In
Italia è stato recentemente diffuso da uno scrittore ateo un libro
che ha lo scopo di attaccare il Cristianesimo. L'autore, che definisce
il Cristianesimo una "frode", è arrivato a sporgere ufficialmente
denuncia affinché il Cristianesimo "sia bandito dalla società".
Nel seguente scritto, Jim Sheffield, ex-ateo, risponde ad alcune delle domande
poste (quella che segue è la mia traduzione dall'inglese,
adattata e pubblicata con il permesso dell'autore).
Per la scienza (ad es. la meccanica quantistica) si può parlare solo di
probabilità. In questo ambito, io posso affermare che dal punto di vista
storico i Vangeli sono "molto probabilmente" veri, ma il modo migliore
per conoscere Cristo vivente è leggere voi stessi il Nuovo Testamento;
leggetelo, chiedendo a Gesù di mostrarvi se Lui è la Verità.
Io sono stato cresciuto nell'ateismo, e sono venuto a Gesù solo dopo aver
studiato a lungo ed aver ricevuto molti miracoli, perciò posso parlare
per esperienza personale.
Cominciamo dalla teodicea, ossia il problema dell'esistenza di un Dio onnipotente in rapporto
all'esistenza del male.
Il punto di vista biblico mostra dal principio Dio che avverte gli uomini di non
imparare il bene e il male; ma noi abbiamo scelto di imparare, sia per conoscenza
che per esperienza.
Ma il Dio vivente e vero ha stabilito un giorno in cui giudicherà ogni uomo;
Egli è potente da resuscitare i morti, e come ha promesso introdurrà
nella vita eterna i giusti e farà giustizia degli empi e di tutto ciò
che essi hanno fatto.
Per un ateo, le vittime del male non hanno alcuna speranza, e gli operatori di
malvagità non affronteranno mai la giustizia nell'eternità.
La vera questione allora è se Dio ci ha visitati nel nostro mondo e ci
ha dimostrato la sua capacità di resuscitare i morti.
Dal cosiddetto
Illuminismo in poi sono stati scritti centinaia di libri confutatori per
attaccare il Cristianesimo. Il più noto è quello di Strauss; egli
asseriva che Gesù era solo un mito, e così divenne seguace di Karl
Marx.
L'accusa più frequente è quella del silenzio storico: "non
esiste alcun riferimento a Gesù mentre era in vita". Il fatto è
che la maggior parte degli storici non menzionavano neppure l'Imperatore che era
in vita, per timore di offenderlo. Sarebbe stato alquanto sorprendente se gli
storici alla corte dell'Imperatore avessero scritto di una persona crocifissa
da Roma per essersi proclamato re dei Giudei.
Piuttosto, per quale
motivo i Romani non usarono gli scritti di Giuseppe Flavio, Tacito e Plutarco
per confutare il Cristianesimo?
Se ci rivolgiamo al Nuovo Testamento, osserviamo che ci furono interrogazioni
da parte di alti ufficiali romani - Pilato, Gallio, Felice, Festo. Gallio in particolare
era il fratello di Seneca il quale nel 50-51 d.C. probabilmente dirigeva l'Impero
per l'ormai attempato Claudio. Dunque l'uomo più potente di Roma poteva
essere interessato in questa nuova 'religione'. Tutte queste persone avevano atti
ufficiali di ciò che i Cristiani facevano.
Perché allora
i Romani non fecerno riferimento a quegli atti nel cercare di distruggere il Cristianesimo,
invece di utilizzare le torture e l'omicidio? Tertulliano li sfidò a mostrare
gli atti di Pilato. Ci furono tentativi da Celso, Porfirio di Tiro, ed Eusebio
di Cesarea parla di un'opera falsificata di Pilato. Tutte queste furono facilmente
confutate. Il fatto è che non esiste alcun documento storico attendibile
che confuti il Cristianesimo. Ricordiamo che esso fu fuorilegge fino all'Editto
di Milano (312 d.C.). In quanto all'idea che tali confutazioni possano essere
andate distrutte, quando i filosofi pagani furono espulsi dalla Persia, nessuno
scritto credibile fu prodotto per confutare il Cristianesimo. L'argomento del
"silenzio" è evidentemente in favore del Cristianesimo.
Guardiamo ora le prove
positive; in tutto il mondo antico troviamo che le chiese avevano un elenco dei
loro conduttori risalente fino agli apostoli, e tutti avevano gli stessi quattro
Vangeli e le lettere di Paolo, con solo qualche minima variazione di copista.
Dunque, a differenza degli gnostici e di altri eretici i cui testi cambiarono,
i Vangeli canonici rimasero invariati. Quest'argomentazione fu usata nel passato
da Ireneo di Lione e da Tertulliano molto prima dell'Editto di Milano (vedi nota*).
Tali testi esistono in Aramaico, Greco, Copto (sia Egitto inferiore che superiore),
Latino, e altre lingue antiche.
In quanto all'idea di un canone forzato, la Peshitta aramaica pur avendo i quattro
Vangeli e le lettere di Paolo, non ha l'Apocalisse, 2 Pietro, Giuda, e 1 e 2 Giovanni.
Ciò dimostra dunque che non è vero che il canone fu imposto. Sebbene
possa essere difficile risalire a tutte le chiese antiche, chi fosse interessato
può scrivere a una Società Biblica e chiedere a loro notizie sulle
antiche versioni.
Un ultimo punto da
considerare: cosa pensereste di quattro testimoni oculari che descrivono le stesse
cose nello stesso modo? Si potrebbe pensare a una collusione. Sebbene i quattro
Vangeli concordano sui punti principali della crocifissione di Gesù sotto
Ponzio Pilato, sul fatto che Gesù fu sepolto, e che risuscitò, per
secoli si è discusso sui punti di minori, apparenti divergenze che essi
contengono.
L'Armonia composta
da Tatiano sui quattro Vangeli risale a solo un secolo circa dalla stesura del
primo Vangelo, eppure è ancora inconfutabilmente valida e ne ho una traduzione
nella mia libreria. Sebbene i detrattori continueranno come sempre a scrivere
libri contro il Cristianesimo, presentando tesi che sono profondamente in disaccordo
l'una con l'altra, milioni di persone continueranno a credere alla Verità
del Vangelo. A Dio sia la gloria!
(*) Nota: Il filosofo pagano neoplatonico Porfirio di Tiro non riuscì
a confutare Ireneo di Lione e Tertulliano di Cartagine, e anch'io propongo una
piccola sfida. Si scrivano quattro libri in cui si racconta di una persona immaginaria
dando riferimenti a città realmente esistenti. Si affermi che in esse si
sono realmente svolti gli eventi narrati, e in particolare che questa persona
sarebbe nata da una vergine, avrebbe predicato in città specifiche, sarebbe
stata giustiziata, e sarebbe risuscitata. Poi si convinca la maggior parte del
mondo civilizzato che realmente quei quattro libri sono stati scritti nei maggiori
linguaggi così come la Bibbia in tempi antichi esisteva in Aramaico, Greco,
Copto, Latino (Vetus Latina), e altri linguaggi. Dovrebbe essere assai più
facile oggi se si considera che all'epoca della stesura del Nuovo Testamento,
i Romani usavano la tortura per arrivare alla verità! Vediamo se riuscite
a PROVARE la vostra fantasia. La potenza dell'Impero Romano non potè confutare
un solo iota o un apice dei quattro Vangeli.
Alcuni anni fa le ossa del sommo sacerdote Caiafa furono rinvenute (cfr. Biblical
Archaeology Review, settembre/ottobre 1992, p. 38-44,76), ma non furono trovate
quelle di Gesù, poiché Egli è risorto. Egli è risorto,
alleluia!
Nota del traduttore:
Nel suo tentativo di propagandare l'ateismo, l'autore del libro di cui abbiamo
parlato ha affermato che esiste una prova talmente schiacciante che da sola basta
a dimostrare la falsità del Cristianesimo. La prova consisterebbe in un'affermazione
del teologo cattolico Agostino, il quale nell'anno 350 scrisse che affermare che
la Terra è rotonda è un'eresia: "Se si potesse dimostrare che
la Terra è tonda", scriveva Agostino, "allora si sarebbe dimostrato
che il Cattolicesimo è in errore".
Si noti anzitutto che Agostino si riferiva al Cattolicesimo
(religione, precetti, dogmi e interpretazioni del clero cattolico), non al Cristianesimo
biblico (gli insegnamenti e la fede cristiana così come sono insegnati
dalla Bibbia).
Il Cattolicesimo insegnava che la Terra è piatta, e che dire il contrario
era un'eresia. Questa è solo un'interpretazione del clero, priva di fondamento
biblico. La Bibbia, infatti, nel libro di Isaia, scritto ben 8 secoli prima di
Cristo - dunque molto prima di Galileo, di Giordano Bruno, della scienza moderna,
e della chiesa romana - parla di "globo della terra" (cfr. Isaia
40:22; alcune traduzioni in italiano stravolgono questo verso, ma questa è
la traduzione esatta delle parole del testo originale, "hug ha arez");
essa inoltre sottolinea questo concetto dicendo che Dio "sospende la terra
sul nulla" (cfr. Giobbe 26:7).