Il
dubbio nei credenti
Il dubbio: ecco l'arma
principale del diavolo. Quando un credente ha ricevuto la salvezza secondo il
vangelo di Cristo, è intenzionato a fare la volontà del Signore,
ed abbandona ogni empietà per vivere con e per il Signore; il diavolo allora
prova con ogni arma a sua disposizione, ma vedendo che non può trascinare
il credente nel peccato fintanto che egli è in Cristo, ha una sola possibilità:
allontanarlo da Dio, rattristando lo Spirito Santo e interrompendone così
la comunione con il credente. Un cuore senza Cristo è pronto a soccombere.
Come terra arida, prosciugata, senza l'acqua viva dello Spirito Santo, non ha
più alcuna forza, e incassa tutti i colpi successivi e i sensi di colpa
e le accuse che il diavolo lancia in quantità successivamente, per distruggerlo
del tutto e impedirgli di gridare con fede al Signore.
Il dubbio, l'incredulità, è un vero e proprio cancro spirituale,
che paralizza del tutto, toglie ogni speranza e ogni gioia, impedisce allo Spirito
Santo di operare (anche se Egli parla al cuore dell'uomo, il dubbio funziona da
vero e proprio muro), rende inutili le preghiere in quanto distrugge la fede dalle
fondamenta. Poi, col tempo, se persevera nel dubbio e non si ravvede di esso (il
dubbio è un grave peccato, è fare Dio bugiardo, e inoltre "tutto
ciò che non viene da certezza è peccato") il credente peggiora,
attraversa depressione, rancore, irritabilità, vari peccati derivanti dalla
lontananza dal Signore tra cui accuse rivolte a Lui, che in realtà ama
grandemente la Sua creatura, e può addirittura finire per avvicinarsi molto
o troppo a quello che è lo scopo dell'avversario: fargli abbandonare il
Signore.
Solo tornando a confidare nel Signore con tutto se stesso, chiedendo umilmente
perdono e soccorso a Dio e confidando in Lui come in un padre amorevole, buono
e giusto, il credente può uscire da quella grave situazione, a patto che
continui ad avere fede anche dopo, anche quando l'avversario torna all'assalto,
e a patto che il credente rimanga fermo nei suoi sentimenti.
L'incredulità trova terreno fertile quando si smette di guardare a quello
che il Signore Gesù ha fatto per noi e che ci ha dato per grazia,
e si guarda invece alla nostra carne; il peccato è stato messo fuori combattimento,
ma finchè siamo nella carne è sempre lì, e il diavolo non
cerca altro che farci guardare ad esso per cadere nell'angoscia.
Nell'Antico Testamento, Dio dovette dire: "Fino a quando mi disprezzerà
questo popolo, dopo tutti i miracoli che ho operato in mezzo a loro?"
Quante volte ancora vogliamo ricadere nel dubbio e fare Dio mendace, invece di
accettare il Suo meraviglioso amore? Il risultato sarà sempre lo stesso:
paura, sconforto, dubbi, peccati, terreno fertile per l'avversario ("Dio
ti ha abbandonato, ti odia, non puoi essere salvato, ormai sei perduto",
ecc)... e, quel che è più grave, allontanamento dalla grazia del
Padre e Iddio d'amore.
Alcuni nella distretta arrivano a pensare, "il Signore non mi ama".
Ma come può essere vero questo?
Gli uomini, quelle stesse creature create da Dio per stare con Lui e godere sempre
del Suo amore, e che poi Lo hanno disprezzato e, ribelli, hanno vissuto nel peccato
più nero... per non distruggerli, ma per salvarli, Gesù dice al
Padre "eccomi, manda me", a morire al loro posto e a dare loro, a quegli
uomini ingrati e malvagi, di conoscere l'amore e di rivestirli della Sua giustizia,
di essere addirittura chiamati Figli di Dio che possono sempre rivolgersi al Suo
cuore amorevole chiamandolo "Padre!".
Disprezzato, beffeggiato, schernito e offeso in ogni maniera, rinnegato, bestemmiato,
percosso, ucciso con la morte della croce... eppure Gesù li ama sempre,
e anzi prega continuamente per loro alla destra del Padre, con lacrime, e con
preghiere che, a differenza delle nostre, sono sempre ferventi, sempre colme di
affetto, sempre accettate dal Padre.
Questo sarebbe il Dio crudele e spietato che ci presenta il nemico quando dubitiamo
dell'amore del Signore?
Vergognamoci della nostra incredulità, rifiutiamo tutto quello che ci dice
il nemico, crediamo solo all'amore di Dio e alla salvezza provvedutaci per mezzo
del prezioso Sangue di Gesù, nostro unico Signore e Salvatore. Alleluia!
Sullo stesso argomento, si veda
anche la seguente meditazione di C. H. Spurgeon.
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