Il cammino cristiano




Il Cammino Neocatecumenale

uno sguardo ai nuovi movimenti cattolici - serie

 

(Da un articolo di S. Magister per "l'Espresso", agosto 2002)


Il Cammino Neocatecumenale è un nuovo movimento cattolico, fondato dallo spagnolo Francisco Argüello, conosciuto come Kiko, e dall'ex suora Carmen Hernández.

Alcuni cardinali e vescovi ritengono che i neocatecumenali erano e restano covo di eresia e di scisma. Anche il Vaticano ha resistito a lungo a dare il via libera. Ma alla fine, il 29 giugno 2002 i neocatecumenali hanno ottenuto l'approvazione ufficiale del loro "Cammino". E così alla Giornata mondiale della gioventù di Toronto si sono riuniti in 35 mila, da 70 nazioni, ad acclamare Giovanni Paolo II, loro grandissimo protettore.

Nato una trentina d'anni fa a Madrid, il Cammino Neocatecumenale è oggi impiantato in 105 paesi dei cinque continenti, con mezzo milione di adepti, attivi in quasi 17 mila comunità.
Ha una rete di 46 seminari strapieni, chiamati Redemptoris Mater: 20 in Europa, 14 nelle Americhe, 7 in Asia, 3 in Africa e 2 in Australia. In essi ha già formato 731 preti, ma molti di più sono quelli in arrivo. Gli studenti di teologia sono 1500 e almeno altri 3000 sono in lista d'attesa.

Impetuosi anche gli ingressi in monasteri e conventi femminili. Sono più di 4000 le neocatecumenali che si sono date alla vita monastica.

All'espansione del Cammino danno un forte apporto le famiglie che vanno in terra di missione, con tanto di figli piccoli al seguito.

Anche l'alta natalità tra i neocatecumenali incrementa le statistiche. Sono numerose le famiglie con otto, dieci, dodici figli. E la gran parte di questi entrano a loro volta nel Cammino. Lo statuto scrive che l'ingresso in queste comunità «strappa i giovani dalle discoteche del sabato sera e dalla droga».

La direzione mondiale del Cammino è a Roma. Ma un altro centro importante è in costruzione in Galilea. L'ha inaugurato papa Giovanni Paolo II il 24 marzo 2000, durante il suo pellegrinaggio in Terra Santa.


LA POSIZIONE DEL CLERO

Diversi esponenti della chiesa cattolica non sembrano gradire il Cammino Neocatecumenale e lo criticano; in Italia, in particolare, i cardinali Carlo Maria Martini, Silvano Piovanelli, Giovanni Saldarini, Salvatore Pappalardo, più una nutrita schiera di vescovi. L'ultimo che s’è pronunciato contro il Cammino, l'arcivescovo di Catania, Luigi Bommarito, ha accusato i neocatecumenali di «costituire una Chiesa parallela»; di «dividere il popolo di Dio in due blocchi, uno di serie A e uno di serie B»; di «imporre il loro metodo come fosse insuperabile e addirittura l'unico salvifico»; di «cadere in un fondamentalismo integralista destinato a creare ghetti»; di «scarnificare le coscienze con domande che nessun confessore farebbe».

Quest'ultima critica fa riferimento agli "scrutinii", i riti di passaggio tra una tappa e l'altra del Cammino, nei quali ciascun adepto deve confessare alla comunità tutte le proprie colpe passate e presenti. Fidanzamenti e matrimoni sono instradati tra membri del Cammino. Se poi di due coniugi l'uno è fuori e l'altro dentro, spesso quest'ultimo cercherà di portare in comunità il partner; e se non vi riesce, può separarsi. Infatti per salvare la religione del coniuge praticante, Kiko e Carmen hanno introdotto la prassi della separazione dal consorte non credente.

Nel dire messa imitano l'ultima cena e nella veglia pasquale mangiano un agnello arrostito. I loro locali di culto vogliono riprodurre il corpo d'una gestante: il vecchio altare sparisce e al suo posto c'è la «bocca», il pulpito; più giù c'è lo «stomaco», una grande tavola da pranzo quadrata attorno a cui si fa la comunione seduti, con focacce e boccali di vino; e più giù ancora c'è l'«utero» che è la vasca scavata nel pavimento, per i battesimi.

Si può capire che in curia il cardinale Jorge Arturo Medina Estévez, prefetto della congregazione per il culto divino e la disciplina dei sacramenti, veda malissimo queste bizzarrie liturgiche. Ma poi ci sono anche le stranezze dottrinali. Il cardinale Joseph Ratzinger, prefetto della Congregazione per la dottrina della fede (l'ex Sant'Uffizio), ha imposto di riscrivere sotto la sua supervisione i 13 volumi segreti del Cammino, che raccolgono la predicazione di Kiko e Carmen ai loro iniziali seguaci, prima che divengano pubblici. La riscrittura è in corso e risulta parecchio complicata.

Ma ormai nessuno può più accusare i neocatecumenali d'eresia, nè di creare una Chiesa scismatica. Il timbro vaticano sul loro statuto è un lasciapassare potente. Ma ancor più potenti sono i numeri del loro successo: l'aumento incessante di seguaci, il moltiplicarsi esponenziale delle comunità e dei catechisti itineranti, le miriadi di vocazioni al sacerdozio e al chiostro, la gran quantità di famiglie che vanno in terre remote, la natalità altissima. Tutto l'opposto di quel che avviene tra i cattolici comuni e nella chiesa ordinaria. Il giorno dopo la veglia col papa, 2.500 giovani neocatecumenali accorsi a Toronto si sono offerti d'entrare in seminario e 1500 ragazze d'entrare in convento.



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