La
Trinità secondo le Sacre Scritture
studio biblico sulla Trinità nella Sacra Scrittura - dottrina - confutazione
delle eresie
La dottrina della Trinità
- cioè, che Dio Padre, Figlio e Spirito Santo sono tutti ugualmente ed
eternamente l'unico vero Dio - può apparire difficile da comprendere, ma
è il fondamento dell'insegnamento cristiano.
Sia l'Antico che il Nuovo Testamento insegnano l'unità e la trinità
(o tri-unità) di Dio. L'idea che ci sia un solo Dio, che
ha creato tutte le cose, viene ripetutamente sottolineata in molti versi della
Bibbia; un esempio è Isaia 45:18: "Così dice l'Eterno che
ha creato i cieli, egli, il Dio che ha formato la terra e l'ha fatta...: 'Io sono
l'Eterno e non c'è alcun altro'".
Questo verso dichiara che Dio ha creato i cieli e la terra, e che non esistono
altri dèi. Confrontiamolo con Giovanni 1:1-3: "Nel principio era
la Parola, la Parola era con Dio, e la Parola era Dio. Essa era nel principio
con Dio. Ogni cosa è stata fatta per mezzo di lei; e senza di lei neppure
una delle cose fatte è stata fatta".
Qui leggiamo
chiaramente che tutto ciò che esiste è stato creato dalla Parola
di Dio. Pochi versi dopo, in Giovanni 1:14 leggiamo che Gesù Cristo è
la Parola di Dio, che "è diventata carne e ha abitato per un tempo
fra di noi". Egli non è un essere creato ma esiste da sempre ("nel
principio era la Parola", Giovanni 1:1), dimora pienamente in Dio ed
è Dio stesso ("la Parola era con Dio, e la Parola era Dio",
stesso verso - si veda la nota conclusiva di questo studio per l'analisi del testo
originale in greco).
La Bibbia insegna
che Dio è un Dio unico, composto da tre Persone:
Sono tre Persone unite
ma un solo Dio:
Le tre Persone della
Deità risaltano da brani della Scrittura quali Isaia 48:16: "Fin
dal principio non ho parlato in segreto; quando questi fatti avvenivano, io ero
là. E ora il Signore, l'Eterno, e il suo Spirito mi hanno mandato".
Chi parla in questo brano dell'Antico Testamento è evidentemente Dio, eppure
è proprio Gesù Cristo, infatti dice di essere stato "mandato
dal Signore, l'Eterno" (cioè, dal Padre) "e dal suo Spirito"
(cioè, dallo Spirito Santo).
Un altro brano, Isaia
9:5, che profetizzava della venuta di Gesù Cristo nel mondo, dice di Lui:
"Poiché un bambino ci è nato, un figlio ci è stato
dato, e il dominio riposerà sulle sue spalle; sarà chiamato Consigliere
ammirabile, Dio potente, Padre eterno, Principe della pace". Qui Gesù
è inequivocabilmente associato all'unico Dio.
Nel Nuovo Testamento
la dottrina della Trinità è evidente nel brano di Giovanni 15:26,
dove il Signore Gesù dice: "Ma quando verrà il Consolatore,
che vi manderò dal Padre, lo Spirito di verità che procede dal Padre
mio, egli testimonierà di me". C'è ancora la formula battesimale:
"...battezzandoli nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo"
(Matteo 28:19). Un nome (Dio)... e nello stesso tempo tre nomi!
GESÙ:
Che Gesù, l'unigenito Figlio di Dio, abbia preteso effettivamente di essere
Dio, uguale al Padre, è evidente da numerosi brani della Scrittura. Per
esempio, Egli disse: "Io sono l'Alfa e l'Omega, il principio, e la
fine... che è, che era e che ha da venire, l'Onnipotente"
(Apocalisse 1:8).
Lo stesso Spirito Santo di Dio è chiamato intercambiabilmente "Spirito
di Dio" oppure "Spirito di Gesù Cristo" (Romani 8:9, Atti
16:7, Filippesi 1:19, 1 Pietro 1:11).
SPIRITO SANTO:
Certe sètte insegnano la falsa dottrina che lo Spirito sia qualche genere
di "forza" o influenza divina impersonale, ma la Bibbia insegna che
Egli è una persona reale, esattamente come lo sono il Padre e il
Figlio, che si può rattristare come una persona (Efesini 4:30), e che guida
e parla da parte del Padre. Gesù disse: "Ma quando verrà
lui, lo Spirito di verità, egli vi guiderà in ogni verità,
perché non parlerà da se stesso, ma dirà tutte le cose che
ha udito e vi annunzierà le cose a venire" (Giovanni 16:13).
Il concetto di tri-unità:
L'insegnamento della Bibbia a proposito della Trinità può essere
sintetizzato come segue: Dio è una Tri-unità, in cui ciascuna Persona
della Deità è ugualmente, pienamente ed eternamente Dio. Ognuno
di loro è necessario, ognuno è distinto, eppure tutti e tre sono
Uno solo. Il Padre è la Sorgente invisibile e onnipresente di ogni essere,
rivelato in e per mezzo del Figlio (cfr. Matteo 11:27, Giovanni 14:6) e sperimentato
in e per mezzo dello Spirito Santo. Il Figlio procede dal Padre, e lo Spirito
dal Figlio. Con riferimento alla creazione divina, il Padre è il Pensiero
che le sta dietro, il Figlio è la Parola che genera e che la fa sussistere,
e lo Spirito è l'Atto che la traduce in realtà.
Noi "vediamo"
Dio e la Sua grande salvezza nel Figlio di Dio, il Signore Gesù Cristo,
poi facciamo "esperienza" della loro realtà per mezzo della fede,
attraverso la presenza del Suo Spirito Santo dentro di noi.
Per quanto queste relazioni
possano apparire paradossali, sono in effetti profondamente realistiche, e la
loro verità è scritta nel profondo della natura umana. Perciò
gli esseri umani hanno sempre intuito la verità che Dio dev'essere "là
fuori", presente dappertutto e la Causa fondamentale di ogni cosa, ma hanno
corrotto questa conoscenza intuitiva del Padre per decadere nel panteismo, e infine
nel naturalismo.
Allo stesso modo, gli
uomini hanno sempre avvertito il bisogno di "vedere" Dio in termini
della loro propria esperienza e comprensione, ma questa consapevolezza che Dio
deve necessariamente rivelare Sé stesso è stata distorta per produrre
il politeismo e l'idolatria. Così gli esseri umani hanno sempre costruito
delle "immagini" di Dio, a volte sotto forma di immagini scolpite, altre
volte anche sotto forma di sistemi religiosi o filosofici che pretendono di rappresentare
la realtà ultima.
Infine, gli esseri
umani hanno sempre saputo che dovrebbe essere possibile avere comunione con il
loro Creatore e sperimentare la Sua presenza "dentro". Ma questa profonda
intuizione dello Spirito Santo è stata corrotta per produrre varie forme
di falso misticismo e fanatismo, perfino lo spiritismo e l'occultismo diabolico.
Dunque, la verità della tri-unità di Dio è insita nella stessa
natura dell'uomo, ma spesso quest'ultimo l'ha distorta, sostituendovi un dio falso.
Versi della Bibbia che dimostrano che, oltre al Padre, anche
il Figlio e lo Spirito Santo sono Dio.
da uno scritto di G. Butindaro
Riguardo al Figlio.
- L'apostolo Giovanni scrive: "Nel principio era la Parola, e la Parola
era con Dio, e la Parola era Dio. Essa era nel principio con Dio. Ogni
cosa é stata fatta per mezzo di lei; e senza di lei neppure una delle cose
fatte è stata fatta.... E la Parola è stata fatta carne ed ha abitato
per un tempo fra noi, piena di grazia e di verità" (Giov. 1:1-3;14).
Riassumendo:
Gesù era ed
è l'Eterno Iddio, esistente da sempre, prima del tempo e della materia:
"Nel principio era la Parola".
Egli era ed è
una Persona distinta da Dio Padre: "La Parola [il Figliuolo preincarnato]
era con Dio" (il Padre).
Egli era ed è
Dio: "La Parola era Dio" (Giov. 1:1).
Egli è coesistente
con Dio Padre fin dall'Eternità (verso 2).
Egli è il
Creatore dell'universo (verso 3).
- Paolo disse di Gesù
Cristo ai Colossesi che "in lui si compiacque il Padre di far abitare tutta
la pienezza" (Col. 1:19). Ed è proprio in virtù del fatto che
in Cristo abitò tutta la pienezza della Divinità che noi
abbiamo potuto ricevere da lui grazia sopra grazia infatti Giovanni dice: "E
della sua pienezza che noi tutti abbiamo ricevuto, e grazia sopra grazia"
(Giov. 1:16).
- Lapostolo Paolo disse ai Romani: "Dai quali (dagli Israeliti) è
venuto, secondo la carne, il Cristo, che è sopra tutte le cose Dio
benedetto in eterno. Amen" (Rom. 9:5). Quindi Cristo Gesù, benché
fu trovato nellesteriore come un uomo, é lIddio che è
benedetto per leternità.
- Paolo dice a Tito: "Aspettando la beata speranza e lapparizione della
gloria del nostro grande Iddio e Salvatore, Cristo Gesù..."
(Tito 2:13).
- Lapostolo Pietro ha chiamato anche lui Gesù Cristo "il nostro
Dio e Salvatore", infatti allinizio della sua seconda epistola è
scritto: "Simon Pietro, servitore e apostolo di Gesù Cristo, a quelli
che hanno ottenuto una fede preziosa quanto la nostra nella giustizia del nostro
Dio e Salvatore Gesù Cristo" (2 Piet. 1:1).
- Nell'epistola agli Ebrei è scritto che "dice del Figliuolo: Il
tuo trono, o Dio, è nei secoli dei secoli..." (Ebr. 1:8). Anche
da queste parole tratte dal quarantacinquesimo salmo si comprende chiaramente
che il Figliuolo è Dio.
- Nel libro degli Atti degli apostoli tra le parole che Paolo rivolse agli anziani
della chiesa di Efeso vi sono queste: "Badate a voi stessi e a tutto il gregge,
in mezzo al quale lo Spirito Santo vi ha costituiti vescovi, per pascere la
chiesa di Dio, la quale egli ha acquistata col proprio sangue"
(Atti 20:28). Ora, in queste parole è detto che Dio ha acquistato la sua
Chiesa con il suo sangue, il che a prima vista parrebbe incredibile perché
sappiamo che non è Dio che è morto sulla croce ed ha versato il
suo sangue per noi, ma il suo unigenito Figliuolo. Ma esaminando attentamente
questo passo e confrontandolo con altri passi della Scrittura noteremo che qui
Paolo si riferisce al Figliuolo di Dio e non a Dio il Padre il quale nei giorni
della carne del suo Figliuolo continuava ad essere assiso sul suo trono nel cielo.
Ricordatevi che quando Toma disse a Gesù: "Signor mio e Dio mio"
(Giov. 20:28), ammise implicitamente che il suo Dio era morto sulla croce, che
aveva sparso il suo sangue per comprarci con esso, e poi era risorto; ma badate
che non è che con quelle parole ammise che Dio Padre era morto sulla croce;
dico questo per farvi comprendere che cè sempre da fare una chiara
distinzione tra Dio Padre e Dio Figliuolo. Sono due persone unite e della medesima
sostanza da ogni eternità, ma nello stesso tempo diverse tra loro e devono
essere nominate separatamente al fine di non scambiare luna per laltra.
In conclusione, Gesù Cristo è lIddio che, secondo le parole
di Paolo, ha comprato la sua Chiesa con il suo sangue.
- Sempre in questa lettera è scritto: "E quando di nuovo introduce
il Primogenito nel mondo, dice: Tutti gli angeli di Dio ladorino"
(Ebr. 1:6). Ora, noi sappiamo che gli angeli adorano solo Dio secondo che è
scritto: "Lesercito de cieli tadora" (Neh. 9:6); quindi,
siccome gli angeli sanno che si deve adorare solo Dio (langelo di Gesù
che apparve a Giovanni sullisola di Patmo, quando vide che Giovanni si prostrò
davanti a lui per adorarlo gli disse: "Guàrdati dal farlo... Adora
Iddio!" [Ap. 22:9]) essi sanno e riconoscono che Gesù Cristo è
Dio. E poi se Dio Padre ha ordinato ai suoi angeli di adorare il suo Figliuolo
vuole dire che Egli stesso riconosce in Cristo Gesù la seconda persona
della Divinità. Se Gesù non fosse Dio, il Padre non avrebbe giammai
ordinato ai suoi angeli di adorarlo.
- Paolo dice ai Filippesi: "Abbiate in voi lo stesso sentimento che è
stato in Cristo Gesù; il quale, essendo in forma di Dio non riputò
rapina lessere uguale a Dio, ma annichilì se stesso, prendendo forma
di servo e divenendo simile agli uomini..." (Fil. 2:5-7). In questa maniera
Paolo ha confermato sia che Cristo Gesù era uguale a Dio, e sia che Egli
come Figliuolo di Dio era presso il Padre avanti la fondazione del mondo.
Riguardo allo Spirito Santo.
Innanzi tutto va detto che lo Spirito Santo è una persona infatti parla
secondo che é scritto: "Perciò, come dice lo Spirito Santo,
Oggi, se udite la sua voce, non indurate i vostri cuori.." (Ebr. 3:7-8);
"E lo Spirito disse a Filippo: Accostati, e raggiungi codesto carro"
(Atti 8:29); "E come Pietro stava pensando alla visione, lo Spirito gli
disse: Ecco tre uomini che ti cercano. Lèvati dunque, scendi, e và
con loro, senza fartene scrupolo, perché sono io che li ho mandati"
(Atti 10:19-20); "E mentre celebravano il culto del Signore e digiunavano,
lo Spirito Santo disse: Mettetemi a parte Barnaba e Saulo per lopera
alla quale li ho chiamati" (Atti 13:2); "Ma quando sia venuto lui, lo
Spirito della verità, egli vi guiderà in tutta la verità,
perché non parlerà di suo, ma dirà tutto quello che avrà
udito, e vi annunzierà le cose a venire" (Giov. 16:13); "Ma
lo Spirito dice espressamente che nei tempi a venire alcuni apostateranno dalla
fede" (1 Tim. 4:1).
Lo Spirito Santo rivela secondo che é scritto in Luca: "Gli era stato
rivelato dallo Spirito Santo che non vedrebbe la morte prima daver
veduto il Cristo del Signore" (Luca 2:26).
Lo Spirito ascolta perché Gesù disse di lui: "Dirà tutto
quello che avrà udito" (Giov. 16:13).
Lo Spirito vede infatti i sette occhi che aveva lAgnello che vide Giovanni
sono i sette Spiriti di Dio, o come disse il profeta Zaccaria "gli occhi
dellEterno" (Zacc. 4:10).
Lo Spirito prega secondo che é scritto: "Lo Spirito intercede egli
stesso per noi con sospiri ineffabili... esso intercede per i santi secondo
Iddio" (Rom. 8:26-27).
Lo Spirito Santo fa nascere di nuovo secondo che è scritto: "...se
uno non è nato dacqua e di Spirito non può entrare nel regno
di Dio... quel che è nato dallo Spirito, è spirito" (Giov.
3:5,6).
Lo Spirito Santo costituisce gli anziani nella chiesa secondo che disse Paolo
agli anziani di Efeso: "Badate a voi stessi e a tutto il gregge, in mezzo
al quale lo Spirito Santo vi ha costituiti vescovi, per pascere la chiesa
di Dio, la quale egli ha acquistata col proprio sangue" (Atti 20:28).
Lo Spirito Santo può vietare di fare qualcosa, come fece verso gli apostoli,
secondo che é scritto: "Poi, traversarono la Frigia e il paese della
Galazia, avendo lo Spirito Santo vietato loro dannunziar la Parola in
Asia" (Atti 16:6) (vorrei che notaste che il verbo vietare é menzionato
anche in queste Scritture che si riferiscono alla persona di Gesù: "Allora
vietò ai suoi discepoli di dire ad alcuno chegli era il Cristo"
[Matt. 16:20], e: "E Gesù ordinò loro di non parlarne ad alcuno;
ma più lo divietava loro e più lo divulgavano..." [Mar. 7:36]).
Lo Spirito Santo può non permettere certe cose secondo che é scritto:
"Giunti sui confini della Misia, tentarono dandare in Bitinia; ma
lo Spirito di Gesù non lo permise loro" (Atti 16:7) (anche in
questo caso vorrei che notaste che in queste altre Scritture il non permettere
qualcosa si riferisce alla persona di Gesù: "E come egli montava nella
barca, luomo chera stato indemoniato lo pregava di poter stare con
lui. E Gesù non glielo permise..." [Mar. 5:18-19]; "Non permetteva
loro di parlare, perché sapevano chegli era il Cristo" [Luca
4:41]).
Lo Spirito può essere contristato infatti é scritto: "E non
contristate lo Spirito Santo di Dio.." (Ef. 4:30); "Ma essi furono ribelli,
contristarono il suo Spirito Santo" (Is. 63:10).
Lo Spirito può essere contrastato infatti Stefano disse davanti al Sinedrio:
"Voi contrastate sempre allo Spirito Santo; come fecero i padri vostri,
così fate anche voi" (Atti 7:51).
Lo Spirito può essere tentato infatti Pietro disse a Saffira: "Perché
vi siete accordati a tentare lo Spirito del Signore?" (Atti 5:9).
Allo Spirito si può mentire infatti Pietro disse ad Anania: "Anania,
perché ha Satana così riempito il cuor tuo da farti mentire allo
Spirito Santo e ritener parte del prezzo del podere?" (Atti 5:3).
Allo Spirito si può parlare contro secondo che é scritto: "Ma
a chiunque parli contro lo Spirito Santo, non sarà perdonato né
in questo mondo né in quello avvenire" (Matt. 12:32).
Lo Spirito Santo insegna secondo che é scritto: "Ma il Consolatore,
lo Spirito Santo, che il Padre manderà nel mio nome, egli vinsegnerà
ogni cosa..." (Giov. 14:26), ed ancora: "Quando poi vi condurranno
davanti alle sinagoghe e ai magistrati e alle autorità, non state in ansietà
del come o del che avrete a rispondere a vostra difesa, o di quel che avrete a
dire; perché lo Spirito Santo vinsegnerà in quellora
stessa quel che dovrete dire" (Luca 12:11-12); ed ancora: "E desti
loro il tuo buono Spirito per istruirli..." (Neh. 9:20); ed anche: "Noi
ne parliamo non con parole insegnate dalla sapienza umana, ma insegnate dallo
Spirito..." (1 Cor. 2:13).
Lo Spirito investiga infatti é scritto: "Lo Spirito investiga ogni
cosa, anche le cose profonde di Dio" (1 Cor. 2:10).
Lo Spirito ricorda le parole del Signore secondo che è scritto: "E
vi rammenterà tutto quello che vho detto" (Giov. 14:26).
Lo Spirito ha un sentimento secondo che é scritto: "Colui che investiga
i cuori conosce qual sia il sentimento dello Spirito.." (Rom. 8:27).
Ora, metteremo a confronto i passi della Scrittura che
si riferiscono allo Spirito Santo di Dio con quelli che si riferiscono a Dio al
fine di dimostrare che lo Spirito Santo é Dio.
- Lo scrittore agli Ebrei dice: "..Quanto più il sangue di Cristo
che mediante lo Spirito eterno ha offerto se stesso puro dogni colpa
a Dio, purificherà la vostra coscienza dalle opere morte per servire allIddio
vivente?" (Ebr. 9:14), e Mosè afferma di Dio: "Ab eterno in eterno,
tu sei Dio" (Sal. 90:2). Lo Spirito è quindi eterno come lo è
Dio.
- Davide disse a Dio: "Dove me ne andrò lungi dal tuo Spirito?"
(Sal. 139:7), mentre Dio disse a Geremia: "Potrebbe uno nascondersi in luogo
occulto sì chio non lo vegga? dice lEterno" (Ger. 23:24).
Lo Spirito è dunque onnipresente come lo è Dio.
- Paolo dice che "lo Spirito investiga ogni cosa, anche le cose profonde
di Dio" (1 Cor. 2:10), mentre Anna disse di Dio: "LEterno è
un Dio che sa tutto" (1 Sam. 2:3). Lo Spirito è quindi onnisciente
come lo è Dio.
- Elihu disse: "Lo Spirito di Dio mi ha creato" (Giob. 33:4),
mentre Davide disse a Dio: "Poiché sei tu che hai formato le mie reni,
che mhai intessuto nel seno di mia madre" (Sal. 139:13). Lo Spirito
quindi crea come fa Dio.
- Gesù disse: "...se uno non è nato dacqua e di Spirito,
non può entrare nel regno di Dio... quel che è nato dallo Spirito,
è spirito" (Giov. 3:5,6), mentre Giovanni dice che coloro che credono
nel nome del Figlio di Dio "son nati da Dio" (Giov. 1:13). Lo Spirito
fa dunque nascere di nuovo come fa Dio.
- Pietro, prima disse ad Anania: "Anania, perché ha Satana così
riempito il cuor tuo da farti mentire allo Spirito Santo e ritener parte del prezzo
del podere?" (Atti 5:3), e poi gli disse: "Tu non hai mentito agli uomini
ma a Dio" (Atti 5:4). Mentire allo Spirito Santo quindi equivale a mentire
a Dio.
- Nel libro degli Atti degli apostoli é scritto che Paolo disse a dei Giudei
che rifiutarono di credere nel Vangelo: "Ben parlò lo Spirito Santo
ai vostri padri per mezzo del profeta Isaia dicendo: Và a questo popolo
e dì: Voi udrete coi vostri orecchi e non intenderete; guarderete coi vostri
occhi, e non vedrete..." (Atti 28:25-26), mentre nel libro del profeta Isaia
queste parole sono attribuite al Signore degli eserciti che Isaia vide in visione
secondo che é scritto: "Nellanno della morte del re Uzzia, io
vidi il Signore assiso sopra un trono alto... Poi udii la voce del Signore che
diceva: Chi manderò? E chi andrà per noi? Allora io risposi: Eccomi,
manda me! Ed egli disse: Và, e dì a questo popolo: Ascoltate,
sì, ma senza capire; guardate, sì, ma senza discernere!..."
(Is. 6:1,8-9). Quindi lo Spirito Santo mandò Isaia a predicare come fece
anche il Signore degli eserciti.
- Nel libro degli Atti degli apostoli dopo che lo Spirito Santo parlò ad
Antiochia dicendo: "Mettetemi a parte Barnaba e Saulo per lopera alla
quale li ho chiamati" (Atti 13:2), è scritto che essi "mandati
dallo Spirito Santo, scesero a Seleucia, e di là navigarono verso Cipro"
(Atti 13:4). Gesù disse: "Ben è la mèsse grande, ma
pochi son gli operai. Pregate dunque il Signor della mèsse che spinga degli
operai nella sua mèsse" (Matt. 9:37-38), facendo chiaramente capire
che é Dio che manda i suoi operai nella sua messe; quindi lo Spirito Santo
è Dio perché mandò Paolo e Barnaba nella messe del Signore.
- Gesù chiamò lo Spirito Santo "il Consolatore" (Giov.
15:26) quindi Egli consola quelli che sono abbattuti. Paolo ai Corinzi dice: "Ma
Iddio che consola gli abbattuti, ci consolò con la venuta di Tito.."
(2 Cor. 7:6), ed anche: "Benedetto sia Iddio, il Padre del nostro Signore
Gesù Cristo, il Padre delle misericordie e lIddio dogni consolazione,
il quale ci consola in ogni nostra afflizione" (2 Cor. 1:3-4). Quindi lo
Spirito Santo consola come fa Dio.
- In Isaia é scritto che gli Israeliti nel deserto "contristarono
il suo Spirito Santo" (Is. 63:10), mentre nei Salmi é scritto: "Quante
volte si ribellarono a lui nel deserto, e lo contristarono nella solitudine!"
(Sal. 78:40). Gli Israeliti quindi, contristando lo Spirito Santo contristarono
Dio.
- Paolo disse ai Corinzi "Non sapete voi che il vostro corpo é il
tempio dello Spirito Santo che é in voi..?" (1 Cor. 6:19) ed anche:
"Non sapete voi che siete il tempio di Dio..?" (1 Cor. 3:16). Lo Spirito
Santo quindi abita nel credente assieme a Dio.
- Gesù disse: "Ma il Consolatore, lo Spirito Santo, che il Padre manderà
nel mio nome, egli vinsegnerà ogni cosa..." (Giov. 14:26), ma
disse anche: "Saranno tutti ammaestrati da Dio" (Giov. 6:45), e Davide
dice che Dio "insegnerà ai mansueti la sua via" (Sal. 25:9).
Lo Spirito Santo quindi insegna come fa Dio.
- Gesù ha detto dello Spirito: "Ma quando sia venuto lui, lo Spirito
della verità, egli vi guiderà in tutta la verità" (Giov.
16:13); e Davide nei Salmi dice a Dio: "Guidami nella tua verità"
(Sal. 25:5). Quindi se lo Spirito della verità guida nella verità
come fa Dio ciò significa che Egli è Dio.
Come potete da voi stessi vedere le Scritture affermano che lo Spirito Santo è
eterno, onnipotente, onnipresente e onnisciente come Dio.
Risposte alle obiezioni dei Testimoni di Geova
1. GESU' NON E' UN DIO MINORE
I Testimoni di Geova
negano la divinità di Gesù Cristo, e affermano che nel verso di
Giovanni 1:1 Egli è chiamato "un dio", e non "Dio".
Per questo, le loro Bibbie (la cui versione è detta "Traduzione del
Nuovo Mondo") sono state alterate in modo che quando si parla di Gesù
si parla sempre di "un dio". Le alterazioni presenti nelle loro Bibbie
sono elencate in questo studio, e messe
a confronto con il testo originale del Nuovo Testamento.
Essi basano la loro interpretazione sul fatto che in greco (la lingua originale
del Nuovo Testamento) non esiste l'articolo indeterminativo, così essi
considerano fondamentale la presenza dell'articolo determinativo. Quando trovano
"ho theos" ("il dio"), traducono con "Dio",
mentre quando trovano solo "theos" ("dio"), traducono
con "un dio".
È davvero questa l'interpretazione corretta? No. È una regola sbagliata,
e infatti essi stessi la violano! Il verso di Giovanni 1:18 si riferisce a "theos"
due volte senza l'articolo, eppure i Testimoni di Geova traducono "theos"
in un caso con "Dio" e nell'altro con "dio". Il verso è
il seguente: "Nessuno ha mai visto Dio; l'unigenito Dio, che è
nel seno del Padre, è quello che l'ha fatto conoscere". È
evidente che nel primo caso si parla di Dio Padre, e nel secondo si parla di Dio
Figlio, cioè Gesù, che è chiamato "l'unigenito Dio".
Osserviamo ora il testo originale in greco di Giovanni 1:1 con relativa traduzione:
"En archei en ho Logos [Nel principio era la Parola], kai ho Logos
en pros ton Theon [la Parola era con Dio], kai Theos en ho Logos [la
Parola era Dio]".
Per la precisione, "kai Theos en ho Logos" menziona prima "Theos"
(Dio), e poi "Logos" (Parola). Perché questo? Perché in
greco, per riconoscere il soggetto di una frase, è necessario osservare
il modo in cui terminano le parole. Nel caso di parole come "Theos"
e "Logos", che terminano nella stessa maniera, si utilizzava l'articolo
determinativo per "marcare" il soggetto della frase.
L'apostolo Giovanni, dunque, scrisse "kai Theos en ho Logos" ("ho"
è l'articolo) proprio perché non intendeva dire "Dio era la
Parola" (frase che dottrinalmente poteva generare confusione), come l'ordine
delle parole potrebbe far pensare, ma "la Parola era Dio". Questo è
il motivo per cui, seguendo la grammatica greca, Giovanni omise l'articolo determinativo
accanto a Theos.
Del resto, l'affermazione dei Testimoni di Geova secondo cui Gesù è
"un dio minore", non poteva che essere falsa, in quanto, nelle Scritture,
Dio dichiara almeno quattro volte l'impossibilità che vi sia "un altro
dio" o "un dio" all'infuori di Lui!
2. LA DOTTRINA DELLA TRINITA' SI TROVA NELLA SCRITTURA
In questo studio abbiamo
citato numerosi passi che confermano la Trinità, e ve ne sono molti altri
ancora. Il concetto di Trinità è presente non solo nel Nuovo Testamento,
ma in tutta la Scrittura, e fin dal primo verso della Genesi, dove leggiamo che
"Dio" ("Elohim", nel testo originale ebraico) creò
i cieli e la terra.
"Elohim" letteralmente significa "Dii" ma è accompagnato
dal verbo al singolare. Il primo verso della Genesi significa letteralmente: "I
Dii creò i cieli e la terra" (Gen. 1:1), e non "crearono".
Questo nome di Dio al plurale sottintende la Trinità. Dio è una
pluralità di Persone (Padre, Figlio, Spirito Santo), ma è e resta
un unico e solo Dio, per questo motivo il testo sacro si riferisce a Lui usando
il verbo al singolare.
Il concetto è ripetuto in Deuteronomio 6:4. Un'antica esegesi ebraica
su questo verso spiega: "Perché è necessario citare tre
volte il nome di Dio in questo versetto? Il primo, Jahwe, è il Padre. Il
secondo è la discendenza di Iesse, il Messia (il Cristo), che viene dalla
famiglia di Iesse, tramite Davide. E il terzo è lo Spirito Santo che ci
mostra la via, e questi tre sono Uno." (cit. in: Wie erkennt man den
Messias?, pag. 23, Der Òlbaum e.V., Lorrach).
3. GESU' E' DIO, NON E' UN ESSERE CREATO
Abbiamo già
dimostrato che Gesù è Dio, ma vogliamo aggiungere alcune considerazioni.
In Romani 1:25 l'apostolo Paolo dice, a proposito degli idolatri: "... Essi,
che hanno mutato la verità di Dio in menzogna, e hanno adorato e servito
la creatura invece del Creatore, che è benedetto in eterno. Amen"
(Rom. 1:25). Noi dunque dobbiamo adorare Dio, e non le sue creature; non importa
che sia una creatura potente come gli angeli o benedetta come gli apostoli, nessuna
creatura deve essere adorata. Se Cristo fosse una creatura di Dio (che sia la
prima o una delle tante non importa) noi saremmo degli idolatri. Sarebbero idolatri
anche i discepoli, perché lo adorarono, come pure i magi, le donne che
lo seguirono, e gli stessi angeli di Dio, perché lo adorano (Ebrei 1:6).
Ma come abbiamo visto, Gesù Cristo non è una creatura, ma è
"Dio benedetto in eterno" (Rom. 9:5).
Cristo viene definito "principio della creazione di Dio" e "primogenito
di ogni creatura" nel senso che egli è superiore alla creazione e
a ogni creatura, infatti è scritto che Egli "è sopra tutte
le cose" (Rom. 9:5) e "sopra tutti" (Giov. 3:31), ed anche nel
senso che tutta la creazione ha il suo principio in Lui, e senza di Lui nessuna
cosa è stata fatta (Giov. 1:3).
Notiamo che se si volesse intendere che Gesù fu creato perché è
chiamato "il principio" (Colossesi 1:18), la stessa cosa si dovrebbe
dire anche di Dio Padre perché anche lui è chiamato "il principio"
(Apocalisse 21:6).
Il termine "primogenito" usato nel verso in Colossesi indica la supremazia
di Cristo sopra tutte le creature di Dio, come quando nei Salmi è detto:
"Io altresì lo stabilirò il primogenito, il più
eccelso dei re della terra" (Sal. 89:27).
Ricordiamo anche che il profeta Michea, profetizzando della venuta di Cristo,
dichiarò che le sue origini non risalgono a un determinato momento della
creazione, ma bensì "dall'eternità" (cap. 5:1-2).
Consideriamo infine ciò che Gesù
disse ai Giudei: "Prima che Abramo fosse nato, io sono" (Giov.
8:58). Poté dirlo anche se esteriormente appariva come un uomo, perché
egli esisteva dall'eternità prima di assumere la natura umana. Se così
non fosse stato, cioè se Gesù fosse stato creato, egli non avrebbe
potuto fare quellaffermazione perché si sarebbe arrogato un attributo
che spetta solo a Dio. Avrebbe potuto affermare: "Prima che Abramo fosse
nato io esistevo o io ero", ma non "io sono" (è evidente
anche il riferimento al nome di Dio in Esodo 3:14).
Secondo alcuni Testimoni di Geova, Gesù non disse "io sono" ma
"io ero". Guardiamo allora il testo greco di Giovanni 8:58: "eipen
autois Iêsous, Amên amên legô humin, prin Abraam genesthai
egô eimi". La conclusione della frase di Gesù è "egô
eimi", che significa "io sono" (prima persona singolare, tempo
presente indicativo). Sono le stesse identiche parole che Gesù usa quando
dice "io sono" in numerosi altri passi dei vangeli.
4. GESU' E' CHIAMATO DIO POTENTE E PADRE ETERNO
Il profeta Isaia profetizzò
della venuta di Cristo molti secoli prima della nascita di Gesù dicendo:
"Poiché un fanciullo ci è nato, un figliuolo ci é
stato dato, e limperio riposerà sulle sue spalle; sarà chiamato
Consigliere ammirabile, Dio potente, Padre eterno, Principe della pace"
(Isaia 9:5). Questa frase equipara molto esplicitamente Cristo al Padre. Vediamo
da vicino i titoli che sono elencati in questo verso.
Consigliere
ammirabile. Nei Salmi è scritto che Dio disse a Davide: "Io ti
consiglierò" (Sal. 32:8), e Davide stesso nel sedicesimo salmo disse:
"Io benedirò lEterno che mi consiglia" (Sal. 16:7); quindi
Dio era il consigliere di Davide. Del fanciullo che sarebbe nato fu detto che
sarebbe chiamato Consigliere, e difatti Cristo Gesù è il nostro
Consigliere. A conferma di ciò vediamo le seguenti parole che il Figlio
di Dio rivolse allangelo della chiesa di Laodicea: "Poiché tu
dici: Io sono ricco, e mi sono arricchito, e non ho bisogno di nulla, e non sai
che tu sei infelice fra tutti, e miserabile e povero e cieco e nudo, io ti consiglio
di comprare da me delloro affinato col fuoco, affinché tu arricchisca;
e delle vesti bianche, affinché tu ti vesta e non apparisca la vergogna
della tua nudità; e del collirio per ungertene gli occhi, affinché
tu vegga" (Ap. 3:17-18).
Dio potente.
Sotto lAntico Patto Geremia chiamò così il Creatore di tutte
le cose infatti gli disse: "Ah, Signore, Eterno! .... Tu sei l'Iddio grande
e potente, il cui nome è l'Eterno degli eserciti" (Ger. 32:17-18).
Anche Isaia chiamò così Dio quando disse: "Un residuo, il residuo
di Giacobbe, tornerà all'Iddio potente" (Is. 10:21). Siccome non possono
esistere due dii che si possano chiamare ambedue "Dio potente" perché
c'è un solo Dio potente, ne consegue che Cristo Gesù è Dio.
Egli mentre era sulla terra ha dimostrato ampiamente di essere lIddio potente,
e tuttora lo sta dimostrando perché salva, guarisce, e opera potentemente
in chi crede in Lui.
Padre eterno.
Nessuna creatura avrebbe potuto portare un simile nome perché esso saddice
solo a Dio. Gesù è chiamato Padre eterno perché egli quale
Figlio di Dio è eterno, cioè senza inizio di giorni e senza fine
di vita, e poi perché noi credenti essendo stati generati da Lui diveniamo
suoi figli. A tale proposito Gesù chiamò i suoi discepoli non solo
fratelli ma anche figlioletti ("Figliuoli, avete voi del pesce?" (Giov.
21:5), e: "Figlioletti, è per poco che sono ancora con voi" (Giov.
13:33). Il profeta aveva detto di lui: "Egli sarà un padre per gli
abitanti di Gerusalemme e per la casa di Giuda" (Is. 22:21), ed in verità
Egli lo è un padre per tutti noi. Badate che con questo non vogliamo dire
che Cristo Gesù è il Padre perché in tale caso negheremmo
lesistenza della prima persona della Trinità, cioè del Padre,
ma solo che egli è un padre per tutti noi.
Principe della pace.
Chi è colui che dà la pace? Dio, secondo che è scritto in
Isaia: "O Eterno, tu ci darai la pace" (Is. 26:12); e per questo Egli
è chiamato "lIddio della pace" (Rom. 16:20). Ma Isaia disse
che Gesù sarebbe stato chiamato Principe della pace, e infatti Gesù
disse ai suoi discepoli: "Io vi lascio pace; vi do la mia pace" (Giov.
14:27). Siccome solo Dio può dare pace allanima afflitta e Isaia
disse che Egli ci avrebbe dato la pace, vediamo anche qui che Gesù Cristo
è Dio.
Riguardo alla gloria
che spetta a Dio solo. Dio disse tramite Isaia: "Io sono lEterno;
tale è il mio nome; e io non darò la mia gloria ad un altro, né
la lode che mappartiene, aglidoli" (Is. 42:8). Gesù, prima
di essere arrestato, nella preghiera che fece al Padre suo disse: "Ed ora,
o Padre, glorificami tu presso te stesso della gloria che avevo presso di te avanti
che il mondo fosse" (Giov. 17:5); questo lo disse perché egli voleva
che il Padre gli restituisse quella gloria di cui Lui, quale Figlio di Dio coeterno
col Padre, si era privato per un breve tempo assumendo la forma di un servo e
divenendo simile agli uomini per morire sulla croce annoverato tra i malfattori.
Più avanti nella preghiera Gesù disse anche: "Padre, io voglio
che dove son io, siano meco anche quelli che tu mhai dati, affinché
veggano la mia gloria che tu mhai data; poiché tu mhai amato
avanti la fondazione del mondo" (Giov. 17:24); quindi da ciò si comprende
che Dio ha dato la sua gloria al suo Figliuolo, e siccome che la gloria appartiene
solo a Dio (secondo che è scritto: "A te appartengono il regno, la
potenza e la gloria, in sempiterno. Amen" [Matt. 6:13]) si deduce che Gesù
Cristo, il Figlio di Dio, è lIddio a cui appartiene la gloria. LAgnello
è ora circondato di gloria in cielo; Giovanni nel libro della Rivelazione
dice tra le altre cose: "E vidi, e udii una voce di molti angeli attorno
al trono e alle creature viventi e agli anziani; e il numero loro era di miriadi
di miriadi, e di migliaia di migliaia, che dicevano con gran voce: Degno è
lAgnello che è stato immolato di ricever la potenza e le ricchezze
e la sapienza e la forza e lonore e la gloria e la benedizione" (Ap.
5:11-12); e siccome che poco prima egli aveva visto i ventiquattro anziani prostrarsi
davanti a Dio Padre che era seduto sul trono ed adorarlo dicendo: "Degno
sei, o Signore e Iddio nostro, di ricever la gloria e lonore e la potenza..."
(Ap. 4:11), e tra le cose che anche lAgnello è degno di ricevere
al pari di Dio ci sono pure la gloria, lonore e la potenza si deve affermare
che Gesù è Dio benedetto in eterno.
Nota (inviata da un lettore):
Alcuni critici sostengono che la dottrina cristiana della Trinità
sia riscontrabile nel neoplatonismo medievale; ma il medioevo inizia nel 476 d.C.,
quando la dottrina trinitaria era ampiamente riconosciuta. Basta citare Teofilo
che visse tra il 120 e il 185 (si veda Ad Autolico, Libro II, cap. 15), oppure
Origene verso il 200 (si veda Contro Prassea, II). Piuttosto, molti riconoscono
che nell'idea plotiniana dell'Hen c'è un'influenza cristiana: le tre ipostasi
plotiniane, ossia l'Hen, il Nous, e la Psychè sono lontanissime dalla Trinità,
visto che come nel platonismo più classico ogni ipostasi degrada in luminosità
rispetto alla precedente, come un sasso gettato in uno stagno, più i cerchi
concentrici si allargano e più si disgregano.
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