Che nome ha dato la chiesa cattolica alla madre di Gesù?
Maria viene chiamata
"Madonna", parola latina (mea domina) che significa "mia
Signora".
È vero che nel cattolicesimo la madre di Gesù è presentata
come oggetto di culto?
La chiesa cattolica
insegna a invocare Maria chiamandola: Regina, Madre di misericordia, Vita, Dolcezza,
Speranza nostra, mia santissima Regina, Luce dell'anima, mia Avvocata, Speranza
mia, mia Protezione, mio Rifugio, mia Consolazione e Felicità (si veda
la pagina sul Rosario).
Ma la Maria della Bibbia, l'umile e benedetta madre di Gesù uomo, non è
la Madonna, divinità creata successivamente dal clero sulla base della
figura di Maria.
Ecco una delle tante preghiere di adorazione e consacrazione cattoliche. Si noti
come questi insegnamenti defraudano il Signore del culto dovuto a Lui soltanto.
Non c'è che da sostituire il nome di Maria perché essa possa essere
rivolta, esattamente com'è, a Dio Padre o a Gesù Cristo:
"Cuore Immacolato di Maria, che in cambio del Vostro amore per noi riceveste
tante offese. Io vi offro e consacro in perpetuo tutto me stesso, per corrispondere
nel miglior modo alla vostra tenerezza materna, per riparare le ingiurie di cui
siete oggetto da parte di tanti figli ingrati... Degnatevi di accettare quest'umile,
ma sincera offerta. La mia anima, il mio corpo, la mia vita sono vostri; e giacché
interamente vi appartengono, custoditemi e difendetemi come cosa tutta vostra"
(2).
Ma il culto non deve essere reso soltanto a Dio?
Infatti questo
è l'ordine tassativo della Parola di Dio. Ed è qualcosa di naturale
e spontaneo per chi ha ricevuto nella propria vita Gesù come proprio Salvatore.
Gesù stesso disse: "Adora il Signore Iddio tuo, e a Lui solo
rendi il culto" (Matteo 4:10). Il culto, per sua stessa definizione,
implica l'adorazione, e deve essere reso solo al Creatore.
Il culto della creatura umana ci è vietato da Dio, e la madre di
Gesù era una creatura umana, nata e defunta come tutti gli altri esseri
umani. Inoltre, quando si invoca Maria chiamandola "vita, speranza e avvocata"
si dimostra una evidente mancanza di fede in Gesù Cristo. La Bibbia dice
che se alcuno ha peccato, noi abbiamo un avvocato presso il Padre: Gesù
Cristo (I Giovanni 2:1), mentre, in contrasto con questa dichiarazione, la chiesa
cattolica insegna che abbiamo un avvocato principale (Gesù Cristo) e altri
secondari (Madonna e santi).
Altrove, la chiesa cattolica arriva addirittura ad affermare che Maria è
"il solo avvocato" dei peccatori (si veda più sotto) e "l'agnella
senza macchia" (titolo che invece appartiene soltanto a Cristo; si leggano
le parole dell'apostolo Pietro in I Pietro 1:19).
Allora come viene giustificato il culto delle creature?
Anziché
attenersi semplicemente alla Parola di Dio, vengono fatte delle sottili distinzioni
che hanno lo scopo di rendere accettevole il falso. La chiesa cattolica insegna,
senza alcun fondamento biblico, che si deve adorare (culto di "latria")
soltanto Dio, ma che si possono anche venerare, pregare e invocare gli angeli
e i santi (culto di "dulia").
Quanto alla Madonna - dice il regnante pontefice - ad essa "è dovuto
un culto speciale, eccezionale". Un culto di "iperdulia", dice
il catechismo. Questo termine esprime qualche cosa che va al di là della
comune misura. Perciò, secondo la teologia cattolica, noi non potremo mai
soddisfare pienamente al nostro dovere di venerazione verso Maria, perché
il suo diritto a tali onori va al di là dei nostri limiti e delle nostre
possibilità (3).
Per quali motivi questa dottrina cattolica va respinta?
Questa distinzione
di vari gradi di culto è del tutto arbitraria. Non solo in base alla Bibbia,
ma anche da un semplice punto di vista del buon senso, non è possibile
fare distinzioni nell'adorazione. Quando ci si inginocchia davanti a qualcuno,
e lo si prega, lo si invoca, ci si confida in esso per la propria eterna salvezza,
lo si porta in processione religiosa, lo si innalza sugli altari, questa non è
semplice "venerazione", ma vera e propria adorazione, che non spetta
in nessun caso alla creatura, ma soltanto al Creatore.
Per rendersi conto che non basta cambiare i nomi per cambiare le cose, non c'è
che da leggere questa preghiera di san Bernardo (1090-1153), dove egli parla di
Maria esattamente negli stessi termini che i Vangeli attribuiscono a Gesù
Cristo:
"Nei pericoli e nelle angosce, nel dubbio pensate a Maria, invocate Maria.
Se la seguirete, non andrete smarriti; se essa vi sostiene, non cadrete; se vi
protegge, non avrete da aver paura; se essa vi conduce, non avrete tribolazioni;
se essa vi è propizia, arriverete alla meta" (4).
Di quali e quanti mediatori ci parla il Vangelo?
Il Vangelo dichiara
in modo costante e perentorio che fra Dio e gli uomini vi è un solo Mediatore,
uno solo che ci possa salvare, Gesù Cristo. "V'è un solo
Dio ed anche un solo mediatore fra Dio e gli uomini, Cristo Gesù
uomo" (I Timoteo 2:5). "In nessun altro è la salvezza;
poiché non v'è sotto il cielo nessun altro nome che sia stato
dato agli uomini, per il quale noi abbiamo ad esser salvati" (Atti 4:12).
Che cosa insegna invece la chiesa cattolica?
Per cercare di
convincere evangelici e protestanti ad avvicinarsi al culto della Madonna, i teologi
cattolici cercano di presentarlo nel modo più seducente possibile, negando,
contro ogni evidenza, che la chiesa cattolica ponga Maria come mediatrice accanto
a Gesù. Allo stesso tempo, però, essi insegnano l'esatto contrario.
Ad esempio:
"...augusta Regina delle vittorie, o vergine Sovrana del Paradiso, al cui
nome potente si rallegrano i cieli e tremano per terrore gli abissi, o Regina
gloriosa del Santissimo Rosario, noi tutti avventurati figli tuoi, che la bontà
tua ha prescelto ad innalzarti un Tempio in Pompei. Prostràti ai tuoi piedi,
in questo giorno solenne della festa dei tuoi novelli trionfi, sulla terra dagli
idoli e dei demoni, effondiamo con le lacrime gli affetti del nostro cuore, e
con la confidenza di figli ti esponiamo le nostre miserie... Madre, trattieni
il braccio della giustizia del tuo Figliolo adirato, e vinci con la clemenza
il cuore dei peccatori..." (6).
Qui, Gesù, che per amore nostro venne a dare la sua vita in croce per salvarci,
e che versò il suo sangue innocente per noi, viene invece descritto come
il "Figliolo adirato" di cui la Madonna deve "trattenere il braccio"?
Come viene anche chiamata la madre del Signore Gesù?
Al Concilio di
Efeso (431), Maria è stata chiamata "madre di Dio". E i teologi
cattolici deducono che - essendo Gesù vero Dio - essa sarebbe anche madre
di Dio (7).
Perché non dobbiamo chiamare Maria "madre di Dio"?
1) Anzitutto perché
neppure una volta troviamo alcuna indicazione di questo insegnamento nella Parola
di Dio.
2) Perché questo titolo favorisce l'equivoco di attribuire la divinità
a una creatura umana.
3) Perché Maria fu madre della natura umana di Gesù, non
certo della sua natura divina. Maria stessa, come ogni essere vivente, è
stata creata dalla Parola eterna di Dio, cioè da Gesù (vedi Giovanni
capitolo 1).
Qual è il nuovo titolo dato a Maria?
Nella terza sessione
del Concilio Vaticano II è stato a lungo discusso sull'opportunità
di chiamare Maria "madre della Chiesa".
Il vescovo cattolico S. Mendez Arceo, parlando a nome di 40 vescovi latino-americani, presentò
una serie di 12 argomenti contro l'inclusione del titolo "madre della Chiesa",
osservando, tra l'altro, che "se la Chiesa è nostra madre, come
siamo soliti considerarla, allora Maria, come madre della Chiesa, sarebbe in realtà
nostra nonna. Essa sarebbe anche la madre degli angeli, dato che San Tommaso afferma
che gli angeli fanno parte della Chiesa".
Senza tener conto di queste obiezioni, il regnante pontefice ha invece stabilito:
"Noi proclamiamo Maria Santissima madre della Chiesa... e vogliamo che
con tale titolo soavissimo d'ora innanzi la Vergine venga ancor più onorata
e invocata da tutto il popolo cristiano" (9).
Che cos'è l'Immacolata Concezione?
L'8 dicembre 1854,
papa Pio IX (G.M. Mastai Ferretti, 1846-1878) ha dichiarato che "la beatissima
Vergine Maria, nel primo istante della sua concezione, per singolare grazia e
privilegio di Dio... venne preservata immune da ogni macchia della colpa originale"
(10).
Maria sarebbe quindi nata senza peccato, a differenza di tutte le altre creature
umane, che nascono sotto il peccato originale, cioè con una tendenza a
peccare. Nel passato, contro l'idea dell'Immacolata Concezione si schierarono
le menti più dotte della chiesa cattolica: san Bernardo, san Bonaventura
e il sommo dottore di questa chiesa, Tommaso d'Aquino. I francescani e i gesuiti
hanno sostenuto questa dottrina, mentre i domenicani l'hanno fieramente combattuta.
Perché i Cristiani non devono accettare questa dottrina?
Perché non
solo non ha alcun fondamento biblico, ma è contraria a quanto dice la Parola
di Dio sulla radicale corruzione della natura umana. L'apostolo scrive: "per
mezzo di un solo uomo il peccato è entrato nel mondo, e per mezzo del peccato
v'è entrata la morte, e in questo modo la morte è passata su tutti
gli uomini, perché tutti hanno peccato..." (Romani 5:12;
si leggano anche Romani 11:32, Romani 3:9-10, Ecclesiaste 7:20, ecc).
Inoltre, la stessa Maria non si definì priva di peccato o superiore agli
altri, anzi lodò umilmente Dio come suo Salvatore: "L'anima mia
magnifica il Signore, e lo spirito mio esulta in Dio, mio Salvatore, perché
egli ha guardato alla bassezza della sua serva..." (Luca 1:46).
Tra i primi cristiani, una testimonianza è quella di sant'Eusebio (260-340
d.C.), che scrisse: "Nessuno è esente dalla macchia del peccato
originale, neanche la madre del Redentore del mondo. Gesù solo è
esente dalla legge del peccato, benché nato da una donna sottoposta al
peccato" (Eusebio, Emiss. in Orat. II de Nativ.).
Che cos'è l'Assunta?
La chiesa cattolica
insegna che "Maria, dopo aver compiuto il corso della sua vita terrestre,
è stata elevata corpo e anima alla gloria celeste..." (11).
Questa leggenda, che ha cominciato a farsi strada solo diversi secoli dopo Cristo,
si chiama Assunzione (e perciò Maria è chiamata l'Assunta),
ed è stata proclamata dottrina della chiesa cattolica soltanto nel 1950.
Il sacerdote prof. Romano Guardini, precisamente a proposito delle leggende fiorite
intorno alla Vergine, ha scritto: "La leggenda può allietarci con
le sue dilettevoli immagini, ma di leggende non si vive, tanto meno quando ne
va della sostanza" (12).
Perché non bisogna credere all'Assunzione di Maria?
1) Perché,
se fosse vera, i Vangeli e gli altri scritti del Nuovo Testamento ce ne avrebbero
sicuramente tramandato il ricordo.
2) Perché sappiamo, invece, che si tratta di una leggenda di cui troviamo
le prime tracce solo dal VI secolo dopo Cristo. Lo storico cattolico M. Jugie
così parla di questi racconti: "Dal punto di vista storico, il
loro valore è assolutamente nullo" (13).
3) Perché, se l'Assunzione corrispondesse a un fatto storico, e di così
grande importanza, sarebbe inspiegabile che la chiesa cattolica abbia atteso tante
centinaia di anni prima di farlo sapere autorevolmente.
4) Perché l'Assunzione non solo non ha alcun fondamento storico, ma contraddice
l'esplicita affermazione dell'apostolo Giovanni, secondo cui nessuno, all'infuori
di Gesù il Figlio di Dio, è ancora risuscitato (Giovanni 3:13),
e a quella, non meno esplicita, dell'apostolo Paolo (I Corinzi 15:50).
Qual è l'equivoco presentato dalla preghiera "Ave Maria"?
La chiesa cattolica
insegna a invocare la madre di Gesù con le parole "Ave Maria, gratia
plena", cioè: "Ti saluto, o Maria, piena di grazia",
favorendo così l'equivoco che Maria sia dispensatrice di grazie.
Viceversa, l'angelo che annunziò a Maria la nascita di Gesù, le
aveva detto: "Salve, o tu, a cui è stata fatta grazia"
(Luca 1:28, testo greco originale: "Chaire, kecharitômenê...").
E per ben escludere che si potesse interpretare diversamente, lo stesso angelo
ha aggiunto: "Non temere, Maria, perché tu hai trovato grazia
davanti a Dio" (v. 30).
Sant'Ambrogio così commenta questo passo: "Nessuno distolga verso
la Vergine Maria questa parola! Maria era il tempio di Dio e non il Dio del tempio.
Solo dev'essere adorato Colui che era all'opera nel tempio" (14).
Quale altra forzatura è stata recata alla dottrina biblica per esaltare
Maria?
Nel racconto della
Genesi, Dio dice al serpente: "Io porrò inimicizia fra te e la
donna, e fra la tua progenie e la progenie di lei; questa progenie ti schiaccerà
il capo e tu le ferirai il calcagno" (Genesi 3:15). Secondo il Concilio
Vaticano II la Madonna "viene già profeticamente adombrata nella
promessa, fatta ai progenitori caduti nel peccato, circa la vittoria sul serpente"
(15).
Qual è il significato? La Bibbia del "Cardinal Ferrari" così
annota: "Secondo il testo ebraico il vincitore è uno"
(genere maschile). Molti interpreti hanno giustamente capito che si tratta di
Gesù Cristo, il che non impedisce, tuttavia, che ai bambini cattolici si
insegni ancora che non sarà Gesù ma la Madonna.
Che cosa insegna la Bibbia riguardo alla madre di Gesù?
È significativo
notare come, all'infuori degli episodi della nascita di Gesù, la Bibbia
parli pochissimo di Maria (cinque volte soltanto), e sempre mettendone in evidenza
la posizione umile e subordinata, ben diversa da quella che pretende per
lei la chiesa cattolica:
1) Gesù dodicenne a Gerusalemme, quando esprime il suo stupore perché
i suoi genitori non hanno pensato a cercarlo subito nel Tempio (Luca 2:41-52).
2) Le nozze di Cana, dove Gesù fa notare a sua madre che non è suo
compito di interferire nella missione del Figlio (Giovanni 2:1-12).
3) L'episodio di Maria e degli altri familiari, che vanno a cercare Gesù,
ritenendolo "fuori di sé" (Marco 3:21). In questa occasione,
Gesù, dolorosamente colpito nel suoi affetti più cari, esclama:
"Chi è mia madre, e chi sono i miei fratelli?" (Matteo
12:48).
4) Maria ai piedi della croce (Giovanni 19:25-27).
5) Maria in preghiera con i discepoli a Gerusalemme dopo l'Ascensione (Atti 1:14).
Vi è nel Vangelo un episodio che insegna precisamente il contrario dell'Ave
Maria?
Si, una volta qualcuno
lodò proprio Maria in presenza di Gesù: "Una donna di fra
la moltitudine alzò la voce e gli disse: Beato il seno che ti portò
e le mammelle che tu poppasti!"
Ma Gesù, rispondendo, le insegnò che la gloria spetta soltanto
a Dio: "Beati piuttosto quelli che odono la parola di Dio e l'osservano!"
(Luca 11:27-28).
Per quale motivo il culto della Vergine ha preso un tale sviluppo nella chiesa
romana?
1) Anzitutto, nel
culto della Madonna rivive l'esaltazione pagana del principio femminile, come
creatore e datore di vita (16).
2) Inoltre, nel culto della Madonna rivive in modo concreto il culto pagano di
Iside, che fu per due secoli la "Santa Madre" del mondo antico. Iside
"che tutto vede e tutto può, stella del mare, diadema della vita,
donatrice di legge e redentrice" era la donna divinizzata (culto ripetuto
anche in altre mitologie, vedere qui). La si
rappresentava come una giovane donna, inghirlandata dal loto azzurro della luna
crescente, col figlioletto Horus tra le braccia. Non poche statue di Iside furono
trasformate più tardi in immagini della Madonna. Anche i Druidi (sacerdoti
pagani) onoravano la statua in legno di una donna, rappresentante la fecondità
(17).
3) Un altro motivo è da ricercarsi nelle eresie che negavano la divinità
di Gesù. Per combattere queste eresie la Chiesa ha messo l'accento sulla
divinità di Gesù, e questo nel tempo portò taluni a divinizzare
anche la madre di Gesù.
4) Ma, soprattutto, il culto della Madonna è il culto della creatura umana
in quello che essa ritiene di avere di più nobile. Attraverso il culto
della Madonna, l'uomo dice a Dio: "Tu, per agire, avevi bisogno di noi. Non
è dunque vero che l'umanità sia perduta senza rimedio, se è
stata capace di esprimere un essere così perfetto come la Regina del cielo,
la Madonna". Gesù sarebbe perciò morto per noi inutilmente.
In conclusione, che cosa dobbiamo pensare della dottrina su Maria?
Questa dottrina
rimane uno degli ostacoli fondamentali per la riunione della cristianità,
e l'espressione più evidente del deviazionismo della chiesa cattolica romana.
Come giustamente si esprime il prof. Vittorio Subilia: "I protestanti
spesso considerano la mariologia come una appendice strana e poco interessante
della fede cattolica, una specie di superstizione popolare tollerata ufficialmente
o tacitamente dalle illuminate sfere dirigenti e legata in particolare alle regioni
meridionali, comunque un elemento marginale e non essenziale su cui non è
il caso di fermerai troppo e che sarà spazzato via man mano che l'influenza
dei progressisti ai verrà affermando. Questo atteggiamento è indicativo
di una incomprensione fondamentale del cattolicesimo... Bisogna rendersi conto
che la mariologia è connessa con l'essenza del cattolicesimo, è
l'espressione del cattolicesimo" (18).
Perciò ogni cristiano che "sa in chi ha creduto", sa che fuori
di Gesù Cristo non c'è altro Mediatore, né Salvezza, né
Signore, e che "non c'è sotto il cielo alcun altro nome che sia
stato dato agli uomini, per il quale noi abbiamo ad essere salvati" (Atti
4:12).
NOTE
1 - Card. P.-É.
Léger, al Concilio Vaticano II. Vedi: Docum. Cathol. 4 ottobre 1964.
2 - Il devoto della SS. Vergine di Fatima. Edito con approvazione ecclesiastica
della Curia arcivescovile di Trani, 1953, p. 47.
3 - Discorso a Castel Gandolfo. Vedi: Docum. Cathol. 6 settembre 1954.
4 - Bernardo, Omelia II sull'Ev. Missus Est ; Cit. da: P. Gasparri (Card.), Catéchisme
catholiqne, p. 184.
5 - Alberto Bellini, consultore del Segretariato per l'unità dei cristiani,
in: "La Rocca", 1 maggio 1964.
6 - Supplica alla Regina del SS. Rosario di Pompei, in: Venite adoremus., boll.
Studentato eucaristico, San Benedetto del Tronto, 5/64.
7 - G. Gasparri, op. cit., p. 82.
8 - Cit. da "Bollettino del Consiglio federale delle chiese evangeliche d'Italia",
n. 21, 9 dicembre 1964.
9 - Paolo VI, Discorso pronunziato alla chiusura della terza sessione del Concilio
Vaticano Il. Vedi: Docum. Cathol. ., 6 dicembre 1964.
10 - Bolla "Ineffabilis Deus", 8 dicembre 1854. Vedi: Denzingher, op.
cit., 2803, p. 562.
11 - Pio XII, Coit. dogm. , Munificentissimus Deus, novembre 1950 (Denzingher,
op. cit., 1903, p. 782).
12 - R. Guardini, Il Signore Milano, Ed. Vita e Pensiero, 1955, p. 10.
13 - M. Jugse, La mort et l'Assomption; Cit. da G. Mirece, La Vergine Maria, Torre
Pellice, Ed. Claudiana, 1959, p. 103.
14 - De Spiritu Sancto, III; II, 80.
15 - Cost. dogm. sulla Chiesa, 55.
16 - Louis-Paul Favre, in: Réforme ., 16 aprile 1960.
17 - R. Puaux, Rome ef l'avenir des nations, p. 46.
18 - V. Subilia, La nuova cattolicità del Cattolicesimo, Torino, Ed. Claudiana,
1967, p. 67.
(Adatt. da "Il Vangelo non dice così", di R. Nisbet, Ed. Claudiana)
Il culto
di Maria
Ogni cristiano ringrazia Dio per Maria e la onoriamo come "vaso scelto"
di Dio; ma attribuirle uno status al limite della divinità è culto
della creatura.
Senza dubbio persino molti cattolici nemmeno sanno che c'era un tempo in cui il
papa stesso scomunicava le persone per aver pregato la Vergine Maria. Il culto
di Maria (la mariolatria), oggi acclamato come dogma infallibile, un tempo era
condannato dalla stessa chiesa romana come peccato mortale.
Non c'è alcuna evidenza storica prima del 5° secolo, che la Vergine
Maria venisse esaltata. Solo allora essa fu chiamata per la prima volta "Madre
di Dio". Le tradizioni che la riguardano furono aggiunte una dopo l'altra
fino all'ultimo pronunziamento da parte di Pio XII, l'11 ottobre 1954, che afferma
che Maria fu "assunta in cielo".
A cominciare dall'adozione del termine "Madre di Dio", vi furono diversi
gradini nello sviluppo della mariolatria contemporanea. Non fu che dal 451 d.
C.che il dogma della "verginità perpetua" di Maria fu reso obbligatorio
per tutti i cattolici romani. Il passo logicamente susseguente fu l'8 dicembre
1854, quando il papa Pio XII dichiarò la dottrina dell'Assunzione di Maria.
Una volta fatto quel passo, il papa dichiarò che tutti i cattolici romani
dovessero accettarlo senza poterlo mettere in questione, sotto pena di azioni
disciplinari. Proprio per questa logica di sviluppo, non farebbe meraviglia alcuna
se Roma un giorno proclamasse come vincolante ed infallibile il dogma della divinità
di Maria. Già si rivolgono a lei come Regina del Cielo, il che equivale
a considerarla divina, perché una regina è la moglie del re, e dato
che essa vien chiamata Regina del Cielo, se ne deduce che essa sia moglie del
Re del cielo. Ci vuol poco che un tale dogma venga confermato di una bolla papale.
Gli insegnamenti della chiesa cattolica romana al riguardo di Maria vengono riassunti
da Alfondo de Liguori nel suo libro "Le glorie di Maria", scritto
alla fine del diciottesimo secolo. Il Liguori scrive al riguardo di Maria: "...essa
davvero fu resa mediatrice di pace fra i peccatori e Dio. I peccatori possono
ricevere perdono (
) solo attraverso Maria. Noi saremo esauditi molto
più in fretta se invocassimo il suo santo nome, più in fretta di
quanto non lo sia invocando il nome di Gesù (
) Maria viene chiamata
la Porta del Cielo perché nessuno potrà entrare in quel Regno benedetto
senza passare attraverso di lei. (
) La via della salvezza è aperta
a nessuno che non passi attraverso Maria".
Questi insegnamenti sono chiaramente blasfemi e non cristiani.
Nel 1803 la Congregazione dei Riti decretò: "In tutti gli scritti
di Alfonso de Liguori non c'è parola alcuna rispetto alla
quale si possa dire che sia errata". Così la chiesa cattolica
romana ha dichiarato formalmente che tutti gli insegnamenti del Liguori sono giusti
e riconosci dalla chiesa cattolica.
Che cosa insegna, dunque, al riguardo di Maria? Che essa è Mediatrice della
redenzione, perché dice (vol. 1, p. 178): "Desiderando redimere
l'umanità, Dio ha posto il prezzo della redenzione nelle mani di Maria,
affinché la possa dispensare a chi essa vuole".
Ricapitolando, la chiesa cattolica considera Maria un mediatore persino più
potente che il Signore Gesù Cristo: "Talvolta noi possiamo essere
esauditi molto prima invocando l'intercessione di Maria che pregando Gesù,
nostro Salvatore" (p. 209); e ancora (p. 183): "Se il mio Redentore
mi respingesse a causa dei miei peccati, io mi getterei ai piedi di Sua madre,
Maria, e rimarrei prostrato dinnanzi a lei, fintanto che lei ottenesse il mio
perdono". Roma esalta Maria a tale grafo che "tutto, persino
Dio, ubbidisce ai comandi di Maria"! (p. 265)
Il Signore Gesù viene del tutto ignorato come l'Avvocato e l'Intercessore
del Suo popolo, e come l'unico Mediatore tra Dio e gli uomini (1 Timoteo
2:5), e anzi questi titoli e funzioni gli vengono tolti e dati a Maria! Cristo
viene rappresentato come un Giudice pieno di collera e senza misericordia, dalle
mani del quale Maria salva i peccatori. Per questo, secondo la chiesa cattolica,
Maria è "il solo avvocato dei peccatori" (p. 190
ss), e "suo Figlio, il Giudice del mondo, non può sottoporre alla
condanna quei peccatori che lei difende" (p. 282), e "quando
Dio è irato con un peccatore che Maria prende sotto sua protezione, lei
trattiene suo figlio, affinché Egli non infligga il castigo, e salvi il
peccatore" (p. 193).
In Maria, quindi, i papisti ripongono la loro speranza (p. 257): "Vergine
sommamente santa, prendici sotto la tua protezione, perché senza di te
noi non abbiamo altra speranza di salvezza", perché, dicono, "colui
che viene protetto da Maria sarà salvato; colui che non è protetto
da lei sarà perduto".
E ancora: "O Vergine santissima, nessuno può abbondare nella conoscenza
di Dio se non attraverso te; nessuno, o Madre di Dio, ottiene la salvezza se
non attraverso te, nessuno riceve alcun dono dal trono della grazia se non
attraverso te" (Papa Leone XIII, Adiutricem Populi).
"Maria è stata per grazia esaltata al di sopra di tutti gli angeli
e gli uomini, seconda solo a suo Figlio, come madre santissima di Dio che fu partecipe
dei misteri di Cristo: ella è giustamente onorata da un culto speciale
nella Chiesa [Cattolica]" (Concilio Vaticano Secondo, "Costituzione
dogmatica della chiesa", n.66).
Il cattolicesimo romano, quindi, è fondamentalmente marianesimo, ed è
questo ciò che la chiesa cattolica insegna ancora oggi. Anche la Messa
è stata convertita in culto di Maria aggiungendo ad essa preghiere a lei
rivolte, dando ad esse grande importanza.
Fu papa Leone XIII a superare tutti i suoi predecessori a questo riguardo tanto
da venire considerato "il papa del Rosario". Il Rosario consiste di
166 perline di una collana, sulla quale i cattolici devono recitare 1 "credo",
15 "padre nostro", e 150 "ave maria".
La ripetizione delle preghiere e l'uso di molte parole in preghiera sono pratiche
condannate da Gesù (si legga Matteo 6:5-13). Eppure, recitarle in questo
modo, disse papa Leone XIII, è "il modo più potente e piacevole"
di "onorare" Maria. Il culto di Maria viene particolarmente promosso
oggi dall'attuale papa, il quale si considera particolarmente consacrato a Maria.
Concludiamo con una considerazione. A chi i Magi resero il culto? Matteo 3:11
dà una chiara risposta: "Entrati nella casa, videro il bambino
con Maria, sua madre; prostratisi, lo adorarono" (Mt. 2:11). Forse Gesù
o gli apostoli ispirati dallo Spirito Santo che scrissero il Nuovo Testamento
dissero mai che Maria, la madre di Gesù, dovesse essere adorata, servita,
o "particolarmente onorata"? Niente di tutto questo. Gesù, rispondendo
a Satana che pretendeva di essere adorato, disse chiaramente: "«Vattene,
Satana, poiché sta scritto: "Adora il Signore Dio tuo e a Lui
solo rendi il culto" (Mt. 4:10).
RIFLETTIAMO
SU ALCUNI ASPETTI
- Se la mariologia
è così fondamentale per la fede, come mai dopo la morte di Cristo, Maria viene
citata esplicitamente solo in Atti 1:14?
- Come mai Paolo,
in Galati 4:4, parlando dell'incarnazione di Gesù, dice semplicemente "nato
da donna", senza neppure farne il nome e senza spendere una sola parola in
più su Maria?
- Come mai v'è un
silenzio quasi totale degli scrittori cristiani più antichi su Maria (in particolare
sulla "Maria" di oggi)?
- Come mai, nel
Nuovo Testamento, di tutte le "verità di fede" su Maria enunciate nel
corso dei secoli dalla Tradizione e dal Magistero - perpetua verginità, immacolata
concezione (dogma del 1854!), assunzione in cielo (dogma del 1950), impeccabilità,
corredenzione, destinataria di una redenzione più sublime di chiunque altro, regalità
celeste, mediazione, venerazione, capacità di far miracoli sulla terra -, non
v'è il minimo cenno? Sull'Immacolata concezione, ad esempio (e vale per ogni altro
aspetto), il Cda dice: «Nella Tradizione della Chiesa, il comune senso della fede
... a poco a poco è arrivato ad acquisire anche la certezza della sua esenzione
dal peccato originale. Finalmente nel 1854 il papa Pio IX ha definito solennemente...».
- Possibile che
più passa il tempo e ci si allontana dalla prima fonte storica (testimoni oculari,
ecc.), più si riesce a saperne, sia di cose terrene che celesti? Si "sa"
addirittura che durante il parto Maria è rimasta miracolosamente vergine: come
credere ad un miracolo che la Scrittura non riporta, e che nessuno ha mai detto
di aver visto?
- Del "rapimento"
al cielo di Enoch ed Elia, la Bibbia parla (Genesi 5,24; 2 Re 2,11); se Maria
è stata assunta in cielo, perché la Bibbia non ne parla affatto? Mentre
Maria era in vita e nei decenni dopo la sua morte (periodo del Nuovo Testamento),
non ha mai operato miracoli, né mai è stata venerata; gli scrittori sacri
non si sono preoccupati di dire dove e quando e morta, né come è vissuta, né hanno
sviluppato alcuna teologia che la riguardi.
Si vedano anche:
Maria nel Rosario
I fratelli e le sorelle di Gesù Cristo, e la perpetua verginità di Maria
Le apparizioni mariane
L'esperienza di Giovanni Battista Treccani, nipote di papa Paolo VI
Il messaggio del Vangelo di Gesù Cristo