni. Lei è
pretenziosa, e dice che va in cielo". Quando quella donna
inizia a menzionare il nome di Gesù, questo demone, Lucifero, va dietro
di me e dice, "Basta!" Dice, "Io non posso toccare quegli evangelici.
Loro hanno uno Spirito contro il quale io non ho potere". Dentro quella sessione
di magia io mi sono domandata, "Chi sarà il Dio di questi evangelici?
Chi sarà lo Spirito che hanno gli evangelici?". Ma io non sapevo,
e per questo ho immaginato che loro erano i peggiori fattucchieri. Io potevo uccidere
una persona entro ventiquattro ore volendo, però non potevo toccare gli
evangelici. In un'altra occasione ero proprio nell'abisso, coinvolta con tutti questi sacrifici, con tutte queste cose. Una notte ho partecipato alla morte di un imprenditore. Qualcuno è venuto e ha detto, "Vorrei uccidere il mio socio". E ha parlato con Lucifero. Dopo sette giorni tutti [gli altri praticanti di magia nera] saltavano. Ho guardato quella scena macabra con dei sacrifici, candele rosse, nere. Gli ho detto, "Cos'è successo?" E hanno detto, "Quell'uomo contro il quale abbiamo pregato [pregato il diavolo], è morto da due giorni". Io ho pensato, "Io non so se esiste l'inferno o il diavolo, ma se esiste io sicuramente sono vicina a questo". Fino a quel momento
non avevo mai creduto né in Dio né nel diavolo né nell'inferno.
Gli spiritisti non credono nell'inferno. Se conoscete lo spiritismo, sapete che
parla della reincarnazione. I cattolici parlano di purgatorio. Altri dicono, "Se
tu muori è tutto finito". Ma io non ho mai creduto nell'inferno. Ma
quando ho visto quella scena, io ho preso una decisione. Sono arrivata a casa
e ho detto, "Mamma, mai più io praticherò la magia". Ho
rotto i miei altari e mia madre ha detto, "Tu non puoi, tu sei nata così,
tu non puoi!". Io voglio dirti, questa è una bugia del diavolo. Nessuno
è nato per essere schiavo di Satana. Ho iniziato a buttare via tutto, tutto.
Se qualcuno conosce lo spiritismo sa cosa sto dicendo. Avevo un sacco di immagini,
vestiti, manuali... Ho buttato tutto dentro un fiume, pensando che se buttavo
via, io ero libera dai demoni che erano dentro di me. Fino ad allora io non avevo mai creduto a queste cose. Lui mi prende alla gola, si apre la terra, come un abisso, e io inizio a cadere dentro. Ho iniziato a cadere nell'abisso. Vedevo le tenebre davanti a me. Tutto ciò che assomiglia all'inferno, peggio! Era come cadere in un buco... Io cercavo di trattenermi, ma io scivolavo in questo buco. C'erano delle pareti, e lui mi ha fermato e mi ha detto, "Guarda il tuo cadavere". Io già mi vedevo verso l'inferno con il mio corpo morto. E lui mi ha detto, "Domani, domani morirai, e la tua anima sarà eternamente con me all'inferno". Le tenebre erano orribili,
io continuavo a scendere nell'abisso, ma di colpo un nome è venuto nella
mia mente. E mentre stavo andando nel fondo dell'inferno, ho detto, "Se esiste
un dio più potente di Lucifero, io prometto che se lui mi salverà
io lo servirò tutta la vita!" Quando l'ho visto cadere
per terra, io non conoscevo la verità, io sono andata contro Lucifero e
ho detto, "Vedi, sono più forte di te!" Volevo calpestargli la
testa, ma lui ha detto, "Io non ho potuto portarti adesso, ma tu mi pagherai".
La Bibbia dice che il salario del peccato è la morte. Nessuno deve illudersi.
Tutto ciò che l'uomo semina, lo raccoglierà. Oggi, dopo tutto questo, dopo che ho conosciuto il Figlio del Dio altissimo, io so che contro Satana c'è solo Uno che ha tutto il potere, Uno che l'ha vinto, che l'ha svergognato, che l'ha esposto alla vergogna. È il Signore, che può liberare tutti coloro che Lo cercano con sincerità. Ma io ancora non sapevo queste cose. E io ho chiesto misericordia
al diavolo. Ti sto dicendo, non illuderti. Non cercare di fare accordi con Satana.
Satana non ha misericordia di nessuno. Un giorno lui mi ha detto, "Tu devi
salire su un ponte e buttarti da là. Io ti aspetterò. Quando tu
cadrai là, cadrai sotto il treno, io porterò via la tua anima". E nella mia mente un
pensiero mi diceva, "Tanto noi nasciamo per soffrire, nella vita non c'è
niente di buono. Non c'è nessun gusto nel vivere". E io pensavo a
tutta la mia esistenza. Ma nella notte fonda, io pensavo a Dio e dicevo, "Ma
è vero o è una bugia che esiste Dio?". Allora arriva una voce
dall'alto che mi dice, "E se ti dico che Dio esiste?". Guardate bene,
quando Dio si è avvicinato a me, distrutta, condannata dai demoni, Dio
ha dovuto lavorare sugli insegnamenti di mio padre, che diceva, "Dio è
i soldi nelle tasche!" E quando quella voce mi ha fatto la domanda io ho
detto, "Se ci fosse Dio non ci sarebbe la guerra, la povertà... Non
esiste Dio!". In quel momento, mentre piangevo, ho visto una luce enorme in mezzo alle tenebre. Esattamente quello che dice il vangelo di Matteo, stava succedendo in me: io ero quel popolo che camminava nelle tenebre, e quella luce è arrivata. Io ho tolto le mani dai miei occhi; non vedevo più la mia camera. Davanti a me, in mezzo a una luce forte, io non riuscivo neanche a guardare la luce... ho potuto vedere però in mezzo a quella luce, un trono bianco. Io ero in piedi, camminavo verso quel trono, ma sentivo queste entità, questi demoni, che subito prendevano possesso del mio corpo, e il mio corpo è caduto per terra. Vedevo il mio corpo come un serpente che camminava. Io cercavo di fare resistenza contro questo, ma entravano dei demoni dentro di me, tutte le entità entravano dentro di me, tante, tante entità, tutto ciò che era dal candomblé, da umbanda, da tutta la magia nera che ho fatto. Ho capito che chi era dentro di me era nemico di quel Dio che si manifestava nella luce. Però c'era quel Dio di luce che voleva avvicinarsi a me. Io ho iniziato a vedere la mia miseria. Ho iniziato a vedere che ciò che c'era dentro di me era nemico della luce. Io piena di angoscia, ho detto, "Dio, ma perché sono nata! Guarda come sono! Guarda com'è la mia vita! Tu mi hai fatto nascere per soffrire così tanto?". E ricordate, l'unica cosa che mi avevano detto è che Dio ha avuto un Figlio, e che quando Lui è venuto al mondo gli avevano dato oro, profumi, e mi dicevano che questo Figlio di Dio era morto affinché il mondo non finisse. Io non avevo affetto, ero proprio lo scarto della società.
E nella mia ignoranza, ancora pensando come una strega, ho pensato, "Se Dio ha un Figlio, il modo
di colpirlo è offendere questo Figlio". E io Gli ho detto: "Allora
io ho sofferto di più del Tuo Figlio!" C'erano tante persone
che dicevano, "Non avvicinatevi". Erano dei soldati, come i soldati
romani. Ho veduto come un'uomo che si alza, guarda una colonna [un asse, un tronco].
C'era un uomo attaccato là, e lui dice, "Cosa devo fare con Gesù
di Nazaret?". E io confesso a voi, fino a quel momento io conoscevo solo
delle entità della magia nera. Conoscevo tutte le entità. Ma non
avevo mai sentito parlare di questo Gesù di Nazaret. Ho cercato di guardare,
"Chi è su questa colonna?" Era pieno di soldati romani... questo
uomo era attaccato a questa colonna. Io non riuscivo a vedere la sua faccia. Ho
iniziato a urlare, e io dicevo, "Crocifiggilo!", anch'io lo dicevo.
Pensavo, "Ma cosa faccio in questo luogo? Cosa c'entro con quest'uomo? Che
cos'è questa scena?". Ma quando ho visto quel giudice che si lavava le mani, quando vedevo la moltitudine che saliva le scale, i soldati che lo portavano, anch'io che vedevo questo, vedo questo posto grande, vedo quando prendono quest'uomo, lo legano a una colonna, come facevano con i soldati. Vedo un soldato che inizia a picchiare Gesù. E vedo quell'uomo che soffre, e il popolo che grida, e quel soldato che continua a flagellare quell'uomo. Io vedevo il suo volto, vedevo la pazzia della gente. Vedevo gli occhi di quell'uomo, come soffriva. Io lo guardavo, guardavo quello strumento con cui lo picchiavano. C'era un pezzo di legno con tante cose di cuoio attaccate, e c'era un pezzo di ferro, e quando picchiavano quell'uomo, io vedevo la carne di quell'uomo che veniva via. Vedevo gli occhi di quell'uomo, i pezzi della sua pelle che cadevano, e sangue che cadeva da ogni parte. E lui che aveva gli occhi pieni di dolore, e quello strumento con cui continuavano a picchiarlo, e portava via la sua carne. Lui però non
parlava, non diceva una parola. Io dicevo, "Perché lui non bestemmia,
non inizia a difendersi?" Io non sapevo che erano i miei peccati che lo stavano
castigando. Che era la mia vita come strega, e la mia vita di vizi... Io vedevo che quell'uomo
muoveva le labbra; io dicevo, "Starà pregando? Un uomo che viene distrutto
sta pregando?". Io sono qua per dirti, che durante tutto il tempo del suo
martirio, Gesù di Nazaret, il Figlio del Dio altissimo, ha pregato per
noi, ha pregato per me, ha pregato per te, e stava pregando già dicendo,
"Dio, abbi misericordia di quell'anima, di quella vita". Mentre muoveva
le labbra io dicevo, "Come fa a pregare in questo momento? Come fa a pregare
in questo momento?" Lui muoveva le labbra... ho iniziato a vedere la carne
che cadeva, la schiena tutta distrutta, vedevo il soldato che si allontana, vedevo
quell'uomo debole, ho visto mentre hanno legato le sue mani dietro, dove lo picchiavano
in faccia, sputavano addosso a lui, lo picchiavano, gli davano calci. E vedevo
quell'uomo che stringeva gli occhi per il dolore. Ho visto quell'espressione di
dolore, e ho visto nel volto di Gesù, il Figlio del Dio altissimo, mentre
lo picchiavano... non era come lo vedi nei quadri, era una faccia distrutta, piena
di ematomi, sangue che scendeva dal naso, dalla bocca, e continuavano a picchiarlo.
Il sangue, gli sputi, era una cosa orribile, non volevo più vedere quello.
La gente applaudiva mentre picchiavano quell'uomo, ma lui non apriva la bocca.
Ho visto dei soldati che sono tornati, portavano una specie di cuscino. Vedevo
una corona con queste spine grandi intrecciate, di tre centimetri. Vedevo uno
che alza la testa di quell'uomo e gli mette quella corona. Ho visto che lo picchiavano
ancora in testa, vedevo le spine, vedevo l'espressione di dolore, vedevo quell'uomo
che si raccoglieva, e il sangue che scendeva dal suo volto disfatto, la moltitudine
che applaudiva... Io non sopportavo più, non ce la facevo più a
vedere così tanta sofferenza, e ho detto, "Basta, non fate più
così, questo è il Figlio di Dio! Lui non merita questa sofferenza!"
E ho detto, "Dio, io sono una strega!" E tutti mi hanno guardato, e
per la prima volta, in quella scena, quell'uomo così disfatto, così
pieno di sangue, ha aperto gli occhi, e mi ha guardato. Io non so se tu riesci
a capire! Gesù, il Figlio di Dio, stava guardando direttamente verso di
me. E pensavo, "Lui avrà odio verso di me, perché Lui ha sofferto
molto". Non avevo mai fatto una preghiera, mai. In quel momento mi sono buttata per terra e ho detto, "Dio, la mia vita è tutta distrutta! Non c'è più niente, non ho più soldi, la mia vita non vale più niente! Ma io ho capito una cosa oggi, il Tuo Figlio Gesù ha sofferto ed è morto per me, e per questo io voglio dare oggi la mia vita, il resto di ciò che ho, perché Lui possa fare ciò che vuole con la mia vita". Quando mi sono alzata, io ero già una nuova persona. Lo sguardo di Gesù di Nazaret era su di me. Ho cercato i demoni attorno a me: loro non erano più là, perché il sangue di Gesù era sceso anche su di me. Sono andata fino alla cucina. Mia mamma che era tubercolosa, stava male. Quando per la prima volta ho predicato il Vangelo, per la prima volta nella mia vita, avevo gioia, era qualcosa di buono, qualcosa di buono proprio, dentro... ho detto, "Mamma, oh mamma! Gesù ha sofferto ed è morto per me! Questo Gesù ha sofferto ed è morto per me!" E questo Gesù meraviglioso ha restaurato la salute di mia madre, ha cambiato il quadro della maledizione. Quando Gesù è entrato nella mia vita, è finita la maledizione della magia nera. La maledizione di tutta la magia, magia bianca, magia nera, perché il sangue di Gesù è la nostra bandiera di vittoria. Io non sapevo come ringraziare Dio. Ho dato la mia vita a Lui come dono, e Gli ho promesso, "Dovunque tu mi manderai, non importa dove, io non mi vergognerò di Te. Anche se non ho un bel passato, io non mi vergognerò di essere ancora un'altra testimone del Figlio del Dio altissimo, l'unica via che può condurre veramente l'uomo a una vita di pace". Ho dedicato la mia vita completamente al Vangelo del Signore Gesù Cristo. Io ho l'onore e il privilegio di annunciare la Parola del Signore onnipotente. Stavo viaggiando e partecipando in molti incontri a livello nazionale. Ho viaggiato per l'America del Sud, e ho visto in tutte queste nazioni la gloria di Dio, l'onore, ancora oggi è lo stesso Gesù di anni fa, è lo stesso Gesù che ha riscattato me quella notte. Ho avuto la benedizione di partecipare a evangelizzazioni, a tante missioni, come Porte Aperte, tante missioni nel mondo. Il Signore mi ha benedetto con tanta misericordia. Ha restaurato la mia struttura familiare. Oggi io sono una felice madre di cinque figli, hanno tutti nomi biblici. Sono sposata con un pastore evangelico, siamo membri di una chiesa evangelica in Rio. Mio marito è pastore, io sono una missionaria. Il Signore è buono ed è fedele, e ha aperto tante porte per il futuro. Stiamo anche andando in Europa, in Africa, dovunque il Re delle nazioni ci manderà. Noi non ci vergognamo del Vangelo, perché so che è la potenza di Dio per salvare tutti coloro che credono. Che Dio possa benedirvi. Cristo Gesù, la Persona più gloriosa, il più grande amico, l'Uomo più importante, la Persona più cara. Guardate, quella mamma che tante volte ho visto piangere, quella mamma che aveva maledetto il giorno in cui sono nata, ho visto la stessa mamma dire, "Grazie a Dio che Lui mi ha dato una figlia come te!". Mio padre, che per settant'anni non ha mai creduto in niente, un giorno guardando me mi ha detto, "Figlia mia, io non ho mai creduto in nessuna religione, in nessuna storia, ma guardando te, io devo dire, esiste un Dio che trasforma le persone!". E il mio papà mi ha detto, "Presentami il tuo Dio!" Ho avuto l'onore di condurre mio padre a Dio perché anche lui fosse lavato dal sangue di Gesù. Gesù ha cambiato la mia storia. Oggi sono una serva del Dio altissimo. Anche se ho ricevuto tanti titoli di onorificenza, il titolo più grande è essere un servitore di Dio. L'onore più grande è chiamare il Dio della Bibbia il mio Dio. È meraviglioso. Chiamare il Dio che ha creato tutte le cose, chiamarlo il mio Dio. Lui è accessibile
a tutte le persone. Lui è ancora con le braccia aperte, e ogni volta che
mi ricordo delle sue parole, calde, amorose, eterne, che dice nel capitolo 11
del vangelo di Matteo, "Venite a me, tutti voi che siete stanchi e oppressi,
e io vi darò riposo. Prendete il mio giogo, imparate da me, io sono mansueto
e umile di cuore, e in me voi troverete riposo per le vostre anime". Gesù
è la via, non c'è un altro nome. Quello che importa è che
tu puoi essere salvato. Apri il tuo cuore a Gesù, permetti a Gesù
di prendere il controllo della tua vita. Che Dio possa benedirvi, nel nome di Gesù.
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