Cosa significa la parola Messia?
da
uno scritto di G. Butindaro
La parola Messia
deriva dall'ebraico Mashiach, che significa Unto. L'equivalente
parola greca è Christos, tradotta in italiano con Cristo.
Quando dunque si afferma che Gesù di Nazareth è il Messia o il Cristo
si afferma che egli è l'Unto, cioè, Unto da Dio di Spirito Santo.
Gesù stesso disse, alzatosi per leggere il libro del profeta Isaia, pronunciò
queste parole: "Lo Spirito del Signore è sopra me; perciò mi
ha unto per evangelizzare i poveri; mi ha mandato ad annunciare la liberazione
ai prigionieri, e ai ciechi il recupero della vista; a rimettere in libertà
gli oppressi, e a predicare l’anno accettevole del Signore" (Luca 4:18-19).
"Ecco il mio servo, io lo sosterrò; il mio eletto in cui si compiace
l’anima mia; io ho messo il mio spirito su lui, egli insegnerà la
giustizia alle nazioni" (Is. 42:1).
Il Messia, oltre che essere personalmente unto da Dio di Spirito Santo doveva
morire per i peccatori per espiare le loro iniquità: lo aveva predetto
Dio tramite il profeta Isaia in questi termini: "Ma egli è stato trafitto
a motivo delle nostre trasgressioni, fiaccato a motivo delle nostre iniquità;
il castigo, per cui abbiamo pace, è stato su lui, e per le sue lividure
noi abbiamo avuto guarigione. Noi tutti eravamo erranti come pecore, ognuno di
noi seguiva la sua propria via; e l’Eterno ha fatto cader su lui l’iniquità
di noi tutti. Maltrattato, umiliò se stesso, e non aperse la bocca. Come
l’agnello menato allo scannatoio, come la pecora muta dinanzi a chi la tosa,
egli non aperse la bocca. Dall’oppressione e dal giudizio fu portato via;
e fra quelli della sua generazione chi rifletté ch’egli era strappato
dalla terra dei viventi e colpito a motivo delle trasgressioni del mio popolo?
Gli avevano assegnata la sepoltura fra gli empi, ma nella sua morte, egli è
stato col ricco, perché non aveva commesso violenze né v’era
stata frode nella sua bocca. Ma piacque all’Eterno di fiaccarlo coi patimenti.
Dopo aver dato la sua vita in sacrificio per la colpa, egli vedrà una progenie,
prolungherà i suoi giorni, e l’opera dell’Eterno prospererà
nelle sue mani. Egli vedrà il frutto del tormento dell’anima sua,
e ne sarà saziato; per la sua conoscenza, il mio servo, il giusto, renderà
giusti i molti, e si caricherà egli stesso delle loro iniquità"
(Is. 53:5-12).
Il Messia doveva anche risorgere dai morti perché sarebbe stato impossibile
che egli fosse ritenuto dalla morte, infatti Davide profetizzando del Messia ebbe
a dire: "...Tu non lascerai l’anima mia nell’Ades, e non permetterai
che il tuo Santo vegga la corruzione" (Atti 2:26-27). Ed anche queste cose
si sono adempiute in Gesù di Nazareth difatti Egli morì trafitto
sulla croce carico delle nostre iniquità, fu seppellito e risuscitò
dai morti il terzo giorno.
Noi predichiamo dunque con ogni franchezza che Gesù è il Messia
promesso anticamente (*) da Dio tramite i profeti,
e che chiunque crede in Lui riceve per mezzo della fede la salvezza e la remissione
di tutti i suoi peccati.
Concludiamo con le parole dell'apostolo: "Chi è il mendace se non
colui che nega che Gesù è il Cristo? Esso è l’anticristo,
che nega il Padre e il Figliuolo" (1 Giov. 2:22). Chi invece crede e dice
che Gesù è il Messia professa la verità secondo che è
scritto: "Chiunque crede che Gesù è il Cristo, è nato
da Dio" (1 Giov. 5:1).
Gli Ebrei che hanno creduto in Gesù lo chiamano in lingua ebraica Y'shua
Ha-Mashiach (pronuncia "iesciùa a mascìa")
che significa "Gesù il Messia".
A Gesù, il Messia promesso, sia la gloria ora e in eterno. Amen.